<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Non c'è nessuna crisi... | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Non c'è nessuna crisi...

Cometa Rossa ha scritto:
pphomebox ha scritto:
Cometa Rossa ha scritto:
pphomebox ha scritto:
crusader79 ha scritto:
senza andare troppo lontano dimmi tra 4 anni chi si compra una macchina di 10 anni euro3?
imho a 6000euro con costo a 1500euro è solo colpa tua;
forse ti è sfuggito ma ti ho già suggerito che c'è sempre l'opzione di venderla "a pezzi", mercato RICCO per un'auto tra i 6 e i 10 anni

Secondo me l'errore che si fa è di pensare che uno compri a 1500 euro e venda a 6000.

forse dovresti leggere qualche altro thread (ne ho aperti almeno due) su questo "spread" prima di dire che è un errore

Se ti riferisci a questo topic, li ho letti; i 6000 euro è un'ipotesi dell'autore del primo post, non un dato reale, sul quale non sappiamo nulla.

questi sono i più recenti, ma ce ne sono altri:
http://forum.quattroruote.it/posts/list/81897.page
http://forum.quattroruote.it/posts/list/30/82271.page
 
in sintesi qual'è sta macchina che tu vuoi vendere a 6000 euro e la concessionaria te la valuta 1200? mi secco a cercare fra 1000 post
 
pphomebox ha scritto:
Cometa Rossa ha scritto:
pphomebox ha scritto:
Cometa Rossa ha scritto:
pphomebox ha scritto:
crusader79 ha scritto:
senza andare troppo lontano dimmi tra 4 anni chi si compra una macchina di 10 anni euro3?
imho a 6000euro con costo a 1500euro è solo colpa tua;
forse ti è sfuggito ma ti ho già suggerito che c'è sempre l'opzione di venderla "a pezzi", mercato RICCO per un'auto tra i 6 e i 10 anni

Secondo me l'errore che si fa è di pensare che uno compri a 1500 euro e venda a 6000.

forse dovresti leggere qualche altro thread (ne ho aperti almeno due) su questo "spread" prima di dire che è un errore

Se ti riferisci a questo topic, li ho letti; i 6000 euro è un'ipotesi dell'autore del primo post, non un dato reale, sul quale non sappiamo nulla.

questi sono i più recenti, ma ce ne sono altri:
http://forum.quattroruote.it/posts/list/81897.page
http://forum.quattroruote.it/posts/list/30/82271.page

Ma sono casi; per esperienza personale in un conce sono stato trattato a pesci in faccia, in un altro ( di altro marchio) molto bene (valutazione 3200 euro e vendita attorno ai 5000, mandando l'auto all'estero)
 
pphomebox ha scritto:
non c'è nessun obbligo neanche a cambiare auto, inoltre mi sembra tu abbia affermato che il concessionario guadagna più sull'usato/servizi che sul nuovo?se non è ragionevole a me l'auto non la vende
ma guarda che sono più che d'accorso con te ... mi pareva chiare che allo steso modo in cui non te lo dice il dottore di andare dal conce per una permuta, lo stesso dottore non ti dice di cambiare auto .... il punto è che non mi fascio la testa se i prezzi non convengon.
vi sono stati anni in cui ho navigato alla grande su "usato contro usato" approfittando di favorevoli condizioni di mercato (favorevoli per me)

Ora che le condizioni son mutate penso di portare il mio attuale ferro fino ai 200.000 km che penso di raggiungere, agli attuali ritmi, verso il 2020/2021, quando il predetto ferro avrà 11/12 anni (è del 09/2009 ed ora sono a quita 61.000 km). Tra l'altro, visto che "non devo" venderlo a breve, la manutenzione in service ufficiale oltre la scadenza garanzia (09/2013) mi è del tutto superflua (uno degli elementi di pronta commerciabilità dei miei ex usati è sempre stata la manutenzione ufficiale, che davvero mi ha facilitato la vendita e permesso di spuntare ottimi prezzi). Portando l'auto verso la fine della sua vita utile, contano solo le condiziioni di carrozzeria, gli interni ed un giro su strada da parte del meccanico di fiducia dell'acquirente.
E così, oltra a non contribuire più al menrcato delle vetture, non contribuirò più o solo in piccola parte alla rete dei conce ufficiali, con notevole risparmio di gestione. Sempre che non cambino le cose
 
