<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne, mercato Italia a picco, mai detto di voler andare via | Il Forum di Quattroruote

Marchionne, mercato Italia a picco, mai detto di voler andare via

Che ne dite? Cosa condividete e cosa no?

Marchionne, mercato Italia a picco, mai detto di voler andare via
'Attaccate me no l'azienda. Non sono l'uomo nero, serve l'impegno del Paese. Troppi maestri'


ROMA - La Fiat non vuole lasciare l'Italia. ''In questa situazione drammatica, io non ho parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andar via'': ''non mollo. Mi impegno, ma non posso farlo da solo. Ci vuole un impegno dell'Italia''. Cosi' l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, in un'intervista a Repubblica.

''Non sono l'uomo nero'', ma ''l'Italia dell'auto e' precipitata in un buco di mercato senza precedenti'', ''abbiamo perso di colpo quarant'anni'' e qualcuno ''vorrebbe che la Fiat si comportasse tranquillamente come prima? O e' un'imbecillita' pensare a questo, o e' una prepotenza, fuori dalla logica''.

Marchionne replica anche agli attacchi del patron della Tods', Diego Della Valle. ''Tutti parlano a cento all'ora, perche' la Fiat e' un bersaglio grosso, piu' delle scarpe di alta qualita' e alto prezzo che compravo anch'io fino a qualche tempo fa: adesso non piu'. Ci sarebbe da domandarsi chi ha dato la cattedra a molti maestri d'automobile improvvisati. ma significherebbe starnazzare nel pollaio piu' provinciale che c'e'. Fintanto che attaccano, nessun problema. Ma lascino stare la Fiat''. L'amministratore delegato del Lingotto risponde anche alle critiche di Cesare Romiti: ''Il mondo Fiat che abbiamo creato noi non e' piu''' il suo. ''E anche la parola cosmopolita non e' una bestemmia''.

Il numero uno di Fiat si dice disponibile a incontrare il governo, ''ma poi? Sopravvivere alla tempesta con l'aiuto di quella parte dell'azienda che va bene in America del Nord e del Sud, per sostenere l'Italia, mi pare sia un discorso strategico''. ''Fiat - osserva Marchionne - sta accumulando perdite per 700 milioni in Europa, e sta reggendo sui successi all'estero. Sono le due uniche cose che contano. Se vogliamo confrontarci dobbiamo partire da qui: non si scappa''.

Il progetto fabbrica Italia era basato ''su cento cose, la meta' non ci sono piu'. Io allora puntavo su un mercato che reggeva,. ed e' crollato, su una riforma del mercato del lavoro, e ho piu' di 70 cause della Fiom. Tutto e' cambiato. E io non sono capace di far finta di niente. Anche perche' puoi nasconderli ma i nodi prima o poi vengono al pettine. Ecco siamo in quel momento. Io indico i nodi: parliamone''. Chi ''se la sentirebbe di investire in un mercato tramortito dalla crisi, se avesse la certezza non soltanto di non guadagnare un euro - aggiunge Marchionne - ma addirittura di non recuperare i soldi investiti? Con nuovi modelli lanciati oggi spareremmo nell'acqua: un bel risultato''. E spiega: ''se io avessi lanciato adesso dei nuovi modelli avrebbero fatto la stessa fine della nuova Panda di Pomigliano: la miglior Panda nella storia, 800 milioni di investimento, e il mercato non la prende, perche' il mercato non c'e'''. Le prospettive per le vendite - afferma Marchionne - non sono buone: ''non vedo niente'', nessun cambio di mercato ''fino al 2014. Per questo investire nel 2012 sarebbe micidiale''.
 
al di là delle critiche sterili e non propositive, penso, come suggerito ieri da un giornalista del Corriere, che se c'è l'interessamento di una casa straniera per il marchio Alfa Romeo + 1 stabilimento, è dovere del governo intervenire e fare pressioni nelle sedi opportune affinchè si consenta finalmente ad un costruttore straniero di entrare in Italia.

Sostanzialmente, la Fiat non può permettersi di chiudere due stabilimenti italiani lasciando improduttivo un marchio che per altri ha un potenziale da sfruttare e che può essere capitalizzato in risorse lavorative
 
alexmed ha scritto:
Che ne dite? Cosa condividete e cosa no?

Marchionne, ''In questa situazione drammatica, io non ho parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andar via'':

Mi pareva di aver colto il contrario...ha proposto ai tedeschi di ridurre la capacità produttiva, di cominciare a chiudere stabilimenti e di farlo tutti insieme. A meno che non abbia stabilimenti su un satellite di Giove credo si riferisse agli stabilimenti italiani.
Vabbè: ha la memoria corta. Certo che sparandone tante gli è difficile tenere il conto...
 
Quello che dice l'amministratore delegato del gruppo Fiat non è sbagliato.

Il problema è che ne ha dette e ne dice talmente tante che non è più credibile.

Bene fa in questo momento a non sfornare modelli nuovi, ma il problema è che neanche ne pensa di modelli nuovi.

Ha cancellato la futura Bravo, la Punto attualmente non ha eredi, da quanto scritto sopra anche la Panda sembra sia stato un errore farla adesso. Ma dico, di cosa stiamo parlando?

Quale soluzione propone l'amministratore delegato del gruppo Fiat per cavalcare la crisi ed uscirne?

Perchè si parla sempre degli investimenti in vetture nuove ed invece non migliora la rete di vendita nel resto d'europa?

Perchè non proviamo a vendere una Bravo in più in Italia e una in più in europa piuttosto che lasciarla morire così?

Oltre alla crisi, sendondo me c'è un altro pregiudizio dell'amministratore delegato: lui dice, non investo perchè c'è la crisi e quindi non guadagno. Detta così è perfetta, non fa una piega.

