<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Narratori di un futuro | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Narratori di un futuro

sognare non ha limiti, penso che narratori e registi di romanzi e film di fantascienza ma anche pittori surrealisti adesso anche digital artist non si sono mai posti il problema sulla fattibilità, l'hanno sognato e l'hanno espresso nella loro arte. Penso che chi ha scritto Ritorno Al Futuro non si sia posto il problema sulle auto volanti o sulla tavola rotonda a scomparsa o sul giubotto ad asciugatura rapida. lo ha pensato e lo ha treasformato in finzione cinematografica, ma noi telespettatori ci siamo immersi nel suo sogno, per un attimo abbiamo immaginato assieme a lui un 2010 con le auto volanti e invece siamo nel 2022 a dibattere sul blocco del traffico delle auto euro4. Abbiamo bisogno di sognare, abbiamo bisogno di abbattere questo muro del presente, abbiamo bisogno di fantasticare, se non immaginiamo l'auto volante mai e poi mai si arriverà a farle. Negli anni 60 si sognava il video telefono, oggi facciamo le video chiamate su whatsapp e zoom, se negli anni 60 ci si fermava alla cornetta del telefono e a tutti i problemi sulle infrastrutture a quest'ora eravamo ancora col telefono a gettoni della Sip.
 
Più che sognare, direi avere immaginazione e fantasia, qualità che non tutti hanno.
Io da ragazzino ne avevo in quantità (inventavo di tutto: storie, personaggi, auto, moto... persino animali!), poi crescendo si sono drasticamente ridotte.
Ora ogni tanto provo a immaginare di progettare la mia auto ideale, quella che mi darebbe il massimo del piacere di guida, ma desisto presto, perché so che tanto resterebbe solo nella mia mente.
 
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Aggiungo: oggi l'unico vero "pazzo sognatore" che riesce a concretizzare le proprie fantasie (più o meno malate, a seconda dei punti di vista) pare essere Elon Musk.
In Italia non ne vediamo dai tempi di Leonardo da Vinci. Abbiamo avuto grandissimi scienziati, inventori, artisti ecc.. ma dai tempi di Leonardo più nessuno con la mente in grado di spaziare oltre l'immaginabile e anticipare il futuro.
 
Si... ma c'è un problema su quello che dite. Che quei tempi sono già superati, ovvero prima bastava inventare qualcosa e il "mondo" ne beneficiava e spesso procurava molte opportunità. Questo ha portato benessere e prosperità, soprattutto demografica, quindi se da una parte oggi queste "scoperte" o invenzioni avanzano di un gradino in più la progressione dell' evoluzione dell'uomo dall'altra provocano "disastri" sociali se non pianificate con cura. Esempio banale iniziato con i centri commerciali che avevano praticamente azzerato il commercio "cittadino" con negozi che avevano anche oltre 50-60 anni di storia alle spalle. Poi è arrivato l' e-commerce dove ti basta cliccare su un pulsante e il giorno dopo hai fuori dalla porta il pacco, e i centri commerciali stanno andando in rovina. Facile parlare quando non si è coinvolti in queste problematiche ma andatelo a dire a chi da anni faceva un tipo di lavoro o aveva una attività ed è stato costretto a reinventarsi, sempre se hai i mezzi e le opportunità, magari quando hai 50, 60 anni.
E' vero che i sogni non hanno limiti, ma oggi se non si sta attenti rischi che con quelli vai a sbattere contro un bel muro facendoti molto male.
 