Mauro 65 ha scritto:
pphomebox ha scritto:
non c'è nessun obbligo neanche a cambiare auto, inoltre mi sembra tu abbia affermato che il concessionario guadagna più sull'usato/servizi che sul nuovo?se non è ragionevole a me l'auto non la vende
ma guarda che sono più che d'accorso con te ... mi pareva chiare che allo steso modo in cui non te lo dice il dottore di andare dal conce per una permuta, lo stesso dottore non ti dice di cambiare auto .... il punto è che non mi fascio la testa se i prezzi non convengon.
vi sono stati anni in cui ho navigato alla grande su "usato contro usato" approfittando di favorevoli condizioni di mercato (favorevoli per me)

Ora che le condizioni son mutate penso di portare il mio attuale ferro fino ai 200.000 km che penso di raggiungere, agli attuali ritmi, verso il 2020/2021, quando il predetto ferro avrà 11/12 anni (è del 09/2009 ed ora sono a quita 61.000 km). Tra l'altro, visto che "non devo" venderlo a breve, la manutenzione in service ufficiale oltre la scadenza garanzia (09/2013) mi è del tutto superflua (uno degli elementi di pronta commerciabilità dei miei ex usati è sempre stata la manutenzione ufficiale, che davvero mi ha facilitato la vendita e permesso di spuntare ottimi prezzi). Portando l'auto verso la fine della sua vita utile, contano solo le condiziioni di carrozzeria, gli interni ed un giro su strada da parte del meccanico di fiducia dell'acquirente.
E così, oltra a non contribuire più al menrcato delle vetture, non contribuirò più o solo in piccola parte alla rete dei conce ufficiali, con notevole risparmio di gestione. Sempre che non cambino le cose
così facendo si creerebbero le condizioni di un aumento della piccola impresa, il piccolo meccanico magari lavora e si guadagna il pane, la grande concessionaria chiude in mezzo ai debiti. Giusto? Sbagliato? NO! cambia il mercato e quindi cambia il lavoro. Lo stato dovrebbe agevolare a questo punto l'apertura di piccole imprese dando priorità soprattutto a chi è stato licenziato dalle grandi imprese, dovrebbero creare dei corsi di formazione professionali di un anno e poi dare le risorse iniziali (lo startup) per iniziare un'attività autonoma. Hanno ucciso le piccole imprese e poi quelle grandi, adesso si devono dare da fare per ricominciare sia dal basso che dall'alto.
 
Cometa Rossa ha scritto:
pphomebox ha scritto:
questi sono i più recenti, ma ce ne sono altri:
http://forum.quattroruote.it/posts/list/81897.page
http://forum.quattroruote.it/posts/list/30/82271.page
Ma sono casi; per esperienza personale in un conce sono stato trattato a pesci in faccia, in un altro ( di altro marchio) molto bene (valutazione 3200 euro e vendita attorno ai 5000, mandando l'auto all'estero)
purtroppo dalla mia esperienza risulta che le probabilità di incappare in quelle situazioni che tu indichi come casi sono ormai all'inverso, infatti esistono ancora commercianti che fanno una valutazione non necessariamente basata su eurotax, quindi anche basata su tutte le considerazioni che si sono fatte in questo ed in altri thread, ma sono la minoranza;

comunque io me la prendo con eurotax, non con il singolo commerciante;

porti l'esempio di un commerciante che si è impegnato nel proprio lavoro è ha trovato il modo di guadagnare comunque, questo è un ottimo esempio d'imprenditoria...
 
così facendo si creerebbero le condizioni di un aumento della piccola impresa, il piccolo meccanico magari lavora e si guadagna il pane, la grande concessionaria chiude in mezzo ai debiti. Giusto? Sbagliato? NO! cambia il mercato e quindi cambia il lavoro. Lo stato dovrebbe agevolare a questo punto l'apertura di piccole imprese dando priorità soprattutto a chi è stato licenziato dalle grandi imprese, dovrebbero creare dei corsi di formazione professionali di un anno e poi dare le risorse iniziali (lo startup) per iniziare un'attività autonoma. Hanno ucciso le piccole imprese e poi quelle grandi, adesso si devono dare da fare per ricominciare sia dal basso che dall'alto.[/quote]

il "piccolo" se ben organizzato, capace e volenteroso, riesce ancora a mangiare. Certamente, lavora per 3-4 persone, si sbatte, ci mette la faccia direttamente, ha un suo know-how con tanta esperienza maturata da tanti anni di lavoro, OTTIMIZZA al massimo qualsiasi cosa, essendo lui il diretto interessato. Non credo proprio che un intervento dello "stato" con la formazione di un anno ad un exdipendente crei piccole imprese che posono funzionare.... ;)
 
