<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne: l'Alfa Romeo potrebbe andarsene dall'Italia | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Marchionne: l'Alfa Romeo potrebbe andarsene dall'Italia

ottovalvole ha scritto:
chiediti come mai preferiscono aprire nuove fabbriche anzichè prendere quelle appena dismesse dalla Fiat....Come mai Toyota non ha preso Termini? Come mai nemmeno Opel? Nemmeno Renault? Fa così schifo quello stabilimento o c'è qualcosa che non sappiamo?

A naso io direi costo dell'energia e costo dei trasporti. Su questi due punti l'Italia è assolutamente NON competitiva.

PS Natuzzi pensa di tagliare più di mille dipendenti in Italia, ma nelle fabbriche estere non mi pare che voglia tagliare... anzi.
 
alexmed ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
chiediti come mai preferiscono aprire nuove fabbriche anzichè prendere quelle appena dismesse dalla Fiat....Come mai Toyota non ha preso Termini? Come mai nemmeno Opel? Nemmeno Renault? Fa così schifo quello stabilimento o c'è qualcosa che non sappiamo?

A naso io direi costo dell'energia e costo dei trasporti. Su questi due punti l'Italia è assolutamente NON competitiva.

PS Natuzzi pensa di tagliare più di mille dipendenti in Italia, ma nelle fabbriche estere non mi pare che voglia tagliare... anzi.
Non dimenticarti della farraginosità della giustizia (tempi incerti e comunque lunghi, nonché incertezza o meglio certezza di impossibilità di recupero dei crediti) e dei problemi endemici di quello stabilimento (assenteismo e scarsa produttività).
 
ottovalvole ha scritto:
skelton ha scritto:
rosberg ha scritto:
plm88 ha scritto:
...

Marchionne non ha detto che venderà l'alfa romeo, ma che se non ci saranno accordi chiari con il governo e i sindacati non investirà più in Italia, ma lo farà all'estero... sposterà la produzione all'estero se non ci saranno le condizioni.

Scusa perchè...fino ad ora cosa ha fatto?
Dove ha spostato le produzioni Fiat? Polonia, Slovenia, Turchia, Brasile...Tranne che in Italia.
Senza contare che lui, strapagato profumatamente da Fiat (Italia), sta in Svizzera.
E continuiamo a dargli peso noi a uno così?
Ma che se ne andasse lui definitivamente dall'Italia una volta per tutte.

Evidentemente non sai che è stato M. a riportare la produzione della Panda in Italia, e per giunta in uno stabilimento che chiunque altro avrebbe chiuso da tempo. E che questo stabilimento ha ricevuto ora i massimi riconoscimenti internazionali per efficenza e qualità.

E Grugliasco che era fallita, mentre ora si appresta a costruire le Maserati e la 4c?

Poi se Peugeot chiude in Francia, Ford chiude Genk e Opel si appresta a chiudere Bochum va bene? Ah, però la nuova Opel Mokka la costruiscono in Korea, ma visto che pensano di venderne tante aprono una nuova fabbrica. A Saragozza, in Spagna.

Ma per favore...
chiediti come mai preferiscono aprire nuove fabbriche anzichè prendere quelle appena dismesse dalla Fiat....Come mai Toyota non ha preso Termini? Come mai nemmeno Opel? Nemmeno Renault? Fa così schifo quello stabilimento o c'è qualcosa che non sappiamo?

Sì, mo' facciamo indagare al commissario Montalbano.
 
Nardo-Leo ha scritto:
Ma di quali incentivi parli?
Non mi pare che Marchionne abbia chiesto qualche tipo di incentivo.
Ha chiesto regole certe sul lavoro, niente più operai che ti bloccano una catena di montaggio o si mettono a scioperare proprio nei momenti più delicati.
Maggiore competitività del paese, meno tasse sul lavoro, sul costo dell'energia, ecc......

