probabilmente hai ragione tu, il centauro andava a forte velocità. Naturalmente questo gli ermellini lo hanno dedotto in maniera oggettiva dai rilievi effettuati dalle forze dell'ordine, spero, altrimenti si tratterebbe di pura interpretazione accademica.PanDemonio ha scritto:Come no? Tradotto dal leguleiese si dice paripari che secondo il giudice il motociclista ha impegnato l'incrocio a velocità tale da non permettergli di rallentare, ergo troppo velocemente, per mettersi in condizione di evitare lo scontro.ciccetto68 ha scritto:Questa è già la sentenza della cassazione. Anch'io sono d'accordo come dice il codice che alle intersezioni bisogna sempre rallentare, ma qui non si dice che il motociclista andava a forte velocità. Con sentenze di questo tipo, è oramai scontato che il concorso di colpa te lo becchi semprelsdiff ha scritto:La dovuta prudenza è un conto, ma leggete bene le ultime righe della notizia riportata:
"il giudice ha ?con congrua motivazione ravvisato nella condotta del motociclista per la velocità dallo stesso tenuta che gli ha impedito di porre in essere quella manovra di rallentamento che avrebbe facilmente consentito di evitare l'impatto?.
Vorrei sapere qual è questa congrua motivazione. In moto è ragionevolmente facile scartare di quel metro che serve per evitare anche una maldestra immissione da strada laterale. Anche a velocità sostenuta. A meno che tale immissione non avvenga nell'immediato sopraggiungere del motoveicolo e allora poco c'entra la velocità. E in tal caso la mancata precedenza è, a mio avviso, nettamente prevalente. A meno di prove che dimostrino che il motoveicolo procedeva in conclamato eccesso di velocità rispetto ai limiti previsti, secondo me la colpa è totalmente ascrivibile all'automobilista. E infatti così si era espresso il giudice di primo grado. Vedremo se andranno in cassazione...
Ma questo passo:"Piazza Cavour ha bocciato il ricorso e ha evidenziato che ?il giudice penale, nell'accertamento della responsabilità delle persone coinvolte in un incidente stradale, non è vincolato a rigidi schemi interpretativi che seguano le norme del codice della strada". Ecco questo mi preoccupa un pò, perchè anche quando le norme sono chiare ( e in Italia accade raramente, secondo me), tutto diventa relativo, opinabile e interpretabile da parte del giudice di turno