Un paese senza memoria non ha futuro.
Alfa Romeo è la metafora di tutto ciò!
I video che danno spunto a questa discussione fanno capire come in Italia ci sia dimenticati di tante cose ed in primis del fatto che ogni volta che si compra una vettura straniera, implicitamente si riconosce che la nostra università è incapace di formare bravi ingegneri, la nostra industria è incapace di formare e motivare la mano d'opera, il nostro consumatore finale è incapace di pensare immune dal marketing.
Salvatela o vendetela?
Ma vendere significa una sola cosa!
Cedere all'estero i brevetti ed Alfa Romeo con Giulia ha ad esempio Alfa link.
Si legge in giro che Giulia, un esemplare non si avvia per un problema di massa del cavo batteria che toccato, non è più a massa, tanto è vero che la vettura sale sul carro attrezzi con le sue ruote.
Ma le officine delle case straniere sono vuote?
Sono davvero così immuni da vizi le altre?
Chi guida Alfa Romeo cerca una sola cosa:
Motore, trazione, ripresa, tenuta, frenata, una vettura dinamicamente emozionante.
Ma voi quanto guidate mettete le mani alle 10:10 sul volante o toccate le plastiche per verificarne la morbidezza?
In realtà Alfa Romeo ha subito e subisce anni di preguidizio.
Una politica industriale dopo il 1986 che ne ha snaturato l'essenza.
Chi giudava Alfa guidava vetture a trazione posteriore con una distribuzione dei pes 50-50 secondo lo schema trasaxle, con freni entrobordo.
Quale marchio ha avuto a listino una vettura per più di venticinque anni?
Ed ancora oggi la giulia spider e un esempio non solo di primato del design italiano, ma anche della meccanica.
Vendere agli stranieri, come qualcuno sostiene singificherebbe dargli il pianale dell'attuale Giulia, ma anche il now how del motore benzina 3.9, "una capolavoro, una vera gemma", parole di Jeremy Clarckson.
Quello che ci si aspetta da chi parla di Alfa Romeo e che lo faccia non per sentito dire, ma dopo essersi seduto al volante e non della 159, ma della Giuia, che è quanto il mercato degli alfisti aspettava dal 1992, quando finì la trazione posteriore con la 155, una scelta discutibile, che segnò la chiusura di Alfa Romeo di fatto.
La domanda è poi quando saranno passati gli anni 2020, 30 e 40, cosa rimarrà come auto d'epoca, la Kia Sportage, la Toyota ibrida?
Già perché oggi si fa gran parlare dell'ibrido, ma nessuno vi dice che la Yaris Hibrid è mossa da un 1,6 benzina endotermico, che la muove quasi sempre e da un motorino elettrico calettato direttamente sui semiassi, con una rivoluzione tecnologica da locomotore.
Allora quello che serve è solo un po' di pregiudizio in meno e di giudizio libero in più, perché il pregiudizio ci rende schiavi, meglio colonia estera.
Ma quale paese straniero ha governanti che scendono da macchine prodotte all'estero, come vediamo nei nostri telegiornali.
Di alfa si è fatto scempio, ma il rilancio che si è proposto nel 2016 non è stato compreso.
Perché era nel ritorno a quell'impostazione meccanica che per troppo tempo era stata abbandonata a favore della concorrenza straniera, che ha lavorato indisturbata nel settore delle trazioni posteriori dopo la conversione di Alfa al tutto avanti!
Ma davvero BMW X1, e prima ancora la 3 accorciata a due volumi, quella che i tedeschi corsero a mettere in campo, quando la 147, mise in crisi la golf è macchina meglio riuscita della 147?
In quegli anni 1997 e seguenti il brevetto che ha rivoluzionato il settore dell'autotrazione diese, il common rail, era italiano.
Si quello che la Fiat in crisi economica cedette alla bosch col patto che il primo motore fosse montato sulla 156:
Qualcuno di voi si ricorda l'iniettore pompa (tecnologia made in Germany scomparsa dal mercato, eppure ampiamente acquistata nello stivale, complice il preguidizio?
Risalire la china è sempre difficile ed Alfa Romeo sconta quello che si sente dire nel video.
Una ostilità di anni interna, internazionale ed ahinoi di marketing, ma soprattuto la voglia di non scommettere su se stessi che accomuna gli italiani, da sempre colonizzati dallo straniero.
Ma la linea delle audi di oggi chi la ha trasformata?
IL single frame Audi lo ha disegnato quel Walter Da silva, padre della 156 e della 147?
Sentite un po' che dice proprio il designer circa il suo incontro con i capoccioni della WV?
Infine da ultimo, non si rilancia un marchio, cambiandone la grafica, perché il messaggio che si trasmette è di rinnegazione di se stessi.
Alfa Romeo era grande col marchio che ha avuto sino al 1992 e tale dovrebbe tornare con il suo di marchio quello di quell'epoca e non quello freddo ed economico attuale, per il motto era :
La Guida creativa (Alfa 75);
Cuore Sportivo (Dalle 156 in poi);
la meccanica delle emozioni ricorda un po' il sesso senza amore, meccanico appunto ed il marchio attuale è privo ci colore e di contrasto al punto che alcuni rimettono il vecchio sulle loro Alfa Nuove, quelle di cui all'estero si parla così:
Forza allora, che non siamo secondi a nessuno, né colonia di alcuno, come sembra siamo diventati.
Ricordiamoci che l'economia è una catena e che spezzato un anello non si chiude più.
Food, all'estero
Moda. All'estero;
meccanca: all'estero
Che ci rimarrà la chiacchiera ed il talk show?