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Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

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E va beh, se alla fine la gente per nn mettere il casco molla la bici o il monopattino per passare allo scooter significa che in bici ci andava solo perchè è trendy.
Però questo forse vorrebbe dire togliere dalle strade molti ciclisti incapaci di guidare il mezzo.
Anche in auto le cinture sono un fastidio in più, ma se sono obbligatorie un motivo c'è.
Quel che è triste è leggere queste critiche che partono proprio dalle associazioni dei ciclisti, che dovrebbero tutelare la salulte dei loro iscritti.
 
Il problema vero non è la mancanza del casco, della targa ecc
Non sono d'accordo.
  • Il caschetto (omologato) è davvero un salvavita, e, ancor più, protegge da ingiurie potenzialmente invalidanti, anche permanentemente, che impattano nei costi e disagi sulle persone, sulle famiglie e sulla collettività per cure, disabilità e lavoro.
  • Una targa presupporrebbe un registro di tutte le bici, cosa impossibile dato che non hanno un identificativo sul telaio. Ma una targa personale da apporre al velocipede utilizzato, anche a noleggio sì, anzi, si potrebbe rilasciarlo dopo breve esame non solo sulle norme del CdS, ma, sopratutto sulla corretta conduzione del ciclo.
  • Una assicurazione sarebbe auspicabile, anche questa legata al conduttore e non al mezzo. Infatti come ogni mezzo circolante, la bicicletta, ancor più se a pedalata assistita, può impattare con esiti anche letali per il conducente o per altri ciclisti, pedoni, o altri mezzi che possano essere coinvolti in urti per evitare il peggio.
Lo dico da ciclista che ha comprato il suo primo caschetto 30 anni addietro e che ha una assicurazione personale/famigliare che include la rc in libera circolazione pedonale o ciclistica. Non è mai servita a nulla, ma ritengo coscienzioso persistere a rinnovarla.
 
Per me non ha torto NS-4.
Se andare in bici costerà quanto andare in scooter la gente andrà in scooter perchè è più comodo.
Per me la bici deve restare un mezzo economico,magari si alla targa più che altro per identificare e eventualmente sanzionare qualcuno.
Ma l'assicurazione imho renderebbe la bici totalmente sfavorita rispetto ai mezzi a due ruote motorizzati.
Non dico che non sarebbe utile ma che il rovescio della medaglia potrebbe essere l'abbandono della bici da parte di molti che la scelgono proprio perchè a differenza di uno scooter una volta acquistata non ha costi fissi.

Il casco invece considerando che costa relativamente poco e lo compri una volta ogni tot anni per me obbligo o meno dovrebbero averlo tutti.

L'altro giorno ho visto un ragazzo su una bici a pedalata assistita che pedalava.
Dopo tanti casi di gente coi pedali fermi che dava gas come in scooter sono rimasto sorpreso.
 
Problemi di monopattini e bici a parte , per i quali -concordo- occorrerebbero obbligo di casco e soprattutto targhetta identificativa ed assicurazione obbligatorie ( la mia costa 60 euro e copre un mucchio di cose, oltre alla circolazione su bici e simili) . Pazienza se così facendo si causerebbe la riduzione del parco monopattini et similia , in favore delle bici , mezzo comunque più sicuro e prevedibile nelle traiettorie...
Problemi di monopattini a parte -dicevo- per gli altri mezzi , auto , moto , furgoni e camion , uno dei problemi più gravi che causano incidenti pure mortali , accanto alla distrazione e in aggiunta ad essa , è il mancato rispetto della distanza di sicurezza . E' un' infrazione questa, anzi un comportamento demenziale , a cui assisto quotidianamente e più volte, direi quasi sempre. Credo che , idiozia a parte sempre coadiuvante , alla base del viaggiare appiccicati ci sia proprio un problema logico-matematico : la maggior parte degli utenti della strada , meno i motociclisti veri che sanno cosa vuol dire frenare, non sa quanta distanza deve tenere dal veicolo che precede e crede pure di essere " a posto" sopravvalutando le proprie doti di riflessi e del sistema frenante della propria macchina e sottovalutando le leggi...della fisica !
https://www.lanuovaguida.it/news/distanza-sicurezza-veicoli
distanza_sicurezza.jpg
 
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Problemi di monopattini e bici a parte , per i quali -concordo- occorrerebbero obbligo di casco e soprattutto targhetta identificativa ed assicurazione obbligatorie ( la mia costa 60 euro e copre un mucchio di cose, oltre alla circolazione su bici e simili) . Pazienza se così facendo si causerebbe la riduzione del parco monopattini et similia , in favore delle bici , mezzo comunque più sicuro e prevedibile nelle traiettorie...
Problemi di monopattini a parte -dicevo- per gli altri mezzi , auto , moto , furgoni e camion , uno dei problemi più gravi che causano incidenti pure mortali , accanto alla distrazione e in aggiunta ad essa , è il mancato rispetto della distanza di sicurezza . E' un' infrazione questa, anzi un comportamento demenziale , a cui assisto quotidianamente e più volte, direi quasi sempre. Credo che , idiozia a parte sempre coadiuvante , alla base del viaggiare appiccicati ci sia proprio un problema logico-matematico : la maggior parte degli utenti della strada , meno i motociclisti veri che sanno cosa vuol dire frenare, non sa quanta distanza deve tenere dal veicolo che precede e crede pure di essere " a posto" sopravvalutando le proprie doti di riflessi e del sistema frenante della propria macchina e sottovalutando le leggi...della fisica !
https://www.lanuovaguida.it/news/distanza-sicurezza-veicoli
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L'ho già scritto altre volte.
Anni fa sentii un ragazzo che per lavoro guidava camion da 7 tonnellate che era entusiasta dell'auto nuova che si era comprato,una Ibiza.
Era contento soprattutto dell'abs (che prima di allora non aveva mai avuto sulla sua auto) e sostenne,ma seriamente mica scherzava,che dal 100 km orari era in grado di fermare l'auto "Da qui a li".
Ci trovavamo in una stanza neanche tanto grande quindi da qui a li erano si e no 5 metri.
Partendo da presupposti talmente errati imho poi è normale che per strada si vedano comportamenti assurdi.

