<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> quando De Mita disse di no... | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

quando De Mita disse di no...

75turboTP ha scritto:
Allora non dire falsita'.......su questo concordo mai negato anche volendo,sono troppo sincero,ci sono i documenti.
Ancora non lo capisci accetto tutto la cose false no!!! ;)

:?: :shock:

scusa quali sono le falsità che avrei detto...? sicuro che parli di me...?
 
autofede2009 ha scritto:
75turboTP ha scritto:
Allora non dire falsita'.......su questo concordo mai negato anche volendo,sono troppo sincero,ci sono i documenti.
Ancora non lo capisci accetto tutto la cose false no!!! ;)

:?: :shock:

scusa quali sono le falsità che avrei detto...? sicuro che parli di me...?

l'Alfa Romeo a livello commerciale nel 1986 era già finita...

L'hai scritto tu....ti ho risposto che non e' vero e non hai contestato.
 
75turboTP ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
75turboTP ha scritto:
Allora non dire falsita'.......su questo concordo mai negato anche volendo,sono troppo sincero,ci sono i documenti.
Ancora non lo capisci accetto tutto la cose false no!!! ;)

:?: :shock:

scusa quali sono le falsità che avrei detto...? sicuro che parli di me...?

l'Alfa Romeo a livello commerciale nel 1986 era già finita...

L'hai scritto tu....ti ho risposto che non e' vero e non hai contestato.

allora preciso... era finita nel senso che non aveva, evidentemente, più la forza di continuare nello sviluppo e nella modernizzazione delle vecchie perle tecniche (tant'è che anche per la 75 si dovette prendere a prestito il vecchio pianale e componenti della Giulietta) e ci si dovette arrendere ai debiti e al nuovo acquirente e a soluzione tecniche meno costose e avanzate (vedi la trazione anteriore sull'ammiraglia 164)... certamente se il giocattolo funzionava bene e rendeva cosi com'era... sarebbero stati pazzi a distruggerlo...

ma se partiamo da qui... potrebbe già esserci un buon punto di partenza condiviso...
 
autofede2009 ha scritto:
75turboTP ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
75turboTP ha scritto:
Allora non dire falsita'.......su questo concordo mai negato anche volendo,sono troppo sincero,ci sono i documenti.
Ancora non lo capisci accetto tutto la cose false no!!! ;)

:?: :shock:

scusa quali sono le falsità che avrei detto...? sicuro che parli di me...?

l'Alfa Romeo a livello commerciale nel 1986 era già finita...

L'hai scritto tu....ti ho risposto che non e' vero e non hai contestato.

allora preciso... era finita nel senso che non aveva, evidentemente, più la forza di continuare nello sviluppo e nella modernizzazione delle vecchie perle tecniche (tant'è che anche per la 75 si dovette prendere a prestito il vecchio pianale e componenti della Giulietta) e ci si dovette arrendere ai debiti e al nuovo acquirente e a soluzione tecniche meno costose e avanzate (vedi la trazione anteriore sull'ammiraglia 164)... certamente se il giocattolo funzionava bene e rendeva cosi com'era... sarebbero stati pazzi a distruggerlo...

ma se partiamo da qui... potrebbe già esserci un buon punto di partenza condiviso...

preciso ancora meglio...
non che le ultime alfa pre-fiat erano meccanicamente avariate, anzi... parliamo di Alfa 6, Alfa 90, Alfa 75...ma era tutto il resto (carrozzeria e componenti) non più all'altezza del blasone del marchio... si decise di risparmiare su carrozzeria e componenti per lasciare intatte le costose e pregevoli soluzioni tecniche... ma il mercato nel frattempo era già cambiato... le aspettative degli acquirenti pure... i conti in profondo rosso... e accadde il passaggio a Torino...
 
matteomatte1 ha scritto:
renexx ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Luraghi arrivò alla presidenza nel 1960. L'Alfa l'aveva conosciuta negli anni della sua direzione generale in Finmeccanica. Anni spesi (1952-1956) a trasformare la fabbrica del Portello in un impianto moderno: un'operazione accompagnata dal successo di vetture come la Giulietta e la 1900. Sotto la sua gestione l'Alfa fece giganteschi investimenti ma ebbe sempre bilanci in nero. L'azienda produceva 200mila vetture, più della Bmw che ne faceva 184mila. Era il 1973. Come sempre, anche quell'anno, in agosto, Luraghi era in vacanza a Madonna di Campiglio quando ricevette una telefonata che di fatto cambierà la storia del biscione. Da Finmeccanica lo avvertivano che il Cipe aveva respinto il suo piano di investimenti di 112 miliardi. Ci volle poco per capire che quella bocciatura veniva dall'alto. Ciriaco De Mita e Nino Gullotti, allora ministro delle Partecipazioni statali, avevano deciso che l'Alfa dovesse aprire al Sud un secondo impianto, dopo Pomigliano d'Arco, precisamente in provincia di Avellino, il feudo elettorale di De Mita. Luraghi avrebbe dovuto trasferire la produzione della nuova Alfetta, sottraendo 70mila vetture ad Arese. Si oppose con tutte le sue forze.
Luraghi era ormai isolato. E a gennaio del 1974 venne l'imboscata. Sette consiglieri fedeli a Finmeccanica si dimisero obbligando l'Alfa a rinnovare tutto il consiglio. Con Luraghi uscirono una ventina di manager. Fu un colpo mortale per Arese, sempre più preda delle logiche dei partiti mentre dilagavano scioperi e minacce terroristiche. A dirigere l'Alfa venne dall'Intersind Ettore Massacesi, che non si oppose al nuovo impianto di Pratola Serra, alla periferia di Avellino.
Nei primi anni Ottanta ad Arese c'erano ancora 18mila dipendenti e un consiglio di fabbrica con 400 rappresentanti. Era la cattedrale dei metalmeccanici. Ma i bilanci non erano più quelli di Luraghi. L'ammiraglia 90, fu un clamoroso flop. E anche la 33, pur vendendo non male, scontentava i veri alfisti perchè non aveva più nulla di quella grinta che faceva togliere il capello a Henry Ford tutte le volte che vedeva passare un'Alfa. Ma il peggio doveva ancora venire. Mentre Fiat con la Uno stava risalendo la china, Massacesi condusse l'Alfa verso l'intesa capestro con i giapponesi della Nissan.

