<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Piccola storia del tracollo Alfa Romeo | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Piccola storia del tracollo Alfa Romeo

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Un paese senza memoria non ha futuro.
Alfa Romeo è la metafora di tutto ciò!
I video che danno spunto a questa discussione fanno capire come in Italia ci sia dimenticati di tante cose ed in primis del fatto che ogni volta che si compra una vettura straniera, implicitamente si riconosce che la nostra università è incapace di formare bravi ingegneri, la nostra industria è incapace di formare e motivare la mano d'opera, il nostro consumatore finale è incapace di pensare immune dal marketing.
Salvatela o vendetela?
Ma vendere significa una sola cosa!
Cedere all'estero i brevetti ed Alfa Romeo con Giulia ha ad esempio Alfa link.
Si legge in giro che Giulia, un esemplare non si avvia per un problema di massa del cavo batteria che toccato, non è più a massa, tanto è vero che la vettura sale sul carro attrezzi con le sue ruote.
Ma le officine delle case straniere sono vuote?
Sono davvero così immuni da vizi le altre?
Chi guida Alfa Romeo cerca una sola cosa:
Motore, trazione, ripresa, tenuta, frenata, una vettura dinamicamente emozionante.
Ma voi quanto guidate mettete le mani alle 10:10 sul volante o toccate le plastiche per verificarne la morbidezza?
In realtà Alfa Romeo ha subito e subisce anni di preguidizio.
Una politica industriale dopo il 1986 che ne ha snaturato l'essenza.
Chi giudava Alfa guidava vetture a trazione posteriore con una distribuzione dei pes 50-50 secondo lo schema trasaxle, con freni entrobordo.
Quale marchio ha avuto a listino una vettura per più di venticinque anni?
Ed ancora oggi la giulia spider e un esempio non solo di primato del design italiano, ma anche della meccanica.
Vendere agli stranieri, come qualcuno sostiene singificherebbe dargli il pianale dell'attuale Giulia, ma anche il now how del motore benzina 3.9, "una capolavoro, una vera gemma", parole di Jeremy Clarckson.
Quello che ci si aspetta da chi parla di Alfa Romeo e che lo faccia non per sentito dire, ma dopo essersi seduto al volante e non della 159, ma della Giuia, che è quanto il mercato degli alfisti aspettava dal 1992, quando finì la trazione posteriore con la 155, una scelta discutibile, che segnò la chiusura di Alfa Romeo di fatto.
La domanda è poi quando saranno passati gli anni 2020, 30 e 40, cosa rimarrà come auto d'epoca, la Kia Sportage, la Toyota ibrida?
Già perché oggi si fa gran parlare dell'ibrido, ma nessuno vi dice che la Yaris Hibrid è mossa da un 1,6 benzina endotermico, che la muove quasi sempre e da un motorino elettrico calettato direttamente sui semiassi, con una rivoluzione tecnologica da locomotore.
Allora quello che serve è solo un po' di pregiudizio in meno e di giudizio libero in più, perché il pregiudizio ci rende schiavi, meglio colonia estera.
Ma quale paese straniero ha governanti che scendono da macchine prodotte all'estero, come vediamo nei nostri telegiornali.
Di alfa si è fatto scempio, ma il rilancio che si è proposto nel 2016 non è stato compreso.
Perché era nel ritorno a quell'impostazione meccanica che per troppo tempo era stata abbandonata a favore della concorrenza straniera, che ha lavorato indisturbata nel settore delle trazioni posteriori dopo la conversione di Alfa al tutto avanti!
Ma davvero BMW X1, e prima ancora la 3 accorciata a due volumi, quella che i tedeschi corsero a mettere in campo, quando la 147, mise in crisi la golf è macchina meglio riuscita della 147?
In quegli anni 1997 e seguenti il brevetto che ha rivoluzionato il settore dell'autotrazione diese, il common rail, era italiano.
Si quello che la Fiat in crisi economica cedette alla bosch col patto che il primo motore fosse montato sulla 156:
Qualcuno di voi si ricorda l'iniettore pompa (tecnologia made in Germany scomparsa dal mercato, eppure ampiamente acquistata nello stivale, complice il preguidizio?
Risalire la china è sempre difficile ed Alfa Romeo sconta quello che si sente dire nel video.
Una ostilità di anni interna, internazionale ed ahinoi di marketing, ma soprattuto la voglia di non scommettere su se stessi che accomuna gli italiani, da sempre colonizzati dallo straniero.
Ma la linea delle audi di oggi chi la ha trasformata?
IL single frame Audi lo ha disegnato quel Walter Da silva, padre della 156 e della 147?
Sentite un po' che dice proprio il designer circa il suo incontro con i capoccioni della WV?



