<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ...perchè non li arrestano? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

...perchè non li arrestano?

elancia75 ha scritto:
Alludo alla casta dei professionisti titolari di studi, che siano essi avvocati, architetti, medici... ...perchè questa gente può indisturbatamente disporre di manodopera qualificata gratuitamente? Sfuggire a qualsiasi regime contrattuale? Ricattare i malcapitati costringendoli agli straordinari, magari notturni?
Forse perchè lavorando da loro "impari"?

Anche i cinesi che sono chiusi nei capannoni a lavorare sotto un aguzzino imparano a confezionare vestiti, ma quegli aguzzini vengono arrestati. Perchè gli aguzzini mascherati da luminari continuano a sfruttare indisturbati? Chi li protegge?

Nessuno offre un inquadramento decente, nessuno si fa carico di un'assunzione (parliamo di gente che fattura centinaia di migliaia di euro l'anno) nessuno ti offre un'opportunità a meno che tu non sia già un privilegiato.

E non dite che ho la mentalità da dipendente.

:D Ma se sono poveri in canna!!!!!! Non conosci le denunce dei redditi dlle succitate categorie? :D Ciao
 
non "fare di ogni un'erba un fascio", ma tu in che città cerchi di fare l'architetto?

In ogni caso io ho lavorato gratis ma ho impato una professione ricorda che l'università non ti insegna il MONDO REALE...
In ogni caso un mio collega ha tre dipendenti ASSUNTI e nessun altro... IO NON POSSO PERMETTERMELI quindi LAVORO SOLO!! ;)
 
Mi meraviglia una richiesta di questo tipo da una persona preparata come te ( e lo dico perche' ci credo ).: E' una provocazione? Ciao
P.S. Basti pensare che le denunce dei redditi superiori ai 200.000 Euri sono lo 0.18% del totale. In compenso il 10% degli Italiani detiene il 45% della riccehezza del paese
 
batridro ha scritto:
non "fare di ogni un'erba un fascio", ma tu in che città cerchi di fare l'architetto?

In ogni caso io ho lavorato gratis ma ho impato una professione ricorda che l'università non ti insegna il MONDO REALE...
In ogni caso un mio collega ha tre dipendenti ASSUNTI e nessun altro... IO NON POSSO PERMETTERMELI quindi LAVORO SOLO!! ;)

Tu hai lavorato gratis e hai tutto il mio rispetto, ma se avessi potuto imparare la professione attraverso un'assunzione per poi trovarti ad esercitare, magari quando saresti stato nelle condizioni di deciderlo deliberatamente, avresti rifiutato?
Io lavoro presso ingegneri e geometri professionisti ma non sono in un'urna, lavoriamo insieme. Mi può capitare di fare un rilievo all'aperto come di progettare una lottizzazione o renderizzare piuttosto che compilare svariate pratiche. Non credo che sviluppare una mentalità da professionisti significhi solo fatturare perchè credo che l'autonomia personale, che si forma anche grazie all'università, sia la base su cui costruire una carriera, senza di quella sei una scimmia, non un professionista... ...e neppure un uomo.
Quello che denuncio è la mancanza di un'osmosi tra il praticantato e la professione, sia essa libera o come dipendente.
Mancano società di servizi dinamiche che possano offrire dapprima un impiego poi la possibilità di associarsi. Manca una cultura della persona intesa come risorsa umana. Manca la capacità e la voglia di investire nei giovani che, appunto, magari in periodi migliori, scappano all'estero.

