75TURBO/TP ha scritto:
La Giulia ebbe un successo tale che la produzione non riusciva a soddisfare la domanda....la nuova turnazione fu contestata,le linee di produzione e le persone non bastavano piu'.....
Giovanni Venturino-direttore delle carrozzerie(1980) e del montaggio estero.
PS: le tanto criticate lamiere Alfa Romeo della Giulia venivano dall'Inghilterra visto che Arese ancora non era pronta per stamparne cosi' tante.
Bel topic, 75 ...l'Alfa Romeo Giulia, la berlina sportiva per la famiglia che il 27 giugno 1962 venne presentata all'Autodromo di Monza nella versione.
Oggi, con i criteri moderni dell'aerodinamica, lo spot dell'epoca può far ridere "La berlina disegnata dal vento".Il successo di questo modello fu inaspettato persino per Alfa Romeo che di colpo dovette affrontare la realtà di casa automobilistica dai grandi numeri; basti pensare che la 1900 (1950-58 ) fu costruita in 18mila esemplari, la Giulietta (1955-62) in 180mila esemplari, la Giulia oltre un milione di esemplari riportando per la prima volta i bilanci di Alfa Romeo in attivo dopo la fine del conflitto mondiale.
La progettazione della Giulia avvenne nell'Ufficio Stile Alfa Romeo diretto da Giuseppe Scarnati e Ivo Colucci sotto la diretta guida dell'ingegner Orazio Satta; con la Giulia venne fatto un grosso lavoro di progettazione aerodinamica(coda tronca, fiancate dritte con solchi laterali, cofano spiovente, parabrezza e lunotto arrotondati) anche grazie alla Galleria del Vento del Politecnico di Torino dove uscì con un Cx pari a 0,34 praticamente identico a quello della estrema Porsche 911!
Ma le innovazioni non si limitavano all'aerodinamca, infatti la Giulia era la prima vettura che pensava anche alla protezione passiva dei passeggeri in caso di sinistro stradale grazie ad una scocca a robustezza differenziata con abitacolo più rigido contornato da elementi in grado di assorbire progressivamente gli urti frontali; le Giulia nascevano già predisposte per le cinture di sicurezza. Quest'auto piacque da subito anche se in molti la giudicarono troppo sportiva per l'uso familiare a causa delle sospensioni giudicate rigide, della rumorosità del motore (per qualcuno musica) e dalle finiture degli interni ancora legate al passato (cambio al volante, deflettori apribili con galletto, quadro strumenti lineare, volante nero con mezzi bracci crema e semi anello cromato). C'è da dire, però, che la Giulia seppe subito convincere tutti della bontà delle soluzioni adottate con il proprio comportamento stradale impeccabile, le prestazioni al top, la tenuta di strada e la reattività.
Innumerevoli le influenze che questo modello ebbe sulla gamma Alfa Romeo degli anni sessanta: nascono le derivate Giulia Sprint e la Giulia Spider, la Giulia GT (carrozzeria Bertone su disegno Giugiaro) la Coupè TZ. Nel corso degli anni vennero presentate anche una versione ?promiscua?, una simil Sport Wagon prodotta dalla carrozzeria Colli di Milano e realizzata in poche centinaia di esemplari destinati alla Polizia Stradale e alla Croce Rossa.