<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Parliamo di vino con gatto 'Lisse.. | Page 17 | Il Forum di Quattroruote

Parliamo di vino con gatto 'Lisse..

Stappato ora, intanto che cuoce la pasta: DOMAINE BILLAUD-SIMON Chablis 1er Cru "Montée de Tonnerre" '06... bbono... vi ragguaglio dopo :D
 
marcoleo63 ha scritto:
seatibizatdi ha scritto:
sai com'è essendo della zona ne ho provati Nero d'Avola e purtroppo il Fiammato si distingue parecchio come gusto, aroma, corpo e indicazioni d'uso .....ti consiglio di provarlo e poi potrai darci un tuo autorevole parere almeno non a sensazione platonica ma de facto ;)
Se capitasse, proverò... ma dubito che capiti ;)

non ti voglio convincere ma voglio dimostrare agli altri che sei sgradevolmente supponente, buona lettura:
Rosso con il pesce, nuova moda
Vino abbinato a sorpresa sulle tavole estive. «La Francia più avanti di noi». Iaccarino (Don Alfonso): ho qualche riserva solo per la spigola. Carlo Brovelli (Sole di Ranco): va bene anche con il salmone

Rosso con il pesce, nuova moda Vino abbinato a sorpresa sulle tavole estive. «La Francia più avanti di noi» MILANO - L' ultima volta che Bruno ha servito in tavola pesce e vino rosso era sera e i suoi ospiti, al ristorante Caprese di Mozzo, a sei chilometri da Bergamo, lo hanno fatto pensare. Una riflessione di qualche secondo appena, rivolta a quei pescatori partenopei che di ritorno dalla battuta di pesca notturna con le ossa cariche di umidità si sedevano in circolo sulla spiaggia e preparavano un pagello fragolino col peperoncino. «E sa perché? Per sudare e ristabilire un equilibrio col loro corpo dopo una notte di lavoro, e ci bevevano vino rosso, poi andavano a dormire», dice Bruno Federico, cuoco. Lui sostiene di aver portato via tutto il pesce dal Mediterraneo da quando ha lasciato Capri, venticinque anni fa, per trasferirsi al Nord. Ogni giorno fa arrivare al suo locale, se è il caso anche in aereo, pesce fresco. Una cucina di sapori semplici e raffinati, meta di gourmet ormai non disposti a rinunciare all' abbinamento con il vino rosso. Una opportunità che, se poteva sembrare arrogante sino a qualche tempo fa, pare segnare ora una svolta a tavola nelle scelte dell' estate. Una sfida per golosi e palati in cerca di nuove avventure del gusto. Non pesano gli anni allo chef Bruno e gli consentono di non sorprendersi oltremodo perché «se di tendenza si vuol parlare c' è forse un po' di azzardo, perché sempre si è bevuto rosso accompagnando la cernia, crudità di mare o la pulcinella, vini naturalmente poco ricchi di tannini, dal gusto rotondo e con una acidità che viene annullata dalla salsedine del pesce». I suoi clienti vanno matti per quel pagello, dalle squame rosse come una fragola, cucinato all' acqua pazza, proprio come lo fanno i pescatori, col prezzemolo, i pomodorini, l' origano, l' olio extravergine e quel peperoncino, «che dà la pazzia», ammette ridacchiando Bruno, il quale aggiunge sottovoce: «Fa bene anche quando si ha il raffreddore». Si diceva, il rosso. Quale? Un Piedirosso dei Campi Flegrei, un Merlot di Aquileia o un Cabernet franc di Conegliano. E ancora, aggiunge il cuoco: «Un vino ligure, per esempio un Rossese di Dolceacqua, della riviera di Ponente da servire con scampi, gamberoni, seppioline o fragoline di mare, aglio, olio e peperoncino». La cucina tuttavia è anche provocazione, non soltanto nei piatti. Fulvio Pierangelini del Gambero Rosso a San Vincenzo, provincia di Livorno, a giugno ha organizzato un convegno dal titolo significativo: «Pesce, vino bianco?». Poi dopo le chiacchiere a tavola. Appunto per gustare una orata in salsa al vino rosso con pere e spinaci. E nel bicchiere uno Shiraz giovane da una selezione di piccoli produttori locali. Rigorosamente rosso. «Questo piatto è in carta dall' 85», conferma con orgoglio il celebre cuoco che tuttavia precisa «io non propongo mai un tipo di vino rispetto a un altro...». La scelta è del cliente, dunque. Anche se recenti graduatorie lasciano intendere che con polipi o pesce spada, circa il 95 per cento delle persone predilige ancora un bicchiere di bianco. Ma le leggende culinarie possono in qualche modo essere sfatate e questa sembra l' estate giusta. Nella penisola sorrentina al Don Alfonso 1890, a Sant' Agata sui due Golfi, Alfonso Iaccarino non si fa sorprendere. «La sfida si fa sull' evoluzione del gusto, i colleghi francesi sono arrivati prima di noi a questo abbinamento». Ma attenti a non sbagliare pesce. «Ho qualche riserva per la spigola e personalmente segnalo il polipetto affogato napoletano - spiega Iaccarino - o meglio i filetti di triglie al basilico con un Aglianico del Vulture di Paternoster, D' Angelo o Sasso». Pesce grasso quindi, di mare, ma anche pesce di lago. E al Sole di Ranco sul lago Maggiore, ritrovo per intenditori, Carlo e Itala Brovelli, ai fornelli alternano salmerino e coregone. «Siamo stati tra i primi a proporre, dal 1975, l' abbinamento pesce-vino - dicono solidali - come quella volta che vincemmo un premio grazie a un' anguilla in umido con piselli accompagnata da Dolcetto d' Alba». Il loro vanto è un piatto che fa sognare gli americani in vacanza e non soltanto: il gomitolo di salmone avvolto in fili di patata fritti con purè di carote profumate all' arancio. Stessa sorte per il branzino impanato con semi di finocchio selvatico. Il giovane sommelier Ivano Antonini consiglia il vino: «Un Fiammato siciliano prodotto con uve nero d' Avola o un altoatesino Lago di Caldaro di Elena Walch e ancora un Frappato della cantina valle dell' Acate di Ragusa o un Chianti morbido del Castello di Farnetella, vini che è possibile servire freschi». Bianchi dunque momentaneamente messi da parte? «No - risponde Antonini - anche se io di recente sono rimasto conquistato dal Fiammato. In vacanza a Pantelleria ho partecipato a una cena a base di pesce azzurro fritto. Nei bicchieri c' era quel vino. Vi ho trovato molta armonia e un sincero stimolo all' appetito. Una sorpresa anche per me». Mauro Remondino

