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Poesia

I Borghesi :

Quand?ero piccolo non stavo mica bene
ero anche magrolino, avevo qualche allucinazione
e quando andavo a cena, nel tinello con il tavolo di noce
ci sedevamo tutti e facevamo il segno della croce.

[Parlato] Dopo un po? che li guardavo mi si trasformavano: i gesti preparati, degli attori, attori consumati che dicono la battuta e ascoltano l?effetto. Ed io ero lì come una comparsa, vivevo la commedia, anzi no la farsa, e chissà perché durante questa allucinazione mi veniva sempre in mente una stranissima canzone:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi più sono lerci
più son lerci e più c?hanno i milioni
i borghesi son tutti?

Quand?ero piccolo non stavo mica bene
ero anche molto magro, avevo sempre qualche allucinazione
e quando andavo a scuola mi ricordo di quel vecchio professore
bravissima persona che parlava in latino ore e ore.

[Parlato] Dopo un po? che lo guardavo mi si trasformava, sì, la bocca si chiudeva stretta, lo sguardo si bloccava, il colore scompariva, fermo, immobile, di pietra, sì, tutto di pietra, e io vedevo già il suo busto davanti a un?aiuola con su scritto: "Professor Malipiero ? una vita per la scuola", e chissà perché anche durante questa allucinazione mi veniva sempre in mente una stranissima canzone:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi più sono lerci
più son lerci e più c?hanno i milioni
i borghesi son tutti?

Adesso che son grande ringrazio il Signore
mi è passato ogni disturbo senza bisogno neanche del dottore
non sono più ammalato, non capisco cosa mi abbia fatto bene
sono anche un po? ingrassato, non ho più avuto neanche un?allucinazione.

[Parlato] Mio figlio, mio figlio mi preoccupa un po?, è così magro, e poi ha sempre delle strani allucinazioni, ogni tanto viene lì, mi guarda e canta, canta un canzone stranissima che io non ho mai sentito:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi e più sono lerci
più son lerci e più c?hanno i milioni
i borghesi son tutti?
mah!
[ I Borghesi Lyrics on http://www.lyricsmania.com/ ]
 
Un'idea :

Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.


In Virginia il signor Brown
era l'uomo più antirazzista
un giorno sua figlia sposò
un uomo di colore
lui disse: "Bene"
ma non era di buonumore.

Ad una conferenza
di donne femministe
si parlava di prender coscienza
e di liberazione
tutte cose giuste
per un'altra generazione.

Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.

Su un libro di psicologia
ho imparato a educare mio figlio
se cresce libero il bimbo
è molto più contento
l'ho lasciato fare
m'è venuto l'esaurimento.

Il mio amico voleva impostare
la famiglia in un modo nuovo
e disse alla moglie
"Se vuoi, mi puoi anche tradire".
Lei lo tradì
lui non riusciva più a dormire.

Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.

Aveva tante idee
era un uomo d'avanguardia
si vestiva di nuova cultura
cambiava ogni momento
ma quand'era nudo
era un uomo dell'Ottocento.


Ho voluto andare
ad una manifestazione
i compagni, la lotta di classe
tante cose belle
che ho nella testa
ma non ancora nella pelle.

Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione
la mia rivoluzione, la mia rivoluzione.
[ Un'idea Lyrics on http://www.lyricsmania.com/ ]
 
La Libertà :

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un?avventura.
Sempre libero e vitale
fa l?amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.


La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un?opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l?uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l?entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un?invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
[ La Libertà Lyrics on http://www.lyricsmania.com/ ]

Come diceva De Coubertain, inventore delle Olimpiadi Moderne,
l'importante è partecipare,
poi non ha importanza se muori a causa di una bomba o di una pallottola vagante,
o perchè vola un'arnese d'officina.
 
Dolcissimo il vecchio ,anarchico e anticonformista Gaber ! Peccato non sia più con noi e fortuna che non abbia lasciato epigoni ,come Carmelo Bene per altro.
 
"Il genio è un per cento ispirazione e novantanove per cento sudore."
Thomas Alva Edison (1847-1931), inventore americano.

Bene e Gaber lavoravano molto.
 
