<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quale futuro per Alfa Romeo? | Page 410 | Il Forum di Quattroruote

Quale futuro per Alfa Romeo?

Stato
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l'Alfa era un'altra cosa...
Tutto era un'altra cosa, carissimo Pilota.
Con questo non voglio cadere nel "si stava meglio quando si stava peggio", perchè ogni epoca, ogni periodo storico ha i suoi pro e contro, le sue miserie e nobiltà, stupidità (diffusa) e intelligenza (a momenti).
Alla fine dispiace per l' Alfa (di certo a noi nati poco dopo la metà del secolo scorso) e per la sua storia che andrà perduta, ma pesa molto di più il fatto che sta morendo in realtà proprio quel concetto stesso di auto che abbiamo avuto e con cui siamo cresciuti, relativo non solo agli aspetti tecnico-prestazionali, ma soprattutto per essere l'auto (e quelle Alfa in particolare) simbolo di passione e libertà.
Passione non faziosità, ma conoscenza ed amore.
Libertà non prevaricazione ed appiattimento, ma capacità di scelta e decisione autonoma e rispetto di quelle altrui.
Che poi sono due concetti che si integrano uno con l'altro.
Altro che il futuro di Alfa, o che Alfa è defunta. Preoccupiamoci di dover prendere atto che muore oggi quel domani di passione e libertà in cui noi abbiamo sempre creduto e pure combattutto.
Imho ovviamente.
 
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L'Alfa Romeo come l'abbiamo sempre conosciuta e intesa è defunta davvero.
È successo 40 anni fa, ha fatto bancarotta. Poi c'è stata quella Fiat che è una storia diversa, con spunti interessanti, ma è finita per precisa volontà della proprietà. Come ho già detto, ai piani di rilancio, alla Giulia, non ci credo, era solo il minimo indispensabile per prendere tempo e magari abbindolare il possibile acquirente con un altro valore, se avesse avuto un pò di successo.
Adesso siamo alla terza incarnazione: non è che mi illuda più di tanto ma prima di giudicare voglio vedere cosa saranno le nuove Alfa. La Tonale è figlia di FCA e fatta con i fondi di magazzino, quindi non fa testo. Il bsuv è piu preoccupato, parte male ma, proprio per la categoria, non avrebbe potuto essere altrimenti. Vediamo il 2025 cosa porta. Ricordandoci, come giustamente dici, che l'elettrico è una livella che tutto spiana; ma questo vale non solo per Alfa quindi potrebbe, paradossalmente, essere un vantaggio - non stai a competere con le tedesche che ti cacciano un motore nuovo ogni quattro anni e hanno gamme che coprono dai 3 ai 12 cilindri
 
È successo 40 anni fa, ha fatto bancarotta.

ma prima di giudicare voglio vedere cosa saranno le nuove Alfa.

Decidiamoci: se l'Alfa delle origini ha fatto bancarotta decenni fa e oggi quindi è defunta, che senso ha dire di aspettare le nuove Alfa. Sono auto di qualcun altro a cui è appiccicato il nome Alfa, solo per sfruttarlo commercialmente.
E' come chiamare Albert Einstein uno qualunque: pensare che se ne esca con una nuova teoria della relatività la vedo dura, magari diventerà un fisico bravissimo ma che superi l' originale ce ne vuole.....
 
Vediamo il 2025 cosa porta. Ricordandoci, come giustamente dici, che l'elettrico è una livella che tutto spiana; ma questo vale non solo per Alfa quindi potrebbe, paradossalmente, essere un vantaggio - non stai a competere con le tedesche che ti cacciano un motore nuovo ogni quattro anni e hanno gamme che coprono dai 3 ai 12 cilindri
Ma se vogliamo un mondo nuovo, che senso ha mantenere dei legami con un passato che ormai i più ricordano o peggio hanno dimenticato.
Rievocare promettendo cosa? Sportività quando si parla di limitare le velocità massime e di guida autonoma?
Oppure il lusso? Mah, concetto ormai pure quello appartenente al passato.
Che sia quella dei costruttori la paura di rischiare per innovare dando un taglio netto al passato? Paura che ormai in Europa prevale in tutti i settori e che ne testimonia l'imminente fine, almeno dal punto di vista politico, economico e culturale?
Guardiamo invece a Tesla, nata dal nulla, senza dover rievocare ectoplasmi dal passato motoristico, oggi benchmark nel settore automotive elettrico.
 
Decidiamoci: se l'Alfa delle origini ha fatto bancarotta decenni fa e oggi quindi è defunta, che senso ha dire di aspettare le nuove Alfa. Sono auto di qualcun altro a cui è appiccicato il nome Alfa, solo per sfruttarlo commercialmente.
E' come chiamare Albert Einstein uno qualunque: pensare che se ne esca con una nuova teoria della relatività la vedo dura, magari diventerà un fisico bravissimo ma che superi l' originale ce ne vuole.....
Che c'entra Einstein con dei prodotti industriali? Io aspetto le nuove macchine e vedo se mi piacciono, semplice. La teoria della relatività è ben altra cosa; capisco che il biscione possa suscitare passioni (forse) ma paragonare automobili ad Einstein è fare un'offesa all'intelligenza, anche se queste nuove Alfa fossero superiori alle storiche. Inquadriamo la questione per quella che è: alla fine sono macchine e si discute se piacciono o meno. Il che può avere pesanti ricadute economiche ma non determina il funzionamento dell'universo
 
Mi unisco ai vostri ragionamenti che condivido..e aggiungo che oltre alla storia e ad uno 'stile' di vita (o di pensiero..) stiamo perdendo un intero settore industriale, fatto di fabbriche, indotto..saper fare.. e purtroppo tanti posti di lavoro!
 
