<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Nuovo numero di quattroruote senza auto italiane | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Nuovo numero di quattroruote senza auto italiane

bumper morgan ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
mac128bit ha scritto:
magari cominci a fare il tifo per altre case.
Sembra strano ma la globalizzazione porta a questo.
C'è più Italia nella i40 che nella Thema :rolleyes:
Oppure cominci a guardare indietro come fanno gli anziani...ai miei tempi...

Per quanto mi piacciano le ultime macchine del gruppo kia hunday, tipo la veloster non me la sento proprio di tifare per i coerani ;)
non è che i coreani abbiano solo la veloster ( per me bruttina), ne hanno altre 6,5 mln.....mica micio micio bao bao

Direi di no ;)
 
sono arrivato alla conclusione che da tempo l'eccellenza italiana si esprime in altri settori, come l'arredamento, la moda...e altri piccoli settori che sfuggono ai più: ad esempio nel campo della produzione di trasloelevatori automatici per magazzzini siamo primi al mondo, nei rubinetti, nelle porcellane...
 
sandro63s ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
..Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
...
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
..

Scusa, eh, prendila solo ed esclusivamente come un'amichevole battuta, ma, a mio parere, il tuo racconto rasenta il falso storico, probabilmente a causa del fatto che col passare dei decenni, si tende a ricordare solo il bello delle cose e a cancellare dalla memoria la parte negativa di esse.
Io, che giovanissimo non sono, tutta 'sta competitività mica me la ricordo, tutte queste auto straordinarie e questa tecnologia nemmeno e, onestamente, a parte il meritato rispetto per auto come le Ferrari, alcune Alfa e per i nostri grandi stilisti automobilistici, non mi pare che all'estero si siano impegnati molto nell'emulare le auto italiane, o che le si sia considerate come modello, Golf Mk1 simil 127 a parte...
Forse ricorderò male, ma io rammento un popolo, nazionalista all'ennesima potenza, che comprava qualunque vettura gli si proponesse e propinasse, qualunque rugginoso, perdipezzi, rumoroso veicolo recasse sulla calandra un marchio italiano, fingendo beotamente di non sapere che all'estero si costruivano mezzi migliori, comprando ciecamente, autorizzando in tal modo i dirigenti dei marchi nazionali non a migliorare il prodotto, bensì a produrre qualunque carriola d'auto, sicuri che la massa l'avrebbe acquistata senza analizzarla con la giusta dose di criticità. Peccato che questa certezza di vendere qualunque auto, unita alla tranquillità che gli aiuti statali avrebbero messo una bella pezza a colori agli errori manageriali, siano fattori che hanno distrutto i brand inazionali, brand la cui dirigenza - una volta resasi conto che gli italiani aprivano gli occhi e si guardavano attorno, e che i cordoni della borsa statale erano ormai chiusi - per forza di cose ha dovuto rincorrere la concorrenza, mantenendo un costante ritardo di almeno una generazione di autovetture.
Io che giovanissimo non sono, ricordo marchi come BMW, Audi, Ford, Opel, Renault che rasentavano il nulla più assoluto, marchi la cui offerta è ora di buon, se non di ottimo livello, marchi la cui dirigenza ha saputo evolvere e migliorare costantemente nel tempo, com'è ovvio che sia, o, almeno dovrebbe essere, e, concludo, marchi che non elemosinano auto straniere rimarchiandole (Sedici, Freemont, Thema, Flavia, Voyager e, a breve, Spider Alfa), ma che, le macchine, se le inventano e se le producono.

Ecco un rapido ed incompleto elenco:
127 la macchina più venduta in europa e la fiat il primo costruttore europeo...
La piccola a112 abarth, la regina delle strade tortuose...
Oppure l' Alfetta, la 75 la Lancia Thema che erano decisamente ottime auto con, prestazioni superiori alla concorrenza
La ritmo 130, che le dava di santissima ragione alla Golf, ma la golf era sportiva...
L'alfa Gtv giudicata da Fittipaldi la macchina più bella da guidare di quel periodo.
Prendiamo i tempi della Delta integrale, prendiamo, la uno, la y10, la multipla, la barchetta, la fiat coupè, prendiamo il motore Busso, il motore fire, i multijet.
Prendiamo la 156 la 147...
Prendiamo le prime auto elettriche sul mercato, oppure le prime alimentate a metano di serie...
Chi puo' vantare di aver ideato tutto questo e poi furbamente averlo buttato nel cesso?
I tedeschi?

