<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Museo Alfa Romeo: finalmente il TAR ha respinto il vergognoso ricorso contro il vincolo. | Page 133 | Il Forum di Quattroruote

Museo Alfa Romeo: finalmente il TAR ha respinto il vergognoso ricorso contro il vincolo.

grazie Giampy.
Sei sempre il meglio :)

Purtroppo non vengono riportati i dati di alesaggio e corsa. Viene fatto riferimento alla cubature (1158 cc) ed alla potenza (31 CV a 2800 g/m) e velocità (75,5 kmh).

Descritto come un propulsore particolarmente innovativo, (codice T10), era stato sviluppato per avere un motore compatto in funzione di una meccanica "tutto avaavanti" (funzionale, a sua volta, ad abbassare il piano di carico del mezzo non avendo organi di rimando del moto "dietro").

Verrà accantonato a metà degli anni 60, lasciando i modelli privi di una versione Diesel, fino al 1973 (quando riappariranno i Perkins di "Giulia" memoria, da 1760cc e 50cv (fino al termine produzione negli anni 80).
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_Romeo

in effetti, il Romeo fu prodotto fino a fine anni 60. Però La Manovella parla di immatricolazioni fino all'83.
Non vorrei parlasse in realtà dei prodotti in joint Saviem

http://www.alfaklub.dk/index.php?option=com_content&view=article&id=212:200706&catid=69:60til69&Itemid=85
 
http://it-it.facebook.com/permalink.php?story_fbid=264180023620880&id=108297912548045

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=189003774509636&set=p.189003774509636&type=1&ref=nf

trovato questo su FB.

Qualcuno ha info in merito?? :shock:
 
vecchioAlfista ha scritto:
http://it-it.facebook.com/permalink.php?story_fbid=264180023620880&id=108297912548045

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=189003774509636&set=p.189003774509636&type=1&ref=nf

trovato questo su FB.

Qualcuno ha info in merito?? :shock:

Se vuoi approfondire ti consiglio di dare una occhiata alla pagina facebook del Club Alfa Milano, intanto ti segnalo questi 2 link:

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150444228026160.358289.141894056159&type=1

http://www.facebook.com/alfaclubmilano

La posizione del RIAR è se possibile ancora più vergognosa dell'intera vicenda.
Per fortuna non mi sono iscritto, avrei già stracciato la tessera a questo punto.

Torniamo a parlare di Alfa, altrimenti mi viene la nausea.
 
fpaol68 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
http://it-it.facebook.com/permalink.php?story_fbid=264180023620880&id=108297912548045

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=189003774509636&set=p.189003774509636&type=1&ref=nf

trovato questo su FB.

Qualcuno ha info in merito?? :shock:

Se vuoi approfondire ti consiglio di dare una occhiata alla pagina facebook del Club Alfa Milano, intanto ti segnalo questi 2 link:

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150444228026160.358289.141894056159&type=1

http://www.facebook.com/alfaclubmilano

La posizione del RIAR è se possibile ancora più vergognosa dell'intera vicenda.
Per fortuna non mi sono iscritto, avrei già stracciato la tessera a questo punto.

Torniamo a parlare di Alfa, altrimenti mi viene la nausea.

Più che altro, dispiace per la presa di posizione "a metà" di Ruoteclssiche.

Ma come?!
Salvare il contenuto senza la struttura??
Slegarne la collezione dal suo naturale alveo storico??
Trasportare le auto trinciando, di fatto, dl legame specifico che costituisce il valore aggiunto del museo??
Giustificare il tutto con l'incuranza (ma guarda un pò!?) in cui è lasciata Arese (invece di indignarsi)??

O di qua o di la. Le mezze misure sono solo cortesie che fiat non merita di questa vicenda.

E poi si fa difetto alla passione di quanti amano l'Alfa e l'automobilismo storico (mission per cui esiste Ruoteclassiche, direi). Con buona pace delle speculazioni immobiliari di fiat, che quando sono "ingiuste" e "pestano sotto i piedi" un pezzo di storia d'Italia, vanno condannate per intero (e non a metà).
 
vecchioAlfista ha scritto:
grazie Giampy.
Sei sempre il meglio :)

Purtroppo non vengono riportati i dati di alesaggio e corsa. Viene fatto riferimento alla cubature (1158 cc) ed alla potenza (31 CV a 2800 g/m) e velocità (75,5 kmh).