Ma se vogliamo un mondo nuovo, che senso ha mantenere dei legami con un passato che ormai i più ricordano o peggio hanno dimenticato.
Perché, in teoria, ti aiuta a vendere. È il brand, bellezza. Le BMW le vendi in primis per il badge e poi per il resto. Però, secondo il mio modestissimo parere, il badge Alfa, essendo italiano con padrone prima italiano e ora francese, più che aiutare disincentiva. Quasi a nessuno salta in mente di comprare una pizza made in Germany; lo stesso dicasi per un'auto made in Italy o France
 
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ma paragonare automobili ad Einstein è fare un'offesa all'intelligenza,
Solo per chiarire io non ho paragonato Einstein alle automobili, ma ho utilizzato una figura retorica detta "iperbole", solo per rafforzare il mio ragionamento relativo a stigmatizzare un certo comportamento la cui logica di base sta nel fatto che dare (o cercare di sfruttare) lo stesso nome di un qualcosa/qualcuno ai vertici (per quello che fa o è) ad un suo simile non è detto che lo porti automaticamente allo stesso livello o gli permetta di arrivare agli stessi risultati.
 
Solo per chiarire io non ho paragonato Einstein alle automobili, ma ho utilizzato una figura retorica detta "iperbole", solo per rafforzare il mio ragionamento relativo a stigmatizzare un certo comportamento la cui logica di base sta nel fatto che dare (o cercare di sfruttare) lo stesso nome di un qualcosa/qualcuno ai vertici (per quello che fa o è) ad un suo simile non è detto che lo porti automaticamente allo stesso livello o gli permetta di arrivare agli stessi risultati.
Di automatico non c'è niente altrimenti Alfa godrebbe di ottima salute e non ci sarebbe bisogno di nessun salvatore della patria. Ad essere sinceri la situazione è disperata, Giulia ne è la riprova
 
Tutto era un'altra cosa, carissimo Pilota.
Con questo non voglio cadere nel "si stava meglio quando si stava peggio", perchè ogni epoca, ogni periodo storico ha i suoi pro e contro, le sue miserie e nobiltà, stupidità (diffusa) e intelligenza (a momenti).
Alla fine dispiace per l' Alfa (di certo a noi nati poco dopo la metà del secolo scorso) e per la sua storia che andrà perduta, ma pesa molto di più il fatto che sta morendo in realtà proprio quel concetto stesso di auto che abbiamo avuto e con cui siamo cresciuti, relativo non solo agli aspetti tecnico-prestazionali, ma soprattutto per essere l'auto (e quelle Alfa in particolare) simbolo di passione e libertà.
Passione non faziosità, ma conoscenza ed amore.
Libertà non prevaricazione ed appiattimento, ma capacità di scelta e decisione autonoma e rispetto di quelle altrui.
Che poi sono due concetti che si integrano uno con l'altro.
Altro che il futuro di Alfa, o che Alfa è defunta. Preoccupiamoci di dover prendere atto che muore oggi quel domani di passione e libertà in cui noi abbiamo sempre creduto e pure combattutto.
Imho ovviamente.

Concordo su tutto tranne sul fatto che "la storia andrà perduta". Il patrimonio storico di una casa rimane per sempre. Quello che è stata e che ha fatto rimane scolpito nella pietra.
Ci sono i libri e i filmati a testimoniarlo per sempre. E vale per tutte le case sportive, da Porsche a Lotus, da Maserati ad Abarth, ecc..

Per fare una metafora o un'iperbole, come dici tu, è come per i grandi personaggi della storia. Non ci sono più ma la loro opera rimane e tutti possono documentarsi, conoscerne la sostanza e i contorni.
 
Riflettevo sul passato, invece che sul futuro, in particolare sul passato Alfiat.
In quarant'anni di gestione torinese sono stati commercializati 16 modelli in tutto, alcuni con due versioni, includendo la 164 che era nata in IRI e le poster car 8c e 4c. Nello stesso periodo VW, tanto per fare un esempio, ha dato vita a 8 generazioni della sola Golf. Basta questo dato a testimoniare, al di la dei fiumi di parole, quali siano state le vere intenzioni della proprietà. Proprietà che, parlano i fatti, nell'auto non ci credeva da tempo.
Ora i francesi lanceranno 5 auto in 5 anni più alcune poster car come la 33. È una rivoluzione; se in questa storia c'è un lato positivo, è questo. Ci stanno provando, per la prima volta da Ghidella qualcuno ci sta provando
 
ha dato vita a 8 generazioni della sola Golf.
Grazie al "la" dato da un certo italiano, tal Giorgetto Giugiaro, a cui VW commissionò, tengo a precisare, non solo lo stile, ma un progetto completamente ingegnerizzato da cui nacque la prima Golf. Loro, in VW brancolavano nel buio incapaci di trovare un sostituto al Maggiolino.
Ma dopo quel la, la musica l'hanno suonata sempre loro e bene. Un crescendo.
Noi invece....e qui mi taccio, dovrei entrare in zona politica, vietata nel forum.
 
Quello che non mi capacito è come il gruppo Stellantis non voglia sfruttare un marchio come Alfa, perché non farne una BMW, una Audi seppur in tono minore (come volumi)?
Personalmente ho sempre pensato la mancata vendita al gruppo VW una occasione mancata.
 
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