<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ottobre in rosso per Alfa | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Ottobre in rosso per Alfa

-VANGUARD- ha scritto:
Kren ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Kren ha scritto:
Il discorso è virato su altro...
Il fatto è che non ci sono modelli in arrivo nei prossimi 2 anni. Dove sprofonderà il marchio?
Come si farà ad arrivare alle 400.000 auto nel 2014 senza modelli nuovi da qui al 2013?
Non è un de profundis: sarebbe troppo facile ridurre il tutto ad un auspicio di fallimento e chiusura del marchio che, peraltro, io non ho, nonostante la mia nota antipatia per la dirigenza passata e presente di fiat. Tutti qui dentro vogliamo un'Alfa ai vertici e credo che nessuno possa sostenere che attualmente lo sia.

Certo, però, siccome non si possono fare le nozze con i fichi secchi, soprattutto al giorno d'oggi. Chiunque fosse stato al timone dal 2004 ad oggi, avrebbe dovuto fare ne più ne meno le stesse cose.

Certo che ci vogliono nuovi modelli, ma per progettarli e produrli, ci vogliono UTILI da reinvestire e se nessuno acquista quelli attuali, è come il cane che si morde la coda. Dopo aver semplificato, anche per evitare malintesi, ecco perché Marchionne disse è più facile rilanciare Alfa Romeo in USA ! Non perché non ami più il suo paese d'origine come verrebbe semplicisticamente da dire, ma quando gestisci una azienda di quelle dimensioni, devi anche avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. Purtroppo, negli ultimi anni, la realtà ha dimostrato che qui più del 30 % FIAT group non vende, quindi lasciando perdere le cause, Voi cosa FARESTE ???

Inoltre, siete convinti che anche se accontentasse quei pochi appassionati con delle "VERE ALFA", ciò sarebbe sufficiente per volare in testa alle classifiche di vendita ?

Secondo voi, la massa, quella che fa i numeri, quando acquista una vettura, al giorno d'oggi va a "vedere" sotto le lamiere se c'è una trazione piuttosto che l'altra oppure che tipo di sospensioni, oppure che materiali ecc...

Oggi, in un'epoca dove si vive, ahimè, sempre di più di immagine, devi appagare soprattutto l'occhio e secondo i gusti attuali che non sono certo quelli degli anni 70-80.
Mi sembra, onestamente, troppo semplicistico il tuo ragionamento. I modelli si potevano pensare e progettare quando gli utili c'erano. Il problema è che sono stati distribuiti tutti (o quasi). Addirittura sono stati distribuiti utili nell'anno in cui si sapeva dell'imminente crisi e con il bilancio che cominciava a dare segni di cedimento. Questo non doveva essere fatto e forse non è dipeso da Marchionne, ma dagli "Agnellini" si. Ma tant'è.
E' troppo facile dire, come fa l'attuale AD che è inutile lanciare modelli nuovi se non c'è mercato, per nascondere deficit di listino imbarazzanti.
Che poi non si vada oltre il 30% non è propriamente vero. Solo 3 anni fa la quota era del 32/33% e con un po di coraggio nel lancio di modelli si poteva tranquillamente puntare al 35% e forse più. Negli anni 80 la quota era del 45% per il solo gruppo fiat (erano altri tempi, è vero, ma l'esterofilia di alcuni è dovuta a necessità)
Io credo che la meccanica sia fondamentale per attrarre clienti da altre marche. Le BMW si comprano per questo motivo e perché è considerata sportiva.

Comunque Marchionne sá giocare a poker, come avevano scritto giornali statunitensi, altri portano molto modelli sull mercato ma lo stesso non fanno un gran che di guadagno mi sembra. Come si sente il gruppo PSA deve licenziare 5-6000 operai, e questo é costretto a fare anche se negli ultimi anni ha portato puntualmente modelli nuovi sul mercato. I tedeschi si salvano col mercato cinese, per adesso ma nel futuro? Anche che poi una Mercedes o un Audi non hanno il prezzo alto come da noi in europa, i margini di guadagno non sno alti come se vendessero la stessa quota di auto da noi.
Ma ogni nuovo modello richiede molti investimenti, che poi si va a bruciare in un mercato sazio qui in europa, e in mercati USA e Cina che non hanno margini di guadagni alti. Vincera chi avra piú risorse, non chi ha piú quote di mercato, hai il 50% del mercato in mano, ma se perdi su ogni auto venduta non e che vai lontano. Questa cosa mi é venuta in mente quando ho letto che la PSA licenzia migliaglia di operai, perche le cose non quadrano, da una parte una gamma sempre aggiornata, percentuale di mercato buona, rinnovamento sempre puntuale, ma da un altra parte migliaglia di operai di troppo.
Gli operai di troppo, purtroppo, ce li hanno tutti i costruttori (salvo qualche rara mosca bianca). Anche fiat ha licenziato molto (o messo in cassa integrazione e poi in mobilità).
 