Tra due auto equivalenti, che ti piacciono entrambe, ma con consumi e spese di manutenzione molto diverse quale sceglieresti?
Quella con costi maggiori?

Parlo di incentivi in senso lato, ovviamente non di quelli alla rottamazione.

Mi pare abbastanza lampante che Marchionne voglia ( o finga di voler ) essere incentivato a rimanere in Italia ( per ora con Alfa, poi fingerà di mettere sul piatto altri marchi ). Incentivato su un piano legislativo, fiscale, giuslavoristico, chi più ne ha più ne metta, e da un punto di vista oggettivo ha molte ragioni. E' il punto di vista soggettivo che non funziona: sono parole giuste in bocca alla persona meno opportuna.

La sua contropartita alle condizioni poste infatti è nulla: la sua produzione italiana, al cui stato finge di porre condizioni, è scarsa e poco allettante da anni, non per errore, ma per ridimensionamento pianificato. Non risulta abbia sottoposto piani di sviluppo seri e circostanziati, nè per Alfa nè per Fiat. Gli stipendi relativi ai posti di lavoro che lo Stato dovrebbe adoperarsi per salvaguardare, sono già pagati dallo Stato stesso da tempo, con molti impiant fermi. Il suo potere contrattuale con lo stato italiano è ai minimi storici.

Il punto però non è questo. Il punto è che Marchionne tutto questo lo sa, essendo lui l'artefice. Quindi la sua uscita non è un errore di (soprav)valutazione del proprio peso negoziale, ma piuttosto un falso, o un bluff per disimpegnarsi.

Tutti sanno che questo marito da anni tradisce sua moglie brutta, povera, vecchia, stanca e lisa con una superficona americana giovane, bella e ricca. Se quindi le scrive questa lettera - ultimatum , tutti capiscono che è solo una messa in mora formale, non una vera richiesta.

Non ci voleva certo Catalano per insegnare agli italiani che è meglio una moglie bella, intelligente e ricca anzichè un mostro cretino e senza una lira.
 
SZ. ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
skelton ha scritto:
rosberg ha scritto:
plm88 ha scritto:
...

Marchionne non ha detto che venderà l'alfa romeo, ma che se non ci saranno accordi chiari con il governo e i sindacati non investirà più in Italia, ma lo farà all'estero... sposterà la produzione all'estero se non ci saranno le condizioni.

Scusa perchè...fino ad ora cosa ha fatto?
Dove ha spostato le produzioni Fiat? Polonia, Slovenia, Turchia, Brasile...Tranne che in Italia.
Senza contare che lui, strapagato profumatamente da Fiat (Italia), sta in Svizzera.
E continuiamo a dargli peso noi a uno così?
Ma che se ne andasse lui definitivamente dall'Italia una volta per tutte.

Evidentemente non sai che è stato M. a riportare la produzione della Panda in Italia, e per giunta in uno stabilimento che chiunque altro avrebbe chiuso da tempo. E che questo stabilimento ha ricevuto ora i massimi riconoscimenti internazionali per efficenza e qualità.

E Grugliasco che era fallita, mentre ora si appresta a costruire le Maserati e la 4c?

Poi se Peugeot chiude in Francia, Ford chiude Genk e Opel si appresta a chiudere Bochum va bene? Ah, però la nuova Opel Mokka la costruiscono in Korea, ma visto che pensano di venderne tante aprono una nuova fabbrica. A Saragozza, in Spagna.

Ma per favore...
chiediti come mai preferiscono aprire nuove fabbriche anzichè prendere quelle appena dismesse dalla Fiat....Come mai Toyota non ha preso Termini? Come mai nemmeno Opel? Nemmeno Renault? Fa così schifo quello stabilimento o c'è qualcosa che non sappiamo?

