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Richiamo C3 per airbag difettoso

Richiamo C3 per airbag difettoso | Pagina 3 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. spinterogeno

    spinterogeno

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  2. albert56

    albert56

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    baffo, hai la penna che non scrive:emoji_blush:almeno da me non c'è scritto niente
     
  3. amicable

    amicable

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    Manco a citare correttamente...
    Ad ogni modo la causa mi sembra palese.


    «Si esclude altra lesività traumatica riconducibile all’incidente in cui è rimasta coinvolta la signora Guzzi Martina», e invece «dal punto di vista medico legale si può concludere che la sua morte sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco».

    https://www.dagospia.com/rubrica-29...t-uccide-anche-italia-catanzaro-24-402687.htm

    Se poi per qualcuno è normale tutto ciò, a bè come non detto.
     
    Ultima modifica: 24 Luglio 2024
  4. sd74Roma

    sd74Roma

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    Il primo articolo pubblicato da "Leggo" parlava di gas infuocati che hanno investito la povera ragazza.....ora siamo arrivati al corpo metallico.

    ...da Leggo di ieri
    Martina Guzzi è morta lo scorso 28 maggio in un incidente stradale. Una tragedia che si tinge di giallo, perché stando alla relazione preliminare i consulenti della procura di Catanzaro — la dottoressa Isabella Aquila, direttrice della Scuola di specializzazione di Medicina Legale e l’ingegner Roberto Arcadia, dell’Ufficio della Motorizzazione civile - Martina potrebbe essere la prima vittima italiana degli airbag difettosi. Nello schianto «L’airbag è uscito completamente dalla sua sede» e la giovane universitaria è stata travolta in pochi minuti dal gas ad alte temperature che serve per farlo gonfiare.

    Credo di aver citato correttamente ieri........oggi le testate giornalistiche sono state più precise.
    Manco il beneficio del dubbio!!!!
     
  5. amicable

    amicable

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    Quindi PSA ha richiamato i modelli in questione per sport? Sarebbe il colmo. E' oggettivo che quegli airbag erano difettosi ed andavano sostituiti, anche per esplicita raccomandazione di Stellantis, peccato che nessuna officina era in grado di farlo o in questo caso, non abbastanza in tempo.
     
    Ultima modifica: 24 Luglio 2024
  6. Suby01_2

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    Evidentemente non ha fatto quello che doveva fare o lo ha fatto in modo errato causando la morte della ragazza o comunque aggravando la situazione
     
    Ultima modifica: 24 Luglio 2024
    A amicable piace questo elemento.
  7. amicable

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  8. amicable

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    Bravo Suby01, che hai estrapolato la citazione di candele, annegata in un'altra.
     
  9. sd74Roma

    sd74Roma

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  10. amicable

    amicable

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    Purtroppo se citano a sentimento non è colpa mia e nemmeno tua e io rispondevo ad albert56, che evidenziava proprio questa cosa. Di oggettivo c'è che se l'airbag difettoso fosse stata cambiato in tempo, perché parliamo di quello, un accessorio difettoso, una persona non sarebbe morta e altre non sarebbero rimaste ferite.
     
  11. amicable

    amicable

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    Gli airbag della Takata hanno provocato morti in diversi Paesi, ma almeno finora l’Italia non sembrava toccata da alcuna tragedia legata ai difetti di un dispositivo che paradossalmente nasce proprio per proteggere la vita degli automobilisti. La Procura di Catanzaro, però, sta indagando su un incidente avvenuto su viale Magna Grecia, importante e trafficata arteria di collegamento tra il centro storico e il quartiere marinaro: lo scorso 28 maggio, la 24enne Martina Guzzi è morta a causa di uno scontro frontale avvenuto con un altro veicolo in prossimità della località Aranceto. All’inizio sembrava uno dei tanti sinistri che, purtroppo, sono all’ordine del giorno sulle strade italiane. Il procuratore Saverio Sapia, però, ha voluto sin da subito approfondire le cause, sospettando che il decesso non fosse legato solo allo scontro tra la Citroën C3 di Martina e una Ford Fiesta. La relazione preliminare affidata ai periti Isabella Aquila, direttrice della Scuola di specializzazione di Medicina Legale dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, e Roberto Arcadia della Motorizzazione civile, ha fornito una triste conferma ai sospetti degli inquirenti: la morte di Martina è da attribuire all’airbag, esploso subito dopo lo scontro e quindi diventato una delle due cause del decesso.


    L’esame medico. La relazione, che Quattroruote è riuscita a leggere per intero, è divisa in due parti. La prima riguarda l’esame del medico legale, che ha accertato sul corpo della vittima una sola ferita, in corrispondenza dell’emitorace destro, e ha individuato, all’interno della lacerazione, "un corpo metallico semicilindrico" di circa 20 grammi appartenente "al meccanismo di detonazione dell'airbag dell’autovettura". Proprio questo corpo avrebbe provocato lesioni "assimilabili a quelle riscontrate nelle armi da fuoco". La 24enne ha infatti subito un "arresto cardiocircolatorio acuto riconducibile" ad asfissia e anemia attribuibili alla singola ferita prodotta dal corpo metallico.