Descritto come un propulsore particolarmente innovativo, (codice T10), era stato sviluppato per avere un motore compatto in funzione di una meccanica "tutto avaavanti" (funzionale, a sua volta, ad abbassare il piano di carico del mezzo non avendo organi di rimando del moto "dietro").

Verrà accantonato a metà degli anni 60, lasciando i modelli privi di una versione Diesel, fino al 1973 (quando riappariranno i Perkins di "Giulia" memoria, da 1760cc e 50cv (fino al termine produzione negli anni 80).

Intanto, un grazie per avere suggerito il Sito Danese sui Romeo. :D
E' veramente interessante.

E' un peccato che da nessuna parte si possano trovare i dati di Alesaggio x Corsa del motore 1158 cc. - Diesel- 2 Tempi - 2 Cilindri e Compressore Roots.

Io seguito a sperare che l' amico " SZ " li possegga ed abbia ad omaggiarceli pubblicandoli. ;)

Questo motore Diesel del Romeo, era in effetti innovativo: soprattutto perche' il Prof. LIST ( o LISTZ ? ) coadiuvato dal Sig. BUSSO e dall' ALFA fino dai primissimi anni '50 desiderava sfruttare le grandi conoscenze della Casa in merito ai motori prodotti con sovralimentazione negli anni passati e presenti -(stiamo parlando di sperimentazioni degli anni '49 - '50 )-.

Il guaio fu che non ci fu materialmente il tempo per seguitare nella sperimentazione o quantomeno nella " evoluzione " di questo motore perche' l ' ALFA era a quell'epoca impegnata con le 159 da Corsa --- con la 1900 --- con la MATTA --- con quella piccola trazione Anteriore che non ebbe seguito ( e che fu ripresa piu' avanti negli anni ma anch' essa senza seguito --- e ne abbiamo parlato -) , con la vettura 3000 CM --- con gli studi del futuro motore da 1300 cc. della futura Giulietta Sprint del 1954 e della Berlina del 1955 ( motore che vesti' in contemporanea anche il Romeo a benzina ) e con tanti altri studi e sperimentazioni di quegli anni pieni di vèrve per la Casa.

La vendita al pubblico di qualche esemplare del Romeo Diesel
( la clientela infatti si focalizzo' sull ' acquisto dei Romeo con motore 1300 cc. a Benzina ) riservo' qualche sorpresa in merito alla robustezza del prodotto.
Qualche cliente denuncio' serie problematiche e dopo solo pochissimi anni questo furgone Diesel fu tolto dal listino prezzi Italiani.

Probabilmente se avessero potuto dedicare molto piu' tempo allo sviluppo ed al perfezionamento del " mezzo " , sarebbe potuto uscirne una buona alternativa al mod. a Benzina. Ma cosi' non fu. :oops:

In effetti il Romeo ebbe vita abbastanza lunga; anche perche' poi nel tempo fu chiamato F-11 --- F-12 --- A-11 --- A-12 ed anche con motore Perkins.

Desidero riproporTi una foto con relativo articolo del 1969. Esso si esprime in merito alla produzione del furgone presso la FADISA Spagnola.

Ti invio un caro saluto. Ciao. :thumbup:

Attached files /attachments/1295996=12315-DSCF4967.JPG
 
Grazie a te Giampi :)

Adesso mi fai morire di curiosità: non sapevo dell'esistenza di una "licenziataria" spagnola di nome FADISA. L'unica a me nota era la brasiliana FNM.

Hai qualche news?

Intanto cerco qualcosa sul web... :-o
 
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_Romeo

a giudicare da Wiki, la FADISA avrebbe prodotto solo il Romeo 2 con motore Perkins a nafta.

Nulla a che vedere con l'attività della FNM

Attached files /attachments/1296014=12316-fadisa_Alfa.jpg
 
http://stilealfaromeo.forumfree.it/?t=53332205&st=30
Mi permetto di pubblicare la risposta ufficiale del CLUB STILE ALFA ROMEO all'articolo di Ruoteclassiche critico con il RIAR per l'atteggiamento del museo:

Gentile sig. Alfredo Albertini,

con la presente per esprimere alcune considerazione sull'articolo da Lei pubblicato su RuoteClassiche di Marzo 2012,attualmente in edicola.