Comunque, in bocca al lupo per la tua professione. ;)
 
migliazziblu ha scritto:
Mi meraviglia una richiesta di questo tipo da una persona preparata come te ( e lo dico perche' ci credo ).: E' una provocazione? Ciao
P.S. Basti pensare che le denunce dei redditi superiori ai 200.000 Euri sono lo 0.18% del totale. In compenso il 10% degli Italiani detiene il 45% della riccehezza del paese

la provocazione semmai è la tua.
se alla richiesta non sai rispondere, prendo atto che hai fatto una affermazione "sono tutti poveri in canna" a casaccio.

ho davanti i dati (fiscali pubblicati, non a naso) delle denunce dei redditi degli avvocati. denunce 2008 sui redditi 2007.

il reddito medio (ovvero compresi i neo iscritti, che sono quasi nella totalità ai limiti della sopravvivenza, e compresi i vari a tempo perso) è di &#8364; 51.314
uomini, media 66.800, donne (non perché siano meno brave ma perché è più rilevante l'incidenza delle colleghe che esercitano solo a tempo parziale) 28.202.
ovviamente, per la famosa regola del mezzo pollo a testa, la media statistica non definisce il livello medio, perché tiene conto anche di chi non lavora a tempo pieno, di chi è agli inizi e vive la deplorevole condizione di sfruttato (fenomeno reale e grave, anche se non è più la regola), di chi vive in realtà diverse;
converrai che non è lo stesso esercitare in un paesino della campagna lucana piuttosto che a Napoli, Roma o Milano.

il reddito MEDIO dichiarato da un avvocato maschio lombardo è di &#8364; 113.178.
ribadisco, reddito MEDIO, comprende i neo iscritti, i quasi pensionati, gli sfruttati e anche qualche somaro.

come vedi, l'affermazione "sono tutti poveri in canna" è una boutade senza senso.
 
belpietro ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
Mi meraviglia una richiesta di questo tipo da una persona preparata come te ( e lo dico perche' ci credo ).: E' una provocazione? Ciao
P.S. Basti pensare che le denunce dei redditi superiori ai 200.000 Euri sono lo 0.18% del totale. In compenso il 10% degli Italiani detiene il 45% della riccehezza del paese

la provocazione semmai è la tua.
se alla richiesta non sai rispondere, prendo atto che hai fatto una affermazione "sono tutti poveri in canna" a casaccio.

ho davanti i dati (fiscali pubblicati, non a naso) delle denunce dei redditi degli avvocati. denunce 2008 sui redditi 2007.

il reddito medio (ovvero compresi i neo iscritti, che sono quasi nella totalità ai limiti della sopravvivenza, e compresi i vari a tempo perso) è di &#8364; 51.314
uomini, media 66.800, donne (non perché siano meno brave ma perché è più rilevante l'incidenza delle colleghe che esercitano solo a tempo parziale) 28.202.
ovviamente, per la famosa regola del mezzo pollo a testa, la media statistica non definisce il livello medio, perché tiene conto anche di chi non lavora a tempo pieno, di chi è agli inizi e vive la deplorevole condizione di sfruttato (fenomeno reale e grave, anche se non è più la regola), di chi vive in realtà diverse;
converrai che non è lo stesso esercitare in un paesino della campagna lucana piuttosto che a Napoli, Roma o Milano.

il reddito MEDIO dichiarato da un avvocato maschio lombardo è di &#8364; 113.178.
ribadisco, reddito MEDIO, comprende i neo iscritti, i quasi pensionati, gli sfruttati e anche qualche somaro.

come vedi, l'affermazione "sono tutti poveri in canna" è una boutade senza senso.

Politicamente parlando, io alzerei l'aliquota di imposta dal 41 al 50% per i redditi superiori ai 150 mila euro l'anno.
Visto che con 75 mila euro si vive ancor oggi benissimo.

Oltre i 300 mila dovrebbe essere del 60%, oltre i 500 mila del 70%.

Di pari, abbasserei al 12,5% l'aliquota d'imposta per i redditi inferiori a 12.000 euro l'anno.

Mi sembra una proposta più che sensata nonchè efficace, ovviamente se accompagnata da un controllo serio sull'evasione fiscale.
Controllo che, andrebbe strutturato in modo tale da dare dei "compensi provvigionali" alla GdF e ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate che scoprano evasione fiscale.
 
FedeSiena ha scritto:
Politicamente parlando, io alzerei l'aliquota di imposta dal 41 al 50% per i redditi superiori ai 150 mila euro l'anno.
Visto che con 75 mila euro si vive ancor oggi benissimo.