Pensavo che costasse di più l'assicurazione per un veicolo a due ruote,allora si potrebbe fare davvero.
 
E qui torniamo al discorso controlli e sanzioni. È inutile pensare a ulteriori obblighi (casco, assicurazione, targa, patente) quando in realtà già adesso quelle semplici regole che servirebbero a evitare una buona dose di incidenti, morti e feriti non vengono fatte minimamente rispettare. Ma ci prendiamo in giro?
Comunque chi ha un'assicurazione per responsabilità civile personale (la classica assicurazione del capofamiglia per intenderci, alcuni non sanno neanche di averla perché a volte viene già inserita nella assicurazione della casa) è già coperto nell'utilizzo della bici. Chiaro che se passasse un obbligo di targa ci vorrebbe una assicurazione a parte con costi ben diversi.
 
E anche oggi una bella Clio 3° generazione ( 2 generazioni fa) con le luci del freni guaste.
Una Smart prima serie che sputava olio dallo scarico.
Una serie 2 tourer che durante la marcia il colonna voleva a tutti i costi passare, sfanalando il mondo.
 
A me oggi è andata abbastanza bene.
Solo una Scenic ha fatto un sorpasso un po' brutto,è passata molto vicino alle vetture che intendeva sorpassare senza alcuna ragione apparente.
La strada era ampia.
C'era la riga continua ma vabbè che ve lo dico a fare...
 
Non sono d'accordo.
  • Il caschetto (omologato) è davvero un salvavita, e, ancor più, protegge da ingiurie potenzialmente invalidanti, anche permanentemente, che impattano nei costi e disagi sulle persone, sulle famiglie e sulla collettività per cure, disabilità e lavoro.
  • Una targa presupporrebbe un registro di tutte le bici, cosa impossibile dato che non hanno un identificativo sul telaio. Ma una targa personale da apporre al velocipede utilizzato, anche a noleggio sì, anzi, si potrebbe rilasciarlo dopo breve esame non solo sulle norme del CdS, ma, sopratutto sulla corretta conduzione del ciclo.
  • Una assicurazione sarebbe auspicabile, anche questa legata al conduttore e non al mezzo. Infatti come ogni mezzo circolante, la bicicletta, ancor più se a pedalata assistita, può impattare con esiti anche letali per il conducente o per altri ciclisti, pedoni, o altri mezzi che possano essere coinvolti in urti per evitare il peggio.
Lo dico da ciclista che ha comprato il suo primo caschetto 30 anni addietro e che ha una assicurazione personale/famigliare che include la rc in libera circolazione pedonale o ciclistica. Non è mai servita a nulla, ma ritengo coscienzioso persistere a rinnovarla.
Questa volta sono d'accordo e sono ancora più tranchant sul terzo punto Assicurazione OBBLIGATORIA a qualsiasi veicolo con ogni tipo di motore, soprattutto bici elettriche.
La facilità dello sblocco della velocità è spiegata su molti tutorial di You Tube e nel Web in generale, ed è un gioco da ragazzi; infatti vedo girare a a 40/50 Km/h bici elettriche con il ciclista che non pedala.
Stessa cosa per monopattini, ieri mi è entrato in una rotonda un monopattino sbloccato a oltre 40 km/h, con una bambina di circa 3 anni davanti al papà, senza darmi precedenza e tagliandomi la strada, ho evitato una strage per miracolo.
Quindi Targa, Casco, Assicurazione.
 
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Questa mattina sulla strada per arrivare in ufficio ho visto ragazzo a terra in una rotonda. Steso a terra immobile, chiazza di sangue sotto la testa, persone attorno. Era con una bicicletta normale, niente caschetto. C'era anche un'auto ferma a poca distanza.

Doveva essere accaduto da pochi minuti, non ho visto la dinamica, ma resto sempre dell'idea che le rotonde sono pericolose per le bici dato che le auto non rallentano a sufficienza e vogliono superare le bici dentro la rotonda stessa. Impariamo ad andar piano nelle rotonde. Non sono delle chicane di una pista.

Quindi ripeto una cosa che ho scritto qua già enne volte rivolta ai miei "colleghi" ciclisti:

1) Caschetto sempre
2) Tu bici impara ad occupare la rotonda in modo che l'auto non possa superare. Meglio prendersi una bestemmia che una toccata
 
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