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Mi sono vaccinato

Stato
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il nozionismo, in parte necessario, è frutto del metodo di insegnamento e di studio. Sta quindi ai singoli, più che al mezzo. Di certo si riduce l'interazione tra docente e discenti e tra discenti. Ma questo è un problema anche per le riunioni, workgroup e corsi di aggiornamento/formazione a distanza. L'e-learning è un male necessario, purtroppo.

non escludo il nozionismo, ma non è quello per me il solo scopo della scuola, soprattutto nei primi cicli, l'interazione è fondamentale perchè è anche quella che modella le future persone , noi abbiamo già di molto ridotto le occasioni d'incontro nella società, con tutto quello che ne consegue, cosi le stiamo ancora di più limitando. Nessuno nega l'utilità della DAD in alcuni frangenti ma non può essere la prima soluzione.
 
Secondo me un errore che a volte si fa è quello di idealizzare la scuola in presenza.
Non sempre è sinonimo di ottimo apprendimento e di socialità.
E non sempre la didattica a distanza deve essere un peggioramento.
Gli insegnanti che non riescono a farsi seguire dagli studenti a distanza probabilmente anche in presenza non erano messi molto meglio.
Gli studenti più pigri ci hanno marciato sopra e si sono impigriti ancora di più.
Ma ci sarà anche qualche caso in cui le cose sono andate meglio,proviamo anche solo a immaginare uno studente con delle difficoltà che dal vivo magari non riusciva a dialogare apertamente coi compagni di classe e con gli insegnanti.
Magari a distanza,togliendo di mezzo l'imbarazzo e tante pressioni che possono arrivare da parte del resto della classe,ci può essere un dialogo più diretto tra il singolo studente e l'insegnante.
Quando andavo all'università io eravamo una marea di studenti stipati ai aule sempre troppo piccole.
Fare una domanda al professore era un'impresa,si perdeva un sacco di tempo perchè la domanda veniva posta senza microfono e spesso nessuno sentiva o capiva.
Imho se fossimo stati ognuno a casa propria e avessimo potuto scrivere le nostre domande al professore sarebbe stato molto più facile il dialogo.
Sempre a quei tempi io avevo circa 3 ore di viaggio al giorno,tutto tempo perso che sfiancava e decimava gli studenti che sempre più numerosi abbandonavano.
Per me la didattica a distanza offre anche qualche beneficio,basta non cercare di fare a distanza esattamente quello che si faceva in presenza cioè dialogare live come se il professore fosse un influencer che fa una live su twitch.
Quello è un buon modo per mandare in vacca le lezioni.
 
Nessuno nega l'utilità della DAD in alcuni frangenti ma non può essere la prima soluzione.
Infatti non la è. Ma adesso che c'è, chi non può andare a scuola perchè malato o positivo, almeno può connettersi da casa e visualizzare le lezioni ascoltando e vedendo il contenuto alla lavagna. Mia figlia mi riferisce che lo usano molto gli assenti collegandosi con la scuola. Sperando non sia più uno strumento di largo uso con docenti e discenti da casa, credo sia una delle poche cose positive averla sviluppata per il futuro per le assenze per malattia non invalidanti.
 
Freschissima....
La nostra Colf
( stessa eta' di Blu )
e' a casa con 38°.

Aveva fatto 2 Pfizer
e nessuna negativita', se non un po' di dolore al punto di iniezione.
A lei PERO' ieri hanno fatto Moderna.
( diversamente da noi alla III Pfizer, senza nessun acciacco, anche minimo )
Per la cronaca, a completamento....
A nostro figlio hanno pure fatto, dopo 2 Pfizer, Moderna....
A lui, ( perche' giovane? )
pero', come niente fosse.....

Applicazioni simiili....
Reazioni diverse.
 
Ultima modifica:
Non voglio mancare di rispetto ai genitori e agli insegnanti tra gli amici del forum però una cosa la devo scrivere.
A me sembra che da una parte e dall'altra ci sia chi sta remando contro la dad a prescindere senza fare nulla per farla funzionare.