Infine da ultimo, non si rilancia un marchio, cambiandone la grafica, perché il messaggio che si trasmette è di rinnegazione di se stessi.

Alfa Romeo era grande col marchio che ha avuto sino al 1992 e tale dovrebbe tornare con il suo di marchio quello di quell'epoca e non quello freddo ed economico attuale, per il motto era :
La Guida creativa (Alfa 75);
Cuore Sportivo (Dalle 156 in poi);
la meccanica delle emozioni ricorda un po' il sesso senza amore, meccanico appunto ed il marchio attuale è privo ci colore e di contrasto al punto che alcuni rimettono il vecchio sulle loro Alfa Nuove, quelle di cui all'estero si parla così:


Forza allora, che non siamo secondi a nessuno, né colonia di alcuno, come sembra siamo diventati.

Ricordiamoci che l'economia è una catena e che spezzato un anello non si chiude più.

Food, all'estero
Moda. All'estero;
meccanca: all'estero
Che ci rimarrà la chiacchiera ed il talk show?
A parte Joghi , Procida e bumber Credevo fossi il solo :emoji_alien: qui dentro.. caro Pierrelli ti quoto . e ti dó il benvenuto tra gli alieni:emoji_alien:
 
A parte Joghi , Procida e bumber Credevo fossi il solo :emoji_alien: qui dentro.. caro Pierrelli ti quoto . e ti dó il benvenuto tra gli alieni:emoji_alien:
Da bravi alieni, era ovvio che compravamo Alfa Romeo, l' unica casa che può costruire un "disco volante":
161013_Alfa-Romeo_Disco-Volante-Coupe_03-1-990x449.jpg
o questo:
2013-Alfa-Romeo-Disco-Volante-by-Touring-profile.jpg
 
Mi hai fatto andare a vedere Wikipedia. :)
Lì però risulta che la 1602 aveva 85 CV e la 1600 ti 105.
Probabilmente Alfa era sopra, ma non erano così scarsi!
Le berline
La 1500, presentata al Salone dell'Automobile di Francoforte del 1961, era una classica berlina tre volumi 4 porte, impreziosita da stilemi che avrebbero caratterizzato tutte le BMW dei decenni successivi (come il frontale a punta con fari circolari). Tra le altre peculiarità della nuova vettura vi era la profonda nervatura che attraversava la fiancata, all'inizio della quale trovavano posto gli indicatori di direzione laterali.


La 1500, primo modello della storia appartenente alla Neue Klasse, era frutto della matita di due importanti designer di quel tempo, Wilhelm Hofmeister e Giovanni Michelotti, la vettura stupì tutti alla sua presentazione, grazie alla sapiente fusione tra classico e moderno dalla quale scaturì una vettura dalle linee decisamente anticonvenzionali. Il motore, progettato e realizzato dal barone von Falkenhausen, era il capostipite della famiglia M10, la cui discendenza avrebbe trovato applicazioni in tutto il resto della Neue Klasse e non solo.


Nonostante il Salone di Francoforte avesse proposto solo un prototipo, sebbene definitivo, le ordinazioni si fecero subito numerose e misero in difficoltà la Casa tedesca, che non si aspettava una simile, positiva risposta.

La 1500
Cercando di fare più in fretta possibile, la BMW portò la 1500 sulle linee di montaggio e ne avviò la produzione. I primi esemplari non furono pronti che nel settembre del 1962, ben un anno dopo la prima presentazione.


Confortevole, ben rifinita e dotata di una qualità costruttiva decisamente elevata, la 1500 ottenne un buon successo, nonostante le prestazioni non elevatissime (gli 80 CV del 4 cilindri di 1499 cm³ monocarburatore non erano molti, dato anche il peso di 1060 kg) ed una tenuta di strada sul bagnato non eccezionale.

I miei ricorddi su questa macchina sono di75 CV ricordo un amico che parlava di 75 CV

Tuttavia, in allungo, la 1500 raggiunse la punta massima di 148 km/h, un valore tutt'altro che trascurabile, e che consacrò la 1500 come una delle migliori vetture da grande viaggio di quell'epoca.

La 1500 fu prodotta fino al 1964 in 23.807 esemplari.



