controilbanditismo ha scritto:
Meipso, io ti stimo molto come tecnico, ma adesso non metterti a divagare.
La questione è che honda sta 63,6 CV/l sul diesel da 8 anni.
Quando Honda ha progettato e realizzato il 2.2, era in linea con tutti i migliori costruttori (salvo BMW) con la potenza specifica, garantendo al contempo grande fluidità ed elasticità.
Adesso si trova fanalino di coda.
Possiamo dire, con molta onestà, che Honda (come anche Toyota) non crede nel Diesel e non ci investe uno Yen?
Tra l'altro Honda s'è fatta la sua reputazione, venti anni fa, costruendo motori (a benzina) con potenze di 90/100 CV/l, e non si rompevano.
Non mi metto mai a divagare. Anzi, se trovi un solo post nelle svariate migliaia che ho scritto dal 2000 ad oggi in cui possa apparire che divaghi, ti prego di farmelo prontamente notare.
Se è per questo, sono ormai quasi 9 anni, da quando era pronto i-ctdi. E, se proprio la si deve dire tutta, il prototipo definitivo dal quale sarebbe scaturita la produzione di serie, era sempre un 2.2, ovviamente, ma con 177 cv. C'era da vagliare, su vasta scala, la resistenza di testa e monoblocco interamente in alluminio ed ottenuto con il nuovo metodo detto "pressofusione semisolida", brevettato da Honda.
E' per questo, ovvero per fini interamente volti al conseguimento della massima affidabilità e anche del minimo impatto ambientale. Meglio, quindi, ridurre la potenza (anche da questa iniziativa deriva, anche se non solo da questa, la mia personale considerazione sul fatto di correlare la potenza specifica all'affidabilità in un rapporto di proporzionalità sostanzialmente inversa).
E dici bene che Honda costruiva motori con potenze specifiche elevatissime e che non si rompevano..... esatto, e su questo si è costruita un'ottima reputazione. Quindi, che significa? che, di norma, si sarebbero dovuti manifestare problemi di affidabilità. Honda è riuscita a produrne diversi, già almeno tre lustri fa, che invece non solo non si rompevano, ma che sfoderavano una notevolissima souplesse di guida e regolarità di funzionamento, al contrario delle altre realizzazioni, assimilabili, peraltro, solo per i dati di targa. E comunque, tirar fuori tanti cv/litro da un benzina, con coppie comunque molto modeste, non è la stessa cosa che tirarli fuori da un motore diesel turbocompresso. Questo non può girare in alto quanto un benzina ed implica il ricorso a coppie estremamente elevate per ottenere una buona potenza. Quindi, questo parallelo non può assolutamente reggere, la situazione nelle due tipologie di motore è drasticamente differente e tale da non poter essere in alcun modo accomunata. Evidentemente, vedendo quel che succede in giro, raggiungere alte potenze specifiche con diesel sovralimentati porta a più di qualche magagna. Magagne che sicuramente si potranno anche eliminare, ma a costo di innalzare gli oneri produttivi e progettuali a livelli tali da non essere ritenuti, da alcuni, affrontabili a valle di particolari valutazioni imprenditoriali. Materiali particolari, rigidi, leggeri, resistentissimi al calore, con scarsissime dilatazioni termiche e conformati in componenti particolari che girano tra loro con tolleranze estremamente ridotte; non proprio i presupposti per contenere i costi.
C'è chi "spara nel mezzo", mettendo un po' più cura, ma non tutta quella necessaria, alzando l'investimento e quindi il prezzo, contando su un ritorno economico ragionevolmente presupponibile su certi mercati, come il nostro; spende qualcosa in più, in certi comparti, perché sa che poi le vetture le vende, e tante. Honda, no; sa che il diesel prodotto da lei stessa non incontrerà il favore del mercato al punto da poter garantire un congruo ammortamento delle risorse. Ecco perché si sono fatti solo i-ctdi (adesso i-dtec, ma è tutto un altro discorso) e lo hanno messo su tutte le vetture, Civic, Accord, Cr-V, Fr-V: per produrre un numero più alto possibile di esemplari per recuperare, per quanto possibile, l'esborso sostenuto.
Si punta all'ibrido, all'ecologico, per scelta concettuale, certo, ma anche perché i mercati su cui Honda ha maggiore penetrazione chiedono questo, o almeno lo chiedono più del diesel su proiezioni di mercato fatte dal costruttore.