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Poesia

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"Pig in Snow" (Maiale nella Neve)

MacKenzie Thorpe

British Born 1954
 
Walt Whitman ? "Abbassa il tuo sguardo, bella luna"
Abbassa il tuo sguardo, bella luna, e inonda questa scena,
Versa benigna i fiotti del nimbo della notte
Su volti orrendi, tumefatti, violacei,
Sopra i morti riversi con le braccia spalancate,
Versa il tuo nimbo generoso, sacra luna.

Di Walt Whitman:

Romaluna.jpg
 
Hymn
di Jack Kerouac

E quando mi hai mostrato il Ponte Di Brooklyn
Al mattino,
Ah, Dio,
E la gente che scivolava sul ghiaccio per strada,
due volte,
due volte,
due persone diverse
sopraggiunsero, andavano a lavorare,
Così serie e volenterose,
Col loro penoso Daily News
In pugno
Scivolarono sul ghiaccio & caddero
Entrambe nel giro di 5 minuti
E io scoppiai in un dirotto pianto
Fu allora che m?insegnasti a piangere, Ah
Dio, Quel mattino,
Ah, Tu
Con me appoggiato al lampione ad asciugarmi
Gli occhi,
gli occhi,
nessuno sapeva che avevo pianto
e poi che gliene fregava
ma Oh ho visto mio padre
e la madre di mio nonno
e le lunghe file di sedie
e gli astanti che piangevano e il morto,
Ahimè, sapevo che Tu Iddio
Avevi dei piani migliori di quello
Così qualsiasi sia il tuo piano per me
Spaccatore di maestà
Fa che sia un lampo
Una folgore
Fa che sia uno schioccar di dita
Riportami a casa dalla Madre Eterna
Oggi stesso
Sempre a tua disposizione
(e fino a quel dì)

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LUNGOMARE

Il soffio cresce, il buio è rotto a squarci,
e l'ombra che tu mandi sulla fragile
palizzata s'arriccia. Troppo tardi

se vuoi esser te stessa! Dalla palma
tonfa il sorcio, il baleno è sulla miccia,
sui lunghissimi cigli del tuo sguardo.

Eugenio Montale
 
Il ramarro, se scocca
sotto la grande fersa
dalle stoppie -

la vela, quando fiotta
e s'inabissa al salto
della rocca -

il cannone di mezzodì
più fioco del tuo cuore
e il cronometro se
scatta senza rumore -

.... .... ....

e poi? Luce di lampo
invano può mutarvi in alcunchè
di ricco e strano. Altro era il tuo stampo.

Eugenio Montale
 
Dissipa tu se lo vuoi
questa debole vita che si lagna,
come la spugna il frego
effimero di una lavagna,
M'attendo di ritornare nel tuo circolo,
s'adempia lo sbandato mio passare.
La mia venuta era testimonianza
di un ordine che in viaggio mi scordai,
giurano fede queste mie parole
a un evento impossibile, e lo ignorano,
Ma sempre che traudii
la tua dolce risacca su le prode
sbigottimento mi prese
quale d'uno scemato di memoria
quando si risovviene del suo paese.
Presa la mia lezione
più che dalla tua gloria
aperta, dall'ansare
che quasi non dà suono
di qualche tuo meriggio desolato,
a te mi rendo in umiltà, Non sono
che favilla d'un tirso. Bene lo so: bruciare,
questo, non altro, è il mio significato.

Eugenio Montale
 
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche smorta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Eugenio Montale
 
birillo21 ha scritto:
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche smorta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Eugenio Montale

Ciò che non siamo
e ciò che non vogliamo...
sembriamo aver perso
anche questa non certezza
Forse al tepore della
riviera ligure d'inverno
a ridosso di uno scalcinato
muro in una ripida
crosa riparata dai venti....
ma non in mezzo all'etere
impazzito in un turbinio
di nebbie del nord;
qui i fantasmi possono
rotolare e l'apollinea
classica calma
del vecchio Montale
potrebbe volare lontano
allora ci rendiamo conto
di quanto valeva
la smorta sillaba e secca....

sangiorgio1.jpg
 
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[...] Bisogna imparare a vivere nella dimensione atemporale della vita, come se ogni giorno fosse l?ultimo.[...] E? questo un modo di guadagnarsi, giorno per giorno, uno spiraglio d?eternità, di imprimere ad ogni occupazione, anche la più modesta, un carattere di completezza, di ?rendere intero il frammento e diritto il curvo?[...].
Julius Evola

Non è facile.
Però ci si potrebbe
almeno provare,
invece di credersi
immortali e fare
piani trentennali
sui propri redditi
ed essere in gara
per raggiungere
i 102 promessi
dalla dott.ssa
rifatta della
pubblicità
 
Ernst Jünger

Il potere conta per l'uomo più della conoscenza, la ricchezza più del carattere, la lunghezza della vita più della sostanza, l'apparire più dell'essere, che è inalienabile.

Ahimè è così sembra dire Junger
 
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