<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Nuovo numero di quattroruote senza auto italiane | Il Forum di Quattroruote

Nuovo numero di quattroruote senza auto italiane

Salve a tutti, la mia non vuole essere assolutamente una critica al giornale che ci ospita, ma noto, ripeto non per colpa di quattroruote che le prove delle macchine italiane sono sempre più rare, a causa ormai della scarsità di modelli offerti e delle gamme ristrette del costruttore nazionale.
Non voglio lanciarmi in nessuna polemica, ma la lettura dei giornali di macchine in questo contesto attuale industriale italiano, mi appassiona sempre meno se non c'è un modello italiano, che compete ad armi pari con le altre case.
Lo so sono strano, nella mia vita non è che abbia mai comprato tutte ste macchine italiane, anzi, ma sapere che un' alfa rivaleggia con una bmw, sapere che la nuova lancia puo' impensierire i colossi tedeschi come succedeva con le vecchie thema e alfa 164, vedere una nuova media del gruppo che cerca di sfidare la golf, oppure confrontare la piccola bomba italiana del momento con il meglio degli altri costruttori mi manca molto.
Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
Leggere le prove del suv giapponese, della solita perfetta noiosa arrogante tedesca, della francese che assolutamente ha poco da dire, mi annoia parecchio, e soprattutto quando vedo le macchine coreane con i loro modelli che sono cresciuti cosi' tanto, mi da un senso di tristezza e scoramento.
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate e adesso pure i corani ci hanno doppiato nelle vendite, nella proposta di gamme completissime, nella capacità di fare macchine per i gusti europei, e la nostra industria che fa? importa cassoni americani e fa accordi con i giapponesi e di suo non produce più niente.
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
Per questo mi fa sempre più male al cuore leggere di auto.
Scusate lo sfogo e la lunghezza.
 
HenryChinaski ha scritto:
Salve a tutti, la mia non vuole essere assolutamente una critica al giornale che ci ospita, ma noto, ripeto non per colpa di quattroruote che le prove delle macchine italiane sono sempre più rare, a causa ormai della scarsità di modelli offerti e delle gamme ristrette del costruttore nazionale.
Non voglio lanciarmi in nessuna polemica, ma la lettura dei giornali di macchine in questo contesto attuale industriale italiano, mi appassiona sempre meno se non c'è un modello italiano, che compete ad armi pari con le altre case.
Lo so sono strano, nella mia vita non è che abbia mai comprato tutte ste macchine italiane, anzi, ma sapere che un' alfa rivaleggia con una bmw, sapere che la nuova lancia puo' impensierire i colossi tedeschi come succedeva con le vecchie thema e alfa 164, vedere una nuova media del gruppo che cerca di sfidare la golf, oppure confrontare la piccola bomba italiana del momento con il meglio degli altri costruttori mi manca molto.
Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
Leggere le prove del suv giapponese, della solita perfetta noiosa arrogante tedesca, della francese che assolutamente ha poco da dire, mi annoia parecchio, e soprattutto quando vedo le macchine coreane con i loro modelli che sono cresciuti cosi' tanto, mi da un senso di tristezza e scoramento.
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate e adesso pure i corani ci hanno doppiato nelle vendite, nella proposta di gamme completissime, nella capacità di fare macchine per i gusti europei, e la nostra industria che fa? importa cassoni americani e fa accordi con i giapponesi e di suo non produce più niente.
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
Per questo mi fa sempre più male al cuore leggere di auto.
Scusate lo sfogo e la lunghezza.

mah io mi preoccuperei più di dare un senso alla vita dei figli/ragazzi di oggi che mi sembrano alquanto "campati in aria" piuttosto che gonfiare le casse di una industria in declino per sue scelte strategiche e inopportune manie di grandezze precedenti.
Chi ha fatto errori paga il dazio, ma si ha l'opportunità di imparare da chi errori ne ha fatti meno e insegnare alle nuove generazioni che forse le formiche non sono più stupide delle cicale ;)
 
Non è certo tutta colpa di Marchionne, il declino è in atto da tempo. Il fatto è che oggi di valori quali "orgoglio italiano","saper fare", "patrimonio di esperienza" agli azionisti (non solo FIAT, beninteso) importa una cippa. L'unico parametro valido è la redditività e se per ottenerla si deve costruire in Cina, in USA o sulla luna, bene, si sposta lì la realtà industriale, e se il mercato di riferimento non è quello italiano, si costruiscono auto che si possano vendere là dove c'è mercato.
Purtroppo i tempi delle auto belle, veloci, magari poco affidabili, che si vendevano principalmente in Italia sono finiti, morti e sepolti.
 
magari cominci a fare il tifo per altre case.
Sembra strano ma la globalizzazione porta a questo.
C'è più Italia nella i40 che nella Thema :rolleyes:
Oppure cominci a guardare indietro come fanno gli anziani...ai miei tempi...
 