BufaloBic ha scritto:
Kren ha scritto:
Il discorso è virato su altro...
Il fatto è che non ci sono modelli in arrivo nei prossimi 2 anni. Dove sprofonderà il marchio?
Come si farà ad arrivare alle 400.000 auto nel 2014 senza modelli nuovi da qui al 2013?
Non è un de profundis: sarebbe troppo facile ridurre il tutto ad un auspicio di fallimento e chiusura del marchio che, peraltro, io non ho, nonostante la mia nota antipatia per la dirigenza passata e presente di fiat. Tutti qui dentro vogliamo un'Alfa ai vertici e credo che nessuno possa sostenere che attualmente lo sia.

Tutti?? Tutti chi?? :rolleyes: :rolleyes:
Tutti!
Chi, secondo te, non vuole che Alfa venda molto più di oggi e faccia modelli all'avanguardia?
C'è chi come me la vuole diversa da oggi, ma tutti sogniamo che torni ad essere un marchio tra i più apprezzati.
 
MultiJet150 ha scritto:
Caro Bufalo, vuoi ridere ........ qualche settimana fa, avevo in auto sulla 159 SW 170 CV 3 Americani di Boston, prima si sono rigorosamente allacciati le cinture anche sui sedili posteriori, poi hanno guardato ovunque con curiosità, devo ammettere che li tenevo d'occhio attraverso lo specchietto, soprattutto i 2 dietro, guardavano ovunque, in particolare il cruscotto e la strumentazione.

Confesso di aver guidato un po' "spinto" soprattutto sul misto e in tangenziale qualche frenata decisa per imboccare le uscite, a destinazione, quando sono scesi hanno guardato il logo sul muso e mi hanno detto che era una bellissima auto, ma con un difetto, troppo piccola e troppo bassa per i loro standard.

Ho risposto di pazientare un pochino che gliele avremmo fatte più grosse e più adatte alle loro highway ........... non so se fosse vero, ma uno l'ha fotografata con il cellulare dicendo che voleva farla vedere a suo figlio appassionato di auto sportive.

ehm ti capisto, a dire il vero la mia 147 fà ancora un figurone in strada e con chi ci monta su. Molti soprattutto chi guida C e D straniere credono che sia un ferro vecchio scricchiolante e pieno di acciacchi ma restano sorpresi nel constatare come prenda i giri, le curve e sia assolutamente silenziosa anche dopo 150mila km già sulle spalle. In quelle occasioni mi diverto a prendere le curve che conosco a velocità disarmante in tutta tranquillità, le imposto in maniera da tale da evitare del tutto il coricamento dell'auto (chi ha queste sospensioni sa cosa voglio dire ;) ) cosicchè chi scende dalla belvetta resta un attimo a guardarla, come dire però 'sta 147 :D :D
 
renyuri71 ha scritto:
mi sembra ovvio che sino al 2013 saremo in discesa grazie alla discutibile scelta dei continui rinvii di produzione dei modelli.

però un ragionamento meno passionale va fatto:

tranne che negli ani '60, quando col boom tutto andava bene per tutti (o quasi) e vi era una gamma fantastica, Alfa ha sempre avuto conti in rosso: anzi, direi che nasce da un sostanziale fallimento, quello dei francesi di Darracq; viene, quasi fallita, rilevata da Nicola Romeo e, dopo ulteriori problemi economici, sarà di fatto statalizzata in IRI negli anni '30. Certo, il marchio è da subito di successo sportivo ma non è che negli anni '30 facevi chissà che soldi con le sole sportive (vedi IF e Bugatti): anche allora furono i generalisti a guadagnare (Ford e Fiat ad esempio , a parte GM etcc). D'altronde già con Romeo (napoletano) e poi con Iri a Pomigliano (che non è nata Alfa nel '68 ma oltre 30 anni prima) nasce il settore Avio e pesanti per diversificare.

