io i mezzi pubblici non li uso, perche' dovrei pagarli piu' di quanto non li stia gia' foraggiando?
1. Perché dovresti usarli anche tu.
2. Perché anche se non li usi trai giovamento da chi li usa.
3. Perché se dovessi pagarli solo il prezzo del biglietto, e solo quando li usi, probabilmente non avresti mezzi pubblici.
4. Perché sono una infrastruttura strategica della vita moderna, come l'illuminazione stradale e le fogne, particolarmente per i grandi centri urbani.
5. Perché il prezzo della tua libertà di andartene in giro in auto è coperto a sua volta solo in minima parte dai costi diretti che paghi tu, e in larga parte è a carico della comunità, anche e soprattutto di quella che usa i mezzi pubblici.
6. Perché se dovessimo esercitare, tutti e sempre, la nostra libertà di usare ognuno la propria auto, andremmo in giro a piedi. Camminando su un tappeto di auto.
7. Perchè 300 euro l'anno per muoversi liberamente in ogni centro urbano dell'intera penisola e dimenticarsi di file, parcheggi, multe, incidenti, danneggiamenti, guasti ecc.. è un affare della Madonna. È lo è per tutti (tranne chi vende auto, chi le aggiusta e chi deve guadagnare o comunque fare cassa su di esse. Ma non si può accontentare tutti e sempre, no? ) e rinunciarvi solo per l'incapacità di ampliare la prospettiva oltre i propri fabbisogni personali immediati mi sembra veramente poco intelligente, oltre che egoistico.
Questi sono solo i primi motivi che mi sono venuti in mente, ma non credo che l'elenco si esaurisca qui.
Poi ovviamente ognuno è libero di pensare e fare come meglio crede.
Lo diceva già Gianni Rodari:
Un signore di Scandicci
un signore di Scandicci
Buttava le castagne
buttava le castagne
E mangiava i ricci
Quel signore di Scandicci
Un suo amico di Lastra a Signa
un suo amico di Lastra a Signa
Buttava via i pinoli
buttava via i pinoli
E mangiava la pigna
Quel suo amico di Lastra a Signa
Tanta gente non lo sa,
non ci pensa e non si cruccia.
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia
Suo cugino in quel di Prato
suo cugino in quel di Prato
Buttava il cioccolato
buttava il cioccolato
E mangiava la carta
Suo cugino in quel di Prato
Un parente di Figline
un parente di Figline
Buttavia via le rose
buttava via le rose
E odorava le spine
Quel parente di Figline
Tanta gente non lo sa,
non ci pensa e non si cruccia.
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia
Un suo zio di Firenze
un suo zio di Firenze
Buttava in mare i pesci
buttava in mare i pesci
E mangiava le lenze
Quel suo zio di Firenze
Un compare di Barberino
un compare di Barberino
Mangiava il bicchiere
mangiava il bicchiere
E buttava il vino
Quel compare di Barberino
Tanta gente non lo sa,
non ci pensa e non si cruccia
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia!
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia!