Temo che il problema centrale stia nella profonda ipocrisia in cui gradualmente ci siamo immersi, tanto a fondo da non accorgercene quasi più. Oggi praticamente tutte le persone dotate di un minimo di raziocinio concordano, ovviamente, sul fatto che se vogliamo avere ragionevoli prospettive per il futuro dobbiamo cominciare al più presto a inquinare meno, sprecare meno, fare meno debiti (a tutti i livelli). In altre parole darci una bella calmata, esattamente come deve fare il cocainomane che vuole disintossicarsi e riprendere una vita normale anziché continuare a sniffare per qualche tempo e morire prematuramente.
Contemporaneamente, però, si pretende che tutto ciò avvenga senza riduzione di posti di lavoro né di redditi né di fatturati né di produzioni. Il che è inevitabilmente impossibile, assurdo, tanto quanto sarebbe pretendere che il cocainomane si disintossicasse senza ridurre le dosi di cocaina che assume o, meglio ancora, senza togliere lavoro e reddito a coloro che la cocaina gli procurano. Certo, si potrebbe obbligare il cocainomane a continuare a comprare e pagare la cocaina per poi buttarla sistematicamente nello scarico del bagno, ma si tratterebbe senza dubbio di una strategia del tutto fallimentare (in termini di disintossicazione).
Un vero e proprio corto circuito nel quale però sembriamo sguazzare senza alcun disagio. Ecco allora che bisogna "ridurre il traffico nelle città", "restituire la città ai cittadini e sottrarla allo strapotere delle automobili", "disincentivare o addirittura castigare l'uso del veicolo privato in favore di quello pubblico" ecc. ecc. Il tutto, però, senza ridurre le immatricolazioni e anzi aumentandole ("la ripresa"...), per non parlare delle vendite di gomme, freni, lampadine, tagliandi e via dicendo. Di conseguenza, fulgido esempio di mentalità illuminata e innovativa, nemmeno gli ambientalisti si sognano di dire alla gente "non comprate l'auto nuova ma tenetevi quella che avete cercando di usarla meno", ma ecologicamente e austeramente suggeriscono di comprare l'auto nuova (ovviamente dotata di sempre più sofisticati aggeggi ecologici) e poi di non usarla.
Ho l'amara sensazione che fino a che continueremo a prenderci allegramente per i fondelli in questa maniera, non potremo in alcun modo sperare di dare al nostro spettacolo circense una veste concretamente migliore.