Quando Fiat rileva Alfa tra l'85 e l'86 è noto che Alfa aveva i cassetti praticamente vuoti tranne un mitizzato V10 ed un'ipotesi di nuova berlina a tp che è già tanto definire ipotesi (ma si deve dire che se Luraghi non fosse stato defenestrato probabilmente le cose sarebbero state diverse, ma tant'è, di ciò non portò colpa Fiat ma la politica): l'unico vero progetto recente era la 164, già a TA e condivisa con Fiat, Lancia e Saab: la 75 era sul solito pianale del progetto 116 risalente ad oltre 15 anni prima ed aveva il solo merito di cercare di recuperare una dinamicità che le ultime Alfetta avevano perso: la 90 non era commentabile costituendo l'improbabile tentativo, purtroppo firmato Bertone, di far sembrare più recente la solita Alfetta in attesa di una sostituta che dopo 13 anni ancora non era neppure progettata. La 33 era un'Alfasud modernizzata, altro progetto di 15 e più anni prima. Restavano i motori a benzina Alfa: il bialbero in alluminio , evoluzione del 1.3 di 30 anni prima, concluderà la sua carriera con la testata Twin Spark, un motore fantastico che con la 155 adotterà i basamenti in ghisa Pratola Serra e morirà su 156 (e non furono cattivi motori): il mitico boxer, evolutosi sino al 1712 16 v da circa 133 cv, era un motore dal rombo rauco e caratteristico, lesto a prendere giri, ma poco incline ad adattarsi alle normative europee sui gas di scarico più restrittive e morirà sulla prima serie di 145-146 alla fine degli anni '90; il V6 Busso è stato uno dei migliori V6 del mondo e sarà portato sino a 166 e 156 (che citando intendo anche 147 e GT) oltre che esportato sulle Lancia: erano comunque progetti nati tutti molti anni prima del 1985 e, tranne la testata TS, non è che in cantiere vi fosse molto e ciò per la semplice ragione che vi erano buchi di cassa insostenibili.
Certo, Fiat fece la 155 che non era proprio ciò che si sperava ma Ford comunque avrebbe adattato la Mondeo in gestazione e non certo fatto uno specifico pianale: d'altronde quel che Ford poteva fare con i marchi premium lo si è visto con Volvo, Jaguar ed Aston Martin, tutte cedute dopo ampie perdite e modelli non sempre indimenticabili, compresa la Jaguar X type a TA (derivata, guarda caso da altra serie Mondeo).
Ghidella però, dopo vari errori (non voler produrre il TS ed inserire il Turbo Fiat-Lancia nel cofano della 164), peraltro rimediati con l'ok al TS ed al V6 2000 turbo, opta per una soluzione intelligente quela l'Alfa-Lancia Industriale, una scelta che, se fosse potuto rimanere Ghidella e svilupparla, ci consentirebbe oggi discorsi diversi ed avrebbe conseguito probabilmente il dichiarato obiettivo di 600.000 pezzi l'anno: era il polo premium italiano con due marchi all'epoca ancora ben caratterizati. Sappiamo che andò però diversamente e le scelte di Romiti le paghiamo ancora.
Viceversa, il periodo a cavallo del 2000 è un periodo buono per l'Alfa in mano Fiat (l'unico): ha modelli che vanno discretamente come la 166 e le GTV Spider e modelli di autentico successo quali la 156 e 147 con le varianti SW e GT: purtroppo quello è un periodo non buono per la Fiat stessa che si era legata a GM con la prospettiva della cessione, tra molti cambi di AD, morte degli Agnelli e assoluta incertezze di prospettiva: Alfa, invece, si era guadagnata addirittura una sua autonomia con la Business Unit:: dal rapporto con la Gm e dagli errori della BU sorgono purtroppo altri problemi che oggi si scontano: la 159 nasce con una visione fantastica: rendere il successo della 156 il trampolino per competere con le tedesche e BMW in particolare: quindi un'auto di classe superiore, non spartana come 156 e con un handling fuori dal comune: linea a Giugiaro che dovrà derivare la berlina dalla sua Brera (prima berlina che si ispira al coupé, forse, almeno per il frontale). Purtroppo il pianale Premium, derivato GM ma fatto proprio da Alfa (che non aveva voluto l'Epsilon di Vectra e Croma perché ritenuto poco rigido), non verrà condiviso da nessuno, nemmeno da Saab che opta per l'Epsilon: mancano quindi le risorse per modificare il pianale sul versante del peso: lo stile è fantastico ma in parte bruciato dai ritardi visto che la 156 restyling del 2003 lo anticipa in modo evidente e che la prima Brera-prototipo è ormai del 2002; l'handling resta insuperabile grazie al mix tra pianale rigido e sospensioni sofisticate ben più che su 156 ma manca quella agilità tipica della progenitrice: mancano, soprattutto, i motori: i benzina di origine GM-Holden hanno una testata specifica (e questo è vero) ad iniezione diretta studiata apposta da AR ma andavano turbizzati e non fu fatto; sui diesel il 1.9 ha successo nella versione 150 cv ma soffre per via del DPF che 156 non montava e che su questo motore è solo adattato: il 2.4 è vuoto sotto, consuma troppo ed ha problemi di DPF, e costituisce la peggiore pantera immaginabile (chiedere a Polizia e CC) poiché non agile, vuoto sotto e poi sparato come in città non serve e col filtro che s'intasa spesso per via del traffico e dei posti di blocco a motore acceso: il V6, anch'esso basamento Holden, ha una testata italiana ma non sembra avere i 260 cv promessi: quanto alla TI è di eccellente tipologia (torsen C come sul CW) ma con clamorosi limiti sulla coppia sostenibile. Soprattutto, e questo non sarà mai perdonato da Marchionne, l'auto costa quasi un miliardo di euro anche a causa delle inesistenti economie di scala e non riesce a vendere ai prezzi immaginati: quando si capisce che potrà vendere solo in perdita viene abbandonata dopo appena 3-4 anni senza sviluppare la fase 2 degli alleggerimenti, senza le varianti GTA e CW, senza alcun restyling (peraltro non necessario, a mio avviso): i motori TBI e 2.0 jtdm, che se avuti all'inizio avrebbero forse cambiato le sorti del prodotto, sono solo un'anticipazione di prova per il motaggio sulla Giulietta che beneficierà peraltro di uno step del TBI mai concesso alla 159 che pure sopporta i cv in ben altro modo.
In definitiva è vero che Marchionne dal 2004 ha concesso all'Alfa, alivello di auito sportive, solo di produrre la 8C: è vero che MiTo arriva da Grande Punto per fare un poco di numeri; è vero che la gestazione di Giulietta è anch'essa troppo lunga e che è scandaloso che 159 esce di scena come esce e non v'è una berlina Alfa di segm.D né una coupé, per non parlare di ammiraglia e spider: però Marchionne doveva, e mi pare ovvio provare prima a salvare Fiat e, dopo aver trovato un accordo con GM sciolto quasi subito sul piano finanziario ma più lentamente su quello tecnico, è da poco tempo che vi sono le basi per la sinergia industriale, e finanziaria, con Chrysler e Jeep.
Concludendo, è vero che Marchionne è in Fiat da oltre sette anni, è vero che su Alfa ha parlato spesso a sproposito ma forse solo da qui a due anni potremo veramente giudicare l'operato di un manager che si è mosso tra orizzonti finanziari e tecnici finora a dir poco incerti: le garanzie delle sinergie con gli americani (oggi abbiamo un ventaglio di pianali e motori davvero eccezionale e questo sembra non ricordarlo nessuno), se sfruttate adeguatamente, a mio avviso garantiscono all'Alfa un futuro meno fosco di quello che molti, giustamente delusi da anni di vane promesse, dipingono qui.
Io ho sentore che su Giulia ci sia un input di fare davvero bene: la 4C, da questo punto di vista, sembra preludere ad un cambio di marcia sul versante dell'attenzione alla natura sportiva del marchio, ovviamente da calare in un contesto di marketing difficile poiché, come evidenziato dalla pubblicità di Giulietta, dato per acquisito che Alfa ha il cuore sportivo e tiene bene la strada, oggi il cliente non prescinde da confort e qualità. Incrociamo le dita

