<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne parla dell'Alfa....................... | Page 24 | Il Forum di Quattroruote

Marchionne parla dell'Alfa.......................

Intervista ad Elkann . Ho poco tempo per i commenti oggi . Mi sembra tuttavia sia convincente se non altro per il fatto di riconoscere che il Gruppo, nei decenni passati , ha trascurato l'auto come suo interesse principale disperdendosi in altri settori alternativi....:

http://www.lastampa.it/2014/01/30/economia/elkann-per-lauto-futuro-pi-solido-io-resto-qui-al-lingotto-71JW468miwjDOuhTepvm3N/pagina.html

Eppure vent?anni fa era appena stata lanciata la Punto e basta fare un piccolo passo indietro per vedere una Fiat che teneva testa alla Volkswagen, che veniva dal decennio della Uno, della Croma, della Thema?

«Ma alcune volte, nell?ultimo ventennio, abbiamo rischiato di fallire».

Cos?è successo in questi vent?anni che ha deteriorato così la situazione e vi ha fatto sprofondare in classifica?

«Abbiamo sbagliato a non aprirci a sufficienza al mondo e l?errore più grande è stato di voler fare troppi mestieri, dalle assicurazioni ai motori aerei, dalla grande distribuzione ai treni, invece di concentrarci su quello che sapevamo fare. Abbiamo imparato molto da quegli errori e negli ultimi dieci anni ci siamo concentrati solo su due cose: fare automobili e svilupparci globalmente».
 
motozaq ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Se è per questo quasi tutti i piloti di F.1 (a suo tempo anche quelli italiani) hanno residenza a Montecarlo. Però non è che se Caio (italiano) prende la residenza a Montecarlo non è più italiano. :D
Come dice il proverbio, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: non parliamo di una persona che si trasferisce all'estero mantenendo la nazionalità.

Parliamo di un'azienda italiana che cessa di esistere (Fiat S.p.A.), mentre ne viene creata un altra, all'estero, che non è la fotocopia di Fiat S.p.A., ma tutt'altro, perchè è la fusione di Fiat S.p.A. e Chrysler LLC, che è americana.
E, stante il differente numero di vendite che realizzano nel mondo (che sarà anche superiore prossimamente, visto che in Europa per Fiat è buio pesto e il Brasile sta entrando in crisi), questa nuova entità tenderà ad essere comandata da chi vende di piu': gli americani.

Di fatto Fiat, anche coi nostri soldi di contribuenti, ha preso Chrysler per essere inglobata da quest'ultima.
Che poi l'azionista di riferimento, gli elkann, siano italiani è irrilevante.
Tra l'altro John Elkann, essendo nato in America, ha quasi sicuramente la doppia nazionalità.

Invece di passare il tempo a monostellare, accertati di capire di cosa si parla.

Grazie, ma ancora, nonostante i miei 60 anni, fortunatamente ho un buon udito. Nella fattispecie non ho dislessia, ovvero sono ancora capace di leggere, perché di ciò si tratta. Poi

1) Sappi che per rispetto verso il mio ruolo di moderatore non metto mai le "stelle" a nessuno. L'ho già detto a più riprese e lo ripeto in questa sede.
2) Gli esempi delle persone italiane residenti all'estero non li ho tirati in ballo io, ma ho replicato solo per ironia, per sdrammatizzare un po' le cose. Cerca di essere più elastico e meno emotivo e rigido.
3) Esprimi le tue opinioni (che io, come tutti dovrebbero fare, rispetto) con maggiore rispetto, appunto.
4) Ultimora: Fiat-Chrysler Automobiles, sede legale Londra, Saccomanni: nulla di irregolare.
5) "Fiat Automobiles" però resterà, non verrà soppressa affatto.

Le altre sono tue illazioni, che rispetto in quanto tali, ma non condivido. Buona serata.
 
motozaq ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Se è per questo quasi tutti i piloti di F.1 (a suo tempo anche quelli italiani) hanno residenza a Montecarlo. Però non è che se Caio (italiano) prende la residenza a Montecarlo non è più italiano. :D
Come dice il proverbio, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: non parliamo di una persona che si trasferisce all'estero mantenendo la nazionalità.

Parliamo di un'azienda italiana che cessa di esistere (Fiat S.p.A.), mentre ne viene creata un altra, all'estero, che non è la fotocopia di Fiat S.p.A., ma tutt'altro, perchè è la fusione di Fiat S.p.A. e Chrysler LLC, che è americana.
E, stante il differente numero di vendite che realizzano nel mondo (che sarà anche superiore prossimamente, visto che in Europa per Fiat è buio pesto e il Brasile sta entrando in crisi), questa nuova entità tenderà ad essere comandata da chi vende di piu': gli americani.