Ho tralasciato le grandi e leggendarie Alfa e la Lancia degli anni 60 che sono collezionate in tutto il mondo e non mi sembrano ferri che prendano la ruggine, ho tralasciato anche molte machhine anni 70 che vendevano bene ma effettivamente la ruggine le prendevano che era una meraviglia :rolleyes: ma poi subito dopo l'industria italiana risorse ancora una volta :rolleyes:
 
HenryChinaski ha scritto:
sandro63s ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
..Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
...
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
..

Scusa, eh, prendila solo ed esclusivamente come un'amichevole battuta, ma, a mio parere, il tuo racconto rasenta il falso storico, probabilmente a causa del fatto che col passare dei decenni, si tende a ricordare solo il bello delle cose e a cancellare dalla memoria la parte negativa di esse.
Io, che giovanissimo non sono, tutta 'sta competitività mica me la ricordo, tutte queste auto straordinarie e questa tecnologia nemmeno e, onestamente, a parte il meritato rispetto per auto come le Ferrari, alcune Alfa e per i nostri grandi stilisti automobilistici, non mi pare che all'estero si siano impegnati molto nell'emulare le auto italiane, o che le si sia considerate come modello, Golf Mk1 simil 127 a parte...
Forse ricorderò male, ma io rammento un popolo, nazionalista all'ennesima potenza, che comprava qualunque vettura gli si proponesse e propinasse, qualunque rugginoso, perdipezzi, rumoroso veicolo recasse sulla calandra un marchio italiano, fingendo beotamente di non sapere che all'estero si costruivano mezzi migliori, comprando ciecamente, autorizzando in tal modo i dirigenti dei marchi nazionali non a migliorare il prodotto, bensì a produrre qualunque carriola d'auto, sicuri che la massa l'avrebbe acquistata senza analizzarla con la giusta dose di criticità. Peccato che questa certezza di vendere qualunque auto, unita alla tranquillità che gli aiuti statali avrebbero messo una bella pezza a colori agli errori manageriali, siano fattori che hanno distrutto i brand inazionali, brand la cui dirigenza - una volta resasi conto che gli italiani aprivano gli occhi e si guardavano attorno, e che i cordoni della borsa statale erano ormai chiusi - per forza di cose ha dovuto rincorrere la concorrenza, mantenendo un costante ritardo di almeno una generazione di autovetture.
Io che giovanissimo non sono, ricordo marchi come BMW, Audi, Ford, Opel, Renault che rasentavano il nulla più assoluto, marchi la cui offerta è ora di buon, se non di ottimo livello, marchi la cui dirigenza ha saputo evolvere e migliorare costantemente nel tempo, com'è ovvio che sia, o, almeno dovrebbe essere, e, concludo, marchi che non elemosinano auto straniere rimarchiandole (Sedici, Freemont, Thema, Flavia, Voyager e, a breve, Spider Alfa), ma che, le macchine, se le inventano e se le producono.

Ecco un rapido ed incompleto elenco:
127 la macchina più venduta in europa e la fiat il primo costruttore europeo...
La piccola a112 abarth, la regina delle strade tortuose...
Oppure l' Alfetta, la 75 la Lancia Thema che erano decisamente ottime auto con, prestazioni superiori alla concorrenza
La ritmo 130, che le dava di santissima ragione alla Golf, ma la golf era sportiva...
L'alfa Gtv giudicata da Fittipaldi la macchina più bella da guidare di quel periodo.
Prendiamo i tempi della Delta integrale, prendiamo, la uno, la y10, la multipla, la barchetta, la fiat coupè, prendiamo il motore Busso, il motore fire, i multijet.
Prendiamo la 156 la 147...
Prendiamo le prime auto elettriche sul mercato, oppure le prime alimentate a metano di serie...
Chi puo' vantare di aver ideato tutto questo e poi furbamente averlo buttato nel cesso?
I tedeschi?

Ho tralasciato le grandi e leggendarie Alfa e la Lancia degli anni 60 che sono collezionate in tutto il mondo e non mi sembrano ferri che prendano la ruggine, ho tralasciato anche molte machhine anni 70 che vendevano bene ma effettivamente la ruggine le prendevano che era una meraviglia :rolleyes: ma poi subito dopo l'industria italiana risorse ancora una volta :rolleyes:

A mio parere, tu enfatizzi una normalissima produzione industriale che il tuo tifo smodato ti fa apparire quasi soprannaturale: tutto cio che io penso l'ho già scritto e ripetermi mi pare del tutto inutile.
Com'è giusto, rimaniamo ognuno della propria idea. ;) :thumbup:
 
sandro63s ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
sandro63s ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
..Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
...
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
..