Se volessimo parlarLe "soltanto" della querelle inerente il Museo,non saremmo qui a scriverle:sinceramente - e i meglio informati lo sanno,tra cui Lei sicuramente - che ci sono molti atti da analizzare, molti scritti sui quali informarsi e moltissime variabili in gioco su questa triste vicenda che attanaglia moltissimi noi appassionati.

Il motivo principale che ci spinge a scriverle,dal remoto - e spesso dimenticato - Nord Est,nella fattispecie dalla città di Trieste ove ha sede la segreteria del nostro club, dedicata ai nostri amati Soci del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale è l'aver dipinto una situazione,un mosaico,un punto di vista che ci sta molto,anzi moltissimo a cuore.
Anzi,ci perdoni se non ci samo ancora presentati:siam di Stile Alfa Romeo,club affiliato al RIAR, Registro Italiano Alfa Romeo.
Partiamo dal presupposto che che la "verità" assoluta potrebbe non esistere: quella che in molti spacciano per realtà,si rivela esser ,a conti fatti, una delle mille diverse sfaccettature della luce che passa per un prisma,e da esso vien divisa in diversi colori...

Il suo ci è ben noto:come è assurto agli onori della cronaca in queste ultime ore,dalla pubblicazione dell'articolo.
Il nostro speriamo sia curioso di scoprirlo assieme in pochi minuti che siam costretti a rubare al suo tempo.

Lei ha usato il termine EPURARE: termine che da decenni ha assunto una connotazione ben precisa nel suo stesso utilizzo - e spesso negativa. Non so se pero' l'utilizzo che Lei ne avesse voluto fare, fosse stato nel senso stretto del suo significato - o - a fini giornalistici, per sottolineare un'azione di forza,di ipotetica prepotenza commessa da un "qualcuno". Che poi questo "qualcuno" ha un nome ed un cognome ben preciso nel resto dell'articolo,ed una carica istituzionale di un organismo PRESTIGIOSO.

Ci sentiamo di voler precisare,e ci piacerebbe aver conferma di una sua riflessione a riguardo, che se il suddetto termine è stato utilizzato nel suo stretto significato, cioè quelle di allontare persone ritenute INDEGNE...beh concordiamo perfettamente con la scelta del lemma.Il dizionario Sabotini-Coletti,consultabile anche online, le dà pienamente ragione e soddisfa anche il nostro gusto in merito alla scelta da Lei compiuta.

Si, caro Albertini,in quanto qua ci troviamo davanti ad un concetto semplice, lineare e quasi puerile nel doverlo spiegare: nella vita ci sono delle regole da rispettare, dei valori e delle scelte di comportamento sul come onorarle e farle rispettare.
Qua ci sa - e "ci sanno in molti", anche se parliamo per noi in prima persona ,che la querelle sollevata da piu' di qualcuno - non perdendo occasione per dar fiato alla bocca,in maniera spesso squallida - mina la credibilità della questione del Museo stesso che gli è tanto a cuore.
Se andassimo dietro ad editti e proclami, ci sembrerebbe di osservare la foto del Museo circondata da una cornice tarlata,che per lati ha veleni,risentimenti,arroganza ed un lato,oscuro - in quanto non si capisce dove voglia andar a parare!

Qua nel dimenticato Nord Est Friul-Veneto-Giuliano siamo un po' duri d'orecchie,pardon d'occhi, e non riusciamo a capire COME MAI uno stimato giornalista abbia scelto nel suo articolo, per parlare del duro momento del Museo, un'introduzione ed un epilogo dove la fa da spettatore il Registro di Marca con un immagine divisa, spaccata:sembriamo, sia come club affiliati che come privati, quasi capitanati da un "padre padrone" al quale è impossibile liberarsi da un giogo di tirannide, imposta per il vantaggio di ottenere in cambio benefici di chissà che genere...da Fiat,certificazioni,o chissàchè...