complimenti per la lucida analisi che condivido in buona parte. Alfa Romeo è un patrimonio che non può perdersi e credo che questo marchio dia da solo una marcia in più a chiunque intenda progettarle ;) Anch'io confido nella dirigenza soprattutto ora che ci sono tutte le carte in regola per tirar fuori delle vere Alfa, ora che si comincia a parlare in modo sempre più insistente di TP e si cerca di dare alle nuove auto contenuti tecnici il più possibile vicini a quelli della nostra tradizione. Speriamo bene ;)
 
BufaloBic ha scritto:
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complimenti per la lucida analisi che condivido in buona parte. Alfa Romeo è un patrimonio che non può perdersi e credo che questo marchio dia da solo una marcia in più a chiunque intenda progettarle ;) Anch'io confido nella dirigenza soprattutto ora che ci sono tutte le carte in regola per tirar fuori delle vere Alfa, ora che si comincia a parlare in modo sempre più insistente di TP e si cerca di dare alle nuove auto contenuti tecnici il più possibile vicini a quelli della nostra tradizione. Speriamo bene ;)

grazie, in effetti ero partito per rimanere in topic e mi sono fatto prendere la mano, peraltro scrivendo una sciocchezza in tema di berlina derivata da coupé visto che prima di Brera-159 il precedente illustre è quello di Sprint-Giulietta.

comunque, in soldoni, l'alfista che si lamenta oggi ha le sue ottime ragioni: l'attenuante è che la gamma Fiat è proporzionalmente messa male da GPunto (ormai di sei anni) a salire (Bravo in affanno da sempre, Freemont che è una Dodge e niente sostitute per Croma, Multipla ed Ulysse): la gamma Lancia si è completata come sappiamo.
sia Fiat-Lancia che Alfa hanno però solo ora, come detto, un ventaglio importante di pianali e motori che, tanto per rimanere ai benzina (se no faccio un altro mega post), vanno dal Tjet al Multiair e dal TBi ai Pentastar per tacere delle possibili derivazioni da Maserati-Ferrari. L'ottimismo, quindi, ricordando ad ex la situazione dei motori a benza quando nacque 159, potrebbe non essere fine a se stesso ed i dati di vendita da qui a dodici mesi, difficilmente buoni, andranno visti anche in questa ottica.
 