Sì, mo' facciamo indagare al commissario Montalbano.
ma dev'esserci un motivo per cui una fabbrica nuova in Ungheria o in Russia conviene più di una italiana (anzi nordafricana) che produceva fino all'anno scorso. Dev'esserci un motivo per cui una nuova Nissan viene costruita in Spagna anzichè in Francia o Inghilterra o Giappone, dev'esserc un motivo per cui un'Audi Q3 viene costruita in Spagna (ma non stanno mandando la cassa integrazione agli operai Seat?) e la A3 Sedan in Bulgaria, dev'esserci un motivo se Marchionne fa produrre la 500L in serbia, la 500 e la Ypsilon in Polonia e la Viaggio in Cina....potrei continuare all'infinito con gli esempi, ma in tutto questo vedo solo spostamenti di produzione ovunque fuorchè in italia (forse l'unico è stato Marchionne che ha spostato parte della Maserati da Modena a Grugliasco e la Panda dalla Polonia a Pomigliano) persino la Piaggio costruisce parte dei prodotti in Spagna e in India.....poi ci sono anche quelli che esaltano l'italianità dei loro prodotti di lusso omettendo magari "accidentalmente" di dire da dove provengono le materie prime o dove avviene l'assemblaggio.....quelle stesse persone che da un annetto cominciano ad andare in TV a criticare Marchionne, quelle stesse persone che di colpo diventano paladini della legalità magari dopo essersi sporcati le mani come e più del canadese, quelle stesse persone che come altri (sindacalisti???) si servono della popolarità dello svizzero, seguono la sua scia pur di avere visibilità ed acquisire simpatie "elettorali" magari di un bel color rosso! No no ma noi siamo italianissimi, invochiamo l'itailanità a gran voce e poi beviamo nelle tazzine di ceramica con scritto "produced in PRC" (l'ho letto stamattina sotto una tazzina del bar, sono ancora sconvolto, anche le tazzineeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) Magari vendute da un italianissimo importatore che gli appiccica un suo adesivo col tricolore e lo scatolo col suo marchio. Ma di che stiamo parlando?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Ma di quali incentivi parli?
Non mi pare che Marchionne abbia chiesto qualche tipo di incentivo.
Ha chiesto regole certe sul lavoro, niente più operai che ti bloccano una catena di montaggio o si mettono a scioperare proprio nei momenti più delicati.
Maggiore competitività del paese, meno tasse sul lavoro, sul costo dell'energia, ecc......

Tra due auto equivalenti, che ti piacciono entrambe, ma con consumi e spese di manutenzione molto diverse quale sceglieresti?
Quella con costi maggiori?

Parlo di incentivi in senso lato, ovviamente non di quelli alla rottamazione.

Mi pare abbastanza lampante che Marchionne voglia ( o finga di voler ) essere incentivato a rimanere in Italia ( per ora con Alfa, poi fingerà di mettere sul piatto altri marchi ). Incentivato su un piano legislativo, fiscale, giuslavoristico, chi più ne ha più ne metta, e da un punto di vista oggettivo ha molte ragioni. E' il punto di vista soggettivo che non funziona: sono parole giuste in bocca alla persona meno opportuna.

La sua contropartita alle condizioni poste infatti è nulla: la sua produzione italiana, al cui stato finge di porre condizioni, è scarsa e poco allettante da anni, non per errore, ma per ridimensionamento pianificato. Non risulta abbia sottoposto piani di sviluppo seri e circostanziati, nè per Alfa nè per Fiat. Gli stipendi relativi ai posti di lavoro che lo Stato dovrebbe adoperarsi per salvaguardare, sono già pagati dallo Stato stesso da tempo, con molti impiant fermi. Il suo potere contrattuale con lo stato italiano è ai minimi storici.

Il punto però non è questo. Il punto è che Marchionne tutto questo lo sa, essendo lui l'artefice. Quindi la sua uscita non è un errore di (soprav)valutazione del proprio peso negoziale, ma piuttosto un falso, o un bluff per disimpegnarsi.