Pratola partoriva l'Arna: per la pubblicità era la "kilometrissima", per tutti fu la più brutta auto mai apparsa sulle strade italiane, un primato che nemmeno l'orrenda Duna della Fiat post Ghidella riuscì a scalfire. Per rimediare al disastro l'Iri non trovò di meglio che metterla in vendita. Ci fu una gara. Alla fine prevalse la Fiat sulla Ford. L'Alfa passò a Torino che la pagò 1.050 miliardi. Era il 6 novembre 1986. Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.


Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Ricordiamo che poi Prodi, per "salvare" l' IRI, bruciò ventimila (!) miliardi delle vecchie lire di denaro pubblico, svendendo anche i pezzi pregiati. Ma non facciamo politica, anche se questa c'entra pesantemente con la vendita di Alfa alla Fiat.
Sicuramente i dirigenti di Torino trovarono un'industria in uno stato pietoso: non sarebbe stato meglio lasciarla alla Ford che non avrebbe chiesto poi in continuazione aiuti statali?

pensa alle pressioni politiche cui fu sottoposto, la decisione finale non la prese mica Prodi ma Craxi...

http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/16/Craxi_invia_Cobas_dell_Alfa_co_0_9607161113.shtml

Certo, non intendevo confondere le figure istituzionali. Prodi allora era un "boiardo di Stato", emblematico per come era concepita la gestione dei fondi pubblici e le aziende statali.
 
autofede2009 ha scritto:
renexx ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.

Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Sicuramente i dirigenti di Torino trovarono un'industria in uno stato pietoso: non sarebbe stato meglio lasciarla alla Ford che non avrebbe chiesto poi in continuazione aiuti statali? Ma lasciamo perdere anche questo discorso.
Il problema è che da allora (è passato un quarto di secolo), non sono stati fatti gli investimenti giusti. La Fiat aveva silurato un "uomo-prodotto" come Ghidella, per appoggiare le tesi di un "uomo-finanza" come Romiti, e i risultati si sono visti.
Non concentrandosi sul core-business, la qualità del prodotto Fiat precipitò drasticamente, e gli investimenti sui marchi Alfa e Lancia si ridussero progressivamente.
Con l'avvento di De'Silva, l'Alfa ha conosciuto un piccolo rinascimento, mentre Lancia è diventata eco-chic... :(

già... secondo te la Ford non avrebbe chiesto aiuti vero...? guarda quello che è successo con il caso Opel-Magna e GM... hanno chiesto 1,5 mld di euro al governo tedesco per "aiutare" la rinascita della Opel con il passaggio sotto le insegne della magna e poi hanno deciso di non venderla più... e ora il governo tedesco inbufalito ha richiesto tutti i soldi indietro...

ancora esempi attuali... in America...? non hanno chiesto gli aiuti per la crisi...?

e fatti una ricerca su quanto è stato chiesto dalle case automobilistiche nel corso del tempo quando hanno acquisito marchi in difficoltà...

sarebbe andata meglio con Ford... ? Forse si o forse no... basti vedere quello che è riuscita a fare con i marchi prestigiosi che ha acquisito... Jaguar e Land Rover dopo averle fatte schiacciare dalla concorrenza sono dovuta passare sotto la proprietà indiana della Tata e la Volvo e tuttora ad un passo da finire in mano cinese...

no grazie, mi tengo i stracci miei...

se poi, assodato che la Fiat si è trovata sul piatto d'argento un'Alfa Romeo ribollita e ha colto l'opportunità di prenderla e di evitare che finisse alla concorrenza, si vuole parlare di quello che la Fiat ha fatto o non fatto da quando ha la proprietà... questo è un altro discorso... molto vasto e strutturato e certamente denso di responsabilità da ricercare anche sotto le insegne di Torino...

ma non facciamo finta di niente sul fatto che l'Alfa Romeo a livello commerciale nel 1986 era già finita...

Non so cosa avrebbe fatto (o cosa sarebbe stato concesso a) la Ford, e non lo sapremo mai.
So cosa ha fatto la Fiat. Semplicemente penso che qualcosa in più, anche per Lancia, si poteva/doveva fare.
 
renexx ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
renexx ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.

Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Sicuramente i dirigenti di Torino trovarono un'industria in uno stato pietoso: non sarebbe stato meglio lasciarla alla Ford che non avrebbe chiesto poi in continuazione aiuti statali? Ma lasciamo perdere anche questo discorso.
Il problema è che da allora (è passato un quarto di secolo), non sono stati fatti gli investimenti giusti. La Fiat aveva silurato un "uomo-prodotto" come Ghidella, per appoggiare le tesi di un "uomo-finanza" come Romiti, e i risultati si sono visti.
Non concentrandosi sul core-business, la qualità del prodotto Fiat precipitò drasticamente, e gli investimenti sui marchi Alfa e Lancia si ridussero progressivamente.
Con l'avvento di De'Silva, l'Alfa ha conosciuto un piccolo rinascimento, mentre Lancia è diventata eco-chic... :(

già... secondo te la Ford non avrebbe chiesto aiuti vero...? guarda quello che è successo con il caso Opel-Magna e GM... hanno chiesto 1,5 mld di euro al governo tedesco per "aiutare" la rinascita della Opel con il passaggio sotto le insegne della magna e poi hanno deciso di non venderla più... e ora il governo tedesco inbufalito ha richiesto tutti i soldi indietro...

ancora esempi attuali... in America...? non hanno chiesto gli aiuti per la crisi...?

e fatti una ricerca su quanto è stato chiesto dalle case automobilistiche nel corso del tempo quando hanno acquisito marchi in difficoltà...

sarebbe andata meglio con Ford... ? Forse si o forse no... basti vedere quello che è riuscita a fare con i marchi prestigiosi che ha acquisito... Jaguar e Land Rover dopo averle fatte schiacciare dalla concorrenza sono dovuta passare sotto la proprietà indiana della Tata e la Volvo e tuttora ad un passo da finire in mano cinese...

no grazie, mi tengo i stracci miei...

se poi, assodato che la Fiat si è trovata sul piatto d'argento un'Alfa Romeo ribollita e ha colto l'opportunità di prenderla e di evitare che finisse alla concorrenza, si vuole parlare di quello che la Fiat ha fatto o non fatto da quando ha la proprietà... questo è un altro discorso... molto vasto e strutturato e certamente denso di responsabilità da ricercare anche sotto le insegne di Torino...

ma non facciamo finta di niente sul fatto che l'Alfa Romeo a livello commerciale nel 1986 era già finita...

