<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Museo Alfa Romeo: finalmente il TAR ha respinto il vergognoso ricorso contro il vincolo. | Page 209 | Il Forum di Quattroruote

Museo Alfa Romeo: finalmente il TAR ha respinto il vergognoso ricorso contro il vincolo.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/08/04/in-edicola-sul-fatto-del-lunedi-del-5-agosto-quel-che-resta-di-arese-e-mirafiori/241603/

nessuno oggi ha notato la prima pagine del Fatto Quotidiano?
 
Dalla pagina facebook per salvare il Museo di Arese:

UNA PICCOLA FOTOGRAFIA DI QUELLO CHE ABBIAMO FATTO IN QUESTI ANNI.

Nel 2009 dopo la chiusura di tutti gli enti Alfa Romeo rimasti si ha la paura reale che il Museo possa essere smantellato e qualche prezioso oggetto venduto.
Un gruppo di persone interne all'azienda chiede aiuto al Ministero dei Beni Culturali e alle istituzioni locali.
Nel 2010 il Sindaco di Arese, Gianlugi Fornaro, chiede al Ministero dei Beni Culturali di verificare la possibilità di vincolare il Museo Storico Alfa Romeo perché ha paura che Fiat possa smantellare l?intero sito e portare via le vetture.

Il 14 gennaio 2011 la commissione del Ministero dei Beni Culturali e i Beni Culturali della Regione Lombardia, che devono decidere la validità del vincolo vogliono capire se è un problema sentito dall'intera collettività.
Viene messo on line la sera stessa un blog che riceve in 10 giorni poco meno di 1000 messaggi provenienti da tutto il mondo che testimoniano l'affetto verso la storia industriale di questo marchio, verso il Museo Storico Alfa Romeo.
http://museoalfaromeoarese.blogspot.it/

Il 31 gennaio 2011 Il Ministero dei Beni Culturali conferma il vincolo, a tutta la collezione museale e anche al suo contenitore.

Il 7 febbraio 2011 Fiat decide di chiudere il Museo Storico (il 4° per importanza al mondo nel settore Automotive) a tempo indeterminato con la motivazione di ?lavori di manutenzione straordinaria?.

Ci fu abbastanza clamore perché eravamo nell? anno del 150° anniversario dell?unità dell?Italia e la Fiat chiudeva Arese per aprire il ?nuovo? Museo dell?Automobile di Torino rinominato e dedicato per l?occasione a ?Giovanni Agnelli?, dove ci fu anche la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Anche i media si interessavano della questione, qui un pezzo di quel servizio andato in onda su Italia 1 il 18 marzo 2011
Il Mito Oscurato
https://www.youtube.com/watch?v=sv16LWmjTJo

il 25 marzo 2011 la Fiat fa ricorso al TAR sia per la collezione museale che per il ?contenitore?. Un ricorso durissimo contro Regione, Provincia di Milano, Comune di Arese, Rho, Garbagnate e Lainate e i rispettivi sindaci, e contro il Ministero dei Beni Culturali.

Il 2 aprile 2011 per ringraziare il Ministero dei Beni Culturali è stato organizzato un evento che collegasse Arese con Milano, 101 vetture dagli anni 30 in poi si sono disposte in Piazza del Duomo dove un logo di 400 mq ha ricordato la "milanesità" del marchio, alla presenza del Sindaco di Arese, dell?Assessore Terzi, dell?Archivista di Stato del Ministero dei Beni Culturali Maurizio Savoja e dello staff di Andrea Costa della Sovrintendenza dei Beni Culturali della Regione Lombardia.
Un evento unico nel suo genere, ad oggi non più ripetibile.

In questi mesi sono usciti numerosi articoli sia su quotidiani importanti come il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport che vi ho allegato nella mail precedente, ma anche di riviste di settore come Quattroruote, si sono spese molto per questa questione.

Nel 2012 viene approvato il piano regolatore sull?area dove due Comuni quello di Arese e Lainate aderiscono mentre i comuni di Rho e Garbagnate non lo fanno e restituiscono gli oneri di urbanizzazione precedentemente incassati. (Il Museo è costruito interamente sull?area di Rho)

Siamo in una situazione di stallo perché nessuna impresa investirebbe su metà area, sia nel ramo commerciale che in quello residenziale, perché avrebbero come ?vicini di casa? le aree dei comuni di Rho e Garbagnate nello stato di abbandono.

Lo sblocco della situazione arriva con ComunImprese che ha promosso nel ottobre dell?anno scorso, un piano per la riqualificazione dell?intera Area, sposato da tutti e 4 i Comuni e presentato al Ministero di Sviluppo Economico a Roma, dove in primo luogo oltre al Centro Commerciale si agevolano le aziende a investire in quell?area per farla diventare un polo di eccellenza tecnologica.
Potete vedere una sintesi del progetto sul loro sito internet: http://www.comunimprese.it/
Tra le tante voci gira anche quella di un possibile coinvolgimento di Volkswagen che sarebbe interessata all?acquisto di parte dell?area.
Come ciliegina della torta c?è la richiesta di riaprire il Museo in ottica di Milano Expo 2015 come fulcro di tutta questa attività.

