benassistefano ha scritto:
... tu dici: la regola c'è, ma la applichiamo con buon senso...
Secondo me c'è
sempre meno buon senso, sia nelle regole che nel modo in cui vengono applicate.
Questo è il male principale.
Ovviamente le regole, di qualsiasi ordine e grado, non possono fare a meno di essere in qualche modo
"ottuse". Ad esempio, qualunque persona razionale capisce che, in quanto a oggettiva maturità, avere 17anni e 360 giorni o avere 18anni e 5 giorni non fa alcuna differenza; ciò nonostante la legge deve per forza imporre un limite,
come se allo scoccare del 18° anno avvenisse nel cervello chissà quale improvvisa evoluzione.
Stesso identico discorso si può fare in tanti altri contesti e, in particolare, in tutti i casi in cui c'è di mezzo un qualche limite (di età, velocità, peso, volume...) che non deve essere superato, pena la somministrazione di un qualche castigo.
Affinché le cose fossero ottimali bisognerebbe che (A) il limite fosse stabilito in maniera ragionevole e che (B) altrettanto ragionevolmente fosse applicato, dove con il termine "ragionevole" io
non intendo assolutamente
"lasciamo che ognuno faccia come gli pare", anzi. Tanto più il limite e il castigo sono ragionevoli, tanto maggiore diventa il rigore con cui essi possono essere imposti.
Più ci si allontana da questo scenario, peggio è. Troppo spesso l'eccessiva ottusità di una legge viene mitigata dalla ragionevolezza di coloro che tale legge devono applicare; se da domani tutti portatori di divisa cominciassero ad applicare alla lettera tutte le regole del codice con riferimento alla segnaletica che c'è in giro per le nostre strade (linea continua onnipresente, limite 40 sugli svincoli autostradali e via dicendo), la situazione diventerebbe immediatamente esplosiva.
Ma questo non va bene, assolutamente. La legge dovrebbe essere intelligente e razionale di suo e non dare origine a paradossi neanche quando applicata alla lettera.
...il metabolismo delle persone non è standardizzabile e quindi la norma non può usare a parametro la quantità ingerita...
Però le tanto amate statistiche dimostrano chiaramente, mi sembra, che un tasso alcoolico di 0.5-0.7 (per non parlare dello 0.1-0.2) poco o nulla ha a che fare con tutti quegli incidenti provocati dall'alcool che giustamente si vogliono prevenire. In altre parole, quando c'è l'incidente provocato dall'ebbro di turno, la polizia rileva sempre tassi decisamente più alti. In altre parole ancora, se noi togliessimo dalle strade coloro che hanno un tasso superiore a 0.8 avremmo in pratica l'azzeramento degli incidenti di cui sopra, ovvero un risultato strabiliante. O no?
...tariamo la macchinetta che ti multa con 1 secondo di ritardo, così inequivocabilmente sei passato volontariamente. Mah...
Per come sono tarati i semafori nostrani, con un ampio intervallo tra il rosso di qua e il verde di là (per non parlare dei geniali semafori a quattro tempi), uno che passasse mezzo secondo dopo lo scatto del rosso non avrebbe alcuna oggettiva possibilità di collisione con chi parte dall'altro lato. Anche qui, se eliminassimo i "veri" passaggi col rosso, ignorando gli altri, i concreti pericoli sarebbero eliminati. Anche perché fino a prova contraria una macchinetta non può assolutamente valutare come si deve le circostanze in cui un certo evento si verifica.
... l'assenza di polizia municipale fa il resto. Il problema è fermarsi e creare intralcio, anche se fosse per un nanosecondo...
In effetti c'è in giro un numero sorprendente di individui che considera le doppie frecce come dispositivo di autorizzazione universale alla sosta.
Anche qui, però, annunciando dal balcone l'ennesimo pesante inasprimento delle sanzioni nulla di giusto si fa e nulla di concreto si ottiene. Magari si appioppano multe colossali a persone che mediamente si comportano molto bene e che in una particolare occasione hanno sbagliato; poi ci sarebbe il discorso sul dove e quando si fanno le multe, ma è un'altra storia. La multa non dovrebbe essere molto improbabile e colossale, ma
ragionevole (commisurata alla effettiva gravità della colpa) e
assai probabile. Insomma, se ho l'abitudine di fermarmi ovunque con disinvoltura, dovrei prendere una multa dietro l'altra, con relative perdite di tempo (che di norma infastidiscono moltissimo gli arroganti, forse più del dover pagare).
...conoscendo come guidano i tuoi cari compatrioti, fa si che tu sappia che, se eserciti il tuo diritto di precedenza, finisci in ospedale (che vada bene)...
Qui, come dicevo, il discorso è molto delicato. Io non parto dal presupposto che i miei compatrioti guidino come assassini, ma piuttosto cerco di mettermi nei panni anche di chi guida un veicolo e, esattamente come me che sono a piedi, deve recarsi da qualche parte. Se aspettando qualche secondo io posso attraversare senza costringerlo a fermarsi e oltretutto attraversando in maggiore sicurezza (cosa che risulta vera nella stragrande maggioranza dei casi, specie al di fuori dei grandi centri urbani), mi sembra la cosa più ragionevole da fare.
So benissimo che potrei esercitare il diritto che la legge mi attribuisce, costringendo quel singolo veicolo a fermarsi solo per me, ma non lo faccio perché mi sembrerebbe una stronciata.
Mi rendo conto di fare un'affermazione che probabilmente ti apparirà blasfema, ma quando leggo di tutti questi investimenti di persone che stavano attraversando sulle strisce e sono state travolte da un veicolo
"piombato improvvisamente" su di loro, non posso fare a meno di pensare che magari, al di là dei torti e delle ragioni, non ci deve essere stata proprio tutta questa attenzione nell'attraversare. Non credo che tutti quegli investitori andassero così forte (180 all'ora?) da non poter essere visti arrivare.
...Tu ogni volta che sei per strada sai sempre chi hai intorno...
Mi sembra che questo sia un requisito essenziale per guidare un veicolo.
Se poi c'è qualcuno che mi guarda da una finestra, non vedo che beneficio potrebbe trarre dal mio mettere o meno la freccia.
Indubbiamente mettendo la freccia sempre e ovunque non si fa male, ma nemmeno è sensato denigrare o castigare chi non la mette in un contesto in cui essa a nulla serve.
...L'elasticità che tu vorresti applicare esiste già...
Se quello in cui io spero esistesse già, non avrei motivo alcuno di lamentarmi.
A mio parere l'impunità, assai diffusa non solo sulle strade, trova la sua linfa vitale
proprio negli atteggiamenti isterici e ipocriti con cui le cose vengono affrontate.