Scusa, eh, prendila solo ed esclusivamente come un'amichevole battuta, ma, a mio parere, il tuo racconto rasenta il falso storico, probabilmente a causa del fatto che col passare dei decenni, si tende a ricordare solo il bello delle cose e a cancellare dalla memoria la parte negativa di esse.
Io, che giovanissimo non sono, tutta 'sta competitività mica me la ricordo, tutte queste auto straordinarie e questa tecnologia nemmeno e, onestamente, a parte il meritato rispetto per auto come le Ferrari, alcune Alfa e per i nostri grandi stilisti automobilistici, non mi pare che all'estero si siano impegnati molto nell'emulare le auto italiane, o che le si sia considerate come modello, Golf Mk1 simil 127 a parte...
Forse ricorderò male, ma io rammento un popolo, nazionalista all'ennesima potenza, che comprava qualunque vettura gli si proponesse e propinasse, qualunque rugginoso, perdipezzi, rumoroso veicolo recasse sulla calandra un marchio italiano, fingendo beotamente di non sapere che all'estero si costruivano mezzi migliori, comprando ciecamente, autorizzando in tal modo i dirigenti dei marchi nazionali non a migliorare il prodotto, bensì a produrre qualunque carriola d'auto, sicuri che la massa l'avrebbe acquistata senza analizzarla con la giusta dose di criticità. Peccato che questa certezza di vendere qualunque auto, unita alla tranquillità che gli aiuti statali avrebbero messo una bella pezza a colori agli errori manageriali, siano fattori che hanno distrutto i brand inazionali, brand la cui dirigenza - una volta resasi conto che gli italiani aprivano gli occhi e si guardavano attorno, e che i cordoni della borsa statale erano ormai chiusi - per forza di cose ha dovuto rincorrere la concorrenza, mantenendo un costante ritardo di almeno una generazione di autovetture.
Io che giovanissimo non sono, ricordo marchi come BMW, Audi, Ford, Opel, Renault che rasentavano il nulla più assoluto, marchi la cui offerta è ora di buon, se non di ottimo livello, marchi la cui dirigenza ha saputo evolvere e migliorare costantemente nel tempo, com'è ovvio che sia, o, almeno dovrebbe essere, e, concludo, marchi che non elemosinano auto straniere rimarchiandole (Sedici, Freemont, Thema, Flavia, Voyager e, a breve, Spider Alfa), ma che, le macchine, se le inventano e se le producono.

Ecco un rapido ed incompleto elenco:
127 la macchina più venduta in europa e la fiat il primo costruttore europeo...
La piccola a112 abarth, la regina delle strade tortuose...
Oppure l' Alfetta, la 75 la Lancia Thema che erano decisamente ottime auto con, prestazioni superiori alla concorrenza
La ritmo 130, che le dava di santissima ragione alla Golf, ma la golf era sportiva...
L'alfa Gtv giudicata da Fittipaldi la macchina più bella da guidare di quel periodo.
Prendiamo i tempi della Delta integrale, prendiamo, la uno, la y10, la multipla, la barchetta, la fiat coupè, prendiamo il motore Busso, il motore fire, i multijet.
Prendiamo la 156 la 147...
Prendiamo le prime auto elettriche sul mercato, oppure le prime alimentate a metano di serie...
Chi puo' vantare di aver ideato tutto questo e poi furbamente averlo buttato nel cesso?
I tedeschi?

Ho tralasciato le grandi e leggendarie Alfa e la Lancia degli anni 60 che sono collezionate in tutto il mondo e non mi sembrano ferri che prendano la ruggine, ho tralasciato anche molte machhine anni 70 che vendevano bene ma effettivamente la ruggine le prendevano che era una meraviglia :rolleyes: ma poi subito dopo l'industria italiana risorse ancora una volta :rolleyes:

A mio parere, tu enfatizzi una normalissima produzione industriale che il tuo tifo smodato ti fa apparire quasi soprannaturale: tutto cio che io penso l'ho già scritto e ripetermi mi pare del tutto inutile.
Com'è giusto, rimaniamo ognuno della propria idea. ;) :thumbup:

Nessun problema, per quanto posso aver enfatizzato dei fatti, stiamo pur sempre parlando di storia dell'auto, che non si inventa e che è tutta scritta e documentata e documentabile cosa assolutamente diversa dal tifo.
Ho semplicemente detto che l'industria di auto italiana aveva delle eccellenze che ha buttato nel cesso, dato per altro oggettivo.
Avessi detto che la la Regata Weekend era la macchina migliore degli anni 80...quello si, che era tifo :D
 
giuliogiulio ha scritto:
sono arrivato alla conclusione che da tempo l'eccellenza italiana si esprime in altri settori, come l'arredamento, la moda...e altri piccoli settori che sfuggono ai più: ad esempio nel campo della produzione di trasloelevatori automatici per magazzzini siamo primi al mondo, nei rubinetti, nelle porcellane...
e purtroppo anche nelle porcellone
 
vi siete dimenticati della fiat 128 del 1969, trazione anteriore, motore e cambio trasversali, sospensioni indipendenti, circuito di raffreddamento sigillato, motore monoalbero superquadro.
A questa auto si ispirarono esplicitamente i tecnici VW; Ford in persona volle che la Fiesta applicasse le soluzioni tecniche della fiat 127 (senza la ruggine).
La croma td-i fu la prima auto al mondo ad iniezione diretta (quando l'audi ritirò in maniera ingloriosa il suo 5cil turbo che si rompeva continuamente).
Voglio ricordare la Uno che cambiò in tutto il mondo il modo di concepire le utilitarie.

Non c'è molto altro di cui vantarsi; un passato a volte glorioso, un presente già deserto.
 
HenryChinaski ha scritto:
Salve a tutti, la mia non vuole essere assolutamente una critica al giornale che ci ospita, ma noto, ripeto non per colpa di quattroruote che le prove delle macchine italiane sono sempre più rare, a causa ormai della scarsità di modelli offerti e delle gamme ristrette del costruttore nazionale.
Non voglio lanciarmi in nessuna polemica, ma la lettura dei giornali di macchine in questo contesto attuale industriale italiano, mi appassiona sempre meno se non c'è un modello italiano, che compete ad armi pari con le altre case.
Lo so sono strano, nella mia vita non è che abbia mai comprato tutte ste macchine italiane, anzi, ma sapere che un' alfa rivaleggia con una bmw, sapere che la nuova lancia puo' impensierire i colossi tedeschi come succedeva con le vecchie thema e alfa 164, vedere una nuova media del gruppo che cerca di sfidare la golf, oppure confrontare la piccola bomba italiana del momento con il meglio degli altri costruttori mi manca molto.
Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
Leggere le prove del suv giapponese, della solita perfetta noiosa arrogante tedesca, della francese che assolutamente ha poco da dire, mi annoia parecchio, e soprattutto quando vedo le macchine coreane con i loro modelli che sono cresciuti cosi' tanto, mi da un senso di tristezza e scoramento.
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate e adesso pure i corani ci hanno doppiato nelle vendite, nella proposta di gamme completissime, nella capacità di fare macchine per i gusti europei, e la nostra industria che fa? importa cassoni americani e fa accordi con i giapponesi e di suo non produce più niente.
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
Per questo mi fa sempre più male al cuore leggere di auto.
Scusate lo sfogo e la lunghezza.

Tu sai che il made in italy è quasi sempre Made in poland, Made in argentina, Made in serbia etc etc
 
sandro63s ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
..Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
...
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
..