A me è capitato di seguire dei seminari e delle lezioni online (ora li chiamano webinar,una parola orrenda imho).
Quando è stata introdotta la fatturazione elettronica il commercialista dell'azienda per cui lavoro mi ha insegnato per telefono e utilizzando anydesk a fare le fatture in mezz'ora e io non ne avevo mai fatta una in vita mia.
Non posso dire che tutti i miei colleghi abbiano imparato ma quelli che volevano imparare l'hanno fatto.
Se un quarantenne,che ha lasciato i banchi di scuola 20 anni prima e non è nemmeno tanto pratico col pc,può imparare a usare un software a distanza non vedo perchè un ragazzino di 14 anni,il cui cervello viaggia 3 volte più veloce e che ha mangiato pane e pc/smartphone tutta la vita,non possa imparare a risolvere le equazioni di primo grado a distanza.
Poi che sia organizzata coi piedi (per non dire un'altra parte dell'anatomia umana) ok.
Ma si potrebbe fare se ci fosse da entrambe le parti un po' più di volontà imho.
Sto sempre parlando di studenti da una certa età in su.
Stai confondendo, se permetti, aggiornamento, formazione e istruzione. E forse sei stato un po’ sfortunato con i tuoi docenti.
 
Ultima modifica:
Sempre a quei tempi io avevo circa 3 ore di viaggio al giorno,tutto tempo perso che sfiancava e decimava gli studenti che sempre più numerosi abbandonavano.
L'università non è solo lezioni, devi vivere il tuo ateneo, e da pendolare non lo puoi fare. Anche per questo motivo, purtroppo, l’università è per chi ha risorse economiche adeguate (a dispetto degli alti principi costituzionali).
 
Infatti non la è. Ma adesso che c'è, chi non può andare a scuola perchè malato o positivo, almeno può connettersi da casa e visualizzare le lezioni ascoltando e vedendo il contenuto alla lavagna. Mia figlia mi riferisce che lo usano molto gli assenti collegandosi con la scuola. Sperando non sia più uno strumento di largo uso con docenti e discenti da casa, credo sia una delle poche cose positive averla sviluppata per il futuro per le assenze per malattia non invalidanti.
Ma infatti, per brevi periodi come ben dici è un’ottima soluzione.
 
Fare una domanda al professore era un'impresa,si perdeva un sacco di tempo perchè la domanda veniva posta senza microfono e spesso nessuno sentiva o capiva.
C’è il ricevimento per le domande, ovviamente si torna al dolente punto di prima, le risorse finanziarie per consentire allo studente che viene da fuori di prendersi una stanza e “vivere” l’università (imho il miglior periodo della mia vita da studente)
 
Secondo me un errore che a volte si fa è quello di idealizzare la scuola in presenza.
Non sempre è sinonimo di ottimo apprendimento e di socialità.
E non sempre la didattica a distanza deve essere un peggioramento.
Gli insegnanti che non riescono a farsi seguire dagli studenti a distanza probabilmente anche in presenza non erano messi molto meglio.
Gli studenti più pigri ci hanno marciato sopra e si sono impigriti ancora di più.
Ma ci sarà anche qualche caso in cui le cose sono andate meglio,proviamo anche solo a immaginare uno studente con delle difficoltà che dal vivo magari non riusciva a dialogare apertamente coi compagni di classe e con gli insegnanti.
Magari a distanza,togliendo di mezzo l'imbarazzo e tante pressioni che possono arrivare da parte del resto della classe,ci può essere un dialogo più diretto tra il singolo studente e l'insegnante.
Quando andavo all'università io eravamo una marea di studenti stipati ai aule sempre troppo piccole.
Fare una domanda al professore era un'impresa,si perdeva un sacco di tempo perchè la domanda veniva posta senza microfono e spesso nessuno sentiva o capiva.
Imho se fossimo stati ognuno a casa propria e avessimo potuto scrivere le nostre domande al professore sarebbe stato molto più facile il dialogo.
Sempre a quei tempi io avevo circa 3 ore di viaggio al giorno,tutto tempo perso che sfiancava e decimava gli studenti che sempre più numerosi abbandonavano.
Per me la didattica a distanza offre anche qualche beneficio,basta non cercare di fare a distanza esattamente quello che si faceva in presenza cioè dialogare live come se il professore fosse un influencer che fa una live su twitch.
Quello è un buon modo per mandare in vacca le lezioni.