Non so cosa avrebbe fatto (o cosa sarebbe stato concesso a) la Ford, e non lo sapremo mai.
So cosa ha fatto la Fiat. Semplicemente penso che qualcosa in più, anche per Lancia, si poteva/doveva fare.

e questo è fuori dubbio...

io spero che qualcosa si faccia... si deve fare... questa dell'integrazione con gli Usa potrebbe essere l'ultima possibilità di portare nuova linfa e ricostruire tutto il gruppo dando ad ogni marchio la giusta identità... serviranno ancora sacrifici e compromessi... ma potrebbero esserci nuove possibilità...
 
autofede2009 ha scritto:
75turboTP ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
75turboTP ha scritto:
Allora non dire falsita'.......su questo concordo mai negato anche volendo,sono troppo sincero,ci sono i documenti.
Ancora non lo capisci accetto tutto la cose false no!!! ;)

:?: :shock:

scusa quali sono le falsità che avrei detto...? sicuro che parli di me...?

l'Alfa Romeo a livello commerciale nel 1986 era già finita...

L'hai scritto tu....ti ho risposto che non e' vero e non hai contestato.

allora preciso... era finita nel senso che non aveva, evidentemente, più la forza di continuare nello sviluppo e nella modernizzazione delle vecchie perle tecniche (tant'è che anche per la 75 si dovette prendere a prestito il vecchio pianale e componenti della Giulietta) e ci si dovette arrendere ai debiti e al nuovo acquirente e a soluzione tecniche meno costose e avanzate (vedi la trazione anteriore sull'ammiraglia 164)... certamente se il giocattolo funzionava bene e rendeva cosi com'era... sarebbero stati pazzi a distruggerlo...

ma se partiamo da qui... potrebbe già esserci un buon punto di partenza condiviso...
Possiamo anche condividere alcune cose e non ho problemi ad ammetterlo.
Non rendeva e non poteva essere diversamente, come non rendono le aziende statali e l'alfa non era' l'eccezione,politica sindacati assistenzialismo menefreghismo erano presenti......pero' fiat l'ha distrutta e finche' continuerai a dire il contrario
non saro' mai daccordo completamente con te.

Per farti capire la mia buona fede durante la trattativa tifafo fiat anche se avevo seri dubbi,insieme alle alfa per lavoro avevo sempre fiat qiundi conoscevo bene a chi andava alfa romeo....ma ho sperato sempre nel fatto che l'alfa rimesse italiana.
Oggi no! tutti sarebbero stati capaci di tenere l'alfa in questo modo.....peggio Nessuno!!!
;)
 
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Luraghi arrivò alla presidenza nel 1960. L'Alfa l'aveva conosciuta negli anni della sua direzione generale in Finmeccanica. Anni spesi (1952-1956) a trasformare la fabbrica del Portello in un impianto moderno: un'operazione accompagnata dal successo di vetture come la Giulietta e la 1900. Sotto la sua gestione l'Alfa fece giganteschi investimenti ma ebbe sempre bilanci in nero. L'azienda produceva 200mila vetture, più della Bmw che ne faceva 184mila. Era il 1973. Come sempre, anche quell'anno, in agosto, Luraghi era in vacanza a Madonna di Campiglio quando ricevette una telefonata che di fatto cambierà la storia del biscione. Da Finmeccanica lo avvertivano che il Cipe aveva respinto il suo piano di investimenti di 112 miliardi. Ci volle poco per capire che quella bocciatura veniva dall'alto. Ciriaco De Mita e Nino Gullotti, allora ministro delle Partecipazioni statali, avevano deciso che l'Alfa dovesse aprire al Sud un secondo impianto, dopo Pomigliano d'Arco, precisamente in provincia di Avellino, il feudo elettorale di De Mita. Luraghi avrebbe dovuto trasferire la produzione della nuova Alfetta, sottraendo 70mila vetture ad Arese. Si oppose con tutte le sue forze.
Luraghi era ormai isolato. E a gennaio del 1974 venne l'imboscata. Sette consiglieri fedeli a Finmeccanica si dimisero obbligando l'Alfa a rinnovare tutto il consiglio. Con Luraghi uscirono una ventina di manager. Fu un colpo mortale per Arese, sempre più preda delle logiche dei partiti mentre dilagavano scioperi e minacce terroristiche. A dirigere l'Alfa venne dall'Intersind Ettore Massacesi, che non si oppose al nuovo impianto di Pratola Serra, alla periferia di Avellino.
Nei primi anni Ottanta ad Arese c'erano ancora 18mila dipendenti e un consiglio di fabbrica con 400 rappresentanti. Era la cattedrale dei metalmeccanici. Ma i bilanci non erano più quelli di Luraghi. L'ammiraglia 90, fu un clamoroso flop. E anche la 33, pur vendendo non male, scontentava i veri alfisti perchè non aveva più nulla di quella grinta che faceva togliere il capello a Henry Ford tutte le volte che vedeva passare un'Alfa. Ma il peggio doveva ancora venire. Mentre Fiat con la Uno stava risalendo la china, Massacesi condusse l'Alfa verso l'intesa capestro con i giapponesi della Nissan.

Pratola partoriva l'Arna: per la pubblicità era la "kilometrissima", per tutti fu la più brutta auto mai apparsa sulle strade italiane, un primato che nemmeno l'orrenda Duna della Fiat post Ghidella riuscì a scalfire. Per rimediare al disastro l'Iri non trovò di meglio che metterla in vendita. Ci fu una gara. Alla fine prevalse la Fiat sulla Ford. L'Alfa passò a Torino che la pagò 1.050 miliardi. Era il 6 novembre 1986. Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.


Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Sì l' Alfa fù suicidata/ assassinata politicamente, lo ripeto politicamente, lo sappiamo tutti. Nessuno lo ha mai negato. Il tuo compiacimento è quindi fuori luogo. Una delle più grandi vergogne dell'industria italiana, con i colpevoli che sono ben noti.

Detto questo mi chiedo: se una azienda ne rileva un'altra in difficoltà ( o meglio la riceve in regalo ) con quale spirito lo deve fare: Con l'intenzione di rilanciarla e di investirci, oppure di sfruttare fino al midollo le cose buone che ha ( e ce ne erano tante di cose buone ) per poi abbandonarla ormai inaridita ad una morte certa?
MI chiedo a che cosa serve a Fiat uno stabilimento come Pomigliano se non al puro scopo di ricattarci tutti ?
Mi chiedo se a Fiat, con l'acquisizione di Alfa, non interessase solamente togliersi la concorrenza a livello nazionale ?
Mi chiedo Fiat, in più di 20 anni, non 2 giorni, quali investimenti abbia fatto per Alfa.

Tu sei l'unico che crede ancora che Fiat abbia salvato l' Alfa. Sei uno dei pochi che non si è ancora accorto che Fiat è privata quando ci sono utili e pubblica quando ci sono debiti ?

P.S. Ho letto in un altro tuo intervento dove ricordi che le case automobilistiche americane hanno avuto aiuti statali: A me risulta che Ford sia stata l'unica a non chiedere e ricevere nulla.
 
DE MITA: UN CARO AMICO DI CRAXI!! UNO DEI PADRI NOBILI DEL III DEBITO PUBBLICO PIU' ALTO DEL MONDO!!!
CIO' CHE HA DETTO O FATTO E' RIPUGNANTE: ERA SEMPLICEMENTE UN INETTO CORROTTO (TANGENTOPOLI QUANTO MI MANCHI) PRESTATO ALLA POLITICA!!!
 
Merosi1910 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Luraghi arrivò alla presidenza nel 1960. L'Alfa l'aveva conosciuta negli anni della sua direzione generale in Finmeccanica. Anni spesi (1952-1956) a trasformare la fabbrica del Portello in un impianto moderno: un'operazione accompagnata dal successo di vetture come la Giulietta e la 1900. Sotto la sua gestione l'Alfa fece giganteschi investimenti ma ebbe sempre bilanci in nero. L'azienda produceva 200mila vetture, più della Bmw che ne faceva 184mila. Era il 1973. Come sempre, anche quell'anno, in agosto, Luraghi era in vacanza a Madonna di Campiglio quando ricevette una telefonata che di fatto cambierà la storia del biscione. Da Finmeccanica lo avvertivano che il Cipe aveva respinto il suo piano di investimenti di 112 miliardi. Ci volle poco per capire che quella bocciatura veniva dall'alto. Ciriaco De Mita e Nino Gullotti, allora ministro delle Partecipazioni statali, avevano deciso che l'Alfa dovesse aprire al Sud un secondo impianto, dopo Pomigliano d'Arco, precisamente in provincia di Avellino, il feudo elettorale di De Mita. Luraghi avrebbe dovuto trasferire la produzione della nuova Alfetta, sottraendo 70mila vetture ad Arese. Si oppose con tutte le sue forze.
Luraghi era ormai isolato. E a gennaio del 1974 venne l'imboscata. Sette consiglieri fedeli a Finmeccanica si dimisero obbligando l'Alfa a rinnovare tutto il consiglio. Con Luraghi uscirono una ventina di manager. Fu un colpo mortale per Arese, sempre più preda delle logiche dei partiti mentre dilagavano scioperi e minacce terroristiche. A dirigere l'Alfa venne dall'Intersind Ettore Massacesi, che non si oppose al nuovo impianto di Pratola Serra, alla periferia di Avellino.
Nei primi anni Ottanta ad Arese c'erano ancora 18mila dipendenti e un consiglio di fabbrica con 400 rappresentanti. Era la cattedrale dei metalmeccanici. Ma i bilanci non erano più quelli di Luraghi. L'ammiraglia 90, fu un clamoroso flop. E anche la 33, pur vendendo non male, scontentava i veri alfisti perchè non aveva più nulla di quella grinta che faceva togliere il capello a Henry Ford tutte le volte che vedeva passare un'Alfa. Ma il peggio doveva ancora venire. Mentre Fiat con la Uno stava risalendo la china, Massacesi condusse l'Alfa verso l'intesa capestro con i giapponesi della Nissan.

Pratola partoriva l'Arna: per la pubblicità era la "kilometrissima", per tutti fu la più brutta auto mai apparsa sulle strade italiane, un primato che nemmeno l'orrenda Duna della Fiat post Ghidella riuscì a scalfire. Per rimediare al disastro l'Iri non trovò di meglio che metterla in vendita. Ci fu una gara. Alla fine prevalse la Fiat sulla Ford. L'Alfa passò a Torino che la pagò 1.050 miliardi. Era il 6 novembre 1986. Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.


Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Sì l' Alfa fù suicidata/ assassinata politicamente, lo ripeto politicamente, lo sappiamo tutti. Nessuno lo ha mai negato. Il tuo compiacimento è quindi fuori luogo. Una delle più grandi vergogne dell'industria italiana, con i colpevoli che sono ben noti.

Detto questo mi chiedo: se una azienda ne rileva un'altra in difficoltà ( o meglio la riceve in regalo ) con quale spirito lo deve fare: Con l'intenzione di rilanciarla e di investirci, oppure di sfruttare fino al midollo le cose buone che ha ( e ce ne erano tante di cose buone ) per poi abbandonarla ormai inaridita ad una morte certa?
MI chiedo a che cosa serve a Fiat uno stabilimento come Pomigliano se non al puro scopo di ricattarci tutti ?
Mi chiedo se a Fiat, con l'acquisizione di Alfa, non interessase solamente togliersi la concorrenza a livello nazionale ?
Mi chiedo Fiat, in più di 20 anni, non 2 giorni, quali investimenti abbia fatto per Alfa.

Tu sei l'unico che crede ancora che Fiat abbia salvato l' Alfa. Sei uno dei pochi che non si è ancora accorto che Fiat è privata quando ci sono utili e pubblica quando ci sono debiti ?

