<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Narratori di un futuro | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Narratori di un futuro

Pensa che spesso e volentieri neanche i "vecchi" appassionati di oggi sanno da che parte sta la trazione!!
un aneddoto primi anni '80

in un piazzale innevato prima della salita un'Alfasud ed una 128 stavano venendo catenate alle ruote anteriori, arriva un tizio con BMW 316, e ...li imita...
;)
 
un pò in tutti i settori la mia impressione è che si naviga a vista, anche con l'elettronica, i saloni e le fiere servivano e servono sia a presentare i prodotti nuovi, sia per avere un confronto diretto e veloce con la concorrenza (sia i tecnici che il cliente poteva confrontare nel giro di qualche minuto la qualità di una fiat con una volkswagen con una renault ecc ecc), mettevano in mostra il prodotto "manifesto" e mettevano in mostra improbabili concept che erano dei laboratori tecnici, tecnologici e artistici, quello che nella nostra mente abbatteva il muro del presente per farci immaginare e sognare un futuro. Chiedete a qualsiasi adolescente come s'immagina il futuro, probabilmente in pochi risponderanno. Allo stesso tempo anche la narrativa ha abbandonato la fantascienza così come il cinema, tutti film storici o che al massimp parlano di realtà.
 
Poi capiamoci, ci sono posti che pur essendo dentro i grandi flussi turistici conservano il loro fascino, ma vanno visitati fuori stagione o ''fuori orario''.


Beh....
Roma e' Roma
( e resta la piu' bella citta' del mondo nonostante tutto )
Ma un conto era visitarla negli anni 60
( sembrava di muoversi come nei film di Sordi e Fabrizi )
Un conto negli anni 90, quando ci portai mio figlio.
Code, sempre code, qualsiasi chiesa o museo uno volesse visitare.
Prezzi alle stelle
Comprese....Le storiche trattorie, diventate nel frattempo mangimifici per i turisti.

E' li' il bello....
Allora era buono qualsiasi momento
 
Beh....
Roma e' Roma
( e resta la piu' bella citta' del mondo nonostante tutto )
Ma un conto era visitarla negli anni 60
( sembrava di muoversi come nei film di Sordi e Fabrizi )
Un conto negli anni 90, quando ci portai mio figlio.
Code, sempre code, qualsiasi chiesa o museo uno volesse visitare.
Prezzi alle stelle
Comprese....Le storiche trattorie, diventate nel frattempo mangimifici per i turisti.

E' li' il bello....
Allora era buono qualsiasi momento

Infatti l'ultima volta che ci sono stato era in gennaio. Una settimana. Tempo splendido, praticamente primavera. Musei vaticani beccata l'entrata gratuita, pochissima gente. Così te la godi.
Come a Mont Saint Michel, la gente se ne andava noi arrivavamo. Visita notturna all'abbazia quattro gatti. Luci soffuse, in ogni ambiente c'era un suonatore: nella navata c'era una ragazza stupenda che suonava l'arpa. Una magia mai più provata.
 
Li' mi e' andata male....
A partire dal posteggio ad una distanza siderale
tanta era la gente che c'era ( tipo 91/92, ferie Agostane obbligate )
 