Si... ma c'è un problema su quello che dite. Che quei tempi sono già superati, ovvero prima bastava inventare qualcosa e il "mondo" ne beneficiava e spesso procurava molte opportunità. Questo ha portato benessere e prosperità, soprattutto demografica, quindi se da una parte oggi queste "scoperte" o invenzioni avanzano di un gradino in più la progressione dell' evoluzione dell'uomo dall'altra provocano "disastri" sociali se non pianificate con cura. Esempio banale iniziato con i centri commerciali che avevano praticamente azzerato il commercio "cittadino" con negozi che avevano anche oltre 50-60 anni di storia alle spalle. Poi è arrivato l' e-commerce dove ti basta cliccare su un pulsante e il giorno dopo hai fuori dalla porta il pacco, e i centri commerciali stanno andando in rovina. Facile parlare quando non si è coinvolti in queste problematiche ma andatelo a dire a chi da anni faceva un tipo di lavoro o aveva una attività ed è stato costretto a reinventarsi, sempre se hai i mezzi e le opportunità, magari quando hai 50, 60 anni.
E' vero che i sogni non hanno limiti, ma oggi se non si sta attenti rischi che con quelli vai a sbattere contro un bel muro facendoti molto male.

È vero quello che scrivi, e questo si riallaccia al tuo precedente intervento: la selezione naturale.
In natura come tra gli esseri umani, ha maggiori probabilità di sopravvivenza chi ha maggiori capacità di adattamento ai cambiamenti.
 
E' sempre stato così: quando ci sono cambiamenti alcuni ci guadagnano e altri ci perdono.
Ma non si può dire: "Amazon è il male" perché fa chiudere il centro commerciale. Il lavoro si trasforma e bisogna corrergli dietro.
Si parla di perdita di occupazione, ma in realtà si è solo trasformata.
Così come i robot in catena di montaggio: oggi ci sono meno operai rispetto agli anni '70, ma ci sono molti più ingegneri e tecnici specializzati.
 
Si parla di perdita di occupazione, ma in realtà si è solo trasformata.
Non proprio, primo perchè tu parli di numeri come chi ci sta dietro siano solo delle pedine che scarti, muovi di qua e di la.
Il fatto che ogni lavoratore ha delle radici spesso profonde come una famiglia, degli obblighi finanziari e spesso morali verso altre persone della stessa famiglia o parenti quindi ripeto è facile dire : questo qiu lo sposti di la e quello la di qua. Secondo, c'è uno studio internazionale serio dell'Unione Europea dove viene evidenziato che dal 2008 a oggi per ogni lavoratore assunto nell' e-commerce si ha una perdita netta di 6 posti di lavoro. Oltre a negozi chiusi, quindi affitti non percepiti, tasse non percepite, e la micro economia dei paesi interamente azzerata.
 
E' sempre stato così: quando ci sono cambiamenti alcuni ci guadagnano e altri ci perdono.
Si ma prima il margine per trovare un altro lavoro c'era oggi non c'è più. Vallo a dire a uno di 45-60 anni di reinventarsi, oltre a trovare poi chi è disposto ad assumerlo dato che non ci sono incentivi per loro a dispetto di giovani che gli dai una brancata di riso e non paghi tasse.
 
È vero quello che scrivi, e questo si riallaccia al tuo precedente intervento: la selezione naturale.
In natura come tra gli esseri umani, ha maggiori probabilità di sopravvivenza chi ha maggiori capacità di adattamento ai cambiamenti.
Si ma se prima i danni collaterali potevano essere superati, o quantomeno avevi speranza di superarli oggi per chi ha una certa età e obblighi finanziari che la vita moderna impone oggi più che in passato da rispettare non è dura è peggio.
 
Non proprio, primo perchè tu parli di numeri come chi ci sta dietro siano solo delle pedine che scarti, muovi di qua e di la.
Il fatto che ogni lavoratore ha delle radici spesso profonde come una famiglia, degli obblighi finanziari e spesso morali verso altre persone della stessa famiglia o parenti quindi ripeto è facile dire : questo qiu lo sposti di la e quello la di qua. Secondo, c'è uno studio internazionale serio dell'Unione Europea dove viene evidenziato che dal 2008 a oggi per ogni lavoratore assunto nell' e-commerce si ha una perdita netta di 6 posti di lavoro. Oltre a negozi chiusi, quindi affitti non percepiti, tasse non percepite, e la micro economia dei paesi interamente azzerata.