Sembra quasi che si voglia comunicare la visione ai lettori di un Registro debole, stanco, in balia di un "monocratico giudice" quando non lo è affatto: già leggiamo quotidianamente dalle pagine del noto social network "Facebook" continui attacchi verbali,bordate,irriverenti critiche, saccenti osservazioni,commenti sarcastici che minerebbero anche la pazienza di un santo o di un asceta,nei confronti del Presidente della massima istituzione rappresentante l'Alfa Romeo.
Ora ci si mette anche anche la carta stampata?
Ma ci permetta di sollevare il dubbio di chi alimenta - nemmeno tanto - dal dietro le quinte questo clima nei confronti della nostra beneamata associazione?

Sinceramente non ci sentiamo come club affiliato al RIAR,nè io nè i nostri soci,di appartenere ad un'inoculata immagine di un Presidente che "un giorno si sveglia ed epura...":ma stiamo scherzando?Leviamo subito questo velo di M&#257;y&#257;, con il quale si forse tenta di nascondere meriti e pregi di chi ha condotto il timone, in maniera PULITA e SERIA, del RIAR stesso sin dal 1983, volendone imputare un potere INTIMIDATORIO addirittura,come si legge nella seconda pagina dell'articolo,la 7 per la precisione.

Ma ci si è chiesto,a monte, perchè questi sodalizi sono stati "allontanati"?O cosi' dal nulla,si arriva ad una ponderata,dolorosa ma necessaria scelta per preservare la propria integrità morale,onestà intellettuale e chiarezza d'intenti del proprio operato - dimostrabile in decenni di attività,quando altri dovevan ancora farsi cullare sulle ginocchia,o eran ancora nei pensieri dei proprio genitori.

Come club siamo convinti che meglio essere in "pochi ma buoni" che un'armata Brancaleone,che non porta sulla lunga distanza nulla di buono,positivo e di concreto:sulla base del gridare proclami già noti,detti e stradetti,qualcuno qui - e non stiam parlando di sicuro del Presidente del RIAR - si sta creando un buon personaggio,una specie di immagine di Paladino della Verità assoluta,che forse in caso di necessità potrebbe diventare pure un martire.

Il RIAR che conosciamo come club affiliato è diverso da quello che il suo articolo,non ce ne voglia, lascia intendere: nel RIAR c'e' voglia di fare, di costruire, di innovare, di rinnovare pur mantenendo radici salde e profonde, si lascia molto spazio all'iniziativa in un clima collaborativo.
Si guarda al contemporaneo - senza rinunciare al passato che fa parte della nostra Storia:ma non si ha una distruttiva ottica " talebana",inevitabilmente ancorata ad un mondo che non c'e' piu' e non vi potrà essere se non nei sogni di chi non vuol crescere e si immedesima in un moderno (discutibilissimo...) Robin Hood che assomiglia forse di piu' ad un immaturo Peter Pan - non ammettendo a sè stesso che il mondo gira e non torna indietro ad aspettare lui e la sua strampalata Armata BrancaLeone a seguito.

Un' Armata Brancaleone di pessima taratura morale che soffiando certi termine come "Alfiat" o "AlFiattaro" ha alimentato un clima di odio e di divisione negli anni '90 fra gli appassionati della nuova generazione (rei di non esser patentati nell'epoca d'oro..),non a caso, e che oggi continua sull'onda della demagogia piu' stretta e del loro populismo piu' becero a far leva su temi seri come quello del "Museo": sa tanto di voler esser degli eroi di una vicenda complessa, di voler diventare un'icona della salvezza delle speranze del popolo Alfista stesso.
Ma il lupo non perde il vizio - proverbio azzeccatissmo in questo contesto - e basterebbe poco per capire con chi si a che fare e che credibile non è - come non ne è degno, di rappresentare una cordata di "unità Alfista" che tanto predica di voler perseguire e che per anni HA DISTRUTTO assieme ad altri..

Non ci crediamo ai "paladini" - e ricordiamoci che proprio i Templari han fatto una bruttissima fine, malgrado la loro indefessa (!) fede - di un qualcosa che è oramai a sfondo cieco:ci si autoprocla "eroi" di una lotta,di una guerriglia virtuale con adesivi,loghi e pagine di FaceBook ricche di belle parole si, ma che non saranno di certo un aiuto nella lotta della salvaguardia del Museo stesso anche se fan scena sulla massa.
Chi dovrà decidere non lo farà sulla base di qualche paginetta scritta ad arte o passi strappalacrime come commenti di filmati di una "golden age" (che rimpiangiamo ma sappiamo non puo' tornare adesso) - scritti forse per piu' mettersi in mostra, per rivalsa e fermiamoci qui..
E questa storia assumerebbeconnotati grotteschi in quanto,se da un lato si da un'immagine di un RIAR diviso,dove i club affiliati sembrerebbero "confusi" dalla situazione gestita col presunto pugno di ferro da un Presidente....dall'altro..- mi si perdoni - ma come Socio del Riar e come Presidente di un Club affiliato non posso tollerare che il mio, il nostro Presidente, Stefano d'Amico al vertice del massimo organismo internazionale del Marchio,riconosciuto dal codice della strada italiano,apprezzato in tutto il mondo,venga preso di mira, beffeggiato, schernito e continuamente provocato, offeso, stuzzicato da un gruppo di club che prima han chiesto l'affiliazione al registro stesso,l'han ottenuta e poi si comportano come nella fiaba de "La volpa e l'uva"...Per noi è' inaccettabile!

Ma si puo' far sapere da qualche parte,sulla carta stampata, che siamo felici di far parte del RIAR?Ma si puo' dire da qualche parte "Forza Stefano D'Amico" per il lavoro che lui e tutti i suoi collaboratori stanno svolgendo?Per tutti i Consiglieri?Ma si potrà legger da qualche parte "Noi come club affiliato siamo ORGOGLIOSI DI FAR PARTE DEL RIAR e facciamo quadrato attorno al nostro Presidente?"
E le tanto menzionate agevolazioni fiscali non sono il MOTORE di un'associazione del calibro del RIAR?
Basta usarle come "leva" per dragar consensi....

Scusi questo lungo scritto,davvero, ma leggere continui reiterati attacchi verso l'Istituzione di cui FELICEMENTE facciamo parte ad un certo punto,"è troppo" - e sono mesi che andiamo avanti cosi':e se adesso ,magari abbiam travisato,ma ci si mettesse anche RuoteClassiche,fornendo un'immagine "talebana" ben distante da quella che è la realta...beh..dissentiamo in quanto viviamo il clima del RIAR,partecipiamo alle Riunioni,abbiamo seguito l'iter degli episodi descritti e...ci sarebbe altrettanto,tanto,da dire per par condicio...
Raduni evento spettacolari:convolgimento in un clima di estrema cordialità e benevolenza dove vengono trasmessi VALORI che le parole non possono descrivere,ma che solo sguardi negli occhi - specchio dell'anima - posson comprendere.Il Riar è ben altra cosa di un'istituzione dipinta come in balia di poteri forti che "non se ne importa" della Passione,del Marchio e del Museo.

Magari l'avremo solo annoiata,magari le avremo dato qualche spunto di riflessione,magari non ci saremo riusciti...pero' anche noi volevamo dir la nostra su questo articolo e le mandiamo un grande,forte ed ovviamente Alfista, saluto.

Rodolfo P. Frausin
Presidente di Stile Alfa Romeo - club affiliato al RIAR -


Francamente non conoscevo il club "StileAlfa di Trieste.
Francamente non conosco neppure le stringenti problematiche di cui viene fatto riferimeto e che riguardano le liti intestine ai club (a questo punto, da socio ASI, me ne guarderò bene di avvicinarmene :rolleyes:)

Però c'è una cosa che non posso fare a meno di chiedere al sig, Frausin (con la speranza effimera che anche lui legga il forum di 4R); domande che non posso fare a meno di pormi:

- ma nell'attuale situazione, un Alfista qualsiasi, innanzi allo smembramento ventennale di Arese, alla dilapidazione di tutto ciò che è Alfa che CULMINA con lo smantellamento voluto dal museo, COME DEVE PORSI?

- innanzi alla vicenda Museo, l'atteggiamento ed i proclami del riar e dei club come il suo, che oltre a non esprimere SDEGNO paiono andare "a braccetto" con chi propugna la fine di Arese, come devono essere letti dall'uomo comune?

- non le pare che "andare a braccetto" con chi propugna e manifesta una volontà che è agli antipodi dei fini e delle aspettative dell'associazionismo Alfista, possa essere fonte di "dubbio" e foriero di cattivi pensieri?