Secondo me omette qualcosa del suo pensiero che più o meno fa così: non investo non solo perchè c'è la crisi ma anche e soprattutto perchè le Fiat non vendevano neanche quando la crisi non c'era.

Ricordate le frasi: "quando facciamo una macchina dobbiamo anche vedere a chi la vendiamo" oppure "la 159 (o era la Croma o entrambe?) noi non l'avremmo fatta così".

Con questa mentalità non andremo comunque da nessuna parte nè con la crisi nè senza
 
alexmed ha scritto:
Che ne dite? Cosa condividete e cosa no?

Marchionne, mercato Italia a picco, mai detto di voler andare via
'Attaccate me no l'azienda. Non sono l'uomo nero, serve l'impegno del Paese. Troppi maestri'


ROMA - La Fiat non vuole lasciare l'Italia. ''In questa situazione drammatica, io non ho parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andar via'': ''non mollo. Mi impegno, ma non posso farlo da solo. Ci vuole un impegno dell'Italia''. Cosi' l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, in un'intervista a Repubblica.

''Non sono l'uomo nero'', ma ''l'Italia dell'auto e' precipitata in un buco di mercato senza precedenti'', ''abbiamo perso di colpo quarant'anni'' e qualcuno ''vorrebbe che la Fiat si comportasse tranquillamente come prima? O e' un'imbecillita' pensare a questo, o e' una prepotenza, fuori dalla logica''.

Marchionne replica anche agli attacchi del patron della Tods', Diego Della Valle. ''Tutti parlano a cento all'ora, perche' la Fiat e' un bersaglio grosso, piu' delle scarpe di alta qualita' e alto prezzo che compravo anch'io fino a qualche tempo fa: adesso non piu'. Ci sarebbe da domandarsi chi ha dato la cattedra a molti maestri d'automobile improvvisati. ma significherebbe starnazzare nel pollaio piu' provinciale che c'e'.

Appunto, mi chiedo proprio chi ha dato la cattedra al nuovo maestro dell'automobile.
 
La crisi c'e' e si sente tutta, pero' Marchionne dovrebbe farsi un esame di coscienza e chiedersi perche' Fiat perde oltre il doppio rispetto alla media del mercato europeo (a livello vendite), quando invece i coreani, che vendono molti prodotti similari, hanno il segno +.
Sicuramente gli investimenti esagerati di Opel e Peugeot non pagano in questo periodo, ma un accurato e misurato sviluppo di cio' che proponi alla tua clientela si (vedi ad esempio Hyunday e Kia).
Pero' quello che Marchionne non dice, e' che a lui fa molto comodo che lo stato Italiano (e quindi noi) mantenga gli operai grazie alla cassa integrazione, sollevando l'azienda dal pagamento degli stipendi a chi attualmente non partecipa al ciclo produttivo (e purtroppo sono moltissimi).
Per questo lo Stato dovrebbe intervenire obbligando Fiat a prendere impegni seri (ricordo che Fiat ha chiuso la produzione di Idea e Musa a Mirafiori per acquisire una nuova fabbrica in Serbia dove viene prodotta la 500L) e penso che in questo momento qualche misurato incentivo per sostenere il mercato dell'auto (annessi i tanti concessionari in crisi) potrebbe servire a salvare diversi posti di lavoro e a riportare molti operai dalla cassa integrazione alla produzione.

Mi preoccupa pero' la notizia relativa alla Panda, i cui dati di vendita totali, accorpando la nuova prodotta a Pomigliano e la Classic prodotta in Polonia, sono buoni, ma qui Marchionne dichiara (per la prima volta) che la nuova non vende.
Evidentemente un utilitaria deve essere prima di tutto economica e per questo
la Classic sta tenendo testa alla nuova (dai dati di vendita delle versioni a gpl e a metano si evince che la Classic ha una quota di almeno il 50% su tutte le Panda).
In prospettiva della stop alla produzione della vecchia, previsto per fine 2012, mi auguro che il marketing riveda il rapporto prezzo/contenuti della nuova versione
che comunque e' un ottimo prodotto.
 
Mi pare anche interessante notare come stia di fatto battendo cassa.

Quando dice "non ce la posso fare da solox", dovrebbe aver cura di dire anche quanti altri soldi vuole, prima di rivelare quanti ne vuole investire lui.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Mi pare anche interessante notare come stia di fatto battendo cassa.

Quando dice "non ce la posso fare da solox", dovrebbe aver cura di dire anche quanti altri soldi vuole, prima di rivelare quanti ne vuole investire lui.
Non è questione di soldi, ma di sistema Italia.
 
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Mi pare anche interessante notare come stia di fatto battendo cassa.

Quando dice "non ce la posso fare da solox", dovrebbe aver cura di dire anche quanti altri soldi vuole, prima di rivelare quanti ne vuole investire lui.
Non è questione di soldi, ma di sistema Italia.

Allora tu che sai, illustraci la natura della richiesta.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Mi pare anche interessante notare come stia di fatto battendo cassa.

Quando dice "non ce la posso fare da solox", dovrebbe aver cura di dire anche quanti altri soldi vuole, prima di rivelare quanti ne vuole investire lui.

non penso che voglia soldi, non ne ha voluti per Termini e non ne vuole adesso.
Vuole semplicemente disinvestire nei mercati non redditizzi a meno di rendere il costo del lavoro più conveniente che altrove.
Il punto è che se vuole disinvestire deve imho pagare dazio al sistema Italia, non gli si può consentire di prendere e portare tutto altrove. L'interesse di VAG per Alfa deve essere approfondito dallo Stato che eventualemente deve inserirsi nella discussione
 
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