Oltre i 300 mila dovrebbe essere del 60%, oltre i 500 mila del 70%.

Di pari, abbasserei al 12,5% l'aliquota d'imposta per i redditi inferiori a 12.000 euro l'anno.

Mi sembra una proposta più che sensata nonchè efficace, ovviamente se accompagnata da un controllo serio sull'evasione fiscale.
Controllo che, andrebbe strutturato in modo tale da dare dei "compensi provvigionali" alla GdF e ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate che scoprano evasione fiscale.
ognuno è libero di avere le proprie idee fiscali.
l'esperienza dimostra che il carico eccessivo ha come effetti la disincentivazione alla correttezza fiscale, la perdita di concorrenzialità, la fuga degli investitori stranieri.
così come l'esperienza storica dimostra che pagare "a cottimo" gli esattori incentiva gli abusi e le vessazioni.

il tutto, comunque, non ha nulla a che vedere con il trattamento dei giovani che si avviano alle professioni, che è l'argomento del thread
 
ognuno è libero di avere le proprie idee fiscali.
l'esperienza dimostra che il carico eccessivo ha come effetti la disincentivazione alla correttezza fiscale, la perdita di concorrenzialità, la fuga degli investitori stranieri.
[/quote]

In Danimarca e Svezia funziona più o meno così.
Negli anni '80 si era arrivati anche ad aliquote del 80% su i redditi oltre una certa soglia.
E non mi pare che in Danimarca ci sia scorrettezza fiscale, o che siano poco concorrenziali o che scappino tutti.
:rolleyes:

belpietro ha scritto:
così come l'esperienza storica dimostra che pagare "a cottimo" gli esattori incentiva gli abusi e le vessazioni.

Potremmo mettere anche i controlli sui controllori, mica è vietato.

belpietro ha scritto:
il tutto, comunque, non ha nulla a che vedere con il trattamento dei giovani che si avviano alle professioni, che è l'argomento del thread

Sul trattamento dei giovani che si avviano alle professioni, posso solo dire che una buona parte non si "ribella" perchè soffre di un "complesso di inferiorità" nei confronti di certi "professionisti", altri non si ribellano perchè i certi "professionisti" di cui sopra sono padri o zii degli sfruttati...
Poi, anche ribellarsi serve a poco visto che la normativa in materia è poco chiara e di fatto, per diventare avvocato ci vogliono per forza 2 anni di "tirocinio" altrimenti non puoi fare il concorso e conseguentemente iscriverti all'albo.

Ovviamente, politicamente parlando, andassi io in Parlamento metterei l'obbligo di una retribuzione "minima" per i tirocinanti.
Pena la sospensione dall'albo e, nei casi più gravi, la radiazione dallo stesso.

Mi sembra abbastanza semplice.
 
FedeSiena ha scritto:
Sul trattamento dei giovani che si avviano alle professioni, posso solo dire che una buona parte non si "ribella" perchè soffre di un "complesso di inferiorità" nei confronti di certi "professionisti", altri non si ribellano perchè i certi "professionisti" di cui sopra sono padri o zii degli sfruttati...
Poi, anche ribellarsi serve a poco visto che la normativa in materia è poco chiara e di fatto, per diventare avvocato ci vogliono per forza 2 anni di "tirocinio" altrimenti non puoi fare il concorso e conseguentemente iscriverti all'albo.

Ovviamente, politicamente parlando, andassi io in Parlamento metterei l'obbligo di una retribuzione "minima" per i tirocinanti.
Pena la sospensione dall'albo e, nei casi più gravi, la radiazione dallo stesso.