Tra i promotori di questo progetto c?è anche Giuseppe Augurusa attuale assessore del Comune di Arese con deleghe su Politiche del lavoro, Sviluppo e Attività di impresa - Partecipate e controllate - Cultura ? ma soprattutto sull? Attuazione Accordo di Programma ex Alfa Romeo

http://www.quattroruote.it/notizie/industria/arese-piano-di-rilancio-con-sorpresa

http://www.quattroruote.it/notizie/industria/area-ex-alfa-romeo-nel-piano-di-rilancio-anche-il-recupero-della-pista-di-prova

Il mese scorso è arrivato il momento giusto per un coinvolgimento del Presidente della Regione e così ci siamo attivati per informarlo su tutto quello che è stato fatto.

La Regione convoca l'azienda e il ministero dei Beni Culturali, ed è la prima volta dopo due anni e mezzo che Fiat si dimostra "collaborativa" per una possibile riapertura del Museo.

L'azienda, proprietaria del marchio, in ogni caso non farà niente se non avrà nulla in cambio.

Regione Lombardia e gli enti locali, in primis il Comune di Arese, il Ministero dei Beni Culturali, si sono resi disponibili a fare qualsiasi cosa per poter raggiungere l'obbiettivo finale.

L'intesa c'è stata, il tavolo è aperto, e questo risultato lo si deve alle persone che dietro continuano a lavorare per il Museo Storico.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151465655356160&set=a.397148571159.182043.141894056159&type=1&theater

A noi Alfisti non ci resta che continuare a sperare consapevoli che prima o poi potremo ritornare nella nostra casa: il Museo Storico Alfa Romeo di Arese.

Buone Vacanze a tutti.
 
Il riassunto cronologico che posta fpaol presenta alcuni aspetti piuttosto interessanti.

Il primo è che il ministero si sarebbe mosso su segnalazione di "un gruppo di persone interne all'azienda. Ripeto: interne all'azienda. Se è vero, hai detto cotica.

Ossia, se qualcuno legittimamente si figurava un quadro in cui uno zelante funzionario pubblico ministeriale in cerca di notorietà agiva motu proprio in base a sospetti ed illazioni tutte da verificare, e secondo qualcuno piuttosto fantasiose, beh, il quadro si ribalta. I sospetti arrivano invece da persone interne all'azienda, nella disponibilità di informazioni ben più sensibili e riservate, che per chiamare il ministero devono in un certo senso anche "tradire" il proprio datore di lavoro: insomma, non esattamente illazioni gratuite rivendute un tanto al kilo.

Gli altri due elementi secondo me di non scarso interesse sono questi piani che prevedono ad Arese un centro tecnico e la pista di collaudo.

Domanda: con Alfa che è stata incartata ed infilata nel trolley di Marchionne in partenza, a chi serve un centro tecnico ed una pista di collaudo?
 
alexmed ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Domanda: con Alfa che è stata incartata ed infilata nel trolley di Marchionne in partenza, a chi serve un centro tecnico ed una pista di collaudo?

Niente?

Ah boh, sono mica Marzullo io. Se qualcuno trova interessante la domanda abbozzerà una possibile risposta. A meno che non consideri la domanda retorica, ma assicuro che non lo é.

AFiat in Italia avanzano strutture, inclusi centri tecnici, di design e piste di collaudo, anche se rimanesse. Figuriamoci se fa i bagagli e se ne va.

Ergo?
 
Sarebbero l'antipasto solo ipotizzando una calata del barbaro d'oltralpe.

Che potrebbe avvenire solo se in dote ricevesse un marchio nostrano.

Teoria già sviluppata, che però farebbe contrasto con il percorso intrapreso (diciamo abbozzato) dal marchio e sbandierato da Mirafiori.

Sempre che, come ipotizzato da chi non dimentica l'estrema abilità del pokerista Marchionne, non sia tutta una manovra per far aumentare valore ed appel del brand in ottica "cessione".

Oggettivamente, sarebbe macchiavellico.
 
vecchioAlfista ha scritto:
Sarebbero l'antipasto solo ipotizzando una calata del barbaro d'oltralpe.

Che potrebbe avvenire solo se in dote ricevesse un marchio nostrano.

Teoria già sviluppata, che però farebbe contrasto con il percorso intrapreso (diciamo abbozzato) dal marchio e sbandierato da Mirafiori.

Sempre che, come ipotizzato da chi non dimentica l'estrema abilità del pokerista Marchionne, non sia tutta una manovra per far aumentare valore ed appel del brand in ottica "cessione".

Oggettivamente, sarebbe macchiavellico.

