<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quale futuro per Alfa Romeo? | Page 406 | Il Forum di Quattroruote

Quale futuro per Alfa Romeo?

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Scusa la mia ignoranza Angelo, ma, se è lecito chiederlo, tu quanti anni hai.....? perché a me - che non sono certo di primo pelo, 66 anni - la Giulietta 1.9 S non diceva molto, ricordo la Giulietta ante-Giulia (l'aveva uno zio) ma per quanto ricordo io era una 1300... sono andato a cercare ma non ho trovato una precisa Giulietta 1900 S.... c'era la vecchia berlina 1900, ma non credo tu ti riferisca a quella, mentre alle varie Giuliette anni '50-60 non ho mai trovato associata una cilindrata di 1900.... mi illumineresti, grazie ?
Volentieri Certo che puoi chiedere, il mese 12 chiudo i 70 anni, il tempo passa... leggo che anche tu vieni dietro anche se 4 anni quando si é giovani sotto i ventanni sono molti. La mia giulietta l ho ricevuta in regalo per il mio 16esimo compleanno regalata da mio cognato accompagnata con il suo detto: Ricordati questa é una Alfa Romeo Giulietta 1900 S ,S sta per super ha 109 CV ma esistono altri modelli Sprint e Ti A me poco interessó, io volevo guidarla é basta... :emoji_astonished: aveva 4 porte e lo stesso colore come nella foto.

Ma leggi questo ti puo aiutare..

L'Alfa Romeo 1900 è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo dal 1950 al 1959. Progettata da Orazio Satta, fu uno sviluppo importante per l'Alfa Romeo poiché fu la prima vettura del marchio costruita interamente su una linea di produzione e la prima vettura di produzione senza un telaio separato. Fu anche la prima Alfa Romeo offerta con guida a sinistra.[2] L'auto fu presentata al Motor Show di Parigi del 1950.[3] 1900 Berlina e Sprint Il 1900 fu offerto nei modelli a due o quattro porte, con un nuovo motore a 4 cilindri a doppia camma da 1.884 cc (alesaggio 82,55 mm (3,3 pollici), corsa 88 mm (3,5 pollici)), 90 CV (67 kW) . Era spaziosa e semplice, ma allo stesso tempo veloce e sportiva. Lo slogan utilizzato dall'Alfa per venderla era "L'auto familiare che vince le gare", alludendo in modo non così sottile al successo dell'auto nella Targa Florio, nella Stella Alpina e in altre competizioni. Nel 1951 fu introdotta la versione 1900C a passo corto (c per corto). Aveva un passo di 2.500 mm (98,4 pollici).[4] Nello stesso anno fu introdotta la 1900 TI con un motore più potente da 100 CV (75 kW); aveva valvole più grandi, un rapporto di compressione più elevato ed era dotata di doppio carburatore. Due anni dopo furono introdotte la 1900 Super e la 1900 TI Super (anche 1900 Super Sprint) con motore da 1975 cc (alesaggio aumentato a 84,5 mm (3,3 pollici), corsa invariata). La TI Super aveva due doppi carburatori e 115 CV (86 kW). La trasmissione era manuale a 4 marce sulle versioni base e manuale a 5 marce nella versione Super Sprint, i freni erano a tamburo. La 1900 aveva sospensioni anteriori indipendenti (doppi bracci trasversali, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici idraulici) e asse posteriore rigido. Il primo dei 1900 venne equipaggiato con il 6.00-16 Pirelli Stella Bianca, per poi passare nel 1952 al radiale 165HR400 Pirelli Cinturato.
 

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Volentieri Certo che puoi chiedere, il mese 12 chiudo i 70 anni, il tempo passa... leggo che anche tu vieni dietro anche se 4 anni quando si é giovani sotto i ventanni sono molti. La mia giulietta l ho ricevuta in regalo per il mio 16esimo compleanno regalata da mio cognato accompagnata con il suo detto: Ricordati questa é una Alfa Romeo Giulietta 1900 S ,S sta per super ha 109 CV ma esistono altri modelli Sprint e Ti A me poco interessó, io volevo guidarla é basta... :emoji_astonished: aveva 4 porte e lo stesso colore come nella foto.

