<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> reputazione Marchionne dipende da rilancio Alfa (Finalcial Times) | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

reputazione Marchionne dipende da rilancio Alfa (Finalcial Times)

fpaol68 ha scritto:
Riporto testuale un articolo appena trovato in rete:

"ROMA (MF-DJ)--"Una reputazione appesa alla rinascita di Alfa Romeo": cosi' il Financial Times titola oggi un commento della rubrica European View, dedicato al numero uno di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne. Il manager, scrive il Ft, e' "uno dei piu' ferventi sostenitori della necessita' di tagliare drasticamente la capacita' produttiva e far sopravvivere solo i brand piu' redditizi", e questo "si applica non solo all'industria nel suo complesso, ma specialmente ai suoi brand", ognuno dei quali "deve dimostrare che puo' sopravvivere" dopo l'operazione Fiat-Chrysler; l'alternativa e' "accettare le conseguenze e sparire".

Questo "e' musica per le orecchie degli investitori, ma anche uno spietato avvertimento per i manager di Alfa Romeo, che si devono rimboccare le maniche per non rischiare che un giorno Marchionne possa impugnare lo scalpello". Infatti, spiega il quotidiano londinese, "il numero uno di Fiat e' sempre piu' deluso dei risultati di Alfa Romeo, o anzi dei non-risultati". Il marchio, e' infatti "diventato per Fiat non solo una delusione ma anche una fonte di perdite": l'obiettivo di "raggiungere le 300.000 auto vendute ogni anno" non e' stato raggiunto e ci si e' fermati a quota 125.000.

Tuttavia, scrive il Ft, "e' improbabile che Marchionne butti via Alfa Romeo o che la venda a un concorrente": al contrario, "sta dando al marchio un'ultima chance integrandola piu' strettamente con Chrysler", producendo le auto piu' grandi sulle piattaforme Chrysler e tenendo in Italia i modelli piu' piccoli. Inoltre Marchionne vuole approfittare dell'opportunita' Chrysler "per rilanciare l'altro marchio prestigioso ma in difficolta', Lancia", che tuttavia "e' nel complesso in forma migliore rispetto ad Alfa Romeo".

Quanto ad Alfa Romeo, il quotidiano inglese sottolinea che "sembra esserci, appostato, un possibile acquirente": ieri l'analista di Sanford Bernstein Max Warbuton ha detto che il numero uno di Volkswagen, Ferdinand Piech, potrebbe essere interessato ad Alfa Romeo, anche dati i suoi legami storici con Porsche e Volkswagen. Un altro analista citato dal quotidiano suggerisce che la casa tedesca e' gia' interessata da tempo ad Alfa Romeo. "Piech - commenta il Ft - e' in vena di comprare e dopo Porsche, Suzuki e forse Man, Alfa Romeo, se non riuscira' a raggiungere gli obiettivi di Marchionne, potrebbe finire nell'orbita di Volkswagen nel giro di due-tre anni". red/rov "

Trovo molto credibile che Piech sia interessato ad Alfa Romeo. La storia recente lo dimostra visto che ha portato via dall'Alfa prima Da Silva e poi Wolfgang Egger, autori per chi non lo sapesse delle più belle Alfa degli ultimi anni: 147 156 GT 8C competizione 8C competizione spider, nonchè di numerosi studi e prototipi mai andati in produzione. Cito fra tutti solo la Kamal. E lo dimostra anche la frase con cui dette il benvenuto a Da Silva appena arrivato al gruppo VW: so che lei ha l'Alfa nel cuore. Ebbene voglio che continui a tenerla quando disegnerà le nostre prossime auto.

Siccome non credo che venderebbero mai e poi mai il marchio Alfa, prevedo un triste epilogo per l'Alfa Romeo