Tutti sanno che questo marito da anni tradisce sua moglie brutta, povera, vecchia, stanca e lisa con una superficona americana giovane, bella e ricca. Se quindi le scrive questa lettera - ultimatum falsa, tutti capiscono che è solo una messa in mora formale, non una vera richiesta.

Non ci voleva certo Catalano per insegnare agli italiani che è meglio una moglie bella, intelligente e ricca anzichè che un mostro cretino e senza una lira.
Bellicapelli fin quando è solo Sergio a chiedere queste cose a noi ci sembra strano, se TUTTI gli industriali e Confindustria cominciassero ad uscire le XXlle probabilmente a tutti noi comuni cittadini sembrerà che la ragione sta dalla loro parte. Ti spiego una cosa anche se andrò in OT, nel mio mestiere (artigiano) c'è tanto abusivismo, troppa gente che lavora in nero ma talmente tanta che quei 4 che siamo in regola non sembriamo delle mosche bianche ma delle pecore nere che anzi mettono zizzania, se parli con qualsiasi persona sembra che l'avere la partita iva sia un difetto e non un pregio, sembriamo noi ladri e chi lavora in nero un benefattore. Se io e quei 4 colleghi cominciassimo a fare denunce alla finanza questi si ritroverebbero su un tavolo 4 denuncianti contro 100 denunciati, e siccome anche loro (come tanti impiegati) sono vili e lavorano il minimo sindavale che fanno? Controllano intanto quei 4 denuncianti, a quel punto visto che sono stati chamati troveranno sempre e comunque qualche cavillo da far pagare e tutto finisce lì. Se la cosa si ribalta guarda come finisce la pacchia, metti 1000 denuncianti che denunciano 20 persone.....solo a quel punto la finanza (che lavora sempre il minimo sindacale) fa il lavoro meno impegnativo, non controlla i 1000 denuncianti ma i 20 denunciati e a quel punto li punisce per benino. Mi criticate sempre che paragono la mega ditta Fiat ad un comune piccolo imprenditore ma io lo faccio metaforicamente. Se Marchionne si lamenta di una certa situazione e vede che nessuno si muove, che non viene appoggiato ne da confindustria, ne dagli altri colleghi, ne dallo stato, ne dalla magistratura.....allora viene visto come la pecora nera, ma siamo sicuri che è lui ad avere torto? O forse è l'unico a farsi sentire? O forse gli altri colleghi hanno gettato la spugna e sono scappati via? O forse a Confindustria non conviene per chissà quale motivo? Ditemelo voi....Per me l'Italia è malata ma malata grave, diciamo in coma ed è circondata da gente seduta a giocare a briscola, da altri che dicono solo "dai su facciamola svegliare! facciamo questo! facciamo quello! anzi fate presto!!!" ma non smuove un dito e da qualche dottore in cerca disperata di infermieri che però stanno tutti a casa in "malattia". Scusate per le mie metafore.
 
Kren2 ha scritto:
Non dimenticarti della farraginosità della giustizia (tempi incerti e comunque lunghi, nonché incertezza o meglio certezza di impossibilità di recupero dei crediti) e dei problemi endemici di quello stabilimento (assenteismo e scarsa produttività).

Sull'assenteismo non saprei dire, sulla produttività incidono molto più i processi produttivi che il singolo.

Grossa questione che hai sottolineato e che mi son dimenticato è sulla giustizia. Vero, verissimo. Chi dall'estero vuole investire ingenti somme in Italia col rischio di finire negli ingranaggi della giustizia italiana? Qui parliamo di stabilimenti automobilistici che necessitano di investimenti che ingenti è dir poco. Ecco direi che investitori esteri sono pari a... zero.
 
ottovalvole ha scritto:
SZ. ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
skelton ha scritto:
rosberg ha scritto:
plm88 ha scritto:
...

Marchionne non ha detto che venderà l'alfa romeo, ma che se non ci saranno accordi chiari con il governo e i sindacati non investirà più in Italia, ma lo farà all'estero... sposterà la produzione all'estero se non ci saranno le condizioni.