- data l'attuale situazione di grave pericolo che corre il museo, non sarebbe stato più opportuno una replica che, seppur nella salvaguardia del prestigio del riar, calcasse maggiormente l'attenzione sul vero problema, ovvero la difesa di Arese?

- non le pare che mostrarsi continuamente accondiscendente con chi vuole depauperare per fini propri (anche legittimi visto che è la proprietà) quegli stessi beni che il RIAR dovrebbe difendere, al netto degli eventi che stiamo vivendo e dell'attuale situazione Alfa, appaia alquanto "incompresibile"?

Con molta umiltà, le dirò che, da innamorato Alfista (credo) come lei, non so proprio come mi si possa chiedere "unità" e rispetto ad un istituzione che, stando all'articolo, mette alla porta chi non osserva la voce della proprietà (sempre che corretta sia la versione dl giornale).

Specie quando la voce della proprietà è per la condanna a morte dell'ultimo baluardo di Alfismo ancora esistente. :cry:

PS - Se qualcuno è "in contatto" con il citato club, lo prego di fargli avere i miei quesiti.
 
Cazzo, ma chi è il presidente di sto club, Tonino il carrozziere? Già la lettera fa sorridere di suo, almeno una sistemata ai congiuntivi avrebbero potuto darla.

Scherzi a parte, si supporrebbe che certe cariche debbano andare a persone di una certa sensibilità culturale. "Culturale" in senso lato, ma pur sempre scritto con la "c" e comprensivo di congiuntivi in ordine, per cominciare.

p.s. La "Taratura morale" è quando si registrano le sospensioni per adattarsi ad un tracciato indegno? :D
 
Cioè ma fatemi capire... che sono qui che tento di capire cosa sia successo, fra un anacoluto ed un congiuntivo massacrato.... il Riar prende parola con quella lettera del presidente che abbiamo letto poco sopra... qualche club all'unanimità contesta la posizione... il Riar lo estromette per rappresaglia, e Tonino il carrozziere prende carta e penna per adularlo. È così, è questa la consecutio??
 
Anche il RIAR è peggiorato ultimamente. Non sembra molto interessato alla riapertura del museo quanto invece sembra esselo l'ASI.

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BelliCapelli3 ha scritto:
Cioè ma fatemi capire... che sono qui che tento di capire cosa sia successo, fra un anacoluto ed un congiuntivo massacrato.... il Riar prende parola con quella lettera del presidente che abbiamo letto poco sopra... qualche club all'unanimità contesta la posizione... il Riar lo estromette per rappresaglia, e Tonino il carrozziere prende carta e penna per adularlo. È così, è questa la consecutio??

a boh... :rolleyes:

..sembra.

Certo che fosse così, sarebbe la guerra dei poveri.

Con l'aggravante che, chi sarebbe deputato alla strenua difesa del museo, pare prendere più le distanze dai club "talebani" che dai vertici fiat...

cortocircuito che si spiegherebbe proprio con l'articolo di ruoteclassiche.
PS - Non a caso, l'ASI dimostra già posizioni più ferme, essendo un ente "indipendente" e non emanazione ufficiale di una casa.

Se qualcuno ha news, le pubblichi. Giusto per avere una panoramica corretta, visto che così RIAR e club fedeli paiono uscirne poco bene :cry:
 
vecchioAlfista ha scritto:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_Romeo

a giudicare da Wiki, la FADISA avrebbe prodotto solo il Romeo 2 con motore Perkins a nafta.

Nulla a che vedere con l'attività della FNM

Esatto. Fadisa aveva nulla a che spartire con FNM.

Ora vediamo se con queste foto riusciamo a fare un po' piu' di chiarezza:
Sono foto tratte da Il Quadrifoglio del 1968.
--Sequenza foto= 4992 --- 5001 --- 5002

Attached files /attachments/1296981=12346-DSCF4992- ROMEO su campi di neve x assistenza- anno 1968.JPG /attachments/1296981=12345-DSCF5001- Anno 1968.JPG /attachments/1296981=12344-DSCF5002- Anno 1968.JPG
 
SEQUENZA FOTO = 5003 --- 5004 --- 5005

Attached files /attachments/1296983=12347-DSCF5003- Anno 1968.JPG /attachments/1296983=12348-DSCF5004- Anno 1968.JPG /attachments/1296983=12349-DSCF5005- Anno 1968.JPG
 
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