Le berline
La 1500, presentata al Salone dell'Automobile di Francoforte del 1961, era una classica berlina tre volumi 4 porte, impreziosita da stilemi che avrebbero caratterizzato tutte le BMW dei decenni successivi (come il frontale a punta con fari circolari). Tra le altre peculiarità della nuova vettura vi era la profonda nervatura che attraversava la fiancata, all'inizio della quale trovavano posto gli indicatori di direzione laterali.


La 1500, primo modello della storia appartenente alla Neue Klasse, era frutto della matita di due importanti designer di quel tempo, Wilhelm Hofmeister e Giovanni Michelotti, la vettura stupì tutti alla sua presentazione, grazie alla sapiente fusione tra classico e moderno dalla quale scaturì una vettura dalle linee decisamente anticonvenzionali. Il motore, progettato e realizzato dal barone von Falkenhausen, era il capostipite della famiglia M10, la cui discendenza avrebbe trovato applicazioni in tutto il resto della Neue Klasse e non solo.


Nonostante il Salone di Francoforte avesse proposto solo un prototipo, sebbene definitivo, le ordinazioni si fecero subito numerose e misero in difficoltà la Casa tedesca, che non si aspettava una simile, positiva risposta.

La 1500
Cercando di fare più in fretta possibile, la BMW portò la 1500 sulle linee di montaggio e ne avviò la produzione. I primi esemplari non furono pronti che nel settembre del 1962, ben un anno dopo la prima presentazione.


Confortevole, ben rifinita e dotata di una qualità costruttiva decisamente elevata, la 1500 ottenne un buon successo, nonostante le prestazioni non elevatissime (gli 80 CV del 4 cilindri di 1499 cm³ monocarburatore non erano molti, dato anche il peso di 1060 kg) ed una tenuta di strada sul bagnato non eccezionale.

I miei ricorddi su questa macchina sono di75 CV ricordo un amico che parlava di 75 CV

Tuttavia, in allungo, la 1500 raggiunse la punta massima di 148 km/h, un valore tutt'altro che trascurabile, e che consacrò la 1500 come una delle migliori vetture da grande viaggio di quell'epoca.

La 1500 fu prodotta fino al 1964 in 23.807 esemplari.


La 1600

Una BMW 1600
Nel 1964 la 1500, sovrastata nelle vendite dalla 1800, venne rimpiazzata dalla 1600, con cilindrata incrementata a 1573 cm³ da 83 CV, ma con un sensibile aumento di coppia massima. Le prestazioni si fecero più brillanti anche grazie al cambio dai rapporti più corti. La vettura ebbe però vita breve, dato che uscì di listino già nel 1966 a seguito della presentazione dell'omonimo modello della Serie 02. Durante la sua produzione, la 1600 fu venduta in 10.278 esemplari.










 
Ultima modifica:

La 1800

Una BMW 1800 del 1966
Ma già nel 1963, visto il successo della 1500, la Casa decise di affiancare a quest'ultima una Neue Klasse più prestazionale: la 1800, con motore di cilindrata maggiorata a 1773 cm³ e potenza di 90 CV.


Esternamente la 1800, che, a richiesta, poteva essere equipaggiata anche con un cambio automatico a 3 rapporti, era completamente identica alla sorella di cubatura inferiore, eccezion fatta per i sottoporta cromati. Presentata nuovamente al Salone di Francoforte, fu commercializzata già a partire dal mese successivo.



Vista posteriore
Nel 1964, l'esigenza di partecipare alle gare della categoria Turismo, portò al lancio di due versioni potenziate della 1800: la 1800 Ti e la 1800 Ti/SA.


La prima, che manteneva l'allestimento standard delle altre 1800, grazie all'alimentazione a 2 carburatori, disponeva di 120 CV, la seconda aveva anche carrozzeria alleggerita, allestimento semplificato e motore più potente da 130 CV.

La 1800Ti/SA, base di partenza per le versioni usate in gara, era in grado di competere ad armi pari coi due modelli dominatori della categoria: l'Alfa Romeo Giulia Ti Super e la Ford Cortina Lotus. I clienti disposti a spendere per avere questo modello dovevano possedere all'epoca anche una patente speciale riservata a quelle vetture che all'epoca erano considerate altamente prestanti.


Nel 1968, la 1800 fu sottoposta ad un restyling piuttosto evidente: il frontale adottò una fanaleria quandrangolare analoga a quella montata sulle 2000 sempre appartenenti alla Neue Klasse. In coda, invece, i vecchi piccoli fari rettangolari a sviluppo verticale lasciarono il posto a nuovi fari sempre rettangolari, ma più grandi e a sviluppo orizzontale, anch'essi mutuati dal modello top di gamma della Neue Klasse.