Scusa perchè...fino ad ora cosa ha fatto?
Dove ha spostato le produzioni Fiat? Polonia, Slovenia, Turchia, Brasile...Tranne che in Italia.
Senza contare che lui, strapagato profumatamente da Fiat (Italia), sta in Svizzera.
E continuiamo a dargli peso noi a uno così?
Ma che se ne andasse lui definitivamente dall'Italia una volta per tutte.

Evidentemente non sai che è stato M. a riportare la produzione della Panda in Italia, e per giunta in uno stabilimento che chiunque altro avrebbe chiuso da tempo. E che questo stabilimento ha ricevuto ora i massimi riconoscimenti internazionali per efficenza e qualità.

E Grugliasco che era fallita, mentre ora si appresta a costruire le Maserati e la 4c?

Poi se Peugeot chiude in Francia, Ford chiude Genk e Opel si appresta a chiudere Bochum va bene? Ah, però la nuova Opel Mokka la costruiscono in Korea, ma visto che pensano di venderne tante aprono una nuova fabbrica. A Saragozza, in Spagna.

Ma per favore...
chiediti come mai preferiscono aprire nuove fabbriche anzichè prendere quelle appena dismesse dalla Fiat....Come mai Toyota non ha preso Termini? Come mai nemmeno Opel? Nemmeno Renault? Fa così schifo quello stabilimento o c'è qualcosa che non sappiamo?

Sì, mo' facciamo indagare al commissario Montalbano.
ma dev'esserci un motivo per cui una fabbrica nuova in Ungheria o in Russia conviene più di una italiana (anzi nordafricana) che produceva fino all'anno scorso. Dev'esserci un motivo per cui una nuova Nissan viene costruita in Spagna anzichè in Francia o Inghilterra o Giappone, dev'esserc un motivo per cui un'Audi Q3 viene costruita in Spagna (ma non stanno mandando la cassa integrazione agli operai Seat?) e la A3 Sedan in Bulgaria, dev'esserci un motivo se Marchionne fa produrre la 500L in serbia, la 500 e la Ypsilon in Polonia e la Viaggio in Cina....potrei continuare all'infinito con gli esempi, ma in tutto questo vedo solo spostamenti di produzione ovunque fuorchè in italia (forse l'unico è stato Marchionne che ha spostato parte della Maserati da Modena a Grugliasco e la Panda dalla Polonia a Pomigliano) persino la Piaggio costruisce parte dei prodotti in Spagna e in India.....poi ci sono anche quelli che esaltano l'italianità dei loro prodotti di lusso omettendo magari "accidentalmente" di dire da dove provengono le materie prime o dove avviene l'assemblaggio.....quelle stesse persone che da un annetto cominciano ad andare in TV a criticare Marchionne, quelle stesse persone che di colpo diventano paladini della legalità magari dopo essersi sporcati le mani come e più del canadese, quelle stesse persone che come altri (sindacalisti???) si servono della popolarità dello svizzero, seguono la sua scia pur di avere visibilità ed acquisire simpatie "elettorali" magari di un bel color rosso! No no ma noi siamo italianissimi, invochiamo l'itailanità a gran voce e poi beviamo nelle tazzine di ceramica con scritto "produced in PRC" (l'ho letto stamattina sotto una tazzina del bar, sono ancora sconvolto, anche le tazzineeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) Magari vendute da un italianissimo importatore che gli appiccica un suo adesivo col tricolore e lo scatolo col suo marchio. Ma di che stiamo parlando?
Non parli mica di quell'imprenditore legato al Giglio? :rolleyes:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Ma di quali incentivi parli?
Non mi pare che Marchionne abbia chiesto qualche tipo di incentivo.
Ha chiesto regole certe sul lavoro, niente più operai che ti bloccano una catena di montaggio o si mettono a scioperare proprio nei momenti più delicati.
Maggiore competitività del paese, meno tasse sul lavoro, sul costo dell'energia, ecc......