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L'Alfa Romeo 1900 è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo dal 1950 al 1959. Progettata da Orazio Satta, fu uno sviluppo importante per l'Alfa Romeo poiché fu la prima vettura del marchio costruita interamente su una linea di produzione e la prima vettura di produzione senza un telaio separato. Fu anche la prima Alfa Romeo offerta con guida a sinistra.[2] L'auto fu presentata al Motor Show di Parigi del 1950.[3] 1900 Berlina e Sprint Il 1900 fu offerto nei modelli a due o quattro porte, con un nuovo motore a 4 cilindri a doppia camma da 1.884 cc (alesaggio 82,55 mm (3,3 pollici), corsa 88 mm (3,5 pollici)), 90 CV (67 kW) . Era spaziosa e semplice, ma allo stesso tempo veloce e sportiva. Lo slogan utilizzato dall'Alfa per venderla era "L'auto familiare che vince le gare", alludendo in modo non così sottile al successo dell'auto nella Targa Florio, nella Stella Alpina e in altre competizioni. Nel 1951 fu introdotta la versione 1900C a passo corto (c per corto). Aveva un passo di 2.500 mm (98,4 pollici).[4] Nello stesso anno fu introdotta la 1900 TI con un motore più potente da 100 CV (75 kW); aveva valvole più grandi, un rapporto di compressione più elevato ed era dotata di doppio carburatore. Due anni dopo furono introdotte la 1900 Super e la 1900 TI Super (anche 1900 Super Sprint) con motore da 1975 cc (alesaggio aumentato a 84,5 mm (3,3 pollici), corsa invariata). La TI Super aveva due doppi carburatori e 115 CV (86 kW). La trasmissione era manuale a 4 marce sulle versioni base e manuale a 5 marce nella versione Super Sprint, i freni erano a tamburo. La 1900 aveva sospensioni anteriori indipendenti (doppi bracci trasversali, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici idraulici) e asse posteriore rigido. Il primo dei 1900 venne equipaggiato con il 6.00-16 Pirelli Stella Bianca, per poi passare nel 1952 al radiale 165HR400 Pirelli Cinturato.
Ok grazie, però la 1900 era un'altra auto e di una generazione precedente..... non sapevo avessero fatto anche una Giulietta 1900, forse era una speciale versione solo per alcuni Paesi ? visto che non eri evidentemente il Italia, dove a 16anni non si guida.
 
Volentieri Certo che puoi chiedere, il mese 12 chiudo i 70 anni, il tempo passa... leggo che anche tu vieni dietro anche se 4 anni quando si é giovani sotto i ventanni sono molti. La mia giulietta l ho ricevuta in regalo per il mio 16esimo compleanno regalata da mio cognato accompagnata con il suo detto: Ricordati questa é una Alfa Romeo Giulietta 1900 S ,S sta per super ha 109 CV ma esistono altri modelli Sprint e Ti A me poco interessó, io volevo guidarla é basta... :emoji_astonished: aveva 4 porte e lo stesso colore come nella foto.

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L'Alfa Romeo 1900 è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo dal 1950 al 1959. Progettata da Orazio Satta, fu uno sviluppo importante per l'Alfa Romeo poiché fu la prima vettura del marchio costruita interamente su una linea di produzione e la prima vettura di produzione senza un telaio separato. Fu anche la prima Alfa Romeo offerta con guida a sinistra.[2] L'auto fu presentata al Motor Show di Parigi del 1950.[3] 1900 Berlina e Sprint Il 1900 fu offerto nei modelli a due o quattro porte, con un nuovo motore a 4 cilindri a doppia camma da 1.884 cc (alesaggio 82,55 mm (3,3 pollici), corsa 88 mm (3,5 pollici)), 90 CV (67 kW) . Era spaziosa e semplice, ma allo stesso tempo veloce e sportiva. Lo slogan utilizzato dall'Alfa per venderla era "L'auto familiare che vince le gare", alludendo in modo non così sottile al successo dell'auto nella Targa Florio, nella Stella Alpina e in altre competizioni. Nel 1951 fu introdotta la versione 1900C a passo corto (c per corto). Aveva un passo di 2.500 mm (98,4 pollici).[4] Nello stesso anno fu introdotta la 1900 TI con un motore più potente da 100 CV (75 kW); aveva valvole più grandi, un rapporto di compressione più elevato ed era dotata di doppio carburatore. Due anni dopo furono introdotte la 1900 Super e la 1900 TI Super (anche 1900 Super Sprint) con motore da 1975 cc (alesaggio aumentato a 84,5 mm (3,3 pollici), corsa invariata). La TI Super aveva due doppi carburatori e 115 CV (86 kW). La trasmissione era manuale a 4 marce sulle versioni base e manuale a 5 marce nella versione Super Sprint, i freni erano a tamburo. La 1900 aveva sospensioni anteriori indipendenti (doppi bracci trasversali, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici idraulici) e asse posteriore rigido. Il primo dei 1900 venne equipaggiato con il 6.00-16 Pirelli Stella Bianca, per poi passare nel 1952 al radiale 165HR400 Pirelli Cinturato.
Senza mancare di rispetto, e d'altronde io non sono certo un giovincello, ma si conferma che gli alfisti sono in massima parte persone che hanno vissuto i loro anni migliori in un mondo che ora sta solo in fotografia. Ed è difficile accettarlo.
Nell'anno domini 2023 si fanno inesistenti le voci della vendita di un bel pezzo di Cassino, a riprova, se ce ne fosse bisogno, che le celebri 400000 auto all'anno dell'ultimo piano Marchionne erano solo fandonie.

