<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Pomigliano - Piano C | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Pomigliano - Piano C

quello che dici in senso teorico è più che giusto ma il problema è: questi compromessi fino a dove arriveranno? avrà senso per salvare ora il salvabile diventare tra 20 anni come i lavoratori cinesi? una volta arrivati lì indietro non si torna più....Se per 2 palanche di stipendio in futuro dovremmo rinunciare a tutti i diritti faticosamente acquisiti, che senso assumeranno i compromessi fatti oggi?
 
jamex ha scritto:
quello che dici in senso teorico è più che giusto ma il problema è: questi compromessi fino a dove arriveranno? avrà senso per salvare ora il salvabile diventare tra 20 anni come i lavoratori cinesi? una volta arrivati lì indietro non si torna più....Se per 2 palanche di stipendio in futuro dovremmo rinunciare a tutti i diritti faticosamente acquisiti, che senso assumeranno i compromessi fatti oggi?

Hai perfettamente ragione, ma in un paese che pensa che per andare avanti basti fare le veline oppure i calciatori, pensi che dei nostri diritti da dipendenti gliene freghi qualche cosa a qualcuno ?? Mi riferisco a quelli che "contano".

E' con tristezza che prendo atto e dico di non buttare alle ortiche anche quel poco che ci è rimasto. E lo dico soprattutto per i tanti giovani di questo paese ai quali non possiamo portare via anche il futuro.

Quello che ci deve dare la forza di andare avanti, è sperare in un riequilibrio abbastanza veloce dell'intero sistema industriale planetario. Altrimenti, sai quante generazioni di precari dovranno soffrire in attesa che la ciclicità ci riporti un futuro di colore roseo ?
 
Flash del Corriere.it ore 10.01

Pomigliano, Fiat verso rinuncia trasferimento Panda
Dopo il risultato del referendum tra i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano, dove una maggioranza di poco più del 60 per cento ha detto sì all'intesa con l'azienda, la Fiat starebbe ripensando al piano di trasferimento della produzione della Panda dalla Polonia. Secondo alcune indiscrezioni il Lingotto si aspettava una percentuale di favorevoli più vicina all'80 per cento. In queste ore la Fiat sta valutando tutte le opzioni, non escludendo la rinuncia agli investimenti sullo stabilimento campano. A questo punto il futuro dell'impianto di Pomigliano diventerebbe molto incerto
 
|Mauro65| ha scritto:
Flash del Corriere.it ore 10.01

Pomigliano, Fiat verso rinuncia trasferimento Panda
Dopo il risultato del referendum tra i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano, dove una maggioranza di poco più del 60 per cento ha detto sì all'intesa con l'azienda, la Fiat starebbe ripensando al piano di trasferimento della produzione della Panda dalla Polonia. Secondo alcune indiscrezioni il Lingotto si aspettava una percentuale di favorevoli più vicina all'80 per cento. In queste ore la Fiat sta valutando tutte le opzioni, non escludendo la rinuncia agli investimenti sullo stabilimento campano. A questo punto il futuro dell'impianto di Pomigliano diventerebbe molto incerto
Ciao Mauro. I dati dicono che un operaio di linea su 2 ha votato no, mentre c'è stato un plebiscito tra gli impiegati.
Stamattina alla radio sentivo quelli della Fiom molto soddisfatti che chiedevano la riapertura delle trattative..... e che in Italia non possiamo rincorrere gli altri Paesi alla ricerca disperata di incrementi di produttività :shock: :shock: :shock:. Secondo loro dobbiamo e possiamo lavorare meno perché siamo diversi :shock: :shock: :shock: :twisted: :shock:
Mi sa tanto che quello stabilimento chiuderà. Anzi a questo punto lo spero proprio.
Il problema è che se passa il ragionamento che è meglio perdere stabilimenti che lavorare di più stiamo freschi!
 
Kren ha scritto:
Il problema è che se passa il ragionamento che è meglio perdere stabilimenti che lavorare di più stiamo freschi!
Ciao ... che dire ... ho postato un commento in o.t.
http://forum.quattroruote.it/posts/list/15/35105.page#599742

Il bello è che nella fabbrica del caffettaro che ben sai (ma non solo, ance oin altre con buoni prodotti) da sempre le condizioni sono quelle (anzi, i sindacati non hanno nemmeno diritto di esistere 8) ) e con la crisi dello scorso anno erano tutti incavolati perché non c'erano più i sabati e tantomeno le notti e quindi le paghe erano più basse ...
 