Caro fpaol68,
Concordo pienamente con te nel sostenere che ora, dopo il successo ottenuto con la Fiat, la reputazione di Marchionne dipende dal rilancio ALFA. Come ho affermato nel topic recenti, sono sicuro che lui lo fara con altrettanto successo.
E invece davvero improbabile che la Fiat venda ALFA a chiunque, anzi, gli anni prossimi faranno dimostrare lo sviluppo del marchio, uno dei pilastri dell''immagine del gruppo Fiat-Chrysler.
Dovrei darti invece torto a quanto stai dicendo che si corre alcun rischio che il marchio sparisca. Non lo venderanno mai e tra un paio d'anni verra diffuso sui diversi continenti, diventando il marchio globale, ovvero anche di nicchia, ma non e la missione dell'Alfa vendere i numeri contati piu di 200-300 mila all'anno.
Sono anche d'accordo con te, che le parole espresse da Marchionne nelle ultime settimane sono state dette per spronare il management, per avvertire che se non si raggiunge i risultati commerciali e finanziari prefissati prima, nessuno di loro non puo avere il futuro nello staff dirigenziale.
Riassumendo, Alfa restera sempre nelle mani italiane e consolidera la sua posizione sul mercato, allo stesso tempo, conseguendo il sano profilo finanziario. Forse anche grazie allo scambio di tecnologie all'interno del gruppo. Come ho detto nell'altro forum da me iniziato, la cosa piu importante e che il marchio esista e va avanti, mi sembra che i pressupposti, nonostamnte tanti denigratori, sono abbastanza buoni, sebbene non si puo richiedere che l'ALFA faccia da sola, si deve - come tanti altri - appoggiare al mondo globale, entrando nelle filosofie industriali del gruppo Fiat-Chrysler. E questo non compromette che il brand non restera separato dal punto di vista dell'immagine, ma non dal canto commerciale. Dobbiamo ricordare che in tanti paesi esteri gran parte dei clienti percepisce tutti i tre marchi italiani (Fiat con la Abarth, Lancia, Alfa) come un complesso, essendo il cliente Fiat "si matura" passsando all'Alfa oppure Lancia. La chiave del successo (inteso come la massima possibile diffusione delle vendite) e tenere tutte e tre insieme e venderle nella stessa concessionaria come una "Casa Italiana" Dove lo hanno fatto all'estero (dispongo dei tanti esempi), raggiungono sempre ottimi risultati.
Infine, dopo tutto questo che ha dimostrato Marchionne di saper farlo, possiamo essere tranquilli che scegliera il modo piu appropriato per rilanciare ALFA.
Cordiali saluti,
Riccardo
 
alkiap ha scritto:
Non capisco comunque cosa Marchionne abbia da rimproverare al management Alfa.
Il problema risiede nel fatto che chi deve concedere gli investimenti (ovvero lui) non lo fa a sufficienza; non si tratta certo di mancanza di volontà o competenza da parte degli ingegneri Alfa...

Il discorso è molto complesso, soprattutto se pensiamo che Alfa Romeo non è una società a sè stante, ma uno dei marchi di un gruppo industriale.
A mio avviso, se oggi i conti non tornano, qualche errore nella gestione di questo glorioso marchio, da parte del management del suddetto gruppo industriale (da Marchionne in giù) ci sarà pur stato...o è solo colpa del destino cinico e baro?
Dire che il problema sono gli insufficienti investimenti è solo una parte del problema: come giustamente fatto osservare da qualcuno, operazioni costose come 159, Brera e Spider hanno portato risultati peggiori di operazioni meno impegnative finanziariamente, come 147, 156 e GT. Il costo dei ripensamenti e dei ritardi nelle scelte sulla Giulietta (con le conseguenti mancate vendite degli ultimi anni di 147) non mi sembra sia stato un risparmio.
Tornando al titolo del thread, non c'era bisogno dei giornalisti anglosassoni per capire che Marchionne, anche se ha risollevato le sorti di un gruppo già dato per moribondo, adesso deve dimostrare di essere altrettanto adeguato a sostenere lo sviluppo del suddetto gruppo.
 
Riccardo S ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Riporto testuale un articolo appena trovato in rete:

"ROMA (MF-DJ)--"Una reputazione appesa alla rinascita di Alfa Romeo": cosi' il Financial Times titola oggi un commento della rubrica European View, dedicato al numero uno di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne. Il manager, scrive il Ft, e' "uno dei piu' ferventi sostenitori della necessita' di tagliare drasticamente la capacita' produttiva e far sopravvivere solo i brand piu' redditizi", e questo "si applica non solo all'industria nel suo complesso, ma specialmente ai suoi brand", ognuno dei quali "deve dimostrare che puo' sopravvivere" dopo l'operazione Fiat-Chrysler; l'alternativa e' "accettare le conseguenze e sparire".

Questo "e' musica per le orecchie degli investitori, ma anche uno spietato avvertimento per i manager di Alfa Romeo, che si devono rimboccare le maniche per non rischiare che un giorno Marchionne possa impugnare lo scalpello". Infatti, spiega il quotidiano londinese, "il numero uno di Fiat e' sempre piu' deluso dei risultati di Alfa Romeo, o anzi dei non-risultati". Il marchio, e' infatti "diventato per Fiat non solo una delusione ma anche una fonte di perdite": l'obiettivo di "raggiungere le 300.000 auto vendute ogni anno" non e' stato raggiunto e ci si e' fermati a quota 125.000.