seatibizatdi ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
Salve a tutti, la mia non vuole essere assolutamente una critica al giornale che ci ospita, ma noto, ripeto non per colpa di quattroruote che le prove delle macchine italiane sono sempre più rare, a causa ormai della scarsità di modelli offerti e delle gamme ristrette del costruttore nazionale.
Non voglio lanciarmi in nessuna polemica, ma la lettura dei giornali di macchine in questo contesto attuale industriale italiano, mi appassiona sempre meno se non c'è un modello italiano, che compete ad armi pari con le altre case.
Lo so sono strano, nella mia vita non è che abbia mai comprato tutte ste macchine italiane, anzi, ma sapere che un' alfa rivaleggia con una bmw, sapere che la nuova lancia puo' impensierire i colossi tedeschi come succedeva con le vecchie thema e alfa 164, vedere una nuova media del gruppo che cerca di sfidare la golf, oppure confrontare la piccola bomba italiana del momento con il meglio degli altri costruttori mi manca molto.
Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
Leggere le prove del suv giapponese, della solita perfetta noiosa arrogante tedesca, della francese che assolutamente ha poco da dire, mi annoia parecchio, e soprattutto quando vedo le macchine coreane con i loro modelli che sono cresciuti cosi' tanto, mi da un senso di tristezza e scoramento.
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate e adesso pure i corani ci hanno doppiato nelle vendite, nella proposta di gamme completissime, nella capacità di fare macchine per i gusti europei, e la nostra industria che fa? importa cassoni americani e fa accordi con i giapponesi e di suo non produce più niente.
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
Per questo mi fa sempre più male al cuore leggere di auto.
Scusate lo sfogo e la lunghezza.

mah io mi preoccuperei più di dare un senso alla vita dei figli/ragazzi di oggi che mi sembrano alquanto "campati in aria" piuttosto che gonfiare le casse di una industria in declino per sue scelte strategiche e inopportune manie di grandezze precedenti.
Chi ha fatto errori paga il dazio, ma si ha l'opportunità di imparare da chi errori ne ha fatti meno e insegnare alle nuove generazioni che forse le formiche non sono più stupide delle cicale ;)

Senza dubbio, ma anche le prospettive e possibiltà per i ragazzi e per le future generazioni, senza un'industria di riferimento, si assottiglieranno sempre di più.
Mi sembra per altro che dagli dagli errori del passato il nostro sistema industriale non abbia imparato una mazza.
 
mac128bit ha scritto:
magari cominci a fare il tifo per altre case.
Sembra strano ma la globalizzazione porta a questo.
C'è più Italia nella i40 che nella Thema :rolleyes:
Oppure cominci a guardare indietro come fanno gli anziani...ai miei tempi...

Per quanto mi piacciano le ultime macchine del gruppo kia hunday, tipo la veloster non me la sento proprio di tifare per i coerani ;)
 
nonnomaio ha scritto:
Non è certo tutta colpa di Marchionne, il declino è in atto da tempo. Il fatto è che oggi di valori quali "orgoglio italiano","saper fare", "patrimonio di esperienza" agli azionisti (non solo FIAT, beninteso) importa una cippa. L'unico parametro valido è la redditività e se per ottenerla si deve costruire in Cina, in USA o sulla luna, bene, si sposta lì la realtà industriale, e se il mercato di riferimento non è quello italiano, si costruiscono auto che si possano vendere là dove c'è mercato.
Purtroppo i tempi delle auto belle, veloci, magari poco affidabili, che si vendevano principalmente in Italia sono finiti, morti e sepolti.

Sono abbastanza daccordo ma le auto italiane di un certo livello non è che si vendessero solo italia...
 
HenryChinaski ha scritto:
Salve a tutti, la mia non vuole essere assolutamente una critica al giornale che ci ospita, ma noto, ripeto non per colpa di quattroruote che le prove delle macchine italiane sono sempre più rare, a causa ormai della scarsità di modelli offerti e delle gamme ristrette del costruttore nazionale.
Non voglio lanciarmi in nessuna polemica, ma la lettura dei giornali di macchine in questo contesto attuale industriale italiano, mi appassiona sempre meno se non c'è un modello italiano, che compete ad armi pari con le altre case.
Lo so sono strano, nella mia vita non è che abbia mai comprato tutte ste macchine italiane, anzi, ma sapere che un' alfa rivaleggia con una bmw, sapere che la nuova lancia puo' impensierire i colossi tedeschi come succedeva con le vecchie thema e alfa 164, vedere una nuova media del gruppo che cerca di sfidare la golf, oppure confrontare la piccola bomba italiana del momento con il meglio degli altri costruttori mi manca molto.
Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
Leggere le prove del suv giapponese, della solita perfetta noiosa arrogante tedesca, della francese che assolutamente ha poco da dire, mi annoia parecchio, e soprattutto quando vedo le macchine coreane con i loro modelli che sono cresciuti cosi' tanto, mi da un senso di tristezza e scoramento.
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate e adesso pure i corani ci hanno doppiato nelle vendite, nella proposta di gamme completissime, nella capacità di fare macchine per i gusti europei, e la nostra industria che fa? importa cassoni americani e fa accordi con i giapponesi e di suo non produce più niente.
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
Per questo mi fa sempre più male al cuore leggere di auto.
Scusate lo sfogo e la lunghezza.
da Romiti in qua, un disastro colossale la gestione della Fiat...e andrà sempre peggio. Io ho perso quel minimo di fiducia che ancora avevo in questo management e non so come potrebbe essere altrimenti.
 