In un momneto di riflessione ho fatto un viaggio temporale a 30 anni fa, ricordo quei saloni internazionali ricchi di vetture, ricchi di novità, ricchi di concept! Ogni casa automobilistica, ogni studio di design, ogni azienda di componentistica si raccontava e ci raccontava di un futuro, mettevano in mostra auto con nuove forme di propulsione, nuove forme di carrozzeria, nuovi modi di concepire il "living", idee su idee da prendere e sviluppare sulla produzione di serie. Compravamo le riviste che ci facevano le comparative, non importa se erano vetture popolari entrylevel o auto da sogno, le mettevano tutte assieme in un piazzale, facevano le stesse foto e stilavano una pagella, noi lettori nelfrattempo aspettavamo il prossimo salone per vedere quale auto dalla forma ovoidale avrebbe presentato la Bertone, quale auto volante avrebbe presentato la Pininfarina, quale concept avrebbe anticipato il corso stilistico delle Volvo....nelfrattempo compravamo la nostra Dyane o Visa o Panda usata, appiccicavamo i nostri bei adesivi O.Neill, Vagabond, Charro, la lingua dei Rolling Stones, Malossi, Polini, Pioneer, Kenwood, Camel Trophy, Lucky Strike, Marlboro, Ferrari.....erano i nostri "tatuaggi" che però mettavamo e toglievamo liberamente senza far danni (o quasi). Perchè scrivo questo? Perchè vedo che le cose sono cambiate, abbiamo rimpiazzato gli adesivi coi tatuaggi ma nelfrattempo sono spariti i saloni internazionali e di conseguenza è scemato l'interesse verso le auto, è cambiato anche il rapporto che si ha con questo oggetto, è cambiato il modo di sceglierla, sono cambiate le priorità e quasi più nessuno ha più il piacere della domenica mattina di lavare la macchina a mano in cortile. Non ci sono più i concept, i designer non ci raccontano più come sarà il futuro, le case automobilistiche non anticipano più il corso stilistico delle loro auto, si naviga a vista, un passettino alla volta. Una volta si accettava il cambiamento, oggi no. Una volta si accettava la 164 che passava dalla trazione posteriore all'anteriore, si accettava perchè veniva percepita come un auto moderna che non aveva più nulla a che fare con la 90 che a sua volta derivava dall'Alfetta, aveva una meccanica meno raffinata ma era stramaledettamente moderna, veniva allestita su un pianale condiviso con Fial Lancia e Saab ma era stramaledettamente moderna e bella, e oggi? Guardiamo le recensioni delle BMW e Mercedes elettriche allestite sulla base meccanica delle corrispettive endotermiche, e le auto volanti? E l'elettrico? tutto qui? Negli anni 80 i problemi erano due, il peso e l'autonomia, oggi i problemi sono 2, il peso e l'autonomia. Possibile che di quei concept non è rimasto più nulla? Possibile che ci si è fossilizzati così? Possibile che nessuno più è disposto ad accettare il cambiamento? O è che nessuno ha il coraggio di FARLO sto benedetto cambiamento? Forse solo uno....uno che non aveva mai fatto le automobili, la Tesla, forse è l'unico che forse per ingenuità cerca di guardare avanti.

Guardare avanti, vuol dire tutto e niente. Prima di fare qualsiasi considerazione si dovrebbe stabilire cosa vuol dire guardare avanti. Primo, immaginare un futuro che comunque dovrà essere condiviso dai più. Secondo, studiare se potrà essere fattibile e sostenibile. Terzo, stabile degli obiettivi realmente raggiungibili. Quarto, darsi dei punti intermedi di verifica. Quinto, interrogarsi che se gli obiettivi raggiunti sono realmente nella direzione giusta. Tutte cose che oggi semplicemente mancano, perchè la storia o il futuro come dir si voglia, in tutti i campi, la sta scrivendo la "selezione naturale".
Ergo selezione naturale :
Gli individui di una stessa specie si differenziano l'uno dall'altro per caratteristiche genetiche e quindi fenotipiche. La teoria della selezione naturale prevede che all'interno di tale variabilità, derivante da mutazioni genetiche casuali (nel senso che esse avvengono casualmente e non in funzione di un adattamento), nel corso delle generazioni successive al manifestarsi della mutazione, vengano favorite ("selezionate") quelle mutazioni che portano gli individui ad avere caratteristiche più vantaggiose in date condizioni ambientali, determinandone, cioè, un vantaggio adattativo (migliore adattamento) in termini di sopravvivenza e riproduzione. La selezione naturale quindi, favorendo le mutazioni casuali vantaggiose, funziona come meccanismo deterministico, opposto al caso.
 
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