https://www.alessioporcu.it/articoli/buonanotte-stellantis-ceravamo-tanto-amati/

Se la vendita della parte inutilizzata potrebbe rivelarsi un'ipotesi, è un fatto che oltre la metà dello stabilimento è chiusa e sigillata da tempo, che gli operai sono passati dagli 11000 dei su citati anni migliori a 3000 e che questi arrivano a stento a fine mese dato che sostanzialmente fanno cassa integrazione, non automobili.

Altra noticina: Stellantis quest'anno depositato 166 brevetti in Italia e 1239 in Francia. La deindustralizzazione spacciata per fusione è in atto, probabilmente si è già compiuta, e nessuno ha avuto nulla da ridire. Come al solito, Fiat non è il primo caso.

Per parlare del futuro di Alfa bisogna prendere atto non della gloriosa 1900 ma di quello che sta avvenendo nel 2023. Non ci sarà più quell'Alfa, che in effetti non c'è già da tempo (e non è solo e sempre un male). Le dinamiche che determinano il futuro dell'automobile non le governi con la bella meccanica; questa è un retaggio della società del vapore. Ce la puoi, in certi prodotti ce la devi, mettere ma da sola non significa nulla e può perfino rivelarsi controproducente. L'automobile di oggi, a maggior ragione quella di domani, con l'Alfetta avrà in comune che ha 4 ruote (forse); sarebbe il caso di lasciare l'Alfetta al posto che merita e liberare un po' la fantasia, anche perché Alfa non può campare se non attira nuove generazioni. Alle quali, dell'auto intesa come la intendevano nonni e padri, interessa nulla
 
Senza mancare di rispetto, e d'altronde io non sono certo un giovincello, ma si conferma che gli alfisti sono in massima parte persone che hanno vissuto i loro anni migliori in un mondo che ora sta solo in fotografia. Ed è difficile accettarlo.
Nell'anno domini 2023 si fanno inesistenti le voci della vendita di un bel pezzo di Cassino, a riprova, se ce ne fosse bisogno, che le celebri 400000 auto all'anno dell'ultimo piano Marchionne erano solo fandonie.

https://www.alessioporcu.it/articoli/buonanotte-stellantis-ceravamo-tanto-amati/

Se la vendita della parte inutilizzata potrebbe rivelarsi un'ipotesi, è un fatto che oltre la metà dello stabilimento è chiusa e sigillata da tempo, che gli operai sono passati dagli 11000 dei su citati anni migliori a 3000 e che questi arrivano a stento a fine mese dato che sostanzialmente fanno cassa integrazione, non automobili.

Altra noticina: Stellantis quest'anno depositato 166 brevetti in Italia e 1239 in Francia. La deindustralizzazione spacciata per fusione è in atto, probabilmente si è già compiuta, e nessuno ha avuto nulla da ridire. Come al solito, Fiat non è il primo caso.

Per parlare del futuro di Alfa bisogna prendere atto non della gloriosa 1900 ma di quello che sta avvenendo nel 2023. Non ci sarà più quell'Alfa, che in effetti non c'è già da tempo (e non è solo e sempre un male). Le dinamiche che determinano il futuro dell'automobile non le governi con la bella meccanica; questa è un retaggio della società del vapore. Ce la puoi, in certi prodotti ce la devi, mettere ma da sola non significa nulla e può perfino rivelarsi controproducente. L'automobile di oggi, a maggior ragione quella di domani, con l'Alfetta avrà in comune che ha 4 ruote (forse); sarebbe il caso di lasciare l'Alfetta al posto che merita e liberare un po' la fantasia, anche perché Alfa non può campare se non attira nuove generazioni. Alle quali, dell'auto intesa come la intendevano nonni e padri, interessa nulla
Propongo di cambiare il titolo del topic in "Quale futuro per l' Italia?".
 