renyuri71 ha scritto:
mi sembra ovvio che sino al 2013 saremo in discesa grazie alla discutibile scelta dei continui rinvii di produzione dei modelli.

però un ragionamento meno passionale va fatto:

tranne che negli ani '60, quando col boom tutto andava bene per tutti (o quasi) e vi era una gamma fantastica, Alfa ha sempre avuto conti in rosso: anzi, direi che nasce da un sostanziale fallimento, quello dei francesi di Darracq; viene, quasi fallita, rilevata da Nicola Romeo e, dopo ulteriori problemi economici, sarà di fatto statalizzata in IRI negli anni '30. Certo, il marchio è da subito di successo sportivo ma non è che negli anni '30 facevi chissà che soldi con le sole sportive (vedi IF e Bugatti): anche allora furono i generalisti a guadagnare (Ford e Fiat ad esempio , a parte GM etcc). D'altronde già con Romeo (napoletano) e poi con Iri a Pomigliano (che non è nata Alfa nel '68 ma oltre 30 anni prima) nasce il settore Avio e pesanti per diversificare.

Quando Fiat rileva Alfa tra l'85 e l'86 è noto che Alfa aveva i cassetti praticamente vuoti tranne un mitizzato V10 ed un'ipotesi di nuova berlina a tp che è già tanto definire ipotesi (ma si deve dire che se Luraghi non fosse stato defenestrato probabilmente le cose sarebbero state diverse, ma tant'è, di ciò non portò colpa Fiat ma la politica): l'unico vero progetto recente era la 164, già a TA e condivisa con Fiat, Lancia e Saab: la 75 era sul solito pianale del progetto 116 risalente ad oltre 15 anni prima ed aveva il solo merito di cercare di recuperare una dinamicità che le ultime Alfetta avevano perso: la 90 non era commentabile costituendo l'improbabile tentativo, purtroppo firmato Bertone, di far sembrare più recente la solita Alfetta in attesa di una sostituta che dopo 13 anni ancora non era neppure progettata. La 33 era un'Alfasud modernizzata, altro progetto di 15 e più anni prima. Restavano i motori a benzina Alfa: il bialbero in alluminio , evoluzione del 1.3 di 30 anni prima, concluderà la sua carriera con la testata Twin Spark, un motore fantastico che con la 155 adotterà i basamenti in ghisa Pratola Serra e morirà su 156 (e non furono cattivi motori): il mitico boxer, evolutosi sino al 1712 16 v da circa 133 cv, era un motore dal rombo rauco e caratteristico, lesto a prendere giri, ma poco incline ad adattarsi alle normative europee sui gas di scarico più restrittive e morirà sulla prima serie di 145-146 alla fine degli anni '90; il V6 Busso è stato uno dei migliori V6 del mondo e sarà portato sino a 166 e 156 (che citando intendo anche 147 e GT) oltre che esportato sulle Lancia: erano comunque progetti nati tutti molti anni prima del 1985 e, tranne la testata TS, non è che in cantiere vi fosse molto e ciò per la semplice ragione che vi erano buchi di cassa insostenibili.
Certo, Fiat fece la 155 che non era proprio ciò che si sperava ma Ford comunque avrebbe adattato la Mondeo in gestazione e non certo fatto uno specifico pianale: d'altronde quel che Ford poteva fare con i marchi premium lo si è visto con Volvo, Jaguar ed Aston Martin, tutte cedute dopo ampie perdite e modelli non sempre indimenticabili, compresa la Jaguar X type a TA (derivata, guarda caso da altra serie Mondeo).
Ghidella però, dopo vari errori (non voler produrre il TS ed inserire il Turbo Fiat-Lancia nel cofano della 164), peraltro rimediati con l'ok al TS ed al V6 2000 turbo, opta per una soluzione intelligente quela l'Alfa-Lancia Industriale, una scelta che, se fosse potuto rimanere Ghidella e svilupparla, ci consentirebbe oggi discorsi diversi ed avrebbe conseguito probabilmente il dichiarato obiettivo di 600.000 pezzi l'anno: era il polo premium italiano con due marchi all'epoca ancora ben caratterizati. Sappiamo che andò però diversamente e le scelte di Romiti le paghiamo ancora.