|Mauro65| ha scritto:
Kren ha scritto:
Il problema è che se passa il ragionamento che è meglio perdere stabilimenti che lavorare di più stiamo freschi!
Ciao ... che dire ... ho postato un commento in o.t.
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Il bello è che nella fabbrica del caffettaro che ben sai (ma non solo, ance oin altre con buoni prodotti) da sempre le condizioni sono quelle (anzi, i sindacati non hanno nemmeno diritto di esistere 8) ) e con la crisi dello scorso anno erano tutti incavolati perché non c'erano più i sabati e tantomeno le notti e quindi le paghe erano più basse ...
Il datore di lavoro di mia moglie (un ex operaio del settore editoriale messosi in proprio ed oggi "padrone" di un'azienda che da lavoro a 250 persone) più volte ha detto che se entrano i sindacati nella sua azienda chiude baracca e burattini e trasferisce tutto all'estero (dove gli farebbero ponti d'oro).
Pur in assenza dei sindacati, vedo che i permessi vengono dati con facilità (a volte anche oltre le previsioni del contratto collettivo), le ferie vengono decise in assoluta autonomia dai dipendenti salvo che da ottobre ai primi di dicembre (quando la produzione è ai massimi livelli).
Le paghe non sono altissime ma c'è la possibilità di fare straordinari e quasi tutti li fanno (sabati compresi).
Alla fine le condizioni di lavoro le determinano la lungimiranza del datore di lavoro e degli operai (nessuno dei due può tirare troppo la corda...)
 
Kren ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
Kren ha scritto:
Il problema è che se passa il ragionamento che è meglio perdere stabilimenti che lavorare di più stiamo freschi!
Ciao ... che dire ... ho postato un commento in o.t.
http://forum.quattroruote.it/posts/list/15/35105.page#599742

Il bello è che nella fabbrica del caffettaro che ben sai (ma non solo, ance oin altre con buoni prodotti) da sempre le condizioni sono quelle (anzi, i sindacati non hanno nemmeno diritto di esistere 8) ) e con la crisi dello scorso anno erano tutti incavolati perché non c'erano più i sabati e tantomeno le notti e quindi le paghe erano più basse ...
Il datore di lavoro di mia moglie (un ex operaio del settore editoriale messosi in proprio ed oggi "padrone" di un'azienda che da lavoro a 250 persone) più volte ha detto che se entrano i sindacati nella sua azienda chiude baracca e burattini e trasferisce tutto all'estero (dove gli farebbero ponti d'oro).
Pur in assenza dei sindacati, vedo che i permessi vengono dati con facilità (a volte anche oltre le previsioni del contratto collettivo), le ferie vengono decise in assoluta autonomia dai dipendenti salvo che da ottobre ai primi di dicembre (quando la produzione è ai massimi livelli).
Le paghe non sono altissime ma c'è la possibilità di fare straordinari e quasi tutti li fanno (sabati compresi).
Alla fine le condizioni di lavoro le determinano la lungimiranza del datore di lavoro e degli operai (nessuno dei due può tirare troppo la corda...)

azz...mi sa che tua moglie preferisce la galera :lol:
no scherzo, lavorare in un ambiente sereno dove c'è rispetto reciproco tra le parti è sicuramente una cosa che auguro a tutti.
 
lavoreremo con chi ha detto si; chi ha detto no se ne dovrà andare?
 
dexxter ha scritto:
lavoreremo con chi ha detto si; chi ha detto no se ne dovrà andare?
Più o meno .... penso che, se decidono di portare giù la Panda, faranno la newco e offriranno a tutti il nuovo contratto di lavoro, da sottoscrivere individualmente, saltando così a piè pari la mannaia dell'efficacia erga omnes. Antiestetico, ma è l'unico modo di far piazza pulita dei fancazzisti
 
|Mauro65| ha scritto:
dexxter ha scritto:
lavoreremo con chi ha detto si; chi ha detto no se ne dovrà andare?
Più o meno .... penso che, se decidono di portare giù la Panda, faranno la newco e offriranno a tutti il nuovo contratto di lavoro, da sottoscrivere individualmente, saltando così a piè pari la mannaia dell'efficacia erga omnes. Antiestetico, ma è l'unico modo di far piazza pulita dei fancazzisti
hai ragione; il problema sarà chi firma malvolentieri perchè lavorerà malvolentieri e quindi male. Sarà spesso in malattia e non solo quando ci sono le elezioni....
 
jamex ha scritto:
quello che dici in senso teorico è più che giusto ma il problema è: questi compromessi fino a dove arriveranno? avrà senso per salvare ora il salvabile diventare tra 20 anni come i lavoratori cinesi? una volta arrivati lì indietro non si torna più....Se per 2 palanche di stipendio in futuro dovremmo rinunciare a tutti i diritti faticosamente acquisiti, che senso assumeranno i compromessi fatti oggi?

Quoto.
Il rischio è quello che tale esempio venga seguito, non solo negli altri stabilimenti Fiat-Group ma anche da tutti gli altri o comunque grandi gruppi industriali. Senza contare che a livello di industrie manifatturiere o altre attività di piccole dimensioni o imprese a conduzione "familiare", soprattutto nelle realtà ad economia debole, già queste condizioni sono già presenti....
Mi chiedo, imporre queste condizioni basta ad abbattere il costo del lavoro a livelli dei Paesi "emergenti" o c'è qualcosaltro sotto?
Lo Stato non dovrebbe in qualche modo intervenire per tutelare i diritti fondamentali dei cittadini e delle persone?
 
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