un diffusissimo FANS
parlavano dei maiali e non dei"maiali"della famigerata Caffaro? bel servizio!Dal servizio emergeva che si tratta di un problema serio, perché ogni maiale produce una quantità spaventosa di feci da cui appunto si sprigiona 'sta benedetta ammoniaca che inquina l'aria. Però sappiamo anche che si dice tutto e il contrario di tutto.
Non è questo il caso, almeno sembra...
https://corrieredelveneto.corriere....ti-beb9ef5e-8567-11eb-b024-59de7940df68.shtml
Ore 10.17, sabato mattina: centro vaccinale di Villorba, provincia di Treviso, quasi vuoto. La psicosi AstraZeneca ha comportato così tante defezioni che l’Usl 2 si è trovata con mille dosi disdette su 3.600 prenotazioni. Il direttore generale Francesco Benazzi era lì, al bancone dell’accettazione, perché serve personale medico e si mette a disposizione. «Non c’era un cane – racconta -. Ho cominciato a chiamare i distretti, anche negli altri centri c’era poca gente. Avevamo già rotto la catena del freddo perché tutte le dosi erano prenotate, ne dovevano essere somministrate novemila in due giorni, le disdette sono arrivate dopo. Ho avvisato i sindaci di tutti i Comuni, chiedendo che mandassero i dipendenti, convocando principalmente protezione civile, polizia locale e assistenti sociali e domiciliari. Le risposte non arrivavano velocemente. Allora ho chiesto di avvisare i 79enni convocandoli telefonicamente ma non potevano venire subito. Rischiavamo di buttare via almeno cinquecento dosi. Sono tante, non potevo permetterlo. Mi hanno suggerito di chiamare i giornalisti. Ero preso dal panico, ho detto sì. Ho sbagliato, la colpa è mia. Non era una categoria prioritaria. Ho sbagliato io, davvero, è tutta colpa mia».
È la prima volta che le Usl si trovano davanti a una campagna vaccinale con estremo bisogno di rapidità ed efficacia, ed è la prima volta che una Usl veneta si trova con mille posti vacanti, mille dosi già pronte all’uso altrimenti da cestinare. La reazione è stata quasi emotiva: passaparola per non sprecare nemmeno una goccia. Messaggio dopo messaggio centinaia di persone in tutta la provincia hanno acceso l’auto e sono andate a prendere quel siero che protegge dal virus più temuto degli ultimi cento anni. Chi riceveva l’sms lo inoltrava ai colleghi. Tutto è successo perché venerdì tremila lavoratori trevigiani, principalmente del mondo della scuola ma anche fra le forze dell’ordine, hanno disdetto l’appuntamento per la vaccinazione con AstraZeneca nelle giornate di sabato e domenica, dimostrando che la paura del vaccino è diffusa e che i casi di complicazioni avvenuti in Sicilia hanno lasciato un segno profondo nelle persone più fragili e insicure. Un preavviso così scarso ha quindi obbligato l’Usl 2 a ripensare due giorni di iniezioni con delle convocazioni suppletive. Ma è scoppiata una bufera. Dopo il caso Modena, dove alcuni operatori sanitari hanno favorito i parenti, chiunque ottenga un pass valido anti-Covid viene guardato con sospetto. Di buono però c’è che la risposta dalla Marca è arrivata massiccia: in poche ore i centri vaccinali si sono riempiti, tutte le disponibilità di slot rimasti vacanti sono state occupate con i dipendenti dei Comuni e, di conseguenza, le convocazioni suppletive dei giornalisti sono state sospese. La polemica però era già detonata: principalmente all’interno della categoria a seguito dell’opportunità ai soli trevigiani, ma anche altre figure professionali fuori dal calendario si sono sentite scavalcate. L’Usl 2 ha fatto marcia indietro dopo neanche due ore, contrordine compagni. Un elemento decisivo per arrivare a questa sospensione è stato il richiamo all’ordine dall’alto, perché notoriamente i giornalisti sono la seconda categoria più detestata e la politica, che detiene il primato, non vuole fare favoritismi. «A differenza dei lavoratori dei Comuni, che sono previsti nelle liste prioritarie, i giornalisti non dovevano essere convocati – ribadisce Benazzi -. Ho sbagliato io preso dal panico delle dosi da buttare via».
L’importante è stato non perdere un bene così prezioso, ricercato e bramato. «Era una questione puramente etica, per me – riflette il dg della Marca -. Non posso permettere, come direttore generale e come medico, di buttare via centinaia di vaccini mentre ci sono persone in attesa. Purtroppo questo siero ha tanta pubblicità negativa attorno, pur essendo accertato che non c’è alcuna correlazione fra la morte dei pazienti siciliani e il vaccino AstraZeneca. Ho anche chiamato personalmente degli under 80, ho detto loro che c’erano delle dosi disponibili e inizialmente hanno risposto con entusiasmo. Ma poi, quando ho detto che era AstraZeneca, hanno rifiutato». Oggi la campagna trevigiana procederà con le categorie in calendario e con i recuperi delle assenze dell’ultimo minuto; AstraZeneca però non è adeguato a soggetti con patologie gravi. «Abbiamo l’adesione dei 79enni che il sabato non riuscivano ad organizzarsi. Verranno i militari e 1.200 farmacisti». E chi ha disdetto la prenotazione? «Chi rinuncia per motivazioni che non siano di salute o di urgenza, ma lo fa solo per la paura di un vaccino che funziona benissimo, ha scelto di andare in coda, mi sembra la cosa più logica, riceverà il vaccino dopo gli altri». A 12 ore dalla somministrazione non c’è stata alcuna grave reazione avversa registrata. Chissà se gli insegnanti che disdetto la prenotazione, facendo di fatto un regalo a tanti soddisfatti dipendenti comunali, ci hanno almeno un po’ ripensato.