Viceversa, il periodo a cavallo del 2000 è un periodo buono per l'Alfa in mano Fiat (l'unico): ha modelli che vanno discretamente come la 166 e le GTV Spider e modelli di autentico successo quali la 156 e 147 con le varianti SW e GT: purtroppo quello è un periodo non buono per la Fiat stessa che si era legata a GM con la prospettiva della cessione, tra molti cambi di AD, morte degli Agnelli e assoluta incertezze di prospettiva: Alfa, invece, si era guadagnata addirittura una sua autonomia con la Business Unit:: dal rapporto con la Gm e dagli errori della BU sorgono purtroppo altri problemi che oggi si scontano: la 159 nasce con una visione fantastica: rendere il successo della 156 il trampolino per competere con le tedesche e BMW in particolare: quindi un'auto di classe superiore, non spartana come 156 e con un handling fuori dal comune: linea a Giugiaro che dovrà derivare la berlina dalla sua Brera (prima berlina che si ispira al coupé, forse, almeno per il frontale). Purtroppo il pianale Premium, derivato GM ma fatto proprio da Alfa (che non aveva voluto l'Epsilon di Vectra e Croma perché ritenuto poco rigido), non verrà condiviso da nessuno, nemmeno da Saab che opta per l'Epsilon: mancano quindi le risorse per modificare il pianale sul versante del peso: lo stile è fantastico ma in parte bruciato dai ritardi visto che la 156 restyling del 2003 lo anticipa in modo evidente e che la prima Brera-prototipo è ormai del 2002; l'handling resta insuperabile grazie al mix tra pianale rigido e sospensioni sofisticate ben più che su 156 ma manca quella agilità tipica della progenitrice: mancano, soprattutto, i motori: i benzina di origine GM-Holden hanno una testata specifica (e questo è vero) ad iniezione diretta studiata apposta da AR ma andavano turbizzati e non fu fatto; sui diesel il 1.9 ha successo nella versione 150 cv ma soffre per via del DPF che 156 non montava e che su questo motore è solo adattato: il 2.4 è vuoto sotto, consuma troppo ed ha problemi di DPF, e costituisce la peggiore pantera immaginabile (chiedere a Polizia e CC) poiché non agile, vuoto sotto e poi sparato come in città non serve e col filtro che s'intasa spesso per via del traffico e dei posti di blocco a motore acceso: il V6, anch'esso basamento Holden, ha una testata italiana ma non sembra avere i 260 cv promessi: quanto alla TI è di eccellente tipologia (torsen C come sul CW) ma con clamorosi limiti sulla coppia sostenibile. Soprattutto, e questo non sarà mai perdonato da Marchionne, l'auto costa quasi un miliardo di euro anche a causa delle inesistenti economie di scala e non riesce a vendere ai prezzi immaginati: quando si capisce che potrà vendere solo in perdita viene abbandonata dopo appena 3-4 anni senza sviluppare la fase 2 degli alleggerimenti, senza le varianti GTA e CW, senza alcun restyling (peraltro non necessario, a mio avviso): i motori TBI e 2.0 jtdm, che se avuti all'inizio avrebbero forse cambiato le sorti del prodotto, sono solo un'anticipazione di prova per il motaggio sulla Giulietta che beneficierà peraltro di uno step del TBI mai concesso alla 159 che pure sopporta i cv in ben altro modo.
In definitiva è vero che Marchionne dal 2004 ha concesso all'Alfa, alivello di auito sportive, solo di produrre la 8C: è vero che MiTo arriva da Grande Punto per fare un poco di numeri; è vero che la gestazione di Giulietta è anch'essa troppo lunga e che è scandaloso che 159 esce di scena come esce e non v'è una berlina Alfa di segm.D né una coupé, per non parlare di ammiraglia e spider: però Marchionne doveva, e mi pare ovvio provare prima a salvare Fiat e, dopo aver trovato un accordo con GM sciolto quasi subito sul piano finanziario ma più lentamente su quello tecnico, è da poco tempo che vi sono le basi per la sinergia industriale, e finanziaria, con Chrysler e Jeep.
Concludendo, è vero che Marchionne è in Fiat da oltre sette anni, è vero che su Alfa ha parlato spesso a sproposito ma forse solo da qui a due anni potremo veramente giudicare l'operato di un manager che si è mosso tra orizzonti finanziari e tecnici finora a dir poco incerti: le garanzie delle sinergie con gli americani (oggi abbiamo un ventaglio di pianali e motori davvero eccezionale e questo sembra non ricordarlo nessuno), se sfruttate adeguatamente, a mio avviso garantiscono all'Alfa un futuro meno fosco di quello che molti, giustamente delusi da anni di vane promesse, dipingono qui.
Io ho sentore che su Giulia ci sia un input di fare davvero bene: la 4C, da questo punto di vista, sembra preludere ad un cambio di marcia sul versante dell'attenzione alla natura sportiva del marchio, ovviamente da calare in un contesto di marketing difficile poiché, come evidenziato dalla pubblicità di Giulietta, dato per acquisito che Alfa ha il cuore sportivo e tiene bene la strada, oggi il cliente non prescinde da confort e qualità. Incrociamo le dita