    Le verifiche ingegneristiche. La relazione prosegue poi con l’esame ingegneristico. Il perito, esaminando la vettura incidentata, riscontra immediatamente una prima anomalia: l’airbag risulta "completamente fuoriuscito dalla sede originaria", perdendo l’ancoraggio "al volante che ha lo scopo di trattenerlo e realizzare il cuscino d’aria a protezione del corpo del conducente dagli urti contro gli elementi interni dell’abitacolo". Il dispositivo, prodotto il 4 dicembre del 2012 dalla Takata, viene esaminato in modo approfondito e Arcadia riscontra la presenza di "un foro anomalo" nell’involucro. "Questa anomalia, generata dalla fuoriuscita di un corpo metallico dall’interno dell’involucro, ha impedito al cuscinetto d’aria di svolgere la propria funzione ammortizzante e di protezione" e, al contempo, "ha consentito la fuoriuscita della massa gassosa generata dall’innesco della reazione chimica endotermica". Tale massa ha "quindi investito la conducente unitamente al corpo metallico che ha originato il foro": la perforazione, secondo il perito, può essere avvenuta solo in presenza di "un elemento di idonee dimensioni con una determinata velocità di impatto, capace di determinare la rottura e la perdita di continuità dell’involucro". In sostanza, l’airbag ha "evidenziato una grave irregolarità di funzionamento", che si è a sua volta "manifestata con dirette conseguenze sul corpo" di Martina, "probabilmente" esposta "all’azione di perforazione di elementi metallici e a quella della combustione indiretta della massa gassosa". Il malfunzionamento è poi da ricercare "nell’alterazione" riscontrata sui metalli del volante per colpa di un "probabile fenomeno di corrosione fisico-chimica". In sostanza, il perito conferma quanto da anni si segnala sul difetto degli airbag della Takata e in particolare sulle conseguenze del deterioramento del propellente interno, un composto a base di nitrato di ammonio, per effetto di sbalzi termici o presenza di umidità.

    Le conclusioni. Per riassumere il tutto, basta leggere le conclusioni. "Poiché l’autopsia" effettuata da Aquila "rilevava solo una singola ferita trapassante escludendo altra lesività traumatica riconducibile al sinistro in cui rimaneva coinvolta la signora Guzzi Martina, dal punto di vista medico legale si può concludere che la sua morte sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco cagionando la ferita trapassante". Dal punto di vista ingegneristico, l’airbag installato sulla vettura "era difettoso e ha avuto un funzionamento irregolare che ha sicuramente contribuito e/o determinato la lesività mortale della conducente". In poche parole, a uccidere una 24enne nel fiore dei suoi anni è stato un dispositivo che da anni si è trasformato in un incubo per gli automobilisti e anche per l’intero settore .

    Il richiamo. Non a caso, la stessa relazione cita proprio la recente campagna di richiamo avviata dalla Citroën. A tal proposito, abbiamo ottenuto delle precisazioni dall’equipe composta da Andrea Rubini e Anselmo Vaccaro, esperti della Gesigroup, società esperta in incidenti stradali incaricata di fornire assistenza alla famiglia Guzzi. La vettura, infatti, era stata inserita nella lunga lista delle auto oggetto del richiamo: il proprietario del veicolo, il fidanzato di Martina, viene avvisato del potenziale difetto all’airbag il 18 maggio e avvia subito le procedure per ottenere la sostituzione del dispositivo, non senza incontrare le stesse difficoltà segnalate da Quattroruote nel numero di giugno. Peccato che la Casa abbia comunicato solo il 18 giugno, ossia quasi venti giorni dopo l’incidente, la presa in carico della documentazione, garantendo che l’appuntamento in officina sarebbe stato fissato una volta disponibile il pezzo di ricambio. Informazioni ormai del tutto inutili visto quanto successo e, soprattutto, senza alcun seguito. Ora, non tocca che aspettare le conclusioni definitive dell’indagine. Tuttavia, la relazione preliminare lascia adito a ben pochi dubbi sulle cause di una morte probabilmente evitabile. Intanto, stanno spuntando altri casi, benché dagli esiti non letali: ci sono arrivate segnalazioni di incidenti, con lesioni leggere o gravi, a Enna e Napoli, sempre attribuibili agli airbag difettosi prodotti dalla Takata.


    https://www.quattroruote.it/news/cr..._vittima_italiana_degli_airbag_difettosi.html
     
  12. momonedusa

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    io mi chiedo quante auto non richiamate ci siano... Possibile del gruppo di quegli anno solo quei 2 modelli ad esempio?
    Non nego di temere per la mia 208 del 2016
     
  13. moogpsycho

    moogpsycho Moderatore Membro dello Staff

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    concordo, la faccenda è veramente datata e avrebbero dovuto sanare tutto quello che c'era sul mercato ben prima di ora.
    Comprendo l'incavolatura di chi ha ricevuto la lettera e si ritrova impossibilitato ad usare l'auto
     
  14. moogpsycho

    moogpsycho Moderatore Membro dello Staff

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    la mia impressione, ben prima di questa vicenda sulle Citroen, è che i consumatori americani sono molto molto più tutelati di quelli europei.
    Un esempio lo è stato il servo sterzo difettoso della Fiat. In Usa gli avrebbero fatto richiamare tutto, qua è passato in cavalleria
     
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  15. Mo Dello

    Mo Dello

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    La corolla 2004 di mio padre è stata richiamata, se non ricordo male, una prima volta per l'airbag guidatore almeno una decina di anni fa e poi successivamente per ben 2 volte per quello passeggero.
     

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