franco58pv ha scritto:
ANDREA ZANIBONI ha scritto:
La Multipla era disarmonica nelle forme. Sembrava una carrozza: mancava solo che vi fossero attaccati davanti i cavalli e un cocchiere stesse seduto sul tetto.
Ma certo aveva spiazzato con quella silhouette improponibile.
Inoltre la formula tre posti davanti e tre dietro era una novità accattivante.
Era l'idea di un'auto dalla grande abitabilità che convinse molti.
La Multipla era un azzardo, che è stato ripagato. O piaceva o non piaceva. Ed è piaciuta.
Questa Tipo invece è un compromesso, un prodotto senza coraggio, tra l'altro che ripropone la più classica tipologia di automobile, quella a tre volumi, che risale al secondo dopoguerra. Certo, alcuni particolari stilistici sono abbastanza curati, ma l'insieme non trasmette emozioni.
Per quanto riguarda il mercato, vediamo i dati di vendita in Turchia, visto che la Tipo è destinata a quel Paese. Forse si sottovaluta non po' il gusto anatolico. Ma questa è una mia idea.
Scusate il leggero OT.
la multipla auto geniale gestita in maniera scellerata alla fiat con una linea demenziale , i giapponesi della honda hanno copiato la formula, ci hanno esso sopra una linea normale ed hanno ben venduto.....la bravo non trasmette emozioni ? credo che l'emozione più grossa che voglia trasmettere sia :"al prezzo di una punto o poco più ti do una macchina con cui vai in ferie bello carico e stando tutto sommato non dico largo, ma nemmeno più stretto di una a4 e della futura giulia ".....non capisco davvero cosa ci sia da criticare in questa operazione , lo dice uno che prenderebbe a sberle i vertici torinesi 10 volte al giorno per tutti i disastri combinati
Non nego che componenti importanti per il successo di un'auto siano l'economicità d'acquisto e di utilizzo, l'abitabilità, la capacità di carico, la praticità.
Il problema è che sempre più, nelle scelte dei grandi manager delle case automobilistiche si trascura una componente fondamentale: quella emozionale.
La Multipla suscitava emozioni, certo contrastanti tra loro, ma pur sempre emozioni.
La linea di questa Tipo è più razionale che emozionale.
Parlo da appassionato di design, perdonami. Ma un prodotto si vende soprattutto per la sua confezione, per come si presenta.
Prima il cuore, poi il cervello: questo è l'ordine d'importanza, nel marketing e nella vita.
Che il mercato sia la Turchia, l'Italia o l'Honduras, questa regola non cambia.
Certo che deve esserci anche la qualità: una donna dev'essere bella e intelligente.