Mi sembra abbastanza semplice.

molti non si ribellano semplicemente perché non sono in quelle condizioni

altri non si ribellano perché ritengono di investire sul proprio futuro (sono quelli che sono magari senza corrispettivo o ne hanno uno minimo, ma che acquisiscono velocemente competenze più complesse che frequentando le scuole di diritto o di specializzazione, scuole che peraltro si pagano; questa, per esempio, è stata la mia esperienza personale)

la regola del compenso minimo ai praticanti è già riconosciuta come dovere deontologico.
non ovunque viene rispettata.
purtroppo.

quello che molti non considerano è il valore (non quantificabile) di certe formazioni: io pur avendo quasi cinquant'anni pagherei del denaro per lavorare gratis due mesi da un paio di colleghi che dico io.
ovviamente solo da quelli.
 
belpietro ha scritto:
FedeSiena ha scritto:
Sul trattamento dei giovani che si avviano alle professioni, posso solo dire che una buona parte non si "ribella" perchè soffre di un "complesso di inferiorità" nei confronti di certi "professionisti", altri non si ribellano perchè i certi "professionisti" di cui sopra sono padri o zii degli sfruttati...
Poi, anche ribellarsi serve a poco visto che la normativa in materia è poco chiara e di fatto, per diventare avvocato ci vogliono per forza 2 anni di "tirocinio" altrimenti non puoi fare il concorso e conseguentemente iscriverti all'albo.

Ovviamente, politicamente parlando, andassi io in Parlamento metterei l'obbligo di una retribuzione "minima" per i tirocinanti.
Pena la sospensione dall'albo e, nei casi più gravi, la radiazione dallo stesso.

Mi sembra abbastanza semplice.

molti non si ribellano semplicemente perché non sono in quelle condizioni

altri non si ribellano perché ritengono di investire sul proprio futuro (sono quelli che sono magari senza corrispettivo o ne hanno uno minimo, ma che acquisiscono velocemente competenze più complesse che frequentando le scuole di diritto o di specializzazione, scuole che peraltro si pagano; questa, per esempio, è stata la mia esperienza personale)

la regola del compenso minimo ai praticanti è già riconosciuta come dovere deontologico.
non ovunque viene rispettata.
purtroppo.

quello che molti non considerano è il valore (non quantificabile) di certe formazioni: io pur avendo quasi cinquant'anni pagherei del denaro per lavorare gratis due mesi da un paio di colleghi che dico io.
ovviamente solo da quelli.

Non metto in dubbio.
Però rimane il fatto che un giovane a 25-26 anni che ha appena finito l'università, si trova davanti altri 2 anni di tirocinio non remunerato permetti che gli girino quantomeno le balle.
Capisco il discorso dell'importanza della "formazione" ma rimane il fatto che se devi aspettare 30 anni per avere due soldi in tasca, non tutti i genitori si possono permettere (o vogliono permettersi) di mantenere uno o più figli fino a 30 anni.

Lasciamo perdere adesso il discorso dei "fenomeni olimpionici" che studiano, lavorano e si laureano in tempi brevi.
Sono 1 su 100.
E non giriamoci intorno a questa storia.
Ho sentito fin troppe testimonianze di gente che "studia" e "lavora" e alla fine non riesce a fare nè l'uno nè l'altro.
Anche io studio (devo finire la tesi) e lavoro, ma la seconda attività è decisamente prevalente sulla prima.
Almeno per il momento.

Uno a 30 anni dovrebbe essere già sposato, accasato e con figli (in questo non biasimo il Sud) e magari con un lavoro sicuro e un reddito fisso su cui contare.

Però, mica è semplice.
 
FedeSiena ha scritto:
belpietro ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
Mi meraviglia una richiesta di questo tipo da una persona preparata come te ( e lo dico perche' ci credo ).: E' una provocazione? Ciao
P.S. Basti pensare che le denunce dei redditi superiori ai 200.000 Euri sono lo 0.18% del totale. In compenso il 10% degli Italiani detiene il 45% della riccehezza del paese

la provocazione semmai è la tua.
se alla richiesta non sai rispondere, prendo atto che hai fatto una affermazione "sono tutti poveri in canna" a casaccio.

ho davanti i dati (fiscali pubblicati, non a naso) delle denunce dei redditi degli avvocati. denunce 2008 sui redditi 2007.