Di fatto Fiat, anche coi nostri soldi di contribuenti, ha preso Chrysler per essere inglobata da quest'ultima.
Che poi l'azionista di riferimento, gli elkann, siano italiani è irrilevante.
Tra l'altro John Elkann, essendo nato in America, ha quasi sicuramente la doppia nazionalità.

Invece di passare il tempo a monostellare, accertati di capire di cosa si parla.
..il tuo argomento è interessante come d'altronde quello di pilota54. mi piacerebbe peró se tu vai al sodo?Dovè per te il pro e il contra di questa situazione
 
Kren2 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Comunque a mio parere il gruppo Fiat Chrysler resta italiano perché il pacchetto di maggioranza e di controllo è sempre in mano alla famiglia Agnelli con circa il 30% del capitale.

http://it.wikipedia.org/wiki/Exor
Partecipazioni della Exor:
Exor S.p.A. è l'attuale azionista di maggioranza di Fiat S.p.A.
e di CNH Industrial (30% circa per entrambe), oltre che della Juventus Football Club (63.77%
Per me, invece, di italiano non ha quasi nulla, se non le residue maestranze e le patrie fabbriche ancora in attività.
Perdonami pilota, ma allora dobbiamo considerare italiana anche la Aston Martin...
E' e sarà una multinazionale come tante altre dalle quali acquistare prodotti se confacenti alle mie aspettative. Di certo non ci sarà più l'italianità da soppesare quale fattore determinante o perlomeno importante per l'acquisto. Da questo momento in poi, Fiat è italiana tanto quanto Lamborghini.
Da quando FI è stata trasferita in Olanda, ho smesso di considerare italiani i trattori marchiati NH o Case. Gli unici italiani sono altri.
Se vogliono essere olandesi nel bene, lo siano pure nel male.

Certamente.

Ma pare che essere arancio porta molto più bene che male, come prima della FCA hanno dimostrato altri esempi rilevanti, vedi la famosa catena di supermercati dell'arredamento che di blu-giallo ha più che altro l'insegna.

Vedendo cosa fanno in Italia altri gruppi già ed indiscutibilmente stranieri (esempio elettrodomestici), e che i 2/3 degli italiani che già comprano auto prodotte da gruppi non italiani, può sorgere la convinzione che non ci sia spazio per alcun romanticismo di bandiera, vale a dire che non abbia rilevanza la sede legale.
 
SZ. ha scritto:
Kren2 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Comunque a mio parere il gruppo Fiat Chrysler resta italiano perché il pacchetto di maggioranza e di controllo è sempre in mano alla famiglia Agnelli con circa il 30% del capitale.

http://it.wikipedia.org/wiki/Exor
Partecipazioni della Exor:
Exor S.p.A. è l'attuale azionista di maggioranza di Fiat S.p.A.
e di CNH Industrial (30% circa per entrambe), oltre che della Juventus Football Club (63.77%
Per me, invece, di italiano non ha quasi nulla, se non le residue maestranze e le patrie fabbriche ancora in attività.
Perdonami pilota, ma allora dobbiamo considerare italiana anche la Aston Martin...
E' e sarà una multinazionale come tante altre dalle quali acquistare prodotti se confacenti alle mie aspettative. Di certo non ci sarà più l'italianità da soppesare quale fattore determinante o perlomeno importante per l'acquisto. Da questo momento in poi, Fiat è italiana tanto quanto Lamborghini.
Da quando FI è stata trasferita in Olanda, ho smesso di considerare italiani i trattori marchiati NH o Case. Gli unici italiani sono altri.
Se vogliono essere olandesi nel bene, lo siano pure nel male.

Certamente.

Ma pare che essere arancio porta molto più bene che male, come prima della FCA hanno dimostrato altri esempi rilevanti, vedi la famosa catena di supermercati dell'arredamento che di blu-giallo ha più che altro l'insegna.

Vedendo cosa fanno in Italia altri gruppi già ed indiscutibilmente stranieri (esempio elettrodomestici), e che i 2/3 degli italiani che già comprano auto prodotte da gruppi non italiani, può sorgere la convinzione che non ci sia spazio per alcun romanticismo di bandiera, vale a dire che non abbia rilevanza la sede legale.
Ohhhh! Siamo d'accordo. Escludiamo pure il romanticismo di bandiera e concentriamoci sui contenuti.
Io ne sarei veramente felice.
 
angelo0 ha scritto:
renexx ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Comunque a mio parere il gruppo Fiat Chrysler resta italiano perché il pacchetto di maggioranza e di controllo è sempre in mano alla famiglia Agnelli con circa il 30% del capitale.