HenryChinaski ha scritto:
mac128bit ha scritto:
magari cominci a fare il tifo per altre case.
Sembra strano ma la globalizzazione porta a questo.
C'è più Italia nella i40 che nella Thema :rolleyes:
Oppure cominci a guardare indietro come fanno gli anziani...ai miei tempi...

Per quanto mi piacciano le ultime macchine del gruppo kia hunday, tipo la veloster non me la sento proprio di tifare per i coerani ;)

la mia era una provocazione, anche a me non riesce ;)
 
HenryChinaski ha scritto:
mac128bit ha scritto:
magari cominci a fare il tifo per altre case.
Sembra strano ma la globalizzazione porta a questo.
C'è più Italia nella i40 che nella Thema :rolleyes:
Oppure cominci a guardare indietro come fanno gli anziani...ai miei tempi...

Per quanto mi piacciano le ultime macchine del gruppo kia hunday, tipo la veloster non me la sento proprio di tifare per i coerani ;)
non è che i coreani abbiano solo la veloster ( per me bruttina), ne hanno altre 6,5 mln.....mica micio micio bao bao
 
HenryChinaski ha scritto:
..Potrei fare centinaia di esempi, data la mia età dove le auto italiane si confrontavano con il meglio del segmento e spesso piccoli difetti a parte ne uscivano vincitrici, mi appassionava molto e dava entusiasmo nella lettura.
Per me sapere che la grande industria italiana che sfidava il mondo con la sua tecnologia con le sue macchine straordinarie sebbene imperfette era una grossa emozione nonchè mi dava un senso di orgoglio nazionale.
...
Cazzarola eravamo tra i più grandi costruttori di auto, la nostra scuola era tra le più rispettate
Mi sembra che tutte le nostre capacità industriali, il nostro saper fare, siano state buttate nel cesso.
..

Scusa, eh, prendila solo ed esclusivamente come un'amichevole battuta, ma, a mio parere, il tuo racconto rasenta il falso storico, probabilmente a causa del fatto che col passare dei decenni, si tende a ricordare solo il bello delle cose e a cancellare dalla memoria la parte negativa di esse.
Io, che giovanissimo non sono, tutta 'sta competitività mica me la ricordo, tutte queste auto straordinarie e questa tecnologia nemmeno e, onestamente, a parte il meritato rispetto per auto come le Ferrari, alcune Alfa e per i nostri grandi stilisti automobilistici, non mi pare che all'estero si siano impegnati molto nell'emulare le auto italiane, o che le si sia considerate come modello, Golf Mk1 simil 127 a parte...
Forse ricorderò male, ma io rammento un popolo, nazionalista all'ennesima potenza, che comprava qualunque vettura gli si proponesse e propinasse, qualunque rugginoso, perdipezzi, rumoroso veicolo recasse sulla calandra un marchio italiano, fingendo beotamente di non sapere che all'estero si costruivano mezzi migliori, comprando ciecamente, autorizzando in tal modo i dirigenti dei marchi nazionali non a migliorare il prodotto, bensì a produrre qualunque carriola d'auto, sicuri che la massa l'avrebbe acquistata senza analizzarla con la giusta dose di criticità. Peccato che questa certezza di vendere qualunque auto, unita alla tranquillità che gli aiuti statali avrebbero messo una bella pezza a colori agli errori manageriali, siano fattori che hanno distrutto i brand inazionali, brand la cui dirigenza - una volta resasi conto che gli italiani aprivano gli occhi e si guardavano attorno, e che i cordoni della borsa statale erano ormai chiusi - per forza di cose ha dovuto rincorrere la concorrenza, mantenendo un costante ritardo di almeno una generazione di autovetture.
Io che giovanissimo non sono, ricordo marchi come BMW, Audi, Ford, Opel, Renault che rasentavano il nulla più assoluto, marchi la cui offerta è ora di buon, se non di ottimo livello, marchi la cui dirigenza ha saputo evolvere e migliorare costantemente nel tempo, com'è ovvio che sia, o, almeno dovrebbe essere, e, concludo, marchi che non elemosinano auto straniere rimarchiandole (Sedici, Freemont, Thema, Flavia, Voyager e, a breve, Spider Alfa), ma che, le macchine, se le inventano e se le producono.
 
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