però l'università è un altro discorso, e secondo me anche il lottare per trovare un professore fa parte un poco dello skill che poi ci si porta dietro, allargo un poco la mia considerazione, la vita Universitaria con annessi tutti i problemi può essere anche propedeutica a quello che poi si incontrerà nell'ambito professionale.
Io mi limito a parlare dei bambini delle elementari perchè è la fascia di età di mia figlia, e sto notando che con la DAD c'è proprio una regressione sociale, perdono le capacità di socializzare , di stare assieme, poi convengo con pi_greco che in questo momento ci sono momenti o situazioni che è necessaria ,anche a favore di chi ha problemi ad andare in presenza, ma resta per me l'estrema ratio .
Non so se poi completamente corrisponde alla realtà, ma in Asia , e non nello specifico in Cina, parlo ad esempio di Corea del Sud , li le scuole non le hanno mai chiuse perchè per loro la scuola è un elemento di equità sociale che garantisce a tutti di potersi costruire un futuro, addirittura leggevo che quando ci sono stati l'equivalente degli esami di maturità hanno sospeso le attività professionali per un paio di ore cosi da agevolare gli studenti che dovevano andare a dare l'esame, è secondo me un approccio alla scuola che noi abbiamo un poco perso
 
però l'università è un altro discorso, e secondo me anche il lottare per trovare un professore fa parte un poco dello skill che poi ci si porta dietro, allargo un poco la mia considerazione, la vita Universitaria con annessi tutti i problemi può essere anche propedeutica a quello che poi si incontrerà nell'ambito professionale.
Io mi limito a parlare dei bambini delle elementari perchè è la fascia di età di mia figlia, e sto notando che con la DAD c'è proprio una regressione sociale, perdono le capacità di socializzare , di stare assieme, poi convengo con pi_greco che in questo momento ci sono momenti o situazioni che è necessaria ,anche a favore di chi ha problemi ad andare in presenza, ma resta per me l'estrema ratio .
Non so se poi completamente corrisponde alla realtà, ma in Asia , e non nello specifico in Cina, parlo ad esempio di Corea del Sud , li le scuole non le hanno mai chiuse perchè per loro la scuola è un elemento di equità sociale che garantisce a tutti di potersi costruire un futuro, addirittura leggevo che quando ci sono stati l'equivalente degli esami di maturità hanno sospeso le attività professionali per un paio di ore cosi da agevolare gli studenti che dovevano andare a dare l'esame, è secondo me un approccio alla scuola che noi abbiamo un poco perso

Non sapevo questa cosa della Corea del Sud.
Condivido che la nostra scuola è diventata meno centrale nella considerazione della cosa pubblica, sembra quasi che dia anche fastidio nel dibattito quotidiano. (non qui sul forum è...)
 
Non sapevo questa cosa della Corea del Sud.
Condivido che la nostra scuola è diventata meno centrale nella considerazione della cosa pubblica, sembra quasi che dia anche fastidio nel dibattito quotidiano. (non qui sul forum è...)

io l'ho letta in un saggio uscito non molti mesi fa poi che corrisponda a realtà non ci metto la mano sul fuoco, sicuramente però nella cultura orientale ancora la scuola è vista come un diritto che permette a tutti di potersi elevare , da noi ha un poco perso questa valenza, con zinzanbr concordo che spesso per tanti genitori (anche a causa del mondo lavorativo) diventa più un parcheggio dei figli che un motivo di crescita e di investimento per il futuro.
 
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