La 1800 fu prodotta fino al 1972, anno di pensionamento definitivo dell'intera Neue Klasse.




 
Ultima modifica:
La 1800

Una BMW 1800 del 1966
Ma già nel 1963, visto il successo della 1500, la Casa decise di affiancare a quest'ultima una Neue Klasse più prestazionale: la 1800, con motore di cilindrata maggiorata a 1773 cm³ e potenza di 90 CV.


Esternamente la 1800, che, a richiesta, poteva essere equipaggiata anche con un cambio automatico a 3 rapporti, era completamente identica alla sorella di cubatura inferiore, eccezion fatta per i sottoporta cromati. Presentata nuovamente al Salone di Francoforte, fu commercializzata già a partire dal mese successivo.



Vista posteriore
Nel 1964, l'esigenza di partecipare alle gare della categoria Turismo, portò al lancio di due versioni potenziate della 1800: la 1800 Ti e la 1800 Ti/SA.


La prima, che manteneva l'allestimento standard delle altre 1800, grazie all'alimentazione a 2 carburatori, disponeva di 120 CV, la seconda aveva anche carrozzeria alleggerita, allestimento semplificato e motore più potente da 130 CV.

La 1800Ti/SA, base di partenza per le versioni usate in gara, era in grado di competere ad armi pari coi due modelli dominatori della categoria: l'Alfa Romeo Giulia Ti Super e la Ford Cortina Lotus. I clienti disposti a spendere per avere questo modello dovevano possedere all'epoca anche una patente speciale riservata a quelle vetture che all'epoca erano considerate altamente prestanti.


Nel 1968, la 1800 fu sottoposta ad un restyling piuttosto evidente: il frontale adottò una fanaleria quandrangolare analoga a quella montata sulle 2000 sempre appartenenti alla Neue Klasse. In coda, invece, i vecchi piccoli fari rettangolari a sviluppo verticale lasciarono il posto a nuovi fari sempre rettangolari, ma più grandi e a sviluppo orizzontale, anch'essi mutuati dal modello top di gamma della Neue Klasse.


La 1800 fu prodotta fino al 1972, anno di pensionamento definitivo dell'intera Neue Klasse.



La 2000

Una 2000 tii
Nel 1966 la gamma venne estesa verso l'alto con l'introduzione della 2000 (1990 cm³ e 100 CV) e della 2000Ti (1990 cm³ e 120 CV). Queste due nuove versioni, presentate a Ginevra, si distinguevano dalle versioni di cilindrata inferiore per i fari anteriori rettangolari e le luci posteriori più grandi e collegate fra loro da una fascia di alluminio satinato. Il modello Ti era però l'unico della gamma 2000 ad utilizzare il vecchio frontale e la vecchia coda delle prime Neue Klasse. Con la nascita delle 2 litri uscì di listino la 1800 Ti.



Vista posteriore
Quattro mesi dopo il lancio delle 2000 e 2000 Ti, fu la volta della 2000 T-Lux, considerata uno dei modelli più equilibrati dell'intera Neue Klasse, per quanto riguardava il compromesso tra sportività ed eleganza. Dalla fine del 1967, tale modello prese il nome di 2000 Tilux.


L'ultima novità arrivò nel 1968: la 2000 Tii, equipaggiata con una versione a iniezione meccanica da 130 CV del 4 cilindri 2 litri. Con l'occasione la 2000 Tilux venne tolta di listino


Dal 1968, come già spiegato, le 1800 vennero unificate esteticamente alle 2000, mentre nel 1972 l'intera gamma venne cancellata dal listino, rimpiazzata dalla Serie 5 E12.


Sono state prodotte oltre 234.000 Neue Klasse, di cui 120.495 esemplari appartenenti al modello 2000.

Il coupé (E120)
La 2000 CS
Nel 1965 il BMW Design Studio realizzò un filante ed elegante coupé su meccanica della Neue Klasse. A differenza della berlina, il coupé veniva assemblato dalla Karmann di Osnabrück. Commercializzata fino al 1969 nelle versioni 2000 C (1990 cm³ e 100 CV) e 2000 CS (1990 cm³ e 120 CV), la Neue Klasse coupé ottenne un buon successo (venne costruita in 11.276 esemplari, di cui 8883 in versione CS) e la sua linea influenzò molto quella delle più grandi 3.0 CS. La versione coupé fu proposta anche nella versione 2000 CA, dotata di cambio automatico.