Propongo di cambiare il titolo del topic in "Quale futuro per l' Italia?".
Beh, il futuro di Alfa è un sintomo del futuro dell'Italia. La parbola discendente di questa azienda ricalca quella di tante ex glorie operanti in tanti settori, al posto delle quali ora c'è, se va bene, un centro commerciale.

Alfa è solo una piccola pedina in mano a qualcun altro e noi, pur sapendolo perfettamente, ci ostiniamo a paragonarla a BMW che invece è un attore importante e indipendente
 
Ultima modifica:
Vedo "pessimismo giuridico". Così veniva definito quello del Manzoni...

Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Per esempio MSC ha acquistato il 50% di Italo, un affare da "appena" 4 miliardi di euro, e ora la quota estera è in minoranza...
Poi abbiamo tante altre aziende floride in Italia. Basti parlare di moda, alimentari, vini, agricoltura, turismo, ma anche settore auto: Brembo, Ferrari....
Tra la 100 migliori aziende del mondo 7 sono italiane.

Migliori aziende al mondo: 7 sono italiane. La classifica 2021 (virgilio.it)
 
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Vedo "pessimismo giuridico". Così veniva definito quello del Manzoni...

Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Per esempio MSC ha acquistato il 50% di Italo, un affare da "appena" 4 miliardi di euro, e ora la quota estera è in minoranza...
Poi abbiamo tante altre aziende floride in Italia. Basti parlare di moda, alimentari, vini, agricoltura, turismo, ma anche settore auto: Brembo, Ferrari....
Tra la 100 migliori aziende del mondo 7 sono italiane.

Migliori aziende al mondo: 7 sono italiane. La classifica 2021 (virgilio.it)

come non essere d’accordo
 
Senza mancare di rispetto, e d'altronde io non sono certo un giovincello, ma si conferma che gli alfisti sono in massima parte persone che hanno vissuto i loro anni migliori in un mondo che ora sta solo in fotografia. Ed è difficile accettarlo.
Nell'anno domini 2023 si fanno inesistenti le voci della vendita di un bel pezzo di Cassino, a riprova, se ce ne fosse bisogno, che le celebri 400000 auto all'anno dell'ultimo piano Marchionne erano solo fandonie.

https://www.alessioporcu.it/articoli/buonanotte-stellantis-ceravamo-tanto-amati/

Se la vendita della parte inutilizzata potrebbe rivelarsi un'ipotesi, è un fatto che oltre la metà dello stabilimento è chiusa e sigillata da tempo, che gli operai sono passati dagli 11000 dei su citati anni migliori a 3000 e che questi arrivano a stento a fine mese dato che sostanzialmente fanno cassa integrazione, non automobili.

Altra noticina: Stellantis quest'anno depositato 166 brevetti in Italia e 1239 in Francia. La deindustralizzazione spacciata per fusione è in atto, probabilmente si è già compiuta, e nessuno ha avuto nulla da ridire. Come al solito, Fiat non è il primo caso.

Per parlare del futuro di Alfa bisogna prendere atto non della gloriosa 1900 ma di quello che sta avvenendo nel 2023. Non ci sarà più quell'Alfa, che in effetti non c'è già da tempo (e non è solo e sempre un male). Le dinamiche che determinano il futuro dell'automobile non le governi con la bella meccanica; questa è un retaggio della società del vapore. Ce la puoi, in certi prodotti ce la devi, mettere ma da sola non significa nulla e può perfino rivelarsi controproducente. L'automobile di oggi, a maggior ragione quella di domani, con l'Alfetta avrà in comune che ha 4 ruote (forse); sarebbe il caso di lasciare l'Alfetta al posto che merita e liberare un po' la fantasia, anche perché Alfa non può campare se non attira nuove generazioni. Alle quali, dell'auto intesa come la intendevano nonni e padri, interessa nulla
Quello che dici è vero, però è anche vero che il marchio è ancora ben vivo e parrebbe che il gruppo voglia utilizzarlo per i modelli, naturalmente, dalla caratterizzazione sportiva.
Che poi ci siano pesanti interrogativi su come potrà effettivamente accadere questo, beh è un dubbio ben lungi dal riguardare solo Alfa Romeo, in un contesto che spinge verso l'elettrico.
Ed è anche vero che possiamo essere noi ad influenzare, e non poco, tempi e modi della "transizione"..... ma non posso dire altro, altrimenti scivoliamo subito nella temutissima politica.
 
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