P.S. Ho letto in un altro tuo intervento dove ricordi che le case automobilistiche americane hanno avuto aiuti statali: A me risulta che Ford sia stata l'unica a non chiedere e ricevere nulla.
Naturalmente tra Alfisti VERI ci si capisce. ;)
 
Merosi1910 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Luraghi arrivò alla presidenza nel 1960. L'Alfa l'aveva conosciuta negli anni della sua direzione generale in Finmeccanica. Anni spesi (1952-1956) a trasformare la fabbrica del Portello in un impianto moderno: un'operazione accompagnata dal successo di vetture come la Giulietta e la 1900. Sotto la sua gestione l'Alfa fece giganteschi investimenti ma ebbe sempre bilanci in nero. L'azienda produceva 200mila vetture, più della Bmw che ne faceva 184mila. Era il 1973. Come sempre, anche quell'anno, in agosto, Luraghi era in vacanza a Madonna di Campiglio quando ricevette una telefonata che di fatto cambierà la storia del biscione. Da Finmeccanica lo avvertivano che il Cipe aveva respinto il suo piano di investimenti di 112 miliardi. Ci volle poco per capire che quella bocciatura veniva dall'alto. Ciriaco De Mita e Nino Gullotti, allora ministro delle Partecipazioni statali, avevano deciso che l'Alfa dovesse aprire al Sud un secondo impianto, dopo Pomigliano d'Arco, precisamente in provincia di Avellino, il feudo elettorale di De Mita. Luraghi avrebbe dovuto trasferire la produzione della nuova Alfetta, sottraendo 70mila vetture ad Arese. Si oppose con tutte le sue forze.
Luraghi era ormai isolato. E a gennaio del 1974 venne l'imboscata. Sette consiglieri fedeli a Finmeccanica si dimisero obbligando l'Alfa a rinnovare tutto il consiglio. Con Luraghi uscirono una ventina di manager. Fu un colpo mortale per Arese, sempre più preda delle logiche dei partiti mentre dilagavano scioperi e minacce terroristiche. A dirigere l'Alfa venne dall'Intersind Ettore Massacesi, che non si oppose al nuovo impianto di Pratola Serra, alla periferia di Avellino.
Nei primi anni Ottanta ad Arese c'erano ancora 18mila dipendenti e un consiglio di fabbrica con 400 rappresentanti. Era la cattedrale dei metalmeccanici. Ma i bilanci non erano più quelli di Luraghi. L'ammiraglia 90, fu un clamoroso flop. E anche la 33, pur vendendo non male, scontentava i veri alfisti perchè non aveva più nulla di quella grinta che faceva togliere il capello a Henry Ford tutte le volte che vedeva passare un'Alfa. Ma il peggio doveva ancora venire. Mentre Fiat con la Uno stava risalendo la china, Massacesi condusse l'Alfa verso l'intesa capestro con i giapponesi della Nissan.

Pratola partoriva l'Arna: per la pubblicità era la "kilometrissima", per tutti fu la più brutta auto mai apparsa sulle strade italiane, un primato che nemmeno l'orrenda Duna della Fiat post Ghidella riuscì a scalfire. Per rimediare al disastro l'Iri non trovò di meglio che metterla in vendita. Ci fu una gara. Alla fine prevalse la Fiat sulla Ford. L'Alfa passò a Torino che la pagò 1.050 miliardi. Era il 6 novembre 1986. Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.


Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Sì l' Alfa fù suicidata/ assassinata politicamente, lo ripeto politicamente, lo sappiamo tutti. Nessuno lo ha mai negato. Il tuo compiacimento è quindi fuori luogo. Una delle più grandi vergogne dell'industria italiana, con i colpevoli che sono ben noti.

Detto questo mi chiedo: se una azienda ne rileva un'altra in difficoltà ( o meglio la riceve in regalo ) con quale spirito lo deve fare: Con l'intenzione di rilanciarla e di investirci, oppure di sfruttare fino al midollo le cose buone che ha ( e ce ne erano tante di cose buone ) per poi abbandonarla ormai inaridita ad una morte certa?
MI chiedo a che cosa serve a Fiat uno stabilimento come Pomigliano se non al puro scopo di ricattarci tutti ?
Mi chiedo se a Fiat, con l'acquisizione di Alfa, non interessase solamente togliersi la concorrenza a livello nazionale ?
Mi chiedo Fiat, in più di 20 anni, non 2 giorni, quali investimenti abbia fatto per Alfa.

Tu sei l'unico che crede ancora che Fiat abbia salvato l' Alfa. Sei uno dei pochi che non si è ancora accorto che Fiat è privata quando ci sono utili e pubblica quando ci sono debiti ?

P.S. Ho letto in un altro tuo intervento dove ricordi che le case automobilistiche americane hanno avuto aiuti statali: A me risulta che Ford sia stata l'unica a non chiedere e ricevere nulla.

compiacimento... ??

sei fuori strada... se chiamo in causa 75turbo è perchè per lui le uniche cose che hanno affossato l'alfa sono state la gestione FIat e basta...
quest'articolo e le tue parole confermano invece un problema a monte che anche 75turbo stà (pian piano...) confermando...
ovvero che l'alfa è precipitata tra gli anni 70 e gli anni 80 con i conti in profondo rosso sia per evidenti imperfezioni a livello produttivo/commerciale sia perchè è stata distolta e ha dovuto investire a Pomigliano a causa anche di relazioni politiche...
le colpe della Fiat quindi sono quelle di aver dato troppi pochi soldi dal momento in cui è stata acquistata... ma sappiamo bene che Fiat non era lo sceicco del Brunei... aveva anch'essa grosse problematiche... e sappiamo che gli investimenti di Fiat sono stati dirottati quasi sempre verso il top Maserati-Ferrari (e questo nessuno ne parla mai), dove ad oggi c'è l'eccellenza dell'automobile...
su Alfa c'è un evidente lenzuolo corto... troppo... ma il gruppo è ancora troppo debole per permettersi una gestione alla Vw... con Audi e Lamborghini-Porsche in vetta...

con l'acquisizione dei marchi americani la situazione potrebbe migliorare... ma dimentichiamoci che Alfa possa mai diventare una realtà come la BMW... unico esempio di non integrazione con nessun marchio (almeno per il momento...) ma grazie ad un sapiente lavoro fatto negli ultimi 30/40 anni...