Fonte Wikipedia tedesca

 
Ultima modifica:
A parte Joghi , Procida e bumber Credevo fossi il solo :emoji_alien: qui dentro.. caro Pierrelli ti quoto . e ti dó il benvenuto tra gli alieni:emoji_alien:


Povero Pierrelli....
Non sa, evidentemente, che Giulia e' finita nel segmento vendite di Octavia....
E che oggi va a confronto
( e gli unici che l' han trovato strano, non sono, al momento Alfisti )
con Mazda 6
 
Povero Pierrelli....
Non sa che Giulia e' finita nel segmento vendite di Octavia....
E che oggi va a confronto
( e gli unici che l' han trovato strano, non sono, al momento Alfisti )
con Mazda 6
beh, se si é riusciti a comparare La Golf contro Ferrari , non vedo dove inizia e finisce l essere strano….
 
Una stranezza non ne pareggia, ne' ne giustifica un' altra
Ecco vedi, stiamo parlando di stranezze, quindi, perché debbo farmene un pensiero! Se a QR piace comparare la Mazda e la Giulia che lo faccia ,che l ha fatto pure con l ottavia va bene lo stesso...poi se QR vuole dare nota alla Mazda che lo faccia non sarebbe la sola... Automotorundsport, Auto Zeitung, Auto Bild, Hanno pure comparato Mazda contro Audi e BMW come vedi…. buon per Mazda. Per molti é tutto giustificabile
 
Ecco vedi, stiamo parlando di stranezze, quindi, perché debbo farmene un pensiero! Se a QR piace comparare la Mazda e la Giulia che lo faccia ,che l ha fatto pure con l ottavia va bene lo stesso...poi se QR vuole dare nota alla Mazda che lo faccia non sarebbe la sola... Automotorundsport, Auto Zeitung, Auto Bild, Hanno pure comparato Mazda contro Audi e BMW come vedi…. buon per Mazda. Per molti é tutto giustificabile


Per molti, ma non per tutti
( almeno per quelli che ne magnificano le lodi da sempre )
In sintesi. Giulia all' avanguardia per:
Sospensioni
Sterzo
Telaio
Motore
Albero carbonio
Piacere di guida ( altro che BMW )
Tempi Vairano....

Poi se sta bene a te, figurati a me
 
Ultima modifica:
Per molti, ma non per tutti
( almeno per quelli che ne magnificano le lodi da sempre )
In sintesi. Giulia all' avanguardia per:
Sospensioni
Telaio
Motore
Albero carbonio
Piacere di guida ( altro che BMW )
Tempi Vairano....

Poi se sta bene a te, figurati a me
Sei Grande Ari, Guarda che l Alfa non é mia…. I vantaggi della Giulia li conosciamo e proprio per questo la comprerei.Se alla fine ho comprato la Stelvio con gli stessi vantaggi tecnici ma altro tipo di veicolo si tratta solo di questione di Famiglia . Tra Mazda e Giulia sceglierei Alfa perche IO sono convitissimo che la Mazda non riesce a darmi la stessa Cosa che mi dá l Alfa ,ma ció non toglie che la Mazda sia una macchina che non merita nota. Per me non esiste macchina che sia migliore al 100% dell altra,ma macchine che Hanno le qualitá che ognuno di noi servono o piacciono e cercano.
Centrá poco ...se va bene a me" detto cosi come se, l Alfa Romeo fosse mia.
 
Sei Grande Ari, Guarda che l Alfa non é mia…. I vantaggi della Giulia li conosciamo e proprio per questo la comprerei.Se alla fine ho comprato la Stelvio con gli stessi vantaggi tecnici ma altro tipo di veicolo si tratta solo di questione di Famiglia . Tra Mazda e Giulia sceglierei Alfa perche IO sono convitissimo che la Mazda non riesce a darmi la stessa Cosa che mi dá l Alfa ,ma ció non toglie che la Mazda sia una macchina che non merita nota. Per me non esiste macchina che sia migliore al 100% dell altra,ma macchine che Hanno le qualitá che ognuno di noi servono o piacciono e cercano.
Centrá poco ...se va bene a me" detto cosi come se, l Alfa Romeo fosse mia.

Sembrava....

Almeno da quanto dicevi sugli Italiani che non compravano Alfa
e del conseguente mancato successo commerciale
E pure di come ti infervoravi quando ti rispondevano delle 100 ragioni dello scarso successo....
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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