Tra due auto equivalenti, che ti piacciono entrambe, ma con consumi e spese di manutenzione molto diverse quale sceglieresti?
Quella con costi maggiori?

Parlo di incentivi in senso lato, ovviamente non di quelli alla rottamazione.

Mi pare abbastanza lampante che Marchionne voglia ( o finga di voler ) essere incentivato a rimanere in Italia ( per ora con Alfa, poi fingerà di mettere sul piatto altri marchi ). Incentivato su un piano legislativo, fiscale, giuslavoristico, chi più ne ha più ne metta, e da un punto di vista oggettivo ha molte ragioni. E' il punto di vista soggettivo che non funziona: sono parole giuste in bocca alla persona meno opportuna.

La sua contropartita alle condizioni poste infatti è nulla: la sua produzione italiana, al cui stato finge di porre condizioni, è scarsa e poco allettante da anni, non per errore, ma per ridimensionamento pianificato. Non risulta abbia sottoposto piani di sviluppo seri e circostanziati, nè per Alfa nè per Fiat. Gli stipendi relativi ai posti di lavoro che lo Stato dovrebbe adoperarsi per salvaguardare, sono già pagati dallo Stato stesso da tempo, con molti impiant fermi. Il suo potere contrattuale con lo stato italiano è ai minimi storici.

Il punto però non è questo. Il punto è che Marchionne tutto questo lo sa, essendo lui l'artefice. Quindi la sua uscita non è un errore di (soprav)valutazione del proprio peso negoziale, ma piuttosto un falso, o un bluff per disimpegnarsi.

Tutti sanno che questo marito da anni tradisce sua moglie brutta, povera, vecchia, stanca e lisa con una superficona americana giovane, bella e ricca. Se quindi le scrive questa lettera - ultimatum falsa, tutti capiscono che è solo una messa in mora formale, non una vera richiesta.

Non ci voleva certo Catalano per insegnare agli italiani che è meglio una moglie bella, intelligente e ricca anzichè che un mostro cretino e senza una lira.

Bravo Bellicapelli3!
Come dici tu, si tratta di esternazioni strategiche, per giustificare un percorso già tracciato e solcato.
 
ottovalvole ha scritto:
Bellicapelli fin quando è solo Sergio a chiedere queste cose a noi ci sembra strano, se TUTTI gli industriali e Confindustria cominciassero ad uscire le XXlle probabilmente a tutti noi comuni cittadini sembrerà che la ragione sta dalla loro parte.

sedici, mi costringi ad autocitarmi, perchè magari mi hai letto troppo di fretta.

"parole giuste, in bocca alla persona sbagliata".

Marchionne, per come ha fatto industria, è il meno titolato a parlare. Che poi, chiariamoci, è solo uno degli ultimi ad essersene andati dall'Italia. Quando la nave affonda i topi saltano tutti. La differenza è che altri hanno annusato l'aria, e se ne sono andati in silenzio. Lui invece ha deciso di abusare del cadavere di questo paese, e mettere in scena questo teatro.

Nel mio settore si usa dire che le grosse crisi hanno il vantaggio di fare pulizia, di spazzare via i player meno virtuosi, quelli che lavorano male e contribuiscono solo a fare confusione sul mercato. Per me Fiat è una di quelle realtà: bad economy.

Confindustria peraltro di casino ne fa, quando si tratta di dare giudizi sul governo e sulle sue iniziative. Ma Fiat da Confindustria è uscita sbattendo la porta, non ci si può aspettare che cantino in coro, anche se cantano entrambi.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
Bellicapelli fin quando è solo Sergio a chiedere queste cose a noi ci sembra strano, se TUTTI gli industriali e Confindustria cominciassero ad uscire le XXlle probabilmente a tutti noi comuni cittadini sembrerà che la ragione sta dalla loro parte.

sedici, mi costringi ad autocitarmi, perchè magari mi hai letto troppo di fretta.

