Mah io credo che le reali motivazioni vadano ben aldilà dell'agonismo sportivo. In fin dei conti i circuiti cittadini sono molto appetibili perché riescono a movimentare interessi e business che con la competizione in sé hanno ben poco a che fare.
Così come avviene con molti altri sport dove girano miliardi, lo stesso accade qui (vedi stadi che si trasformani in veri e propri centri commerciali o lavanderie come direbbe qualcuno).
Al giorno d'oggi qualsiasi cosa può essere trasformata in evento, sportivo o meno, se ci sono i necessari interessi e soldi dietro, persino una competizione di freccette o tiro con l'arco.
Chi poi ha soldi e interessi adeguati, bombardando 24h24 su media e internet è in grado di creare le basi per far nascere dal nulla lo "sport" del futuro.
In questo caso girano soldi, ma dal punto di vista "mediatico" non si investe molto, forse perché i soldi non sono sufficienti o forse perché tuttosommato che le persone guardino o meno le competizioni non è così importante, in questa fase.
Io ho guardato la FormulaE un paio di volte, ma per puro caso, la prima volta (un anno fa) l'ho scoperta proprio, dato che non ne ero proprio a conoscenza (non sapevo che esistesse). Onestamente non mi dice nulla, così come ormai mi annoia pure la Formula1 (e di certo non pagherò mai Sky per vederla).
Se avessero messo la FormulaE a pagamento (così come hanno fatto con la MotoE, che a livello di flop sta seguendo lo stesso destino) l'interesse sarebbe pari a zero.
C'è poi da considerare che "prende" solo in alcuni paesi, quelli con tradizione motoristica (e non sono molti), altri la snobbano semplicemente (compresi gli USA che non la sentono come competizione loro).
Se il prossimo anno facessero la FormulaGoKartE il risultato sarebbe lo stesso... a forza di inventarsi "progessi" senza alcun radicamento nel tessuto sociale e culturale (non esistono nemmeno campionati di auto elettriche a livello locale) si arriverà ad un punto di saturazione tale che tutto passerà con indifferenza.
Qui vediamo solo operazioni di marketing di qualche produttore di auto, tirato per i capelli da organizzatori e business vari, che con poca convinzione cerca di ritagliarsi qualche spazio per un futuro elettrico che ancora non c'è.