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Poesia

Aforismi di Gianni Rodari

.Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.

Geniale e soprendente l'elogio dell'errore!
 
C'è da fare, c'è da fare
C'è sempre qualcosa da fare
C'è da fare, c'è da fare
C'è sempre qualcosa da fare e da rifare
C'è da fare, c'è da fare
C'è da far da mangiare per un mondo affamato
C'è da fare, c'è da fare
C'è sempre qualcosa da fare dentro di noi
C'è da fare andare avanti la baracca
Aggiustare qualcosa che si spacca
E quando poi pioverà
Un secchio qua e un altro là
Contro l'umidità
E' inutile parlare fare finta di guardare
C'è da fare, c'è da fare
C'è sempre qualcosa da fare e da rifare
C'è da fare, c'è da fare
C'è da fare un casino anche contro il destino
C'è da fare, c'è da fare
C'è da fare il bucato dove abbiamo sporcato
C'è da fare, da cambiare
C'è sempre qualcosa da fare e tu lo sai
La mattina c'è da riordinare il letto
E rimetter molti sogni nel cassetto
Che siamo sempre a metà
Perché qualcosa non va
Ci vuole più volontà
Arrangiarsi, ingegnarsi
Lavorare e poi stancarsi
Per liberarsi
C'è da fare sai
Qualcosa di importante
Uh... c'è da fare
Qualcosa di più grande

Uh... c'è da rifare...
Ci sarebbe da cambiare mezzo mondo
Dare a tutto un senso molto più profondo
Col sole in faccia si sa
Che gran fatica sarà
Contro l'aridità
E' inutile partire, fare finta di guardare
C'è da fare, (c'è da fare)
Qualche volta sbagliare, dover ricominciare
C'è da fare, (c'è da fare)
C'è da fare da mangiare per un mondo affamato
C'è da fare, da rifare
C'è sempre qualcosa da fare e tu lo sai
C'è da fare (qualcosa di importante)
C'è da fare
E' inutile parlare, fare finta
Di guardare quando
... c'è da fare sai
Uh... oh...
Uh... oh... oh...
Qualcosa di importante
Oh - qualcosa di più grande
Qualcosa di importante
Qualcosa di più grande
 
FELICITA' (Al Bano, Romina)

Felicità, è tenersi per mano e andare lontano
la felicità il tuo sguardo innocente in mezzo alla gente
la felicità e restare vicini come bambini la felicità, felicità?.

Felicità, è un cuscino di piume, l'acqua del fiume che passa e che va
è la pioggia che scende dietro alle tende
la felicità, abbassare la luce per fare pace, la felicità, felicità?

Felicità, è un bicchiere di vino con un panino
la felicità, è lasciarsi un biglietto dentro al cassetto
la felicità, è cantare a due voci quanto mi piaci la felicità, felicità?

RIT.: Senti nell'aria c'è già la nostra canzone d'amore che va
come un pensiero che sa di felicità?
Senti nell'aria c'è già un raggio di sole più caldo che va
come un sorriso che sa di felicità?

Felicità è una sera a sorpresa la luce accesa e la radio che va
è un biglietto d'auguri pieno di cuori
la felicità, è una telefonata non aspettata la felicità, felicità?

Felicità è la pioggia di notte, l'acqua che batte
la felicità, è una mano suo cuore piena d'amore
la felicità è aspettare l'aurora per farlo ancora la felicità, felicità?

RIT.: Senti nell'aria??
 
Generale, dietro la collina
ci sta la notte buia e assassina,
e in mezzo al prato c'è una contadina,
curva sul tramonto sembra una bambina,
di cinquant'anni e di cinque figli,
venuti al mondo come conigli,
partiti al mondo come soldati
e non ancora tornati.

Generale, dietro la stazione
lo vedi il treno che portava al sole,
non fa più fermate neanche per pisciare,
si va dritti a casa senza più pensare,
che la guerra è bella anche se fa male,
che torneremo ancora a cantare
e a farci fare l'amore, l'amore delle infermiere.

Generale, la guerra è finita,
il nemico è scappato, è vinto, è battuto,
dietro la collina non c'è più nessuno,
solo aghi di pino e silenzio e funghi
buoni da mangiare, buoni da seccare,
da farci il sugo quando viene Natale,
quando i bambini piangono
e a dormire non ci vogliono andare.

Generale, queste cinque stelle,
queste cinque lacrime sulla mia pelle
che senso hanno dentro al rumore di questo treno,
che è mezzo vuoto e mezzo pieno
e va veloce verso il ritorno,
tra due minuti è quasi giorno,
è quasi casa, è quasi amore.
 
Carnevale

Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d?Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi -
Colombina, - dice, - mi sposi?
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne dà niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: - E? carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.
 
Il grillo ha viaggato
dentro l'auto trasportato
a Milano e ritorno
appoggiato sul cruscotto
ha visto campagne
paesi e caselli
alfine è tornato
-molto migliorato-
nel campo di stoppie
pronto per il giorno d'autunno
 
Per rendere sopportabile la realtà, siamo costretti a coltivare in noi qualche pazzia.

Marcel Proust

Due filosofi e artisti ,Nietzsche e Proust sul rapporto fra genio e follia....
 
Viviamo in un epoca di pazzia mediatica, che ben difficilmente partorirà stelle danzanti od idee di progresso, che rallegrino e allevino le fatiche della vita.

Difficile coltivare qualche pazzia quando questa è ridotta a normalità ridondante e rutilante di cacofonici e cacoottici fenomeni di insanità.
Una insanità che pervade tutto il sistema mediatico, costringendo ad evadere nel passato, o fuori da una realtà che supera ogni fantasia e fantasticheria generata da una mente non lucida, o freddamente e lucidamente attaccata ad
un errato concetto di evasione e sanità.
 
Peccato l'abbiano utilizzata per la pubblicità rendendola -come dici tu giustamente- poltiglia mediatica e follia interessata

«Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.»

Erasmo da Rotterdam

Però la frase sarà più forte dell'oggetto che intende evidenziare e finirà per trarre vantaggio da una non prevista esposizione.
 
key-one ha scritto:
Peccato l'abbiano utilizzata per la pubblicità rendendola -come dici tu giustamente- poltiglia mediatica e follia interessata

«Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.»

Erasmo da Rotterdam

Però la frase sarà più forte dell'oggetto che intende evidenziare e finirà per trarre vantaggio da una non prevista esposizione.

Era un religioso interessato a che gli umani restassero eterni bambolotti, con le ingenuità e le innocenze tipiche dell'infanzia e della gioventù adolescente.

Questo io traggo ed invero è così che ci vogliono, da oggi fino alla fine del mondo, coloro che hanno le redini del potere.

Quant'è bella giovinezza che si corre tutta via
del doman non v'è certezza
chi vuol essere lieto
lieto sia.
 
allarmi !
che c'e'
allarmi !
che c'e'
allarmi siam borghesi son giorni e non son mesi
e non si sente piu' la ritirata
nemmeno il contrappello
e l'adunata
e non si mangia piu' nella gavetta che l'abbiam lasciata alla burbetta
dodici mesi ho fatto io e porco zio falli anche tu

:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D

ciao madmax
 
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