La sede fiscale in Inghilterra la dice lunga sulla "italianità" del nuovo gruppo.
Anche Tiziano Ferro e Valentino Rossi hanno la residenza fiscale in GB, e sappiamo com'è finita...
..Se tiziano era meglio informato non avrebbe pagato un Cent allo stato italiano...sarebbe bastato tornare in inghiltrra per sei mesi e tutto avrebbe funzionato come lui credeva o consigliato....

I padroni di Fiat non saranno altrettanto ingenui... :twisted:
 
motozaq ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
Più che cambiare mentalità occorrerebbe cambiare le regole europee in materia, salvo tirarle selettivamente fuori ad uso e consumo del governante di turno.
E' indecente che l'Unione Europea permetta il dumping fiscale a favore di aziende che spostano la sede legale nel Paese dove la tassazione e/o le regole di controllo societario sono più favorevoli. Come dire...FCA sede legale ad Amsterdam, sede fiscale a Londra, quotazione a New York e CIG sempre nel posteriore dell'italico ortolano.

Sembra un discorso tipo quelli che assolvono lo stupratore e accusano la donna stuprata, perchè portava la minigonna.
Scusa, sarà l'eta che avanza ma non ho capito il paragone.
Io critico solo il fatto che si tira fuori il discorso tipo "ce lo chiede l'Europa" solo quando c'è da far sgorgare lacrime e sangue dai poveri cristi, mentre la stessa Europa permette di posizionare le sedi legali e/o societarie nei "miniparadisi fiscali" all'interno del suo territorio. Io non critico Fiat, che sfrutta le regole esistenti per trarre il massimo vantaggio, ma il problema è di chi dovrebbe battere i pugni sul tavolo a Bruxelles e non lo fa perché è troppo impegnato ad inciuciare a Roma......
 
L'unica società che ha sede all'estero è la holding FCA. Solo questa, che praticamente è la società madre controllante di tutte le altre e che non svolge attività produttiva ma solo finanziaria , pagherà le imposte all'estero. Praticamente procederà alla redazione del bilancio consolidato, incasserà gli utili prodotti dalle controllate e li distribuirà ai soci.
Le altre (presumo ci saranno Fiat Italia per gli stabilimenti italiani, Fiat serbia per gli stabilimenti serbi, Chrysler usa per gli stabilimenti usa, ecc) faranno i loro bilanci singoli nei vari paesi dove sono ubicate, pagando le imposte dove sono ubicate applicando le convenzioni con il paese della controllante per prevenire le doppie imposizioni. E sempre le controllate pagheranno le ritenute e i contributi dei lavoratori al paese dove hanno lo stabilimento. Infatti lo stabilimento non può stare per più di sei mesi fuori dai confini italiani e poi tornare. :D

Certo Marchionne e gli Elkann/Agnelli porteranno gli utili all'estero e l'imposizione fiscale finale sarà sicuramente migliorativa, ma dire che questi si sono presi i soldi e non pagheranno più un cent di tasse in Italia non è corretto.

E' invece tristemente corretto dire che l'Italia (nel caso specifico Torino) non è più la sede dell'industria automobilistica nazionale, che da ieri non esiste più, in quanto fusa in questa nuova società ESTERA.

Ma se ciò porterà alla produzione di nuove Alfa col giusto pedigree, allora me ne farò una ragione.
 
A livello morale comunque non è proprio bello questo trasferimento di sede fiscale e legale.

Certo poi mi si riportano altri esempi, non so Ferrero che è in Lussemburgo, etc.

Comunque sia se non si svegliano i politici qui si fa il deserto dei tartari e gli stranieri, vedi quelli degli elettrodomestici per es, son i primi a portar via del tutto la produzione.
 
Esatto, per me è più importante mantenere e incrementare le produzioni in Italia, credo che dove sia la sede di FCA conti molto meno.

Grugliasco è già una realtà. Ora occorre rilanciare Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Melfi. E speriamo che si trovi una soluzione (dopo la balla DR) per i dipendenti ex Termini Imerese, in scadenza di cassa integrazione.

Apprezzo comunque il discorso di Shendron, che dimostra competenza in materia economico-industriale. La sua analisi "tecnica" è corretta.
 
pilota54 ha scritto:
Esatto, per me è più importante mantenere e incrementare le produzioni in Italia, credo che dove sia la sede di FCA conti molto meno.

Grugliasco è già una realtà. Ora occorre rilanciare Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Melfi. E speriamo che si trovi una soluzione (dopo la balla DR) per i dipendenti ex Termini Imerese, in scadenza di cassa integrazione.