Carmelo Bene , a proposito della stampa :

I giornalisti sono impermeabili a tutto. Arrivano sul cadavere caldo, sulla partita, a teatro, sul villaggio terremotato, e hanno già il pezzo incorporato. Il mondo frana sotto i loro piedi, s'inabissa davanti ai loro taccuini, e tutto quanto per loro è intercambiale letame da tradurre in un preconfezionato compulsare di cazzate sulla tastiera. Cinici? No frigidi

Per questo forse non riusciva un granchè simpatico............
 
Carmelo Bene a proposito della divulgazione dell'arte :

Ci sono cose che devono restare inedite per le masse anche se editate. Pound o Kafka diffusi su Internet non diventano più accessibili, al contrario. Quando l'arte era ancora un fenomeno estetico, la sua destinazione era per i privati. Un Velazquez, solo un principe poteva ammirarlo. Da quando è per le plebi, l'arte è diventata decorativa, consolatoria. L'abuso d'informazione dilata l'ignoranza con l'illusione di azzerarla. Del resto anche il facile accesso alla carne ha degradato il sesso.

Qui c'è da pensare !
 
key-one ha scritto:
Carmelo Bene a proposito della divulgazione dell'alrte;

Ci sono cose che devono restare inedite per le masse anche se editate. Pound o Kafka diffusi su Internet non diventano più accessibili, al contrario. Quando l'arte era ancora un fenomeno estetico, la sua destinazione era per i privati. Un Velazquez, solo un principe poteva ammirarlo. Da quando è per le plebi, l'arte è diventata decorativa, consolatoria. L'abuso d'informazione dilata l'ignoranza con l'illusione di azzerarla. Del resto anche il facile accesso alla carne ha degradato il sesso.

Qui c'è da pensare !

Ritengo che la massima libertà di consultazione e di visione sia preferibile ad un universo propagandistico-pubblicitario, in cui l'arte è mercificata e prostituita ad un prodotto consumistico e di rapido deterioramento, che diventa, cioè, rifiuto e scarto velocemente, andando ad aumentare le masse delle discariche.

Anche oggi un VELAZQUEZ od un PICASSO non sono cosa da proletari dei ghetti periferici, ma restano appannaggio di chi ha interesse alle arti figurative e belle arti in genere.

C'è una divisione classista diversa dalle corti principesche, ma sempre divisione ed occlusione resta. Occlusione nel senso di cecità provocata dalla difficolta di trovarsi di fronte all'opera vera e non ad una sua copia.

Internet è un sistema mediatico Democratico, che però non consente di essere presenti ad un quadro od ad una scultura, di percepirne gli odori, la massa spaziale. Mentre funziona benissimo con le nuove arti: Fotografia, Cinematografia, telecomunicazione visiva, etc. e con altre antiche come la scrittura e la musica.
 
Creature biforcate e logo-immuni
mi sorsero davanti,
invulnerabili alla verità.
Ero entrato nell'era dell'anatra-lepre,
in una età del ferro, del silenzio.


Disturbi del sistema binario
Valerio Magrelli
 
Casetta in Canadà

Quando Martin vedete solo per la città
forse voi penserete dove girando va.
Solo, senza una meta. Solo... ma c'è un perché:

Aveva una casetta piccolina in Canadà
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canadà"!

Ma un giorno, per dispetto, Pinco Panco l'incendiò
e a piedi poveretto senza casa lui restò.
"Allora cosa fece?" - Voi tutti chiederete.
Ma questa è la sorpresa che in segreto vi dirò:

Lui fece un'altra casa piccolina in Canadà
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lilà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canadà"!

E tante e tante case lui rifece ma, però,
quel tale Pinco Panco tutte quante le incendiò.
Allora cosa fece?
Voi tutti lo sapete!

Lui fece un'altra casa piccolina in Canadà
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canadà"!

Si ripete ad libitum:
(parlato) Allora cosa fece?
(coro) Lui fece un'altra casa piccolina in Canada
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canadà"!
 
BOMBOLO

Era il più ammirato nei saloni
per le strane dimensioni.
Si credeva l'uomo più elegante,
più galante, nel suo dìr.