il reddito medio (ovvero compresi i neo iscritti, che sono quasi nella totalità ai limiti della sopravvivenza, e compresi i vari a tempo perso) è di &#8364; 51.314
uomini, media 66.800, donne (non perché siano meno brave ma perché è più rilevante l'incidenza delle colleghe che esercitano solo a tempo parziale) 28.202.
ovviamente, per la famosa regola del mezzo pollo a testa, la media statistica non definisce il livello medio, perché tiene conto anche di chi non lavora a tempo pieno, di chi è agli inizi e vive la deplorevole condizione di sfruttato (fenomeno reale e grave, anche se non è più la regola), di chi vive in realtà diverse;
converrai che non è lo stesso esercitare in un paesino della campagna lucana piuttosto che a Napoli, Roma o Milano.

il reddito MEDIO dichiarato da un avvocato maschio lombardo è di &#8364; 113.178.
ribadisco, reddito MEDIO, comprende i neo iscritti, i quasi pensionati, gli sfruttati e anche qualche somaro.

come vedi, l'affermazione "sono tutti poveri in canna" è una boutade senza senso.

Politicamente parlando, io alzerei l'aliquota di imposta dal 41 al 50% per i redditi superiori ai 150 mila euro l'anno.
Visto che con 75 mila euro si vive ancor oggi benissimo.

Oltre i 300 mila dovrebbe essere del 60%, oltre i 500 mila del 70%.

Di pari, abbasserei al 12,5% l'aliquota d'imposta per i redditi inferiori a 12.000 euro l'anno.

Mi sembra una proposta più che sensata nonchè efficace, ovviamente se accompagnata da un controllo serio sull'evasione fiscale.
Controllo che, andrebbe strutturato in modo tale da dare dei "compensi provvigionali" alla GdF e ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate che scoprano evasione fiscale.
Attento FedeSiena.
Oltre alle valide riflessioni di Belpi sugli effetti di un'eccessiva imposizione fiscale ti segnalo che parti da un presupposto errato.
Alzare un'aliquota non significa che tutto il reddito viene tassato su quell'aliquota, ma solo lo scaglione in questione.
Passare dal 41 al 50% non significa che uno che guadagna 150 pagherà di tasse 75, ma solo che pagherà il 50% dell'ultimo scaglione.
Altrimenti il gioco (e il concetto di perequazione) salta e si arriverebbe a paradossi per i quali non sarebbe remunerativo lavorare.
Ciò per dirti che anche una eventuale politica di aumento contributivo deve essere realistica nel metodo e purtroppo anche nell'esito.
Preso atto di ciò, data la situazione, e dato il livello di evasione fiscale, l'aumento delle tasse sarebbe soltanto una guerra agli onesti, con il risultato di diminuirne il numero.
Ciao
Claudio
 
FedeSiena ha scritto:
Non metto in dubbio.
Però rimane il fatto che un giovane a 25-26 anni che ha appena finito l'università, si trova davanti altri 2 anni di tirocinio non remunerato permetti che gli girino quantomeno le balle.
permetto eccome!
essendoci in qualche modo passato, figurati se non lo comprendo.

quello che volevo far notare è che, a parità di eventuale non remunerazione, non è la stessa cosa andare a fare le fotocopie rispetto a fare il giovane avvocato seguito e indirizzato, avendo anche occasione (che alle scuole non hai) di confrontarti con problematiche e clienti che trovi solo in studi bene avviati.
e che poi magari ti restano attaccati ... :D

FedeSiena ha scritto:
Capisco il discorso dell'importanza della "formazione" ma rimane il fatto che se devi aspettare 30 anni per avere due soldi in tasca, non tutti i genitori si possono permettere (o vogliono permettersi) di mantenere uno o più figli fino a 30 anni.
quello è un problema legato più alla professione in sé che al modo di gestire la formazione.
è vero che i due anni pesano, ma se li metti nel conto della formazione complessiva (con i quattro, o più, di università) li vedi sotto un'ottica diversa

facciamo finta che l'università ti sforni "imparato": non è che come esci fuori c'è la coda di clienti paganti che ti aspettano.
 
Back
Alto