Per la verità il percorso intrapreso farebbe proprio supporre la calata del barbaro: 2 soli modelli in gamma, agonizzanti entrambi, senza restyling per entrambi, concessionarie che continuano a chiudere, vendite sempre col segno -, quota di mercato tendente a zero.
Le dichiarazioni ufficiali invece no, indirizzano verso altri scenari, ma ad oggi (4c a parte) alle parole non sono mai e sottolineo mai seguiti i fatti. Le dichiarazioni di Marchionne mi fanno venire in mente, ma al contrario questi versi:

"di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno"

Però l'unica cosa certa sono le dichiarazioni ufficiali ed a quelle ci dobbiamo attenere, compresa l'ultima sulla produzione dell'Alfa fuori dall'Italia. E si torna di nuovo, come il cane che si morde la coda, alla domanda iniziale di Bellicapelli.

PS

Oggi mi sto spupazzando la 75 ;)
 
transaxle73 ha scritto:
Quindi stai immaginando che operazioni tipo la pista di Nardò rappresenta solo l'antipasto?

Come detto, non vorrei rispondermi da solo o farmi dei film fantasiosi.

Certo, se non saltano fuori alternative plausibili su chi sia il destinatario di questa pista di collaudo ed annesso centro tecnico / design, posto in Arese ( mica Ladispoli ) , quindi al centro della storia Alfa, ma nel contempo lontano da qualunque altra facility produttiva ( sia di fiat che di altri ).... le ipotesi si sprecano.

Un paio di fatti paiono certi: Fiat se ne sta andando, eppure qualcuno sta apparecchiando un tavolo. Chi ci capisce...
 
P.s. aggiungo: del resto, qualcuno ha mai visto approntare un centro tecnico / design ( di che cosa? ) con annessa pista di collaudo ( di che cosa? ) senza un committente precisato ( e produttore di cosa )?

Così, tanto per, "metti caso che passa di qui casualmente un costruttore di automobili e gli piace.... gli vendo il terreno"?

Sarebbe un po' come decidere di costruirci sopra una centrale termonucleare. Così...."metti caso che un domani passa di qui un gestore di energia elettrica, gli piace ed ho venduto il terreno". Un po' fantasioso no?

Delle due l'una: o è per l'unico costruttore nazionale - che però nega ed odia quel posto al punto da averlo chiuso da ex proprietario - o è per qualcun altro, che ad Arese ha fiutato oro, anche se muove da lontano.

Ora fate voi.... su una pista di collaudo tecnicamente ci si possono collaudare anche biciclette, tricicli, carriarmati, biglie o trattorini rasaerba ( specie quelli Honda pare abbisognino di parecchio spazio ) , però.... boh.

http://www.alvolante.it/news/audi_arese-614801044
 
l'alfa è stata venduta, la 4c e i piccoli aggiornamenti di mito e giulietta sono solo i primissimi lavori del nuovo proprietario, poi spesso ci si dimentica dell'abarth, del suo reparto corse, della sua sede distaccata e del suo capannone dedicato......certo la pista potrebbero fargliela a torino ma esistono i compromessi e le promesse per calmare le acque. per me è solo una promrssa da marinaio e resto convinto che da 6 mesi circa l'alfa è stata venduta.
 
fpaol68 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Sarebbero l'antipasto solo ipotizzando una calata del barbaro d'oltralpe.

Che potrebbe avvenire solo se in dote ricevesse un marchio nostrano.

Teoria già sviluppata, che però farebbe contrasto con il percorso intrapreso (diciamo abbozzato) dal marchio e sbandierato da Mirafiori.

Sempre che, come ipotizzato da chi non dimentica l'estrema abilità del pokerista Marchionne, non sia tutta una manovra per far aumentare valore ed appel del brand in ottica "cessione".

Oggettivamente, sarebbe macchiavellico.

Per la verità il percorso intrapreso farebbe proprio supporre la calata del barbaro: 2 soli modelli in gamma, agonizzanti entrambi, senza restyling per entrambi, concessionarie che continuano a chiudere, vendite sempre col segno -, quota di mercato tendente a zero.
Le dichiarazioni ufficiali invece no, indirizzano verso altri scenari, ma ad oggi (4c a parte) alle parole non sono mai e sottolineo mai seguiti i fatti. Le dichiarazioni di Marchionne mi fanno venire in mente, ma al contrario questi versi:

"di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno"

Però l'unica cosa certa sono le dichiarazioni ufficiali ed a quelle ci dobbiamo attenere, compresa l'ultima sulla produzione dell'Alfa fuori dall'Italia. E si torna di nuovo, come il cane che si morde la coda, alla domanda iniziale di Bellicapelli.

PS

Oggi mi sto spupazzando la 75 ;)

vero anche questo.

Inoltre 4C e spider sarebbero due prodotti d'immagine ma estranei alle economie ed alle logiche produttive di fiat. Ergo, non vi sarebbe neppure un problema legato alla produzione ed alla pianificazione industriale...

PS - Grande...mi fai venir voglia di tirar fuori la 75...è sempre un piacere da veri Alfisti :D 8)
 
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