Tuttavia, scrive il Ft, "e' improbabile che Marchionne butti via Alfa Romeo o che la venda a un concorrente": al contrario, "sta dando al marchio un'ultima chance integrandola piu' strettamente con Chrysler", producendo le auto piu' grandi sulle piattaforme Chrysler e tenendo in Italia i modelli piu' piccoli. Inoltre Marchionne vuole approfittare dell'opportunita' Chrysler "per rilanciare l'altro marchio prestigioso ma in difficolta', Lancia", che tuttavia "e' nel complesso in forma migliore rispetto ad Alfa Romeo".

Quanto ad Alfa Romeo, il quotidiano inglese sottolinea che "sembra esserci, appostato, un possibile acquirente": ieri l'analista di Sanford Bernstein Max Warbuton ha detto che il numero uno di Volkswagen, Ferdinand Piech, potrebbe essere interessato ad Alfa Romeo, anche dati i suoi legami storici con Porsche e Volkswagen. Un altro analista citato dal quotidiano suggerisce che la casa tedesca e' gia' interessata da tempo ad Alfa Romeo. "Piech - commenta il Ft - e' in vena di comprare e dopo Porsche, Suzuki e forse Man, Alfa Romeo, se non riuscira' a raggiungere gli obiettivi di Marchionne, potrebbe finire nell'orbita di Volkswagen nel giro di due-tre anni". red/rov "

Trovo molto credibile che Piech sia interessato ad Alfa Romeo. La storia recente lo dimostra visto che ha portato via dall'Alfa prima Da Silva e poi Wolfgang Egger, autori per chi non lo sapesse delle più belle Alfa degli ultimi anni: 147 156 GT 8C competizione 8C competizione spider, nonchè di numerosi studi e prototipi mai andati in produzione. Cito fra tutti solo la Kamal. E lo dimostra anche la frase con cui dette il benvenuto a Da Silva appena arrivato al gruppo VW: so che lei ha l'Alfa nel cuore. Ebbene voglio che continui a tenerla quando disegnerà le nostre prossime auto.

Siccome non credo che venderebbero mai e poi mai il marchio Alfa, prevedo un triste epilogo per l'Alfa Romeo

Caro fpaol68,
Concordo pienamente con te nel sostenere che ora, dopo il successo ottenuto con la Fiat, la reputazione di Marchionne dipende dal rilancio ALFA. Come ho affermato nel topic recenti, sono sicuro che lui lo fara con altrettanto successo.
E invece davvero improbabile che la Fiat venda ALFA a chiunque, anzi, gli anni prossimi faranno dimostrare lo sviluppo del marchio, uno dei pilastri dell''immagine del gruppo Fiat-Chrysler.
Dovrei darti invece torto a quanto stai dicendo che si corre alcun rischio che il marchio sparisca. Non lo venderanno mai e tra un paio d'anni verra diffuso sui diversi continenti, diventando il marchio globale, ovvero anche di nicchia, ma non e la missione dell'Alfa vendere i numeri contati piu di 200-300 mila all'anno.
Sono anche d'accordo con te, che le parole espresse da Marchionne nelle ultime settimane sono state dette per spronare il management, per avvertire che se non si raggiunge i risultati commerciali e finanziari prefissati prima, nessuno di loro non puo avere il futuro nello staff dirigenziale.
Riassumendo, Alfa restera sempre nelle mani italiane e consolidera la sua posizione sul mercato, allo stesso tempo, conseguendo il sano profilo finanziario. Forse anche grazie allo scambio di tecnologie all'interno del gruppo. Come ho detto nell'altro forum da me iniziato, la cosa piu importante e che il marchio esista e va avanti, mi sembra che i pressupposti, nonostamnte tanti denigratori, sono abbastanza buoni, sebbene non si puo richiedere che l'ALFA faccia da sola, si deve - come tanti altri - appoggiare al mondo globale, entrando nelle filosofie industriali del gruppo Fiat-Chrysler. E questo non compromette che il brand non restera separato dal punto di vista dell'immagine, ma non dal canto commerciale. Dobbiamo ricordare che in tanti paesi esteri gran parte dei clienti percepisce tutti i tre marchi italiani (Fiat con la Abarth, Lancia, Alfa) come un complesso, essendo il cliente Fiat "si matura" passsando all'Alfa oppure Lancia. La chiave del successo (inteso come la massima possibile diffusione delle vendite) e tenere tutte e tre insieme e venderle nella stessa concessionaria come una "Casa Italiana" Dove lo hanno fatto all'estero (dispongo dei tanti esempi), raggiungono sempre ottimi risultati.
Infine, dopo tutto questo che ha dimostrato Marchionne di saper farlo, possiamo essere tranquilli che scegliera il modo piu appropriato per rilanciare ALFA.
Cordiali saluti,
Riccardo

Se questi per te sono buoni presupposti, quelli cattivi cosa sono?
tanto per capire...
 
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