Sempre tutto quanto impomatato,
ricercato nel vestir.
E portava un abito a quadretti,
i baffetti di Charlot.

Era alto così, era grosso così,
lo chiamavan Bombolo.
Si provò di ballar, cominciò a traballar,
fece un capitombolo.

Ruzzolò di qua, rimbalzò di là
come fa una palla.
Per destin fatal, cadde in un canal
ma rimase a galla.

Pei suoi piccoli piè, pel suo grande gilet,
lo chiamavan Bombolo.
E pensavano: "Ahimè, chissà mai cosa c'è
sotto a quel gilet."

Poi ne combinò da sbalordire
quando volle dimagrire.
Un dottore gli ordinò per cura,
acqua pura, niente più.

Lui per far la cura più intensiva
ne inghiottiva tutto il dì.
E così nel mentre si curava,
si gonfiava sempre piò.

Era alto così, era grosso così,
lo chiamavan Bombolo.
Si provò di ballar, cominciò a traballar,
fece un capitombolo.

Ruzzolò di qua, rimbalzò di là
come fa una palla.
Per destin fatal, cadde in un canal
ma rimase a galla.

Pei suoi piccoli piè, pel suo grande gilet,
lo chiamavan Bombolo.
E pensavano: "Ahimè, chissà mai cosa c'è
sotto a quel gilet."

Un bel dì però, il perchè non sò,
guadagnò un milione.
Tanto si gonfiò e si emozionò
che scoppiò il pallone.

La questura indagò quando in pezzi trovò
l'elegante Bombolo.
Dopo un lungo sermon dichiarò in conclusiom:
"L'ammazzò il milion!"

Bombolo, Bombolo....
 
FIORIN FIORELLO

Oggi tutto il cielo è in festa,
più ridente brilla il sole
e non so perchè
vedo intorno a me
tutte rose e viole!
Il mio cuore è innamorato...
non lo posso più frenare...
Io non so cos'è,
c'è qualcosa in me
che mi fa cantare!

Fiorin, fiorello,
l'amore è bello
vicino a te!
Mi fa sognare,
mi fa tremare,
chissà perchè.

Fior di margherita,
cos'è mai la vita
se non c'è l'amore
che il nostro cuore
fa palpitar?

Fior di verbena,
se qualche pena
l'amor ci dà...
fa come il vento...
che in un momento
poi passa e va!
Ma quando tu sei con me, io sono felice perchè...
Fiorin fiorello,
l'amore è bello
vicino a te.
 
AVEVA UN BAVERO COLOR ZAFFERANO

Nelle sere fredde e scure
presso il fuoco del camino,
quante storie, quante fiabe
raccontava il mio nonnino.

La più bella ch'io ricordo
è la storia di un amore,
di un amore appassionato
che felice non finì.

Ed il cuore di un poeta
a tal punto intenerì
che la storia di quei tempi
mise in musica così:

Aveva un bavero color zafferano
e la marsina color ciclamino,
veniva a piedi da Lodi a Milano
per incontrare la bella Gigogin.

Passeggiando per la via
le cantava "Mio dolce amor,
Gigogin speranza mia
coi tuoi baci mi rubi il cuo"r.

(Parlato)
E la storia continua:
Lui fu mandato soldatino in Piemonte
ed ogni mattina le inviava un fiore
sull'acqua di una roggia
che passava per Milano.
Finchè un giorno:

Lui, saputo che il ritorno
finalmente era vicino,
sopra l'acqua un fior d'arancio
deponeva un bel mattino.

Lei, vedendo e indovinando
la ragione di quel fiore,
per raccoglierlo si spinse
tanto tanto che cascò.

Sopra l'acqua, con quel fiore,
verso il mare se ne andò,
e anche lui, per il dolore,
dal Piemonte non tornò.

Aveva un bavero color zafferano
e la marsina color ciclamino,
veniva a piedi da Lodi a Milano
per incontrare la bella Gigogin.

Lei lo attese nella via
fra le stelle stringendo un fior
e in un sogno di poesia
si trovarono uniti ancor.

(Parlato)
Stretta la foglia larga la via
dite la vostra
che noi abbiamo detto:
Un bavero color zafferamo.

La storia di un amor!
 
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