Buongiorno a tutti, apro questa discussione visto che alcuni di voi sono a conoscenza che sto restaurando una storica.
La scintilla, scusate il gioco di parole, è stata provocata da Giampi (sempre lui!) con la citazione delle candele Golden Lodge. Poi spiegherò il perché.
Dopo quasi un anno posso trarre alcune considerazioni che possono tornare utili anche a chi voglia avventurarsi nell'impresa di salvare un frammento di storia industriale del ns Paese attraverso il restauro di un'auto d'epoca.
Nonostante l'Alfetta, nei suoi 12 anni abbondanti di commercializzazione, sia stata prodotta in quasi mezzo milione di esemplari verrebbe da pensare che il restauro, più o meno profondo, costituisca un'attività tutto sommato agevole. Niente di più sbagliato, e questo grazie anche alla miope e dissennata politica delle rottamazioni che ha pressoché decimato il parco circolante di vetture rappresentative del nostro costume popolare, e per questo meritevole di conservazione.
Se avessi comprato, ad esempio una BMW 2002Tii Touring (la mia preferita tra le estere!), oppure una Mercedes Benz W123 200, o ancora una Volkswagen Golf Gti 1.6, avrei finito il restauro da un pezzo. Le 3 Case sopraccitate, infatti, curano il reparto "Classic" con tutte le attenzioni che esso merita, dedicando addirittura un sito per gli acquisti on line, con tanto di catalogazione dei pezzi di ricambio. Volkswagen ha promosso di recente una campagna di riacquisto dei ricambi vintage sparsi in giro per il mondo.
Ogni volta che andavo alla ricerca di un particolare per la mia amata facevo la prova comparativa per vedere se riuscivo a trovare il corrispondente per la BMW. Ebbene nell'80% dei casi il pezzo mancante in BMW si trovava sul sito ufficiale della Casa, mentre con l'Alfa erano dolori, fatte di ricerche estenuanti sui vari siti di compravendita tra privati, su ditte specializzate in ricambi d'epoca, visite in loco presso autodemolitori, avvisitamenti vari di amici e parenti ecc. ecc. Faccio un esempio: per trovare un paio di poggiatesta ho dovuto penare per ben 8 mesi.
Un altro esempio: le famose candele Golden Lodge 2HL non sono più in produzione da circa 20 anni e chi le vende le propone a prezzi da gioielleria, per non dire altro,(? 20/25 al pezzo), e chi le compra rimane sempre col dubbio di aver acquistato un "pacco". Vedasi a tal proposito le foto in rete che mostrano fine fanno i cieli dei pistoni del bialbero con le false Lodge (cinesi) vendute per originali. Alla fine ho optato per le Beru a 4 punte.
Facendo sempre il paragone con BMW, ho letto di recente che per venire incontro alle esigenze dei collezionisti la Casa ha deciso di riprodurre il cambio della 328, non della E46, ma di quella anteguerra! Le 328 circolanti in tutto il mondo non superano il migliaio di unità, e il ricambio nuovo riprodotto tramite disegni dell'epoca costa circa 3 mila euro. Secondo me l'operazione di BMW è stata fatta in perdita, ma questa ha guadagnato la stima e la considerazione del collezionista e del probabile futuro acquirente di una vettura moderna. E' marketing anche questo e il paragone la dice lunga sulla considerazione del Gruppo Fiat nei confronti del marchio del Biscione (il caso Museo chiuso ne è lo specchio fedele). Il fascino dell'Alfa Romeo resiste molto di più all'estero che in Italia, e non è un caso che i miei acquisti in rete per il restauro siano stati fatti quasi tutti fuori dall'Italia (Inghilterra e Germania in primis).
Qualcuno dirà che così il restauro diventa un'avventura più "artigianale" e affascinante (e su questo non c'è dubbio), mentre i tedeschi lo rendono un'operazione più commerciale e asettica, ma alla fine un pò d'amaro in bocca ti rimane sempre.
