<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Qualita' degli interni... questa sconosciuta | Il Forum di Quattroruote

Qualita' degli interni... questa sconosciuta

Si parla sempre di "qualita' degli interni"... ma cosa si intende per "qualita'"?
La qualita' dei materiali?
L'ergonomia?
La qualita' degli assemblaggi?
La cura nella progettazione?
La quantita' di strumentazione?
La quantita' di pulsantini?

Ci sono fattori di qualita' PERCEPITA (display, pulsantini, impatto estetico) e fattori di qualita' REALE (qualita' nei materiali e negli assemblaggi, ergonomia).
Purtroppo sempre piu' auto (e non parlo sono di auto di media categoria, ma di auto di gran lusso) puntano sempre piu' alla qualita' percepita, con contenuti reali scarsissimi.
Si arriva agli assurdi degli interni Porsche con una tale quantita' di pulsanti che trovare quello che serve durante la guida e' difficilissimo, e i comandi del sedile vengono piazzati dove ci si puntella col ginocchio, col risultato che ci si trova in curva con il sedile che cambia posizione... pazzesco!
 
Ognuno di noi percepirà come qualità ciò che più soddisfa le proprie esigenze, sia funzionali che di appagamento, per cui anche la qualità è soggettiva.

Per me la qualità dell'interno di un'auto è essenzialmente ergonomia, assenza di rumori e cigolii, resistenza all'usura nel tempo.

Non mi interessano molto la plancia e i tastini morbidi che magari si spellano dopo pochi anni, o il rumore della chiusura del cassetto portaoggetti, che per molti pare che siano essenziali.
 
La qualita' percepita indubbiamente e' un fattore molto soggettivo e aleatorio.
Non per niente e' uno dei migliori argomenti del marketing.
Ma la qualita' reale e' oggettiva: alcuni aspetti, come affidabilita', qualita' dei componenti e degli assemblaggi, e robustezza sono misurabili quantitativamente, in termini di MTBF, tolleranza degli assemblaggi e durata.
Altri, come l'ergonomia, sono misurabili qualitativamente, ma comunque restano fattori scientifici.
Purtroppo, la qualita' percepita e' facilmente contraffatta con poca spesa, mentre per ottenere qualita' reale servono impegno e soldi. Oggi c'e' poca attenzione alla qualita' reale, e molta attenzione alla qualita' percepita.
 
per me interni di qualità devono essere essenziali (pochi tasti e forme non elaborate) ma con buoni materiali e ben montati, per evitare cigolii e scricchiolii
 
99octane ha scritto:
Si parla sempre di "qualita' degli interni"... ma cosa si intende per "qualita'"?
La qualita' dei materiali?
L'ergonomia?
La qualita' degli assemblaggi?
La cura nella progettazione?
La quantita' di strumentazione?
La quantita' di pulsantini?

Ci sono fattori di qualita' PERCEPITA (display, pulsantini, impatto estetico) e fattori di qualita' REALE (qualita' nei materiali e negli assemblaggi, ergonomia).
Purtroppo sempre piu' auto (e non parlo sono di auto di media categoria, ma di auto di gran lusso) puntano sempre piu' alla qualita' percepita, con contenuti reali scarsissimi.
Si arriva agli assurdi degli interni Porsche con una tale quantita' di pulsanti che trovare quello che serve durante la guida e' difficilissimo, e i comandi del sedile vengono piazzati dove ci si puntella col ginocchio, col risultato che ci si trova in curva con il sedile che cambia posizione... pazzesco!

La qualita' degli interni e' data:
dalla qualita' dei materiali e dal loro assemblaggio ( che preverra' futuri cigolii )
i pulsantini e la quantita' di strumentazione sono un di piu' che comunque puo' essere gradita o meno visto il proliferare di tasti multifunzione.
Le altre cose che menzioni non c' entrano nulla.
Ciao
P.s. la qualita' percepita.....e' quella delle case non all' altezza di quanto detto sopra
 
Credo che sia sufficiente avere un'età non troppo giovane, una discreta memoria e un po' di spirito di osservazione per rendersi conto di come, in generale, la qualità dei prodotti industriali abbia subito e stia continuando a subire un considerevole calo.
Specie se con il termine "qualità" vogliamo riferirci non tanto agli aspetti esteriori ma a concetti antichi e forse arcani, come ad esempio robustezza, affidabilità, durata nel tempo.
 