Alfa semmai può avere le aspettative di divenire come Audi... e può riuscirci... anche con la benedetta TP sui segmenti superiori grazie agli scambi con Chrysler... ma per il momento è utopico pensare che potrà avere dei pianali e componenti specifici ...
 
autofede2009 ha scritto:
Merosi1910 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Luraghi arrivò alla presidenza nel 1960. L'Alfa l'aveva conosciuta negli anni della sua direzione generale in Finmeccanica. Anni spesi (1952-1956) a trasformare la fabbrica del Portello in un impianto moderno: un'operazione accompagnata dal successo di vetture come la Giulietta e la 1900. Sotto la sua gestione l'Alfa fece giganteschi investimenti ma ebbe sempre bilanci in nero. L'azienda produceva 200mila vetture, più della Bmw che ne faceva 184mila. Era il 1973. Come sempre, anche quell'anno, in agosto, Luraghi era in vacanza a Madonna di Campiglio quando ricevette una telefonata che di fatto cambierà la storia del biscione. Da Finmeccanica lo avvertivano che il Cipe aveva respinto il suo piano di investimenti di 112 miliardi. Ci volle poco per capire che quella bocciatura veniva dall'alto. Ciriaco De Mita e Nino Gullotti, allora ministro delle Partecipazioni statali, avevano deciso che l'Alfa dovesse aprire al Sud un secondo impianto, dopo Pomigliano d'Arco, precisamente in provincia di Avellino, il feudo elettorale di De Mita. Luraghi avrebbe dovuto trasferire la produzione della nuova Alfetta, sottraendo 70mila vetture ad Arese. Si oppose con tutte le sue forze.
Luraghi era ormai isolato. E a gennaio del 1974 venne l'imboscata. Sette consiglieri fedeli a Finmeccanica si dimisero obbligando l'Alfa a rinnovare tutto il consiglio. Con Luraghi uscirono una ventina di manager. Fu un colpo mortale per Arese, sempre più preda delle logiche dei partiti mentre dilagavano scioperi e minacce terroristiche. A dirigere l'Alfa venne dall'Intersind Ettore Massacesi, che non si oppose al nuovo impianto di Pratola Serra, alla periferia di Avellino.
Nei primi anni Ottanta ad Arese c'erano ancora 18mila dipendenti e un consiglio di fabbrica con 400 rappresentanti. Era la cattedrale dei metalmeccanici. Ma i bilanci non erano più quelli di Luraghi. L'ammiraglia 90, fu un clamoroso flop. E anche la 33, pur vendendo non male, scontentava i veri alfisti perchè non aveva più nulla di quella grinta che faceva togliere il capello a Henry Ford tutte le volte che vedeva passare un'Alfa. Ma il peggio doveva ancora venire. Mentre Fiat con la Uno stava risalendo la china, Massacesi condusse l'Alfa verso l'intesa capestro con i giapponesi della Nissan.

Pratola partoriva l'Arna: per la pubblicità era la "kilometrissima", per tutti fu la più brutta auto mai apparsa sulle strade italiane, un primato che nemmeno l'orrenda Duna della Fiat post Ghidella riuscì a scalfire. Per rimediare al disastro l'Iri non trovò di meglio che metterla in vendita. Ci fu una gara. Alla fine prevalse la Fiat sulla Ford. L'Alfa passò a Torino che la pagò 1.050 miliardi. Era il 6 novembre 1986. Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.


Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Sì l' Alfa fù suicidata/ assassinata politicamente, lo ripeto politicamente, lo sappiamo tutti. Nessuno lo ha mai negato. Il tuo compiacimento è quindi fuori luogo. Una delle più grandi vergogne dell'industria italiana, con i colpevoli che sono ben noti.

Detto questo mi chiedo: se una azienda ne rileva un'altra in difficoltà ( o meglio la riceve in regalo ) con quale spirito lo deve fare: Con l'intenzione di rilanciarla e di investirci, oppure di sfruttare fino al midollo le cose buone che ha ( e ce ne erano tante di cose buone ) per poi abbandonarla ormai inaridita ad una morte certa?
MI chiedo a che cosa serve a Fiat uno stabilimento come Pomigliano se non al puro scopo di ricattarci tutti ?
Mi chiedo se a Fiat, con l'acquisizione di Alfa, non interessase solamente togliersi la concorrenza a livello nazionale ?
Mi chiedo Fiat, in più di 20 anni, non 2 giorni, quali investimenti abbia fatto per Alfa.

Tu sei l'unico che crede ancora che Fiat abbia salvato l' Alfa. Sei uno dei pochi che non si è ancora accorto che Fiat è privata quando ci sono utili e pubblica quando ci sono debiti ?

P.S. Ho letto in un altro tuo intervento dove ricordi che le case automobilistiche americane hanno avuto aiuti statali: A me risulta che Ford sia stata l'unica a non chiedere e ricevere nulla.

compiacimento... ??

sei fuori strada... se chiamo in causa 75turbo è perchè per lui le uniche cose che hanno affossato l'alfa sono state la gestione FIat e basta...
quest'articolo e le tue parole confermano invece un problema a monte che anche 75turbo stà (pian piano...) confermando...
ovvero che l'alfa è precipitata tra gli anni 70 e gli anni 80 con i conti in profondo rosso sia per evidenti imperfezioni a livello produttivo/commerciale
sia perchè è stata distolta e ha dovuto investire a Pomigliano a causa anche di relazioni politiche...
le colpe della Fiat quindi sono quelle di aver dato troppi pochi soldi dal momento in cui è stata acquistata... ma sappiamo bene che Fiat non era lo sceicco del Brunei... aveva anch'essa grosse problematiche... e sappiamo che gli investimenti di Fiat sono stati dirottati quasi sempre verso il top Maserati-Ferrari (e questo nessuno ne parla mai), dove ad oggi c'è l'eccellenza dell'automobile...
su Alfa c'è un evidente lenzuolo corto... troppo... ma il gruppo è ancora troppo debole per permettersi una gestione alla Vw... con Audi e Lamborghini-Porsche in vetta...

con l'acquisizione dei marchi americani la situazione potrebbe migliorare... ma dimentichiamoci che Alfa possa mai diventare una realtà come la BMW... unico esempio di non integrazione con nessun marchio (almeno per il momento...) ma grazie ad un sapiente lavoro fatto negli ultimi 30/40 anni...

