Ma esiste un senso di percorrenza del marciapiede?
Io sono uno di quelli che a Milano, tempo permettendo, usa la bici: parcheggio la macchina un un posto auto che ho e, da lì, mi sposto con una biciclettina pieghevole. Io vado parecchio adagio, perchè con una mano devo tenere la valigetta, poi la mia bici non permette chissà quali velocità, però non nascondo che spesso preferisco i marciapiedi alle strade, principalmente per due motivi: spesso le strade del centro sono in pietra e le ruotine della mia bici non sono molto stabili, poi sono pericolose le macchine parcheggiate sia in seconda fila (purtroppo non sono poche), sia anche normalmente, perchè spesso aprono improvvisamente le portiere, quindi trovo più sicuro andare sui marciapiedi. Aggiungo che, nelle zone di Milano che frequento, ci sono diversi percorsi ciclabili, accanto ai marciapiedi, però spesso sono invasi dai pedoni. Comunque devo dire che c'è molta tolleranza da parte dei pedoni verso i ciclisti e viceversa (nessuno mi ha mai mandato a quel paese...).
Dove, invece, trovo insopportabili i ciclisti è sulle strade che costeggiano il lago di Como (dove io abito). Nel tratto da Lecco a Bellagio, che percorro (in macchina) molto spesso, è sempre pieno di biciclette e, considerato che la strada è molto stretta (quando si incrocia una macchina bisogna spesso rallentare) e piena di curve, diventa veramente difficile superarli, soprattutto quando sono in fila. Come hanno già scritto alcuni, a volte non hanno le luci e nelle gallerie si vedono all'ultimo momento. Però in due occasioni ho visto la polizia in galleria che palettava il ciclista di turno senza luci.
Un cartello curioso che è comparso da noi negli ultimi anni è questo sotto. Fa quasi ridere su strade così strette...
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