Qualità degli interni è una mercedes 190 di 17 anni e 280.000 km che non ha 1 e dico 1 rumorino o scricchiolio.
tutto il resto è noia :D
 
Se uno pensa che tra i difetti mettono le guide sedili e viti a vista ... e mi chiedo che "male" possano fare ... eccetto ridurre i tempi di intervento/ripristino?!? :D
 
leolito ha scritto:
Se uno pensa che tra i difetti mettono le guide sedili e viti a vista ... e mi chiedo che "male" possano fare ... eccetto ridurre i tempi di intervento/ripristino?!? :D

Quoto riquoto e straquoto... mai capito l'odio verso le viti e bulloni.
 
99octane ha scritto:
Si parla sempre di "qualita' degli interni"... ma cosa si intende per "qualita'"?
La qualita' dei materiali?
L'ergonomia?
La qualita' degli assemblaggi?
La cura nella progettazione?
La quantita' di strumentazione?
La quantita' di pulsantini?

Ci sono fattori di qualita' PERCEPITA (display, pulsantini, impatto estetico) e fattori di qualita' REALE (qualita' nei materiali e negli assemblaggi, ergonomia).
Purtroppo sempre piu' auto (e non parlo sono di auto di media categoria, ma di auto di gran lusso) puntano sempre piu' alla qualita' percepita, con contenuti reali scarsissimi.
Si arriva agli assurdi degli interni Porsche con una tale quantita' di pulsanti che trovare quello che serve durante la guida e' difficilissimo, e i comandi del sedile vengono piazzati dove ci si puntella col ginocchio, col risultato che ci si trova in curva con il sedile che cambia posizione... pazzesco!

Qualità? La mia Civic ma assemblata un pò meglio: ovvero:

- ergonomia
- innovazione
- buone plastiche

ma anche:

- qualità assemblaggi (che manca).

Preferisco un interno ergonomico ed innovativo a fronte di qualche pecca comunque, che le solite plance clonate con gli strumenti circolari doppi (clonati) e tutte un pezzo per non farle scricchiolare ma sempre economizzando, economizzando,economizzando.
E' chiaro che un abitacolo dove hanno investito nei contenuti progettuali se fosse dotato anche di materiali come la radica, l'alluminio ecc... porterebbe il costo a livelli molt ma molto maggiori.

Ed io preferisco i primi.
 
Intanto sono contro la prevalenza del colore grigio negli interni di tutte le auto. Evviva Fiat500, vecchia smart o citroen Ds e tutte quelle auto che dentro regalano un po di colore tra cruscotto e selleria.
Ciò premesso:

- plastiche non tirate, secche che si rovinano e graffiano solo guardandole.
- sedili spessi che non senti le molle nella schiena
- insonorizzazione e isolamento termico rivestimenti
- design, perchè lo studio e la cura del dettaglio danno qualità
- funzionalità e innovazione. Connessioni, navi sat, interfacce
- ricca strumentazione. Il solo contakm e spia benza in molte utilitarie.. :oops:
- dettagli. Doppi comandi alzavetri pilota, clima auto, mini brevetti comodità
 
99octane ha scritto:
Si parla sempre di "qualita' degli interni"... ma cosa si intende per "qualita'"?
La qualita' dei materiali?
L'ergonomia?
La qualita' degli assemblaggi?
La cura nella progettazione?
La quantita' di strumentazione?
La quantita' di pulsantini?

Ci sono fattori di qualita' PERCEPITA (display, pulsantini, impatto estetico) e fattori di qualita' REALE (qualita' nei materiali e negli assemblaggi, ergonomia).
Purtroppo sempre piu' auto (e non parlo sono di auto di media categoria, ma di auto di gran lusso) puntano sempre piu' alla qualita' percepita, con contenuti reali scarsissimi.
Si arriva agli assurdi degli interni Porsche con una tale quantita' di pulsanti che trovare quello che serve durante la guida e' difficilissimo, e i comandi del sedile vengono piazzati dove ci si puntella col ginocchio, col risultato che ci si trova in curva con il sedile che cambia posizione... pazzesco!
prendi la serie 5 di qualche anno fa, paragonala a quella appena uscita. Ecco, quella è la qualità degli interni.
 