Scusa, eh, prendila solo ed esclusivamente come un'amichevole battuta, ma, a mio parere, il tuo racconto rasenta il falso storico, probabilmente a causa del fatto che col passare dei decenni, si tende a ricordare solo il bello delle cose e a cancellare dalla memoria la parte negativa di esse.
Io, che giovanissimo non sono, tutta 'sta competitività mica me la ricordo, tutte queste auto straordinarie e questa tecnologia nemmeno e, onestamente, a parte il meritato rispetto per auto come le Ferrari, alcune Alfa e per i nostri grandi stilisti automobilistici, non mi pare che all'estero si siano impegnati molto nell'emulare le auto italiane, o che le si sia considerate come modello, Golf Mk1 simil 127 a parte...
Forse ricorderò male, ma io rammento un popolo, nazionalista all'ennesima potenza, che comprava qualunque vettura gli si proponesse e propinasse, qualunque rugginoso, perdipezzi, rumoroso veicolo recasse sulla calandra un marchio italiano, fingendo beotamente di non sapere che all'estero si costruivano mezzi migliori, comprando ciecamente, autorizzando in tal modo i dirigenti dei marchi nazionali non a migliorare il prodotto, bensì a produrre qualunque carriola d'auto, sicuri che la massa l'avrebbe acquistata senza analizzarla con la giusta dose di criticità. Peccato che questa certezza di vendere qualunque auto, unita alla tranquillità che gli aiuti statali avrebbero messo una bella pezza a colori agli errori manageriali, siano fattori che hanno distrutto i brand inazionali, brand la cui dirigenza - una volta resasi conto che gli italiani aprivano gli occhi e si guardavano attorno, e che i cordoni della borsa statale erano ormai chiusi - per forza di cose ha dovuto rincorrere la concorrenza, mantenendo un costante ritardo di almeno una generazione di autovetture.
Io che giovanissimo non sono, ricordo marchi come BMW, Audi, Ford, Opel, Renault che rasentavano il nulla più assoluto, marchi la cui offerta è ora di buon, se non di ottimo livello, marchi la cui dirigenza ha saputo evolvere e migliorare costantemente nel tempo, com'è ovvio che sia, o, almeno dovrebbe essere, e, concludo, marchi che non elemosinano auto straniere rimarchiandole (Sedici, Freemont, Thema, Flavia, Voyager e, a breve, Spider Alfa), ma che, le macchine, se le inventano e se le producono.

le ricordo pure io e marcivano tutte sotto l'acqua ;)
 
HenryChinaski ha scritto:
Salve a tutti, la mia non vuole essere assolutamente una critica al giornale che ci ospita, ma noto, ripeto non per colpa di quattroruote che le prove delle macchine italiane sono sempre più rare, a causa ormai della scarsità di modelli offerti e delle gamme ristrette del costruttore nazionale.
Non ho ancora il nuemro di giugno, ma leggo ora sul sito l'indice.
Fermo restando che il tuo sfogo e le tue considerazioni sulla situazione dell'auto italiana sono ampiamente comprensibili, il titolo del 3d non mi sembra del tutto esatto.
Ci sono gli esiti del test di durata da 200.000 km sulla 500
Un long-test di tale portata è davvero imnpegnativo per la testata.

Per questo motivo, a mio modesto avviso, il titolo del 3d mi sembra un po' ingeneroso verso la rivista

Saluti e buon w.e.
 
pietrogambadilegno ha scritto:
vi siete dimenticati della fiat 128 del 1969, trazione anteriore, motore e cambio trasversali, sospensioni indipendenti, circuito di raffreddamento sigillato, motore monoalbero superquadro.
A questa auto si ispirarono esplicitamente i tecnici VW; Ford in persona volle che la Fiesta applicasse le soluzioni tecniche della fiat 127 (senza la ruggine).
La croma td-i fu la prima auto al mondo ad iniezione diretta (quando l'audi ritirò in maniera ingloriosa il suo 5cil turbo che si rompeva continuamente).
Voglio ricordare la Uno che cambiò in tutto il mondo il modo di concepire le utilitarie.

Non c'è molto altro di cui vantarsi; un passato a volte glorioso, un presente già deserto.

viste le rare occasioni di parlare bene di FIAT
124
128
127
tutte fenomeni nel loro ambito
vinsero a mani basse in Europa il titolo di " Auto dell' anno "
 
arizona77 ha scritto:
pietrogambadilegno ha scritto:
vi siete dimenticati della fiat 128 del 1969, trazione anteriore, motore e cambio trasversali, sospensioni indipendenti, circuito di raffreddamento sigillato, motore monoalbero superquadro.
A questa auto si ispirarono esplicitamente i tecnici VW; Ford in persona volle che la Fiesta applicasse le soluzioni tecniche della fiat 127 (senza la ruggine).
La croma td-i fu la prima auto al mondo ad iniezione diretta (quando l'audi ritirò in maniera ingloriosa il suo 5cil turbo che si rompeva continuamente).
Voglio ricordare la Uno che cambiò in tutto il mondo il modo di concepire le utilitarie.

Non c'è molto altro di cui vantarsi; un passato a volte glorioso, un presente già deserto.

viste le rare occasioni di parlare bene di FIAT
124
128
127
tutte fenomeni nel loro ambito
vinsero a mani basse in Europa il titolo di " Auto dell' anno "

Considero più serio Miss Italia, ho avuto la 128, e rispetto a una Maggiolino di pari epoca si è dissolta in ruggine, mentre la WV aveva ancora la vernice lucida :shock:
 
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