alexmed
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Io sono automobilista e ciclista. In auto faccio circa 4mila km l'anno, in bici circa 6mila km.
Direi che serve semplicemente un po' di tolleranza.
Esempio domenica ho visto automobilisti infuriarsi perché rallentati da gruppi di ciclisti. Suvvia era domenica, dubito ci fossero emergenze per cui perdere qualche minuto fosse vitale. Io ero in auto mi sono accodato e ho aspettato la zona giusta per il sorpasso.
Durante la settimana invece uso la bicicletta per andare a lavoro. Posso dirvi che di automobilisti distratti ne incontro quasi quotidianamente. Un consiglio a chi inizia ad andare in bicicletta: in zone urbane dove vi sono rotonde strette, prima delle suddette occupate la strada in modo che le auto non vi possano affiancare. Vi sono automobilisti che vogliono passare prima ad ogni costo, peccato che facciano il pelo e contropelo al ciclista. Io sono stato colpito da uno specchietto rendetevi conto a che distanza mi è passato uno. Altra volta sempre in una rotonda un'auto ha pensato bene di passarmi entrando veloce in rotonda per poi chiudermi e frenare bruscamente facendomi cadere e nemmeno si è fermato a vedere quanto mi fossi fatto male (oltre i danni alla bici).
Comunque il ciclismo sportivo deve essere fatto in strada, è il suo bello... chi immagina di chiudere tutti i ciclisti in velodromi secondo me ha fatto solo una boutade...
Poi piccola precisazione su molte piste ciclabili che io da ciclista non utilizzo. Sono pericolose, molto più che andare per strada. Soprattutto quelle che alcune amministrazioni comunali hanno inventato mettendo cartelli di pista ciclopedonale a quello che fino il giorno prima era un marciapiede. Due situazioni pericolose che ho presenti di una inaugurata vicino me lo scorso anno: pedoni che possono sbucare da portoncini sulla suddetta pista (che era un marciapiede), automobili che escono oltre lo stop invadendo la pista; preciso che capisco l'automobilista che non ha visibilità essendo fra i muri... ma immaginate il ciclista che improvvisamente si ritrova un'auto davanti quando la segnaletica gli dice che ha precedenza. Diventa praticamente un percorso di guerra ad ostacoli.
Le piste ciclabili invece pensate per le bici, poche da me, sono auspicabili. Qui riscontro due problemi: auto parcheggiate dentro, pedoni che le usano al posto del marciapiede. Di questo ultimo caso sono io stesso stato vittima di una caduta anni fa. Ero a Torino e percorrevo questa pista ciclabile separata dalla strada da alte siepi, dietro una curva, cieca a causa della siepe, mi sono ritrovato di fronte ad una mamma col passeggino per di più contromano e per schivarla sono caduto e ho pure sentito i rimproveri della giovane mamma per il fatto che andassi troppo veloce... peccato che c'era il marciapiede e quella era una pura pista ciclabile. Sono stato in Olanda... provate ad andare a piedi su una pista ciclabile... ditemi cosa succede.
Direi che serve semplicemente un po' di tolleranza.
Esempio domenica ho visto automobilisti infuriarsi perché rallentati da gruppi di ciclisti. Suvvia era domenica, dubito ci fossero emergenze per cui perdere qualche minuto fosse vitale. Io ero in auto mi sono accodato e ho aspettato la zona giusta per il sorpasso.
Durante la settimana invece uso la bicicletta per andare a lavoro. Posso dirvi che di automobilisti distratti ne incontro quasi quotidianamente. Un consiglio a chi inizia ad andare in bicicletta: in zone urbane dove vi sono rotonde strette, prima delle suddette occupate la strada in modo che le auto non vi possano affiancare. Vi sono automobilisti che vogliono passare prima ad ogni costo, peccato che facciano il pelo e contropelo al ciclista. Io sono stato colpito da uno specchietto rendetevi conto a che distanza mi è passato uno. Altra volta sempre in una rotonda un'auto ha pensato bene di passarmi entrando veloce in rotonda per poi chiudermi e frenare bruscamente facendomi cadere e nemmeno si è fermato a vedere quanto mi fossi fatto male (oltre i danni alla bici).
Comunque il ciclismo sportivo deve essere fatto in strada, è il suo bello... chi immagina di chiudere tutti i ciclisti in velodromi secondo me ha fatto solo una boutade...
Poi piccola precisazione su molte piste ciclabili che io da ciclista non utilizzo. Sono pericolose, molto più che andare per strada. Soprattutto quelle che alcune amministrazioni comunali hanno inventato mettendo cartelli di pista ciclopedonale a quello che fino il giorno prima era un marciapiede. Due situazioni pericolose che ho presenti di una inaugurata vicino me lo scorso anno: pedoni che possono sbucare da portoncini sulla suddetta pista (che era un marciapiede), automobili che escono oltre lo stop invadendo la pista; preciso che capisco l'automobilista che non ha visibilità essendo fra i muri... ma immaginate il ciclista che improvvisamente si ritrova un'auto davanti quando la segnaletica gli dice che ha precedenza. Diventa praticamente un percorso di guerra ad ostacoli.
Le piste ciclabili invece pensate per le bici, poche da me, sono auspicabili. Qui riscontro due problemi: auto parcheggiate dentro, pedoni che le usano al posto del marciapiede. Di questo ultimo caso sono io stesso stato vittima di una caduta anni fa. Ero a Torino e percorrevo questa pista ciclabile separata dalla strada da alte siepi, dietro una curva, cieca a causa della siepe, mi sono ritrovato di fronte ad una mamma col passeggino per di più contromano e per schivarla sono caduto e ho pure sentito i rimproveri della giovane mamma per il fatto che andassi troppo veloce... peccato che c'era il marciapiede e quella era una pura pista ciclabile. Sono stato in Olanda... provate ad andare a piedi su una pista ciclabile... ditemi cosa succede.