Mauro 65 ha scritto:
pphomebox ha scritto:
non c'è nessun obbligo neanche a cambiare auto, inoltre mi sembra tu abbia affermato che il concessionario guadagna più sull'usato/servizi che sul nuovo?se non è ragionevole a me l'auto non la vende
ma guarda che sono più che d'accorso con te ... mi pareva chiare che allo steso modo in cui non te lo dice il dottore di andare dal conce per una permuta, lo stesso dottore non ti dice di cambiare auto .... il punto è che non mi fascio la testa se i prezzi non convengon.
vi sono stati anni in cui ho navigato alla grande su "usato contro usato" approfittando di favorevoli condizioni di mercato (favorevoli per me)

Ora che le condizioni son mutate penso di portare il mio attuale ferro fino ai 200.000 km che penso di raggiungere, agli attuali ritmi, verso il 2020/2021, quando il predetto ferro avrà 11/12 anni (è del 09/2009 ed ora sono a quita 61.000 km). Tra l'altro, visto che "non devo" venderlo a breve, la manutenzione in service ufficiale oltre la scadenza garanzia (09/2013) mi è del tutto superflua (uno degli elementi di pronta commerciabilità dei miei ex usati è sempre stata la manutenzione ufficiale, che davvero mi ha facilitato la vendita e permesso di spuntare ottimi prezzi). Portando l'auto verso la fine della sua vita utile, contano solo le condiziioni di carrozzeria, gli interni ed un giro su strada da parte del meccanico di fiducia dell'acquirente.
E così, oltra a non contribuire più al menrcato delle vetture, non contribuirò più o solo in piccola parte alla rete dei conce ufficiali, con notevole risparmio di gestione. Sempre che non cambino le cose
concordo con ogni parola del ragionamento, non completamente con le conclusioni e cerco di spiegarmi: quando un qualsiasi mercato non funziona in modo elastico ci rimettiamo tutti, nel più fortunato dei casi anche solo in termini di opportunità;
non sono un liberista a tutti i costi, in molti casi vanno messi dei limiti, ma eurotax tira da una parte sola e non considera le trattative con i privati;
i mercati sono fatti da persone, che necessitano di fiducia, aspettative, soddisfazioni e quant'altro, quando queste vengono tradite (e qui di appassionati "traditi" mi sembra di leggerne molti, spero che non ti offenderai se ti annovero tra questi) semplicemente si disgregano, i potenziali acquirenti non acquistano e si chiudono in "preghiera" sperando di non incappare in un guaio che li obblighi a subire un salasso o qualche altra cura di un medico ottocentesco

terrò l'auto finché sarà necessario o non troverò una buona occasione, come te, ma sento di aver perso qualcosa, fosse anche solo un'opportunità, e questo mi fa salire la pressione arteriosa
 
mpcrv ha scritto:
il "piccolo" se ben organizzato, capace e volenteroso, riesce ancora a mangiare. Certamente, lavora per 3-4 persone, si sbatte, ci mette la faccia direttamente, ha un suo know-how con tanta esperienza maturata da tanti anni di lavoro, OTTIMIZZA al massimo qualsiasi cosa, essendo lui il diretto interessato. Non credo proprio che un intervento dello "stato" con la formazione di un anno ad un exdipendente crei piccole imprese che posono funzionare.... ;)
concordo, aggiungo solo che dopo essere stati per molto tempo a stipendio fisso forse è anche difficile adattarsi ai diversi tipi di stress
 
mpcrv ha scritto:
così facendo si creerebbero le condizioni di un aumento della piccola impresa, il piccolo meccanico magari lavora e si guadagna il pane, la grande concessionaria chiude in mezzo ai debiti. Giusto? Sbagliato? NO! cambia il mercato e quindi cambia il lavoro. Lo stato dovrebbe agevolare a questo punto l'apertura di piccole imprese dando priorità soprattutto a chi è stato licenziato dalle grandi imprese, dovrebbero creare dei corsi di formazione professionali di un anno e poi dare le risorse iniziali (lo startup) per iniziare un'attività autonoma. Hanno ucciso le piccole imprese e poi quelle grandi, adesso si devono dare da fare per ricominciare sia dal basso che dall'alto.