Remondino Mauro
http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/31/Rosso_con_pesce_nuova_moda_co_0_0007311359.shtml
 
Mi spiace apparire supponente :( ... ti dico solo che mi sono fatto il mio "percorso di crescita" ed ho le mie idee, che mi tengo ben strette, ma non mi reputo il "verbo assoluto" e sono sempre pronto a cospargermi il capo di cenere.
Vuoi il mio parere sull'articolo che alleghi? "Marchette"... ;)
Ti segnalo, poi, che le parti in grassetto evidenziano il "freschi" (14-15°), non "freddi"..
Spero di leggerti ancora qui, l'importante è confrontarsi e scambiare opinioni ;)
 
marcoleo63 ha scritto:
Stappato ora, intanto che cuoce la pasta: DOMAINE BILLAUD-SIMON Chablis 1er Cru "Montée de Tonnerre" '06... bbono... vi ragguaglio dopo :D

Ciao gatto L
sto tra bracco e tigullio se trovo il lambruschi vermentino bene se no vai di colli di luni o col Lèvantu locale. Ok?
;)

O un bel crudo di orata col Giacomo Conterno ? :) :D
 
marcoleo63 ha scritto:
Stappato ora, intanto che cuoce la pasta: DOMAINE BILLAUD-SIMON Chablis 1er Cru "Montée de Tonnerre" '06... bbono... vi ragguaglio dopo :D
Bella bottiglia, grande acidità nonostante l'annata calda (il 2006 in Borgogna lo prendo molto con le pinze).. 88/100.
 
zero c. ha scritto:
marcoleo63 ha scritto:
Stappato ora, intanto che cuoce la pasta: DOMAINE BILLAUD-SIMON Chablis 1er Cru "Montée de Tonnerre" '06... bbono... vi ragguaglio dopo :D

Ciao gatto L
sto tra bracco e tigullio se trovo il lambruschi vermentino bene se no vai di colli di luni o col Lèvantu locale. Ok?
;)
Per pietà, risparmiami almeno la Bianchetta genovese :?
 
marcoleo63 ha scritto:
zero c. ha scritto:
marcoleo63 ha scritto:
Stappato ora, intanto che cuoce la pasta: DOMAINE BILLAUD-SIMON Chablis 1er Cru "Montée de Tonnerre" '06... bbono... vi ragguaglio dopo :D

Ciao gatto L
sto tra bracco e tigullio se trovo il lambruschi vermentino bene se no vai di colli di luni o col Lèvantu locale. Ok?
;)
Per pietà, risparmiami almeno la Bianchetta genovese :?

