Ringrazio anzitutto Simonepietro per il link interessantissimo che mi ha passato e che sto consumando man mano (c'e' parecchia roba davvero!).
Comunque, leggere di tutte quelle auto, assieme ad alcuni commenti presenti li' e su altri forum mi ha fatto sorgere alcune riflessioni, che esporro' qui di seguito.
In Italia (e in Europa in generale) abbiamo diverse idee preconcette, alcune in positivo, altre in negativo, sulle cosiddette "muscle car" americane.
Molte sono corrette, altre sono delle semplificazioni eccessive, o non tengono conto di alcuni particolari, mentre altre ancora sono completamente sbagliate.
Analizziamone qualcuna.
L'ottica naturalmente non consiste nel cercare di dimostrare che le Muscle Car americane siano perfette (perche' sono certamente affascinanti, ma altrettanto certamente non perfette) quanto piuttosto di far riflettere come certe scelte siano il risultato non di una teorica "inferiorita' automobilistica americana", quanto piuttosto di diverse razionalizzazioni dovute a premesse e "condizioni al contorno" del compromesso auto molto diverse.
Esattamente come accade per qualsiasi auto.
MOTORI E POTENZA
Una delle piu' diffuse e' che i motori americani siano "spompati".
Siamo abituati a motori di piccola cilindrata che stanno tra i 1000 e i 1500 cc, "medie cilindrate" tra i 1.6 e i 2.5 litri, e un 3.0 litri e' gia' una grossa cilindrata, con i motori piu' sproposiati che arrivano a 5.0 litri.
Gli americani consideravano un 3.0 litri un motore da utilitaria, e le medie cilindrate stavano sui 5 litri, mentre la vera potenza proveniva dalla regione dei 6,5 - 7 litri!
Se guardiamo l'erogazione di potenza, vediamo che molti motori da 5-6 litri erogavano potenze nell'ordine dei 180-250 cv. Una miseria che oggi viene prodotta tranquillamente da un 3 litri.
Bisogna pero' considerare che, all'epoca, negli Stati Uniti erano diffuse le benzine a 90 ottani (84 ottani americani), che costringevano a mantenere rapporti di compressione piuttosto bassi, e che un motore dell'epoca era pensato per durare, COME MINIMO, 2-300 mila miglia.
La bassa potenza specifica associata a un rapporto di compressione geometrico che in Europa si prendeva in considerazione solo per un motore sovralimentato aveva dunque ottimi motivi per esistere. All'epoca il consumo era irrilevante, dato che la benzina costava di fatto assai meno dell'acqua minerale.
Inoltre, c'e' un'altro aspetto da considerare: se e' vero che questi motori avevano una bassa potenza specifica, e' altrettanto vero che avevano un'erogazione di coppia poderosa a qualsiasi regime.
Se volevano, gli americani sapevano poi produrre ottimi motori di buona potenza specifica, salendo col rapporto di compressione e ottenendo motori di 7 litri di cilindrata con potenze tra i 450 e i 480 cv. (68 CV/L, in linea con molti ottimi motori europei coevi), che giravano in effetti assai bassi (fondoscala a 4500-5000 giri) ma con una coppia di 58-60 kg/m a 3000-3500 giri, disponibile al 75-80% nel resto della scala del contagiri.
Comunque, leggere di tutte quelle auto, assieme ad alcuni commenti presenti li' e su altri forum mi ha fatto sorgere alcune riflessioni, che esporro' qui di seguito.
In Italia (e in Europa in generale) abbiamo diverse idee preconcette, alcune in positivo, altre in negativo, sulle cosiddette "muscle car" americane.
Molte sono corrette, altre sono delle semplificazioni eccessive, o non tengono conto di alcuni particolari, mentre altre ancora sono completamente sbagliate.
Analizziamone qualcuna.
L'ottica naturalmente non consiste nel cercare di dimostrare che le Muscle Car americane siano perfette (perche' sono certamente affascinanti, ma altrettanto certamente non perfette) quanto piuttosto di far riflettere come certe scelte siano il risultato non di una teorica "inferiorita' automobilistica americana", quanto piuttosto di diverse razionalizzazioni dovute a premesse e "condizioni al contorno" del compromesso auto molto diverse.
Esattamente come accade per qualsiasi auto.
MOTORI E POTENZA
Una delle piu' diffuse e' che i motori americani siano "spompati".
Siamo abituati a motori di piccola cilindrata che stanno tra i 1000 e i 1500 cc, "medie cilindrate" tra i 1.6 e i 2.5 litri, e un 3.0 litri e' gia' una grossa cilindrata, con i motori piu' sproposiati che arrivano a 5.0 litri.
Gli americani consideravano un 3.0 litri un motore da utilitaria, e le medie cilindrate stavano sui 5 litri, mentre la vera potenza proveniva dalla regione dei 6,5 - 7 litri!
Se guardiamo l'erogazione di potenza, vediamo che molti motori da 5-6 litri erogavano potenze nell'ordine dei 180-250 cv. Una miseria che oggi viene prodotta tranquillamente da un 3 litri.
Bisogna pero' considerare che, all'epoca, negli Stati Uniti erano diffuse le benzine a 90 ottani (84 ottani americani), che costringevano a mantenere rapporti di compressione piuttosto bassi, e che un motore dell'epoca era pensato per durare, COME MINIMO, 2-300 mila miglia.
La bassa potenza specifica associata a un rapporto di compressione geometrico che in Europa si prendeva in considerazione solo per un motore sovralimentato aveva dunque ottimi motivi per esistere. All'epoca il consumo era irrilevante, dato che la benzina costava di fatto assai meno dell'acqua minerale.
Inoltre, c'e' un'altro aspetto da considerare: se e' vero che questi motori avevano una bassa potenza specifica, e' altrettanto vero che avevano un'erogazione di coppia poderosa a qualsiasi regime.
Se volevano, gli americani sapevano poi produrre ottimi motori di buona potenza specifica, salendo col rapporto di compressione e ottenendo motori di 7 litri di cilindrata con potenze tra i 450 e i 480 cv. (68 CV/L, in linea con molti ottimi motori europei coevi), che giravano in effetti assai bassi (fondoscala a 4500-5000 giri) ma con una coppia di 58-60 kg/m a 3000-3500 giri, disponibile al 75-80% nel resto della scala del contagiri.