il "piccolo" se ben organizzato, capace e volenteroso, riesce ancora a mangiare. Certamente, lavora per 3-4 persone, si sbatte, ci mette la faccia direttamente, ha un suo know-how con tanta esperienza maturata da tanti anni di lavoro, OTTIMIZZA al massimo qualsiasi cosa, essendo lui il diretto interessato. Non credo proprio che un intervento dello "stato" con la formazione di un anno ad un exdipendente crei piccole imprese che posono funzionare.... ;)[/quote]
si hai ragione e stai parlando proprio con un piccolo artigiano, forse ho semplificato un pò troppo la questione però intanto da qualche parte bisogna ripartire per creare lavoro e di conseguenza i consumi,no? Fra i tanti problemi dell'Italia ce n'è uno grosso che la disoccupazione di gente ormai grande,35-40-50-60 anni che sono fuori dal mercato del lavoro. A queste persone bisogna dare l'opportunità di ripartire da zero consapevoli che non hanno un centesimo da investire. Inutile che la Crias mi da il finanziamento a tasso agevolato quando mi chiede 2 mensilità di caparra, inutile che mi danno il 30% a fondo perduto sull'attrezzatura quando devo presentare fatture quetanzate per 8000 euro lordi e ricevere questi soldi dopo 2-3 anni. Dare l'opportunità ad un padre di famiglia di crearsi un'azienda familiare, dare 3 anni di libertà dove poter mettere in regola pure i figli. Magari diamo da mangiare alle banche coi loro tassi ma almeno lo stato può farsi garante! Certo questo porta ad un aumento della concorrenza e quindi il piccolo artigiano come me che si ritrova sommerso di debiti e tasse da pagare si ritrova ulteriormente danneggiato, di contro può sperare in un aumento di lavoro (sembra un controsenso,vero?) proprio perchè le famiglie cominciano a vedersi 1 euro in più in tasca da spendere.
 
la crisi non c'è effettivamente.
ma solo per il semplice fatto che questa ormai è quotidianità.
la verità dei fatti è che nessuno vuole prenderne atto, comprensibilmente, in quanto è brutto e pure difficile accettare che siamo destinati ad un destino sempre più "povero".
le concessionarie stanno navigando in acque decisamente brutte, ed a poco serve vendere un'auto nuova in più, ben sapendo che su questa a conti fatti escono in perdita e che sull'usato rischiano di finire anche peggio, nel caso diventasse un invenduto.
l'unica alternativa (che vale per il resto anche in tutti gli altri settori) è vendere il nuovo SENZA dover accettare una permuta oppure permutare a prezzi da saldo.
lamentarsi di questo significa solo non rendersi conto di come realmente stanno le cose.
il dramma è che neppure chi ci governa sembra rendersene conto ("bisogna rilanciare i consumi......."), o più semplicemente preferisce sfruttare la cosa rimandando le soluzioni alle generazioni future. imho.
 
quote]
concordo, aggiungo solo che dopo essere stati per molto tempo a stipendio fisso forse è anche difficile adattarsi ai diversi tipi di stress[/quote]

..verissimo, l'ho passato personalmente, dopo 14 anni da dipendente...ti viene una sindrome da autonomo, credimi, la mattina ti trovi a "crearti" la TUA giornata, poi però diventa abitudine e non si torna più indietro... ;)
 
skamorza ha scritto:
la crisi non c'è effettivamente.
ma solo per il semplice fatto che questa ormai è quotidianità.
la verità dei fatti è che nessuno vuole prenderne atto, comprensibilmente, in quanto è brutto e pure difficile accettare che siamo destinati ad un destino sempre più "povero".
le concessionarie stanno navigando in acque decisamente brutte, ed a poco serve vendere un'auto nuova in più, ben sapendo che su questa a conti fatti escono in perdita e che sull'usato rischiano di finire anche peggio, nel caso diventasse un invenduto.
l'unica alternativa (che vale per il resto anche in tutti gli altri settori) è vendere il nuovo SENZA dover accettare una permuta oppure permutare a prezzi da saldo.
lamentarsi di questo significa solo non rendersi conto di come realmente stanno le cose.
il dramma è che neppure chi ci governa sembra rendersene conto ("bisogna rilanciare i consumi......."), o più semplicemente preferisce sfruttare la cosa rimandando le soluzioni alle generazioni future. imho.
un'auto in più è un'auto in più sulla quale ha sicuramente guadagnato, un passo in più verso la copertura delle spese fisse, un movimento in più sul piazzale...inoltre l'usato è un'occasione in più, visti i margini su certi modelli...poi se a qualcuno fa schifo vendere un'auto in più e preferisce tenere gli stessi prezzi "perché tanto va tutto a rotoli" e aspetta che mamma stato (CHE POI SONO LE NOSTRE TASSE) venga in aiuto...
...imho è inqualificabile...
 
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