Alfa semmai può avere le aspettative di divenire come Audi... e può riuscirci... anche con la benedetta TP sui segmenti superiori grazie agli scambi con Chrysler... ma per il momento è utopico pensare che potrà avere dei pianali e componenti specifici ...

Vedi che non dici tutto? vedi che dite sempre quello che vi porta ad assolvere fiat?
Negli anni settanta ci furono fior di alfa Alfetta Alfetta GT-GTV- Nuove!
Alfa 6 con il nuovo Busso V6 e contemporaneamente a queste c'era La Montreal il Duetto la Giulia La giulia GT La 1750 e la 2000 berlina.....DOVE LA VEDI LA CRISI????????????????????????????
Quello che accade negli anni 80 fu solo e conseguenza della prima crisi petrolifera che portarono ritardi nella commercializzazione della Alfetta e alfetta GT,pronta gia' nel 1968 e messa in commercio nel 1974......l'alfa 6 con il favoloso Busso era pronta nel 1969 ma messa in commercio nel 1979!!!

Le ricordi le domeniche a piedi?La benzina razionata? le vendite di auto potenti e prestazionali crollate?

A questo si aggiunse l'alfasud,mai i vertici alfa furono d'accordo???,che diede il colpo finale.......

Dove le vedi le IMPERFEZIONI A LIVELLO PRODUTTIVO O COMMERCIALE???? perche' dovete sempre trovare scusa a quella che e' la realta'? Fiat ha preso in mano il piu' importante marchio che sia mai esitito capace di prudurre qualsiasi tipo di motore ed auto e lo ha ridotto ad un MARCHIO VIRTUALE quello che ha realizzato alfa romeo in 85 anni fiat lo ha dilapidato in soli 15 anni!

Perche' secondo te ha comprato una azienda in fallimeto? per BENEFICENZA? o forse non e' proprio come volete descivere voi l'ALFA ROMEO.....Perche' ford ha fatto offerte piu' che ottime? Anche ford per beneficenza o entrambi erano consapevoli delle enormi possibilita' di Alfa romeo e che aveva solo bisogno di investimenti e non di motori pianali e progetti Fiat.
Questa e' la realta' se tu vuoi sognare fallo pure ;)
 
75turboTP ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
Merosi1910 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
Luraghi arrivò alla presidenza nel 1960. L'Alfa l'aveva conosciuta negli anni della sua direzione generale in Finmeccanica. Anni spesi (1952-1956) a trasformare la fabbrica del Portello in un impianto moderno: un'operazione accompagnata dal successo di vetture come la Giulietta e la 1900. Sotto la sua gestione l'Alfa fece giganteschi investimenti ma ebbe sempre bilanci in nero. L'azienda produceva 200mila vetture, più della Bmw che ne faceva 184mila. Era il 1973. Come sempre, anche quell'anno, in agosto, Luraghi era in vacanza a Madonna di Campiglio quando ricevette una telefonata che di fatto cambierà la storia del biscione. Da Finmeccanica lo avvertivano che il Cipe aveva respinto il suo piano di investimenti di 112 miliardi. Ci volle poco per capire che quella bocciatura veniva dall'alto. Ciriaco De Mita e Nino Gullotti, allora ministro delle Partecipazioni statali, avevano deciso che l'Alfa dovesse aprire al Sud un secondo impianto, dopo Pomigliano d'Arco, precisamente in provincia di Avellino, il feudo elettorale di De Mita. Luraghi avrebbe dovuto trasferire la produzione della nuova Alfetta, sottraendo 70mila vetture ad Arese. Si oppose con tutte le sue forze.
Luraghi era ormai isolato. E a gennaio del 1974 venne l'imboscata. Sette consiglieri fedeli a Finmeccanica si dimisero obbligando l'Alfa a rinnovare tutto il consiglio. Con Luraghi uscirono una ventina di manager. Fu un colpo mortale per Arese, sempre più preda delle logiche dei partiti mentre dilagavano scioperi e minacce terroristiche. A dirigere l'Alfa venne dall'Intersind Ettore Massacesi, che non si oppose al nuovo impianto di Pratola Serra, alla periferia di Avellino.
Nei primi anni Ottanta ad Arese c'erano ancora 18mila dipendenti e un consiglio di fabbrica con 400 rappresentanti. Era la cattedrale dei metalmeccanici. Ma i bilanci non erano più quelli di Luraghi. L'ammiraglia 90, fu un clamoroso flop. E anche la 33, pur vendendo non male, scontentava i veri alfisti perchè non aveva più nulla di quella grinta che faceva togliere il capello a Henry Ford tutte le volte che vedeva passare un'Alfa. Ma il peggio doveva ancora venire. Mentre Fiat con la Uno stava risalendo la china, Massacesi condusse l'Alfa verso l'intesa capestro con i giapponesi della Nissan.

Pratola partoriva l'Arna: per la pubblicità era la "kilometrissima", per tutti fu la più brutta auto mai apparsa sulle strade italiane, un primato che nemmeno l'orrenda Duna della Fiat post Ghidella riuscì a scalfire. Per rimediare al disastro l'Iri non trovò di meglio che metterla in vendita. Ci fu una gara. Alla fine prevalse la Fiat sulla Ford. L'Alfa passò a Torino che la pagò 1.050 miliardi. Era il 6 novembre 1986. Qualche giorno prima Luraghi si era schierato per la Fiat ma aveva detto: «Comunque vada a finire l'Alfa, Arese verrà sacrificata». E vide giusto.


Fonte: Il Sole 24H

dove sei 75turbo....?

questa è la storia di allora... oggi possiamo criticare di quello che potrebbe essere fatto e che non viene fatto...

ma non vedo colpe Fiat nel passato burrascoso dell'Alfa...

e mettici pure che prendersi in carico un'azienda disastrata e indebitata dove mese dopo mese ci sono costi altissimi da pagare come stipendi e contributi, certamente non è uno scherzo...

parliamo di fatti per cortesia...