Voi ve la sentite di dargli torto? beh, nemmeno il suo capo (il Doge, per capirci), a quanto ha detto oggi, quindi credo che nessuno gli romperà le nespole....
io cercherei di tirare a sorte,non il metodo più pratico ne quello più veloce
Per completezza d'informazione, perché le dietrologie vivono ovunque e comunqueLa Svizzera ha escluso Astra Zeneca
no, quello non è un FANS....paracetamolo?
Nei soggetti predisposti, l'AstraZeneca provoca una sorta di reazione allergica del tutto simile a quella del virus, la conseguenza sono trombi che vanno ad intasare i capillari dove ce ne sono tanti: polmoni, cuore, cervello, ecc.
Dico e ribadisco che, chi vuole sopravvivere all'AstraZeneca o al virus, al primo accenno di malessere deve partire con l'aspirina e con l'antistaminico.
Le linee guida del Ministero della Salute, secondo cui i sintomi vanno contrastati solo con il paracetamolo e controllando la febbre sono già state smentite, oltre che da me, da "altri" illustri luminari della medicina.
Io, illustre tuttologo, vi dico che sono a rischio quelli che hanno reazioni intense in occasione di influenze stagionali.
Sono meno a rischio gli anziani.
Oltre la temperatura, vanno controllati:
pressione e battiti che potrebbero schizzare verso l'alto e, il possibile indolenzimento delle gambe (trombosi venosa).
Può conseguire un
calo delle difese immunitarie con infezioni batteriche secondarie.
Se non vi fidate, aspettate il medico, che vi farà le prescrizioni al vostro funerale.
P.s: chi vi parla l'ha vissuto in prima persona, 12 giorni di convalescenza all'AstraZeneca a partire dalla sera stessa.
Io no però qualcuno probabilmente farà le pulci, anche se il generale Figliuolo ha detto proprio ieri che piuttosto che buttare via dosi meglio vaccinare il primo che passaNon è questo il caso, almeno sembra...
https://corrieredelveneto.corriere....ti-beb9ef5e-8567-11eb-b024-59de7940df68.shtml
Ore 10.17, sabato mattina: centro vaccinale di Villorba, provincia di Treviso, quasi vuoto. La psicosi AstraZeneca ha comportato così tante defezioni che l’Usl 2 si è trovata con mille dosi disdette su 3.600 prenotazioni. Il direttore generale Francesco Benazzi era lì, al bancone dell’accettazione, perché serve personale medico e si mette a disposizione. «Non c’era un cane – racconta -. Ho cominciato a chiamare i distretti, anche negli altri centri c’era poca gente. Avevamo già rotto la catena del freddo perché tutte le dosi erano prenotate, ne dovevano essere somministrate novemila in due giorni, le disdette sono arrivate dopo. Ho avvisato i sindaci di tutti i Comuni, chiedendo che mandassero i dipendenti, convocando principalmente protezione civile, polizia locale e assistenti sociali e domiciliari. Le risposte non arrivavano velocemente. Allora ho chiesto di avvisare i 79enni convocandoli telefonicamente ma non potevano venire subito. Rischiavamo di buttare via almeno cinquecento dosi. Sono tante, non potevo permetterlo. Mi hanno suggerito di chiamare i giornalisti. Ero preso dal panico, ho detto sì. Ho sbagliato, la colpa è mia. Non era una categoria prioritaria. Ho sbagliato io, davvero, è tutta colpa mia».