"parole giuste, in bocca alla persona sbagliata".

Marchionne, per come ha fatto industria, è il meno titolato a parlare. Che poi, chiariamoci, è solo uno degli ultimi ad essersene andati dall'Italia. Quando la nave affonda i topi saltano tutti. La differenza è che altri hanno annusato l'aria, e se ne sono andati in silenzio. Lui invece ha deciso di abusare del cadavere di questo paese, e mettere in scena questo teatro.

Nel mio settore si usa dire che le grosse crisi hanno il vantaggio di fare pulizia, di spazzare via i player meno virtuosi, quelli che lavorano male e contribuiscono solo a fare confusione sul mercato. Per me Fiat è una di quelle realtà: bad economy.

Confindustria peraltro di casino ne fa, quando si tratta di dare giudizi sul governo e sulle sue iniziative. Ma Fiat da Confindustria è uscita sbattendo la porta, non ci si può aspettare che cantino in coro, anche se cantano entrambi.
sai qual'è il mio sogno? che un giorno prestabilito TUTTE le aziende piccole e grandi chiudano la partita iva, basterebbe un mese di lavoro in nero per tutti per dare un segnale forte e chiaro al governo, come dire "se tu non ci aiuti noi non ti aiutiamo". Che poi per me Marchionne può continuare a cantare dalla sua doccia l'importante è che il resto del coro canti pure e lo faccia seriamente!!!
 
alexmed ha scritto:
Kren2 ha scritto:
Non dimenticarti della farraginosità della giustizia (tempi incerti e comunque lunghi, nonché incertezza o meglio certezza di impossibilità di recupero dei crediti) e dei problemi endemici di quello stabilimento (assenteismo e scarsa produttività).

Sull'assenteismo non saprei dire, sulla produttività incidono molto più i processi produttivi che il singolo.

Grossa questione che hai sottolineato e che mi son dimenticato è sulla giustizia. Vero, verissimo. Chi dall'estero vuole investire ingenti somme in Italia col rischio di finire negli ingranaggi della giustizia italiana? Qui parliamo di stabilimenti automobilistici che necessitano di investimenti che ingenti è dir poco. Ecco direi che investitori esteri sono pari a... zero.
Purtroppo non ho tempo di andare a cercare, ma ho letto dei dati sconcertanti su Termini.
Ti assicuro che la giustizia, insieme alla pressione fiscale, è il principale ostacolo agli investimenti stranieri. Pensa che il Friuli risulta "più allettante" (con tutte le cautele del caso) rispetto al Veneto perchè ti consente di ottenere una sentenza di secondo grado in meno di 5 anni. In Veneto, invece, la corte d'appello di Venezia è talmente lenta che la prima udienza in appello viene ormai fissata a 4 anni dal deposito dell'atto di citazione. In pratica, rischi di arrivare a sentenza dopo ben 10 anni dal deposito dell'atto iniziale in primo grado. :shock: :twisted:
 
Kren2 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Kren2 ha scritto:
Non dimenticarti della farraginosità della giustizia (tempi incerti e comunque lunghi, nonché incertezza o meglio certezza di impossibilità di recupero dei crediti) e dei problemi endemici di quello stabilimento (assenteismo e scarsa produttività).

Sull'assenteismo non saprei dire, sulla produttività incidono molto più i processi produttivi che il singolo.