Una disamina onesta e puntuale, che non mi trova d'accordo su alcuni punti. Condivido la tua illustrazione della situazione poco florida in cui Alfa versava al momento della cessione a fiat, ma non ci vedrei un alibi "tecnico" per le scelte scellerate che hanno portato alla dissipazione di ogni autonomia del marchio. In questo, fai bene a citare Romiti come primo artefice della fine dell'auto "di qualità" italiana (fossi nel Presidente della Repubblica, gli torglierei il Cavalierato)
 
renyuri71 ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
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complimenti per la lucida analisi che condivido in buona parte. Alfa Romeo è un patrimonio che non può perdersi e credo che questo marchio dia da solo una marcia in più a chiunque intenda progettarle ;) Anch'io confido nella dirigenza soprattutto ora che ci sono tutte le carte in regola per tirar fuori delle vere Alfa, ora che si comincia a parlare in modo sempre più insistente di TP e si cerca di dare alle nuove auto contenuti tecnici il più possibile vicini a quelli della nostra tradizione. Speriamo bene ;)

grazie, in effetti ero partito per rimanere in topic e mi sono fatto prendere la mano, peraltro scrivendo una sciocchezza in tema di berlina derivata da coupé visto che prima di Brera-159 il precedente illustre è quello di Sprint-Giulietta.

comunque, in soldoni, l'alfista che si lamenta oggi ha le sue ottime ragioni: l'attenuante è che la gamma Fiat è proporzionalmente messa male da GPunto (ormai di sei anni) a salire (Bravo in affanno da sempre, Freemont che è una Dodge e niente sostitute per Croma, Multipla ed Ulysse): la gamma Lancia si è completata come sappiamo.
sia Fiat-Lancia che Alfa hanno però solo ora, come detto, un ventaglio importante di pianali e motori che, tanto per rimanere ai benzina (se no faccio un altro mega post), vanno dal Tjet al Multiair e dal TBi ai Pentastar per tacere delle possibili derivazioni da Maserati-Ferrari. L'ottimismo, quindi, ricordando ad ex la situazione dei motori a benza quando nacque 159, potrebbe non essere fine a se stesso ed i dati di vendita da qui a dodici mesi, difficilmente buoni, andranno visti anche in questa ottica.

Guarda io sono sereno perchè Fiat Chrysler vanno verso il completo risanamento e questa per me è l'unica cosa che conta per chi spera in una vera Alfa. Vedremo nell'erede della 200C gli scenari che si potrebbero aprire per la Giulia e le future Alfa Romeo ;)
 
vecchioAlfista ha scritto:
Una disamina onesta e puntuale, che non mi trova d'accordo su alcuni punti. Condivido la tua illustrazione della situazione poco florida in cui Alfa versava al momento della cessione a fiat, ma non ci vedrei un alibi "tecnico" per le scelte scellerate che hanno portato alla dissipazione di ogni autonomia del marchio. In questo, fai bene a citare Romiti come primo artefice della fine dell'auto "di qualità" italiana (fossi nel Presidente della Repubblica, gli torglierei il Cavalierato)

Si ma per me è inutile continuare a guardare al passato, Romiti è stato una catastrofe ma ormai è acqua passata e a me interessa poco. Ciò che mi sta a cuore è l'oggi in funzioni del domani e vorrei che fosse come dico io ;)
 
BufaloBic ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Una disamina onesta e puntuale, che non mi trova d'accordo su alcuni punti. Condivido la tua illustrazione della situazione poco florida in cui Alfa versava al momento della cessione a fiat, ma non ci vedrei un alibi "tecnico" per le scelte scellerate che hanno portato alla dissipazione di ogni autonomia del marchio. In questo, fai bene a citare Romiti come primo artefice della fine dell'auto "di qualità" italiana (fossi nel Presidente della Repubblica, gli torglierei il Cavalierato)

Si ma per me è inutile continuare a guardare al passato, Romiti è stato una catastrofe ma ormai è acqua passata e a me interessa poco. Ciò che mi sta a cuore è l'oggi in funzioni del domani e vorrei che fosse come dico io ;)
E fin qui siamo tutti d'accordo.
Posto che Romiti nel settore auto ne ha fatte di cotte e di crude e peggio di lui difficilmente si può fare, mi chiedo come vada giudicato il lavoro di Marchionne limitatamente al settore auto (lancio modelli, schemi meccanici, capacità di analizzare bene il mercato) senza le operazioni finanziarie e simili dove ha dimostrato capacità fuori dal comune, per non dire uniche (o comunque rarissime).
A me, personalmente sembrano deficitarie, soprattutto con alfa
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Nicola Romeo rilevo L'anonima lobarda fabbrica automobili diversi anni dopo che questa si costitui da una costola della Darraq.

giusto: a.l.f.a. è l'acronimo dato dai primi soci che rilevarono il ramo: per la fretta può sembrare abbia saltato un passaggio ma è proprio così: quella di Romeo è già la seconda gestione italica
 