Ma io non ho proprio accennato alla questione che esponi tu E' ovvio che per alcuni è molto difficile, se non impossibile seguire i cambiamenti o reinventarsi. Soprattutto qua in Italia.
Quindi in molti casi è senz'altro una tragedia.

Sui posti di lavoro persi invece non sono di nuovo d'accordo. Molti negozianti chiudono, ma molti più informatici servono. Molti magazzinieri, molti fattorini. Sono tutti lavoratori NUOVI. Poi pari di economia di un paese, ma io quando parlavo di trasformazione facevo il conto nel mondo, non in Italia.
 
Ma io non ho proprio accennato alla questione che esponi tu E' ovvio che per alcuni è molto difficile, se non impossibile seguire i cambiamenti o reinventarsi. Soprattutto qua in Italia.
Quindi in molti casi è senz'altro una tragedia.

Sui posti di lavoro persi invece non sono di nuovo d'accordo. Molti negozianti chiudono, ma molti più informatici servono. Molti magazzinieri, molti fattorini. Sono tutti lavoratori NUOVI. Poi pari di economia di un paese, ma io quando parlavo di trasformazione facevo il conto nel mondo, non in Italia.
Infatti sei hai notato nel messaggio ho scritto in Europa per uno assunto nell'e-commerce persi 6 posti di lavoro. E dubito che chi lavorava in un negozio poi va a fare, anzi, lo assumono come l'ingegnere...
 
Ma io non ho proprio accennato alla questione che esponi tu E' ovvio che per alcuni è molto difficile, se non impossibile seguire i cambiamenti o reinventarsi. Soprattutto qua in Italia.
Quindi in molti casi è senz'altro una tragedia.

Sui posti di lavoro persi invece non sono di nuovo d'accordo. Molti negozianti chiudono, ma molti più informatici servono. Molti magazzinieri, molti fattorini. Sono tutti lavoratori NUOVI. Poi pari di economia di un paese, ma io quando parlavo di trasformazione facevo il conto nel mondo, non in Italia.

Quindi cosa vogliamo, anzi, dove vogliamo arrivare ? Viva il futuro e mandiamo a puxxane l'intero sistema sociale ? Allora è quello che ho detto : selezione naturale. Chi c'è c'è per gli altri chi se ne frega...
 
E' sempre stato così: quando ci sono cambiamenti alcuni ci guadagnano e altri ci perdono.
Ma non si può dire: "Amazon è il male" perché fa chiudere il centro commerciale. Il lavoro si trasforma e bisogna corrergli dietro.
Si parla di perdita di occupazione, ma in realtà si è solo trasformata.
Così come i robot in catena di montaggio: oggi ci sono meno operai rispetto agli anni '70, ma ci sono molti più ingegneri e tecnici specializzati.


Meno operai XXXXX
Piu' ingegneri/tecnici QUANTI
??
 
nel mondo dell'e-commerce servono informatici, esperti di marketing e tutto il comparto della logistica che va dal fattorino che prende il pacco dal piccolo commerciante (virtuale o reale, volendo le due cose possono coesistere) fino al fattorino che recapita il pacco al cliente anche dall'altra parte del mondo, passando per depositi, aerei, navi container e centri di stockaggio. Ma senza sognatori non ci sarebbe Amazon ne Tesla ne Apple ne CocaCola
 
Credo che si sia perso di vista completamente il tema dell’argomento. Siamo in ZF e non OT, e l’opener parlava nel primo post di “Saloni” che non ci sono più, di vetture moderne molto diverse da quelle del passato, di interesse e passione per l’auto nel passato e nel presente, dei concept di una volta e di oggi, con quelli di oggi molto meno avveniristici, di capacità di essere “visionari” (nell’accezione odierna, cioè di saper prevedere il futuro) e tematiche simili.
 
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