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Poesia

Per i morti delle Termopili

Di quelli che caddero alle Termopili
famosa è la ventura, bella la sorte
e la tomba un'ara. Ad essi memoria
e non lamenti; ed elogio il compianto.
Non il muschio, né il tempo che devasta
ogni cosa potrà su questa morte.
Con gli eroi, sotto la stessa pietra,
abita ora la gloria della Grecia.

Trad. Salvatore Quasimodo

moriro' domani
con parole d'amore sulle labbra
nessuno
sapra' della mia fatica
per diventare uomo
 
«È insopportabile concentrarsi unicamente sulla denigrazione reciproca,
arrivando talora a denigrare il Paese intero pur di far dispetto alla controparte».

Cardinale Angelo Bagnasco
 
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Bene, torno al mio grande attacco contro il Verbo. Nelle Scritture, sapete, sta scritto: "Al principio era il Verbo". No! Al principio era l'emozione. Il Verbo è venuto dopo per sostituire l'emozione, come il trotto sostituisce il galoppo, mentre la legge naturale del cavallo è il galoppo, lo si fa andare al trotto. Si è fatto uscire l'uomo dalla poesia emotiva per farlo entrare nella dialettica, cioè nel farfugliamento, non è vero? o nelle idee. Le idee, non c'é niente di più volgare. Le enciclopedie sono piene di idee, ce n'è quaranta volumi, enormi, pieni di idee. Buonissime, per carità. Eccellenti. Che hanno fatto il loro tempo. Ma non è questo il punto. Non sono affar mio le idee, i messaggi. Non sono un uomo da messaggi, non sono un uomo da idee. Sono un uomo da stile. Lo stile, diamine, tutti ci si fermano davanti, nessuno ci arriva. Perchè è un lavoro molto duro.

Louis-Ferdinand Céline
 
Stile, forma, moda, consumo.
E tutto si perde in un lampo
di idiozia colletivista.

Ironizziamo sull'economia collettivista degi ex paesi comunisti, senza considerare che anche l'economia standardizzata, dell'opulento occidente, è di per se stessa collettivista anche se non ci facciamo mente locale.
Perchè per funzionare abbiamo bisogno di collettivizzare lo standard di riferimento, lo stile, la forma, per poter far si che i grandi numeri della produzione siano assorbiti dai consumatori.

C'erano più libri in Italia un tempo, perchè erano in pochi a leggere, in percentuale, e non si erano ancora inventati i sistemi di persuazione che sono disponibili oggi. Oggi la proposta culturale è, forse, meno diversificata, meno ricca, e più massificata, di tipo quasi monoculturale.

E' l'assurdo di una società che dovrebbe approfondire (ricercare) le proprie differenze, in relazione alla diversificazione delle origini delle popolazioni residenti, per consentire un più rapido amalgama, che porti alla generazione di una socialità nuova, avanzata, una nuova comunione nazionale, da un punto di vista etnico-culturale e sociale.
 
«il Paese ha bisogno di uscire dalle proprie pigrizie mentali, dai pregiudizi ammantati di superiorità, per essere meglio consapevole delle risorse e delle qualità di cui dispone, per dare una giusta considerazione ai successi conseguiti».

Cardinale Angelo Bagnasco
 
This thing called love I just can't handle it
this thing called love I must get round to it
I ain't ready
Crazy little thing called love
This (This Thing) called love
(Called Love)
It cries (Like a baby)
In a cradle all night
It swings (Woo Woo)
It jives (Woo Woo)
It shakes all over like a jelly fish,
I kinda like it
Crazy little thing called love

There goes my baby
She knows how to Rock n' roll
She drives me crazy
She gives me hot and cold fever
Then she leaves me in a cool cool sweat

I gotta be cool relax, get hip
Get on my track's
Take a back seat, hitch-hike
And take a long ride on my motor bike
Until I'm ready
Crazy little thing called love

I gotta be cool relax, get hip
Get on my track's
Take a back seat, hitch-hike
And take a long ride on my motor bike
Until I'm ready (Ready Freddie)
Crazy little thing called love

This thing called love I just can't handle it
this thing called love I must get round to it
I ain't ready
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love
Crazy little thing called love

(Queen)
 
«Le sofferenze che abbiamo patito non erano solo causate dal nemico, ma anche dall?indifferenza.
Ricordate: il contrario dell?amore non è l?odio ma l?indifferenza, il contrario della vita non è la morte ma l?indifferenza»

Eli Wiesel ai bambini italiani
 
Se questo è un uomo
Primo Levi

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

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Nel giorno della memoria
è doveroso citare chi non
ha mai dimenticato e s'è
portato dentro il dolore
sino a morirne
 
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L'approdo
di Primo Levi

Felice l?uomo che ha raggiunto il porto,
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all?osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l?uomo come una fiamma spenta,
Felice l?uomo come sabbia d?estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.
 
Elie Wiesel
Abbiate fiducia nella vita, mille volte fiducia.
Cacciate la disperazione e allontanerete da voi la morte.
L'Inferno non dura in eterno

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Elie Wiesel
 
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« Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. »
(Elie Wiesel, La notte[2])

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Auschwitz

Francesco Guccini

Son morto ch'ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento
Ad Auschwitz c'era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento
Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come puo` un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone
ancora non e` contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sara`
che un uomo potra` imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si posera`.

ggggggggggggggggggggggggggggggggggggggggggggggg

contaminatio fra generi
la poesia e la canzone
contro la lucida malvagità
e la feroce inutilità
del genocidio
 
Non è il genocidio che è inutile
é che dare la morte
è un'azione sbagliata
senza possibilità di ripristinare
ciò che si è ucciso.

Qualsiasi tipo di violenza
è un agire sbagliato senza possibilità
di tornare indietro per ripristinare
lo stato di grazia, di comunione.
precedente.
 
Privarsi degli strumenti di conoscenza propri della geografia, in una società sempre più globalizzata, significa privare gli studenti di saperi irrinunciabili per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.

Appello dell?Associazione italiana insegnanti di geografia
 
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