Va che oggi a Pegli al Toe Druë bianchetta genovese paglierina eccelsa...con alici ripiene e cappun magro :thumbup:
 
Informazioni per i meno esperti
Due parole sullo Chablis? siamo nella parte settentrionale della Borgogna, quasi al confine con la Champagne.. la città principale nei paraggi è Auxerre, chi è appassionato di calcio conosce.
Terreni di colore molto chiaro, zeppi di fossili marini, calcare, gesso, tutto Chardonnay, lavorato sia in legno che in acciaio.
Naso particolare, io dico ?di conchiglia?, corpo abbastanza esile, grande acidità.. reggono benissimo l?invecchiamento (ho bevuto un Blanchot ?90 di RAVENEAU meno di un anno fa), anzi i grand cru abbisognano di almeno una dozzina d?anni ed i premier di cinque-sette..
La classificazione prevede al vertice sette grand cru (Les Clos, Les Preuses, Valmur, Vaudésir, Blanchot, Bougros e Grenouilles), una pletora di premier cru (i principali sono Vaillons, Fôret, Montmains, Montée de Tonnerre, Fourchaume, Côte de Léchet, Beauroy, Mont de Milieu, Vosgros, Butteaux ecc. ecc.), la denominazione comunale (ovvero ?village?) Chablis e, in fondo, il Petit Chablis, quello che è comunemente un vino da merenda (noi si dice un ?vin-du-cass?, da pronunciare alla francese), anche se quelli di alcuni grandi produttori sono bei vini comunque.
I produttori top? Sua Maestà J.F. RAVENEAU in primis, a seguire VINCENT DAUVISSAT, BILLAUD-SIMON, WILLIAM FÈVRE.. poi tanti altri, come LAURENT TRIBUT, GÉRARD DUPLESSIS, J.P. & B. DROIN, GUY ROBIN, TREMBLAY-MARCHIVE, BARAT ecc. ecc.
 
seatibizatdi ha scritto:
marcoleo63 ha scritto:
seatibizatdi ha scritto:
sai com'è essendo della zona ne ho provati Nero d'Avola e purtroppo il Fiammato si distingue parecchio come gusto, aroma, corpo e indicazioni d'uso .....ti consiglio di provarlo e poi potrai darci un tuo autorevole parere almeno non a sensazione platonica ma de facto ;)
Se capitasse, proverò... ma dubito che capiti ;)

non ti voglio convincere ma voglio dimostrare agli altri che sei sgradevolmente supponente, buona lettura:
Rosso con il pesce, nuova moda
Vino abbinato a sorpresa sulle tavole estive. «La Francia più avanti di noi». Iaccarino (Don Alfonso): ho qualche riserva solo per la spigola. Carlo Brovelli (Sole di Ranco): va bene anche con il salmone