Kren ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Una disamina onesta e puntuale, che non mi trova d'accordo su alcuni punti. Condivido la tua illustrazione della situazione poco florida in cui Alfa versava al momento della cessione a fiat, ma non ci vedrei un alibi "tecnico" per le scelte scellerate che hanno portato alla dissipazione di ogni autonomia del marchio. In questo, fai bene a citare Romiti come primo artefice della fine dell'auto "di qualità" italiana (fossi nel Presidente della Repubblica, gli torglierei il Cavalierato)

Si ma per me è inutile continuare a guardare al passato, Romiti è stato una catastrofe ma ormai è acqua passata e a me interessa poco. Ciò che mi sta a cuore è l'oggi in funzioni del domani e vorrei che fosse come dico io ;)
E fin qui siamo tutti d'accordo.
Posto che Romiti nel settore auto ne ha fatte di cotte e di crude e peggio di lui difficilmente si può fare, mi chiedo come vada giudicato il lavoro di Marchionne limitatamente al settore auto (lancio modelli, schemi meccanici, capacità di analizzare bene il mercato) senza le operazioni finanziarie e simili dove ha dimostrato capacità fuori dal comune, per non dire uniche (o comunque rarissime).
A me, personalmente sembrano deficitarie, soprattutto con alfa

Come và giudicato il lavoro di Marchionne?? Beh positivamente, Marchionne ha salvato l'auto italiana che altrimenti sarebbe scomparsa per il disastro della gestione precedente. Probabilmente non si sarebbe salvata neanche Ferrari che da sola non aveva nessuna chance di sopravvivere neanche nel mercato di nicchia, sarebbe finita in bocca a qualche gruppo teutonico che ne avrebbe fatto scempio come per Porsche e forse avrebbe perso la sua superiorità in tutto. Di questo si tratta. Marchionne può piacere o meno ma ha dei meriti indiscutibili, se l'auto italiana esiste è solo per l'opera di un signore che ha un nome e un cognome il resto a mio parere è conversazione. Certamente al giorno d'oggi ci sono dei problemi notevoli da risolvere, ad esempio la quasi assenza di modelli del segmento D, la crisi nel mercato italiano ed europeo che ancora non si è stati in grado di affrontare, epoi tanti altri di natura finanziaria e più prettamente industriale e commerciale tuttavia il Gruppo è ormai risanato, risanato acquistando non vendendo come invece hanno fatto le altre due sorelle di Detroit, e senza neanche far ricorso ai mercati emergenti come invece hanno fatto tutti gli altri gruppi mondiali nessuno escluso. Ancora c'è tanto da fare ma per me Fiat Chrysler non ha nulla da temere se non le dinamiche della normale concorrenza cui tutti i gruppi son tenuti a confrontarsi.

Qui siamo in casa Alfa Romeo. Le mie opinioni sul Biscione credo siano ormai note, vorrei TP su tutti i modelli, pianali per auto con motore longitudinale (C-Wide in primis) come punto di partenza per tutti i futuri modelli dalla Mito in poi, reparti motoristi specializzati come sta accadendo per Maserati e poi tanto sfogo alla fantasia e alla tecnologia nazionale che se permettete non teme la competizione con i rivali, anzi è il contrario.
Ce la farà Alfa Romeo?? Se ce la farà Fiat può darsi altrimenti no. Nord e Sud America lavorano sodo per Fiat Chrysler e questa la nostra miglior garanzia per il futuro. Ad ottobre Fiat si è ripresa la leadership delle vendite su VW nonostante sia andata a dismettere due modelli worldcar fondamentali (a brevi sostituiti dai nuovi modelli) e la Bravo sia stata appena presentata con le prime foto. Ci sono altri tre modelli in arrivo e speriamo esordisca anche la Giulietta. Lì le auto si vendono o no senza troppe seghe mentali come da noi in Europa. Vedremo cosa accadrà, per ora le cose vanno per il verso giusto e se continueranno così potremo guardare al futuro con una certa tranquillità e potremo sognare una Giulia TP. Altrimenti si continuerà con le parole ;)
 
BufaloBic ha scritto:
75TURBO/TP ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
Come và giudicato il lavoro di Marchionne?? Beh positivamente,
Se ti fai domanda e risposta inutile contraddirti,io la penso in maniera un po' diversa. ;)

beh veramente la domanda me l'aveva fatta Kren io l'ho solo riscritta, bentornato ;)
Grazie, ;)
Tornando al discorso Marchionne non e riuscito,anzi ha aumentato la differenza che c'e' in Italia tra le auto immatricolate e quelle prodotte in Italia,siamo all'ultimo posto anche Spagna e Inghilterra che non hanno case automobilistiche proprie fanno meglio,e con Marchionne andra sempre peggio,poco mi interessa se fa lavorare gli Americani. ;)

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