Grossa questione che hai sottolineato e che mi son dimenticato è sulla giustizia. Vero, verissimo. Chi dall'estero vuole investire ingenti somme in Italia col rischio di finire negli ingranaggi della giustizia italiana? Qui parliamo di stabilimenti automobilistici che necessitano di investimenti che ingenti è dir poco. Ecco direi che investitori esteri sono pari a... zero.
Purtroppo non ho tempo di andare a cercare, ma ho letto dei dati sconcertanti su Termini.
Ti assicuro che la giustizia, insieme alla pressione fiscale, è il principale ostacolo agli investimenti stranieri. Pensa che il Friuli risulta "più allettante" (con tutte le cautele del caso) rispetto al Veneto perchè ti consente di ottenere una sentenza di secondo grado in meno di 5 anni. In Veneto, invece, la corte d'appello di Venezia è talmente lenta che la prima udienza in appello viene ormai fissata a 4 anni dal deposito dell'atto di citazione. In pratica, rischi di arrivare a sentenza dopo ben 10 anni dal deposito dell'atto iniziale in primo grado. :shock: :twisted:
quoto, sottoscrivo e ci metto anche la firma: Tonino DiPietro! :D
 
Kren2 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Kren2 ha scritto:
Non dimenticarti della farraginosità della giustizia (tempi incerti e comunque lunghi, nonché incertezza o meglio certezza di impossibilità di recupero dei crediti) e dei problemi endemici di quello stabilimento (assenteismo e scarsa produttività).

Sull'assenteismo non saprei dire, sulla produttività incidono molto più i processi produttivi che il singolo.

Grossa questione che hai sottolineato e che mi son dimenticato è sulla giustizia. Vero, verissimo. Chi dall'estero vuole investire ingenti somme in Italia col rischio di finire negli ingranaggi della giustizia italiana? Qui parliamo di stabilimenti automobilistici che necessitano di investimenti che ingenti è dir poco. Ecco direi che investitori esteri sono pari a... zero.
Purtroppo non ho tempo di andare a cercare, ma ho letto dei dati sconcertanti su Termini.
Ti assicuro che la giustizia, insieme alla pressione fiscale, è il principale ostacolo agli investimenti stranieri. Pensa che il Friuli risulta "più allettante" (con tutte le cautele del caso) rispetto al Veneto perchè ti consente di ottenere una sentenza di secondo grado in meno di 5 anni. In Veneto, invece, la corte d'appello di Venezia è talmente lenta che la prima udienza in appello viene ormai fissata a 4 anni dal deposito dell'atto di citazione. In pratica, rischi di arrivare a sentenza dopo ben 10 anni dal deposito dell'atto iniziale in primo grado. :shock: :twisted:

concordo sulla giustizia civile. Ogni insoluto è perso. e Fiat ne dovrebbe sapere qualcosa. non solo come creditore .
 
BelliCapelli3 ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
Bellicapelli fin quando è solo Sergio a chiedere queste cose a noi ci sembra strano, se TUTTI gli industriali e Confindustria cominciassero ad uscire le XXlle probabilmente a tutti noi comuni cittadini sembrerà che la ragione sta dalla loro parte.

sedici, mi costringi ad autocitarmi, perchè magari mi hai letto troppo di fretta.

"parole giuste, in bocca alla persona sbagliata".

Marchionne, per come ha fatto industria, è il meno titolato a parlare. Che poi, chiariamoci, è solo uno degli ultimi ad essersene andati dall'Italia. Quando la nave affonda i topi saltano tutti. La differenza è che altri hanno annusato l'aria, e se ne sono andati in silenzio. Lui invece ha deciso di abusare del cadavere di questo paese, e mettere in scena questo teatro.

Nel mio settore si usa dire che le grosse crisi hanno il vantaggio di fare pulizia, di spazzare via i player meno virtuosi, quelli che lavorano male e contribuiscono solo a fare confusione sul mercato. Per me Fiat è una di quelle realtà: bad economy.Confindustria peraltro di casino ne fa, quando si tratta di dare giudizi sul governo e sulle sue iniziative. Ma Fiat da Confindustria è uscita sbattendo la porta, non ci si può aspettare che cantino in coro, anche se cantano entrambi.
E questo spiega tutto!
Ma secondo me prendi una tramvata mica da ridere.
 
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