Sì l' Alfa fù suicidata/ assassinata politicamente, lo ripeto politicamente, lo sappiamo tutti. Nessuno lo ha mai negato. Il tuo compiacimento è quindi fuori luogo. Una delle più grandi vergogne dell'industria italiana, con i colpevoli che sono ben noti.

Detto questo mi chiedo: se una azienda ne rileva un'altra in difficoltà ( o meglio la riceve in regalo ) con quale spirito lo deve fare: Con l'intenzione di rilanciarla e di investirci, oppure di sfruttare fino al midollo le cose buone che ha ( e ce ne erano tante di cose buone ) per poi abbandonarla ormai inaridita ad una morte certa?
MI chiedo a che cosa serve a Fiat uno stabilimento come Pomigliano se non al puro scopo di ricattarci tutti ?
Mi chiedo se a Fiat, con l'acquisizione di Alfa, non interessase solamente togliersi la concorrenza a livello nazionale ?
Mi chiedo Fiat, in più di 20 anni, non 2 giorni, quali investimenti abbia fatto per Alfa.

Tu sei l'unico che crede ancora che Fiat abbia salvato l' Alfa. Sei uno dei pochi che non si è ancora accorto che Fiat è privata quando ci sono utili e pubblica quando ci sono debiti ?

P.S. Ho letto in un altro tuo intervento dove ricordi che le case automobilistiche americane hanno avuto aiuti statali: A me risulta che Ford sia stata l'unica a non chiedere e ricevere nulla.

compiacimento... ??

sei fuori strada... se chiamo in causa 75turbo è perchè per lui le uniche cose che hanno affossato l'alfa sono state la gestione FIat e basta...
quest'articolo e le tue parole confermano invece un problema a monte che anche 75turbo stà (pian piano...) confermando...
ovvero che l'alfa è precipitata tra gli anni 70 e gli anni 80 con i conti in profondo rosso sia per evidenti imperfezioni a livello produttivo/commerciale
sia perchè è stata distolta e ha dovuto investire a Pomigliano a causa anche di relazioni politiche...
le colpe della Fiat quindi sono quelle di aver dato troppi pochi soldi dal momento in cui è stata acquistata... ma sappiamo bene che Fiat non era lo sceicco del Brunei... aveva anch'essa grosse problematiche... e sappiamo che gli investimenti di Fiat sono stati dirottati quasi sempre verso il top Maserati-Ferrari (e questo nessuno ne parla mai), dove ad oggi c'è l'eccellenza dell'automobile...
su Alfa c'è un evidente lenzuolo corto... troppo... ma il gruppo è ancora troppo debole per permettersi una gestione alla Vw... con Audi e Lamborghini-Porsche in vetta...

con l'acquisizione dei marchi americani la situazione potrebbe migliorare... ma dimentichiamoci che Alfa possa mai diventare una realtà come la BMW... unico esempio di non integrazione con nessun marchio (almeno per il momento...) ma grazie ad un sapiente lavoro fatto negli ultimi 30/40 anni...

Alfa semmai può avere le aspettative di divenire come Audi... e può riuscirci... anche con la benedetta TP sui segmenti superiori grazie agli scambi con Chrysler... ma per il momento è utopico pensare che potrà avere dei pianali e componenti specifici ...

Vedi che non dici tutto? vedi che dite sempre quello che vi porta ad assolvere fiat?
Negli anni settanta ci furono fior di alfa Alfetta Alfetta GT-GTV- Nuove!
Alfa 6 con il nuovo Busso V6 e contemporaneamente a queste c'era La Montreal il Duetto la Giulia La giulia GT La 1750 e la 2000 berlina.....DOVE LA VEDI LA CRISI????????????????????????????
Quello che accade negli anni 80 fu solo e conseguenza della prima crisi petrolifera che portarono ritardi nella commercializzazione della Alfetta e alfetta GT,pronta gia' nel 1968 e messa in commercio nel 1974......l'alfa 6 con il favoloso Busso era pronta nel 1969 ma messa in commercio nel 1979!!!

Le ricordi le domeniche a piedi?La benzina razionata? le vendite di auto potenti e prestazionali crollate?

A questo si aggiunse l'alfasud,mai i vertici alfa furono d'accordo???,che diede il colpo finale.......

Dove le vedi le IMPERFEZIONI A LIVELLO PRODUTTIVO O COMMERCIALE???? perche' dovete sempre trovare scusa a quella che e' la realta'? Fiat ha preso in mano il piu' importante marchio che sia mai esitito capace di prudurre qualsiasi tipo di motore ed auto e lo ha ridotto ad un MARCHIO VIRTUALE quello che ha realizzato alfa romeo in 85 anni fiat lo ha dilapidato in soli 15 anni!

Perche' secondo te ha comprato una azienda in fallimeto? per BENEFICENZA? o forse non e' proprio come volete descivere voi l'ALFA ROMEO.....Perche' ford ha fatto offerte piu' che ottime? Anche ford per beneficenza o entrambi erano consapevoli delle enormi possibilita' di Alfa romeo e che aveva solo bisogno di investimenti e non di motori pianali e progetti Fiat.
Questa e' la realta' se tu vuoi sognare fallo pure ;)

sei unico...

allora secondo te i problemi furono legati alla crisi petrolifera... come se per esempio la stessa non fu avvertita anche dalla Bmw... non mi pare che i bavaresi avevano le vetture che andavano ad acqua... ma evidentemente i loro prodotti e l'azienda resse meglio anche quella botta...

io ho fatto un discorso generale (imperfezioni a livello produttivo o commerciale), per non stare tutte le volte ad elencare quello che non andava...

certamente uscirono anche delle bellissime creature... ma nel 86 quando l'azienda finì in man di torino, la gamma era chiaramente non adeguata a stare sul mercato... fosse anche solo perchè non era capita... il risultato è che l'azienda fini a gambe per aria...

spiegami tu le motivazioni... fu l'alfasud...? può essere... (e nel caso comprendo anche meglio il tuo odio per la TA...)...
il ritorno d'immagine dei problemi dell'alfasud fu disastroso in quegli anni a fronte degli investimenti fatti per la piccola di pomigliano... e certamente ne risentirono negativamente anche i mancati investimenti sul resto della gamma...

ma che vuoi dare la colpa a me...?
 
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