Ma infatti quelli sono i timori: è probabile che anche il "cervello" progettuale si trasferisca altrove, con il concepimento di modelli Oltreoceno, poi venduti al di qua e spacciati per "nostrani". Il rischio c'è, è indubbio. Nella fattispecie, per Alfa, se ci sarà un'operazione simile al Tridente, bene, altrimenti........
 
GenLee ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Esatto, per me è più importante mantenere e incrementare le produzioni in Italia, credo che dove sia la sede di FCA conti molto meno.

Grugliasco è già una realtà. Ora occorre rilanciare Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Melfi. E speriamo che si trovi una soluzione (dopo la balla DR) per i dipendenti ex Termini Imerese, in scadenza di cassa integrazione.

Ma infatti quelli sono i timori: è probabile che anche il "cervello" progettuale si trasferisca altrove, con il concepimento di modelli Oltreoceno, poi venduti al di qua e spacciati per "nostrani". Il rischio c'è, è indubbio. Nella fattispecie, per Alfa, se ci sarà un'operazione simile al Tridente, bene, altrimenti........

Ciao,
non credo avrebbe molto senso fare una cosa del genere.
Al mondo piace il MADE iN ITALY e quindi le Alfa progettate e prodotte QUI. A Torino lo sanno bene che una Giulia progettata in USA avrebbe poco senso. Ed infatti adesso tutti i progetti per le nuove Alfa sono a Modena zona Maserati.
Io non mi stupirei se con un colpo di scena decidessero di produrre il Duetto in Italia anche se ormai la vedo dura.
Ciao
 
156jtd105 ha scritto:
GenLee ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Esatto, per me è più importante mantenere e incrementare le produzioni in Italia, credo che dove sia la sede di FCA conti molto meno.

Grugliasco è già una realtà. Ora occorre rilanciare Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Melfi. E speriamo che si trovi una soluzione (dopo la balla DR) per i dipendenti ex Termini Imerese, in scadenza di cassa integrazione.

Ma infatti quelli sono i timori: è probabile che anche il "cervello" progettuale si trasferisca altrove, con il concepimento di modelli Oltreoceno, poi venduti al di qua e spacciati per "nostrani". Il rischio c'è, è indubbio. Nella fattispecie, per Alfa, se ci sarà un'operazione simile al Tridente, bene, altrimenti........

Ciao,
non credo avrebbe molto senso fare una cosa del genere.
Al mondo piace il MADE iN ITALY e quindi le Alfa progettate e prodotte QUI. A Torino lo sanno bene che una Giulia progettata in USA avrebbe poco senso. Ed infatti adesso tutti i progetti per le nuove Alfa sono a Modena zona Maserati.
Io non mi stupirei se con un colpo di scena decidessero di produrre il Duetto in Italia anche se ormai la vedo dura.
Ciao

Bene, se veramente è così (=progetti zona Maserati), la sede può anche stare tra i tulipani.....
Ciao
 
Kren2 ha scritto:
Ohhhh! Siamo d'accordo. Escludiamo pure il romanticismo di bandiera e concentriamoci sui contenuti.
Io ne sarei veramente felice.

AMEN Kren

Essere buoni consumatori ed utenti oggi significa anche saper scegliere e premiare secondo il merito.

Solo dietro al merito di un buon prodotto vi è lo sviluppo corretto e la crescita di un azienda, e quindi del sistema che la ospita.

Chiedere di comprare per carità di Patria, oltre che sciocco, è pure miope, perché non fa crescere il sistema che si "vorrebbe" aiutare, ma lo si foraggia senza spingerlo all'innovazione, senza porlo nelle condizioni di conquistare il mercato per propri meriti, alimentandolo quasi per assistenzialismo.

Non so se ho reso il concetto, ma la penso così.

L'Italia, e Fiat, cresceranno se dimostreranno di saper fare meglio degli altri.
 
vecchioAlfista ha scritto:
Kren2 ha scritto:
Ohhhh! Siamo d'accordo. Escludiamo pure il romanticismo di bandiera e concentriamoci sui contenuti.
Io ne sarei veramente felice.

AMEN Kren

Essere buoni consumatori ed utenti oggi significa anche saper scegliere e premiare secondo il merito.

Solo dietro al merito di un buon prodotto vi è lo sviluppo corretto e la crescita di un azienda, e quindi del sistema che la ospita.

Chiedere di comprare per carità di Patria, oltre che sciocco, è pure miope, perché non fa crescere il sistema che si "vorrebbe" aiutare, ma lo si foraggia senza spingerlo all'innovazione, senza porlo nelle condizioni di conquistare il mercato per propri meriti, alimentandolo quasi per assistenzialismo.

Non so se ho reso il concetto, ma la penso così.

L'Italia, e Fiat, cresceranno se dimostreranno di saper fare meglio degli altri.
Hai reso perfettamente l'idea! E condivido!
 
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