La qualità degli interni(il lato in cui viene vissuta di più la vettura), serve a giustificare dei prezzi allucinanti, gratificando il proprietario con un effetto estetito "piacevole". Anche la qualità presunta.

Cercate le foto degli interni di una BMW 1602, e di tutte le serie 3 dagli anni 70 ad oggi. Potete farlo anche su una Golf o su qualsiasi auto che sia stata in produzione negli ultimi 30 anni. A patto che abbia avuto successive evoluzioni.

Dopo questa ricerca fate un paragone sugli interni.
Quello che serviva c'era già negli anni 60. Tutte le aggiunte sono aggeggi che migliorano si il comfort. Ma...sono inutili complicazioni.
Credo che solo l'integrazione dell'autoradio e il clima automatico siano stati migliaramenti importanti.
 
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
Si parla sempre di "qualita' degli interni"... ma cosa si intende per "qualita'"?
La qualita' dei materiali?
L'ergonomia?
La qualita' degli assemblaggi?
La cura nella progettazione?
La quantita' di strumentazione?
La quantita' di pulsantini?

Ci sono fattori di qualita' PERCEPITA (display, pulsantini, impatto estetico) e fattori di qualita' REALE (qualita' nei materiali e negli assemblaggi, ergonomia).
Purtroppo sempre piu' auto (e non parlo sono di auto di media categoria, ma di auto di gran lusso) puntano sempre piu' alla qualita' percepita, con contenuti reali scarsissimi.
Si arriva agli assurdi degli interni Porsche con una tale quantita' di pulsanti che trovare quello che serve durante la guida e' difficilissimo, e i comandi del sedile vengono piazzati dove ci si puntella col ginocchio, col risultato che ci si trova in curva con il sedile che cambia posizione... pazzesco!
prendi la serie 5 di qualche anno fa, paragonala a quella appena uscita. Ecco, quella è la qualità degli interni.

Mio padre ha una serie 5 del 1992. Ha una plancia bellissima, e anche gli interni in genere sono belli e comodi. Dopo 158000 km si è rovinato il tessuto del sedile di guida, e rovinato il pomello del cambio.
Nessun cigolio, e solo un pannello che si è scollato.
Ha il clima automatico bizona e la radio in alto, dove serve.
Cosa serve ancora?
 
Davide330621 ha scritto:
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
Si parla sempre di "qualita' degli interni"... ma cosa si intende per "qualita'"?
La qualita' dei materiali?
L'ergonomia?
La qualita' degli assemblaggi?
La cura nella progettazione?
La quantita' di strumentazione?
La quantita' di pulsantini?

Ci sono fattori di qualita' PERCEPITA (display, pulsantini, impatto estetico) e fattori di qualita' REALE (qualita' nei materiali e negli assemblaggi, ergonomia).
Purtroppo sempre piu' auto (e non parlo sono di auto di media categoria, ma di auto di gran lusso) puntano sempre piu' alla qualita' percepita, con contenuti reali scarsissimi.
Si arriva agli assurdi degli interni Porsche con una tale quantita' di pulsanti che trovare quello che serve durante la guida e' difficilissimo, e i comandi del sedile vengono piazzati dove ci si puntella col ginocchio, col risultato che ci si trova in curva con il sedile che cambia posizione... pazzesco!
prendi la serie 5 di qualche anno fa, paragonala a quella appena uscita. Ecco, quella è la qualità degli interni.

Mio padre ha una serie 5 del 1992. Ha una plancia bellissima, e anche gli interni in genere sono belli e comodi. Dopo 158000 km si è rovinato il tessuto del sedile di guida, e rovinato il pomello del cambio.
Nessun cigolio, e solo un pannello che si è scollato.
Ha il clima automatico bizona e la radio in alto, dove serve.
Cosa serve ancora?

La plastica morbida OBVIOUSLY...per chi non trova niente altro di morbido da palpare... :D
 

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