È la prima volta che le Usl si trovano davanti a una campagna vaccinale con estremo bisogno di rapidità ed efficacia, ed è la prima volta che una Usl veneta si trova con mille posti vacanti, mille dosi già pronte all’uso altrimenti da cestinare. La reazione è stata quasi emotiva: passaparola per non sprecare nemmeno una goccia. Messaggio dopo messaggio centinaia di persone in tutta la provincia hanno acceso l’auto e sono andate a prendere quel siero che protegge dal virus più temuto degli ultimi cento anni. Chi riceveva l’sms lo inoltrava ai colleghi. Tutto è successo perché venerdì tremila lavoratori trevigiani, principalmente del mondo della scuola ma anche fra le forze dell’ordine, hanno disdetto l’appuntamento per la vaccinazione con AstraZeneca nelle giornate di sabato e domenica, dimostrando che la paura del vaccino è diffusa e che i casi di complicazioni avvenuti in Sicilia hanno lasciato un segno profondo nelle persone più fragili e insicure. Un preavviso così scarso ha quindi obbligato l’Usl 2 a ripensare due giorni di iniezioni con delle convocazioni suppletive. Ma è scoppiata una bufera. Dopo il caso Modena, dove alcuni operatori sanitari hanno favorito i parenti, chiunque ottenga un pass valido anti-Covid viene guardato con sospetto. Di buono però c’è che la risposta dalla Marca è arrivata massiccia: in poche ore i centri vaccinali si sono riempiti, tutte le disponibilità di slot rimasti vacanti sono state occupate con i dipendenti dei Comuni e, di conseguenza, le convocazioni suppletive dei giornalisti sono state sospese. La polemica però era già detonata: principalmente all’interno della categoria a seguito dell’opportunità ai soli trevigiani, ma anche altre figure professionali fuori dal calendario si sono sentite scavalcate. L’Usl 2 ha fatto marcia indietro dopo neanche due ore, contrordine compagni. Un elemento decisivo per arrivare a questa sospensione è stato il richiamo all’ordine dall’alto, perché notoriamente i giornalisti sono la seconda categoria più detestata e la politica, che detiene il primato, non vuole fare favoritismi. «A differenza dei lavoratori dei Comuni, che sono previsti nelle liste prioritarie, i giornalisti non dovevano essere convocati – ribadisce Benazzi -. Ho sbagliato io preso dal panico delle dosi da buttare via».
L’importante è stato non perdere un bene così prezioso, ricercato e bramato. «Era una questione puramente etica, per me – riflette il dg della Marca -. Non posso permettere, come direttore generale e come medico, di buttare via centinaia di vaccini mentre ci sono persone in attesa. Purtroppo questo siero ha tanta pubblicità negativa attorno, pur essendo accertato che non c’è alcuna correlazione fra la morte dei pazienti siciliani e il vaccino AstraZeneca. Ho anche chiamato personalmente degli under 80, ho detto loro che c’erano delle dosi disponibili e inizialmente hanno risposto con entusiasmo. Ma poi, quando ho detto che era AstraZeneca, hanno rifiutato». Oggi la campagna trevigiana procederà con le categorie in calendario e con i recuperi delle assenze dell’ultimo minuto; AstraZeneca però non è adeguato a soggetti con patologie gravi. «Abbiamo l’adesione dei 79enni che il sabato non riuscivano ad organizzarsi. Verranno i militari e 1.200 farmacisti». E chi ha disdetto la prenotazione? «Chi rinuncia per motivazioni che non siano di salute o di urgenza, ma lo fa solo per la paura di un vaccino che funziona benissimo, ha scelto di andare in coda, mi sembra la cosa più logica, riceverà il vaccino dopo gli altri». A 12 ore dalla somministrazione non c’è stata alcuna grave reazione avversa registrata. Chissà se gli insegnanti che disdetto la prenotazione, facendo di fatto un regalo a tanti soddisfatti dipendenti comunali, ci hanno almeno un po’ ripensato.
Voi ve la sentite di dargli torto? beh, nemmeno il suo capo (il Doge, per capirci), a quanto ha detto oggi, quindi credo che nessuno gli romperà le nespole....
Quello che stai dicendo è molto grave. Ci sono fonti, e in caso affermativo sono attendibili? Perchè se fosse davvero così, rinuncerei a malincuore alla seconda dose...
Aspirina è antistaminico per i trombi? Non sarebbe meglio qualche iniezione di eparina?Nei soggetti predisposti, l'AstraZeneca provoca una sorta di reazione allergica del tutto simile a quella del virus, la conseguenza sono trombi che vanno ad intasare i capillari dove ce ne sono tanti: polmoni, cuore, cervello, ecc.
Dico e ribadisco che, chi vuole sopravvivere all'AstraZeneca o al virus, al primo accenno di malessere deve partire con l'aspirina e con l'antistaminico.
Le linee guida del Ministero della Salute, secondo cui i sintomi vanno contrastati solo con il paracetamolo e controllando la febbre sono già state smentite, oltre che da me, da "altri" illustri luminari della medicina.
Io, illustre tuttologo, vi dico che sono a rischio quelli che hanno reazioni intense in occasione di influenze stagionali.
Sono meno a rischio gli anziani.
Oltre la temperatura, vanno controllati:
pressione e battiti che potrebbero schizzare verso l'alto e, il possibile indolenzimento delle gambe (trombosi venosa).
Può conseguire un
calo delle difese immunitarie con infezioni batteriche secondarie.
Se non vi fidate, aspettate il medico, che vi farà le prescrizioni al vostro funerale.
P.s: chi vi parla l'ha vissuto in prima persona, 12 giorni di convalescenza all'AstraZeneca a partire dalla sera stessa.
Non capisco cosa c' entri l'aspirina e l'antistaminico.Lui l'ha scritto sul nostro gruppo, io l'ho condiviso qui. Ovviamente è da prendere per quello che vale: unì'esperienza individuale.
agricolo - 1 giorno fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 2 mesi fa