Io credo che la soluzione sta nel passato.
Mi spiego. Se si vogliono vendere centinaia di migliaia di auto e si vuol far tornare l'Alfa ad un certo livello (che magari meccanicamente no però a cavallo degli anni'90 e 2000 ci sono in parte riusciti con una signora offerta e relative ottime vendite) intanto bisogna creare una gamma più ampia possibile. L'Alfa è sempre stata forte nei segmenti C e D con qualche successo anche nell'E (164 e primi anni della 166). Il segmento B potrebbe essere interessante però per mantenerne un certo prestigio soprattutto a livello meccanica pare non sia conveniente e quindi sarei d'accordo con l'abbandonarlo.
Il segmento C, che per ovvie ragioni sarà il grosso, può anche andare bene la trazione anteriore purché accompagnata da motori, telaio e reparto sospensivo che permettano una dinamica di primo livello per quel settore. Alfasud, Alfa 33 e 147 sono tre esempi lampanti.
Il segmento D con la Giulia come posizionamento va bene così. Il punto è che essendo Alfa storicamente forte in Italia, è un errore fare una politica che punta molto all'alto con la situazione economica di oggi. Perché ad esempio in Francia c'è la 2.2 turbodiesel da 136 cavalli con listino da 30990 euro? E perché non offrire una versione d'accesso a benzina da 160 cavalli manuale attorno ai 35000 euro? Già queste due versioni amplierebbero le vendite.
Per quanto riguarda la Stelvio sono d'accordo, come per la Giulia, nel lanciarla con una versione esclusiva con un motore esclusivo ma poi... ci vogliono versioni umane e offrire assieme al 2.2 turbodiesel da 210 cavalli il 180 cavalli non sarebbe male.
Infine l'ammiraglia di segmento E ci sta. Ovviamente a trazione posteriore/integrale. Magari senza fare un barcone da più di 5 metri ma attestarsi attorno ai 4,80metri non di più in modo da non sovrapporsi con maserati e anzi mantenere quelle caratteristiche di "compattezza" e leggerezza sia stilistica che meccanica che la generazione 159 ci ha fatto dimenticare.
Proporrei inoltre una fascia di motori per ogni segmento.
Ad esempio sul segmento C un 1600 benzina 4 cilindri da vari step (ipotizzo 130/160/180 cavalli) e un 1800 turbodiesel sempre 4 cilindri (magari da 120/150/170 cavalli) e il 2000 di classe superiore, provenienza Giulia, come top di gamma (Quadrifoglio esclusa).
Nel segmento D va bene com'è magari mettendo come base, almeno sulla Giulia, il 1600 160 cavalli.
Per il segmento E dare un'entry level con uno step del 2000 turbobenzina, il 200 cavalli magari, e il 2200 td da 180 e per le versioni superiori lavorare su dei 6 cilindri benzina (magari quello che si usa sulla Quadrifoglio) e turbodiesel.
Ovviamente queste sono le auto di partenza su cui creare una gamma completa.
Segmento C -- berlina, suv
Segmento D -- berlina, suv, coupe, spider
Segmento E -- berlina, suv, coupe, spider
Magari tra una cosa e l'altra dare un'occhiata anche all'elettrico e idrogeno.
Se poi vogliono vendere tanto con pochi modelli, magari principalmente suv, facendo il ragionamento che tanto in america e stati uniti la popolazione è ampia secondo il mio punto di vista sbagliano.