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Obiettivi per auto elettriche di massa

Io ieri sono andato in un concessionario che ha 4 marchi, coreane,italiane e francesi , il 50% delle vetture in esposizione erano EV , ma forse anche di più, questo mi fa pensare che le case ormai le scelte le hanno fatte a questo punto se non si muove anche la società mettendo dei punti fissi nella transizione la situazione non potrà che andare a peggiorare
I costruttori hanno investito miliardi nell'elettrico quindi prima si passa e prima è meglio per loro, senza contare le sempre più stringenti normative antinquinamento.
Si arriverà ad avere una situazione dove chi potrà andare in auto ci andrà e tutti gli altri andranno con mezzi pubblici, dimezzi in un attimo pure il traffico e come diceva Verdone finalmente se score!
 
Ma tutti i costruttori hanno puntato sull'elettrico?
Onestamente io non guardo quasi mai il listino del nuovo,soprattutto le elettriche che sono ancora costose.
Magari qualche costruttore che è rimasto indietro farà affari d'oro quando gli altri che sono più avanti cercheranno di propinare vetture elettriche a tutti.
La platea di acquirenti che non possono o non vogliono prendere un'elettrica credo che sia ancora molto molto ampia.
Se si arriverà al punto in cui su 10 concessionarie 8 avranno solo elettriche in pronta consegna e per avere una termica ci vorranno mesi magari quei 2 concessionari che invece hanno le termiche li pronte da immatricolare faranno affari d'oro.
 
Più sposti a anti la data e più si avvicina la fine della vivibilità. Poveri i nostri figli.
Certo è un problema . Vi è da aggiungere , tuttavia , che il progresso tecnologico - quello vero- vince sempre , nella storia , contro le esigenze economiche o meglio le resistenze date da interessi conservativi . In questo caso - come tante volte si è ricordato su queste pagine da parte di tanti forumisti , ma soprattutto da Agricolo :) , non è chiaro se riesumare una tecnologia ( l'auto a batteria) vecchia di 150 anni sia da considerare inarrestabile progresso tecnologico. In mancanza di rivoluzioni - di cui non si vede ancora traccia- nell'ambito delle batterie e o della produzione pulita di energia - ancora non sufficiente con le attuali risorse tecnologiche - per quanto riguarda la transizione alla trazione elettrica dovremmo comunque essere più nell'ambito della produzione dei margini di profitto che in un quadro di cambio radicale di paradigma causato dall'irruzione di nuove tecnologie inarrestabili . In particolare , pur tenendo conto delle esigenze di tutela dell'ambiente , il passaggio all'elettrico credo - così dicono alcuni economisti- sembra ruotare soprattutto intorno all'esigenza periodica del sistema economico di distruggere capitali per riformarne di nuovi ed aumentarne il saggio di profitto...

https://www.quattroruote.it/news/in...ropea_frena_sull_addio_ai_motori_termici.html
 
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Condivisibile, il problema è arrivarci ai valori che auspichi e quando ci arriveremo, il costo - secondo me - sarà comunque proibitivo per tante famiglie. A questo punto che lascino la possibilità di circolare con le endotermiche a chi non ha realmente le possibilità economiche di permettersi una vettura elettrica, neanche usata ( che tra l'altro avrà un decadimento della batteria ) .
Chi ha un reddito bello cicciotto viene convogliato - nolente o volente - verso le elettriche e i morti di fame come me no :)

Analisi condivisibile . La libertà di circolazione ( ed aggiungo anche di vendita) per le endotermiche , pure dopo il fatidico 2035 , è evidentemente indispensabile se si vuole salvaguardare la libertà di movimento di milioni di persone , solo rimanendo al territorio italiano.
Dal punto di vista delle emissioni di c02 sarebbe sufficiente accelerare la ricerca sui carburanti puliti a zero impatto carbonico , di modo da renderli , con processi di industrializzazione avanzati a costo accettabile per l'utente medio . Dal punto di vista delle emissioni di polveri sottili e ossidi di azoto , la sostituzione , magari incentivata, del parco auto con mezzi rispondenti alle caratteristiche euro 6 d-temp , sarebbe sufficiente . Nelle grandi città sarebbe invece bene incentivare l'uso di mezzi pubblici non inquinanti e nel contempo ( mi rendo conto che è un libro dei sogni ) predisporre la costruzione di una rete di parcheggi sotterranei e pure di tunnel , allo scopo di liberare strade e piazze dalle automobili e però consentire l'uso dei mezzi privati per operazioni di consegna merci , per i pullman turistici o per i casi - e sono ancora moltissimi- in cui l'auto sia indispensabile .

https://www.habitante.it/habitare/dove-vivono-gli-italiani-in-citta-o-in-campagna/#:~:text=La popolazione italiana risulta così,italiani nelle aree di campagna.

"...Quindi dove vivono gli italiani? La popolazione italiana risulta così distribuita: il 34,3% vive nelle grandi città, il 41,2% in città e sobborghi e il 24,5% degli italiani nelle aree di campagna. Da questi dati si evince quindi che l’Italia, con il 41,2%,è un paese di città medie e piccole, a differenza della media europea che si attesta al 31,2%...."

https://www.genova24.it/2022/05/tun...to-venerdi-riunione-con-aspi-e-comune-306109/

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