La scintilla, scusate il gioco di parole, è stata provocata da Giampi (sempre lui!) con la citazione delle candele Golden Lodge. Poi spiegherò il perché.
Dopo quasi un anno posso trarre alcune considerazioni che possono tornare utili anche a chi voglia avventurarsi nell'impresa di salvare un frammento di storia industriale del ns Paese attraverso il restauro di un'auto d'epoca.
Nonostante l'Alfetta, nei suoi 12 anni abbondanti di commercializzazione, sia stata prodotta in quasi mezzo milione di esemplari verrebbe da pensare che il restauro, più o meno profondo, costituisca un'attività tutto sommato agevole. Niente di più sbagliato, e questo grazie anche alla miope e dissennata politica delle rottamazioni che ha pressoché decimato il parco circolante di vetture rappresentative del nostro costume popolare, e per questo meritevole di conservazione.
Se avessi comprato, ad esempio una BMW 2002Tii Touring (la mia preferita tra le estere!), oppure una Mercedes Benz W123 200, o ancora una Volkswagen Golf Gti 1.6, avrei finito il restauro da un pezzo. Le 3 Case sopraccitate, infatti, curano il reparto "Classic" con tutte le attenzioni che esso merita, dedicando addirittura un sito per gli acquisti on line, con tanto di catalogazione dei pezzi di ricambio. Volkswagen ha promosso di recente una campagna di riacquisto dei ricambi vintage sparsi in giro per il mondo.
Ogni volta che andavo alla ricerca di un particolare per la mia amata facevo la prova comparativa per vedere se riuscivo a trovare il corrispondente per la BMW. Ebbene nell'80% dei casi il pezzo mancante in BMW si trovava sul sito ufficiale della Casa, mentre con l'Alfa erano dolori, fatte di ricerche estenuanti sui vari siti di compravendita tra privati, su ditte specializzate in ricambi d'epoca, visite in loco presso autodemolitori, avvisitamenti vari di amici e parenti ecc. ecc. Faccio un esempio: per trovare un paio di poggiatesta ho dovuto penare per ben 8 mesi.
Un altro esempio: le famose candele Golden Lodge 2HL non sono più in produzione da circa 20 anni e chi le vende le propone a prezzi da gioielleria, per non dire altro,(? 20/25 al pezzo), e chi le compra rimane sempre col dubbio di aver acquistato un "pacco". Vedasi a tal proposito le foto in rete che mostrano fine fanno i cieli dei pistoni del bialbero con le false Lodge (cinesi) vendute per originali. Alla fine ho optato per le Beru a 4 punte.
Facendo sempre il paragone con BMW, ho letto di recente che per venire incontro alle esigenze dei collezionisti la Casa ha deciso di riprodurre il cambio della 328, non della E46, ma di quella anteguerra! Le 328 circolanti in tutto il mondo non superano il migliaio di unità, e il ricambio nuovo riprodotto tramite disegni dell'epoca costa circa 3 mila euro. Secondo me l'operazione di BMW è stata fatta in perdita, ma questa ha guadagnato la stima e la considerazione del collezionista e del probabile futuro acquirente di una vettura moderna. E' marketing anche questo e il paragone la dice lunga sulla considerazione del Gruppo Fiat nei confronti del marchio del Biscione (il caso Museo chiuso ne è lo specchio fedele). Il fascino dell'Alfa Romeo resiste molto di più all'estero che in Italia, e non è un caso che i miei acquisti in rete per il restauro siano stati fatti quasi tutti fuori dall'Italia (Inghilterra e Germania in primis).
Qualcuno dirà che così il restauro diventa un'avventura più "artigianale" e affascinante (e su questo non c'è dubbio), mentre i tedeschi lo rendono un'operazione più commerciale e asettica, ma alla fine un pò d'amaro in bocca ti rimane sempre.