Rosso con il pesce, nuova moda Vino abbinato a sorpresa sulle tavole estive. «La Francia più avanti di noi» MILANO - L' ultima volta che Bruno ha servito in tavola pesce e vino rosso era sera e i suoi ospiti, al ristorante Caprese di Mozzo, a sei chilometri da Bergamo, lo hanno fatto pensare. Una riflessione di qualche secondo appena, rivolta a quei pescatori partenopei che di ritorno dalla battuta di pesca notturna con le ossa cariche di umidità si sedevano in circolo sulla spiaggia e preparavano un pagello fragolino col peperoncino. «E sa perché? Per sudare e ristabilire un equilibrio col loro corpo dopo una notte di lavoro, e ci bevevano vino rosso, poi andavano a dormire», dice Bruno Federico, cuoco. Lui sostiene di aver portato via tutto il pesce dal Mediterraneo da quando ha lasciato Capri, venticinque anni fa, per trasferirsi al Nord. Ogni giorno fa arrivare al suo locale, se è il caso anche in aereo, pesce fresco. Una cucina di sapori semplici e raffinati, meta di gourmet ormai non disposti a rinunciare all' abbinamento con il vino rosso. Una opportunità che, se poteva sembrare arrogante sino a qualche tempo fa, pare segnare ora una svolta a tavola nelle scelte dell' estate. Una sfida per golosi e palati in cerca di nuove avventure del gusto. Non pesano gli anni allo chef Bruno e gli consentono di non sorprendersi oltremodo perché «se di tendenza si vuol parlare c' è forse un po' di azzardo, perché sempre si è bevuto rosso accompagnando la cernia, crudità di mare o la pulcinella, vini naturalmente poco ricchi di tannini, dal gusto rotondo e con una acidità che viene annullata dalla salsedine del pesce». I suoi clienti vanno matti per quel pagello, dalle squame rosse come una fragola, cucinato all' acqua pazza, proprio come lo fanno i pescatori, col prezzemolo, i pomodorini, l' origano, l' olio extravergine e quel peperoncino, «che dà la pazzia», ammette ridacchiando Bruno, il quale aggiunge sottovoce: «Fa bene anche quando si ha il raffreddore». Si diceva, il rosso. Quale? Un Piedirosso dei Campi Flegrei, un Merlot di Aquileia o un Cabernet franc di Conegliano. E ancora, aggiunge il cuoco: «Un vino ligure, per esempio un Rossese di Dolceacqua, della riviera di Ponente da servire con scampi, gamberoni, seppioline o fragoline di mare, aglio, olio e peperoncino». La cucina tuttavia è anche provocazione, non soltanto nei piatti. Fulvio Pierangelini del Gambero Rosso a San Vincenzo, provincia di Livorno, a giugno ha organizzato un convegno dal titolo significativo: «Pesce, vino bianco?». Poi dopo le chiacchiere a tavola. Appunto per gustare una orata in salsa al vino rosso con pere e spinaci. E nel bicchiere uno Shiraz giovane da una selezione di piccoli produttori locali. Rigorosamente rosso. «Questo piatto è in carta dall' 85», conferma con orgoglio il celebre cuoco che tuttavia precisa «io non propongo mai un tipo di vino rispetto a un altro...». La scelta è del cliente, dunque. Anche se recenti graduatorie lasciano intendere che con polipi o pesce spada, circa il 95 per cento delle persone predilige ancora un bicchiere di bianco. Ma le leggende culinarie possono in qualche modo essere sfatate e questa sembra l' estate giusta. Nella penisola sorrentina al Don Alfonso 1890, a Sant' Agata sui due Golfi, Alfonso Iaccarino non si fa sorprendere. «La sfida si fa sull' evoluzione del gusto, i colleghi francesi sono arrivati prima di noi a questo abbinamento». Ma attenti a non sbagliare pesce. «Ho qualche riserva per la spigola e personalmente segnalo il polipetto affogato napoletano - spiega Iaccarino - o meglio i filetti di triglie al basilico con un Aglianico del Vulture di Paternoster, D' Angelo o Sasso». Pesce grasso quindi, di mare, ma anche pesce di lago. E al Sole di Ranco sul lago Maggiore, ritrovo per intenditori, Carlo e Itala Brovelli, ai fornelli alternano salmerino e coregone. «Siamo stati tra i primi a proporre, dal 1975, l' abbinamento pesce-vino - dicono solidali - come quella volta che vincemmo un premio grazie a un' anguilla in umido con piselli accompagnata da Dolcetto d' Alba». Il loro vanto è un piatto che fa sognare gli americani in vacanza e non soltanto: il gomitolo di salmone avvolto in fili di patata fritti con purè di carote profumate all' arancio. Stessa sorte per il branzino impanato con semi di finocchio selvatico. Il giovane sommelier Ivano Antonini consiglia il vino: «Un Fiammato siciliano prodotto con uve nero d' Avola o un altoatesino Lago di Caldaro di Elena Walch e ancora un Frappato della cantina valle dell' Acate di Ragusa o un Chianti morbido del Castello di Farnetella, vini che è possibile servire freschi». Bianchi dunque momentaneamente messi da parte? «No - risponde Antonini - anche se io di recente sono rimasto conquistato dal Fiammato. In vacanza a Pantelleria ho partecipato a una cena a base di pesce azzurro fritto. Nei bicchieri c' era quel vino. Vi ho trovato molta armonia e un sincero stimolo all' appetito. Una sorpresa anche per me». Mauro Remondino

Remondino Mauro
http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/31/Rosso_con_pesce_nuova_moda_co_0_0007311359.shtml

ahahahahahahahahahahahahahahahahahaha
( riportato piu' volte )
mi spiace, a Cmach lo beviamo da sempre.....
un plauso alla Francia sempre e comunque, il vitigno ( uva d' oro Fortana ) fu portato in dono da Renata di Francia andata in sposa al duca Ercole II d' Este ;)
Questo e' uno dei meglio

http://www.cortemadonnina.it/vini_bosco_eliceo.html

A Russi ( RA ) il piu' buono, addirittura spumante e millesimato,
ma ce n'e' poco e me lo tengo per me ;) ;)
 
arizona77 ha scritto:
Questo e' uno dei meglio

http://www.cortemadonnina.it/vini_bosco_eliceo.html

A Russi ( RA ) il piu' buono, addirittura spumante e millesimato,
ma ce n'e' poco e me lo tengo per me ;) ;)
:lol: :lol: :lol:
Mai provato... è una specie di tormentone con gli amici... "qualche volta organizziamo una degustazione della DOC Bosco Eliceo"... :lol: :lol: :lol:
 
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