ottovalvole ha scritto:la politica non può puntare sul settore automotive per il semplice motivo che in Italia abbiamo il monopolio della Fiat, ogni centesimo investito in questo settore sembra un aiuto diretto dello stato alla Fiat anche quando non lo è anzi......in questo senso Francia e Germania stanno giocando sporco ma molto sporco dando cash ai loro gruppi e chiudendo le porte ad eventuali investitori stranieri (ricordate quando la Fiat voleva prendere l'Opel?). Qui siamo tanto bravi a difendere i lavoratori e a criticare Marchionne che si crritica anche l'incentivo statale alla rottamazione che è un modo per smuovere l'economia aiutando TUTTO il mercato automobilistico, sia i marchi italiani che quelli esteri.....eppure anche gli incentivi vengono visti come un aiuto diretto dello stato alla Fiat.alexmed ha scritto:franco58pv ha scritto:a mio avviso sta chiedendo aiuti per rilanciare il mercato dell'auto che sta morendo , lanciando i doverosi warningMauro 65 ha scritto:Come ripresa è davvero molto ottimista, io non la vedo prima degli anni '20 (forse, e sempre che veniamo annessi ad altre realtà).
Su Mirafiori e Cassino ha in pratica dato le date di chiusura ...
Questa volta non ha del tutto torto ; perche dalpunto di vista fiscale l'auto è stata spremuta ancora una come un limone
Non c'è nessuno ad ascoltare i warning. Hai sentito mai negli ultimi 15 anni parlare un politico dell'importanza del settore automotive in Italia? Stai sentendo qualcuno che parla di industria in modo serio e non per slogan simil campagna elettorale?
Siamo destinati ad un decrescita più o meno felice. Speriamo tenga il settore turismo e agroalimentare altrimenti siamo proprio destinati ad elemosinare ai bordi del mondo ricco.
Il settore industriale sta chiudendo tutto, non c'è settore non colpito. Le chiusure stanno accelerando. Guardatevi attorno, io sto a Brescia: ecatombe.
Mentre Francia e Germania sostengono le loro imprese il ns governo che si rivela il grande assente, privo di una politica nel settore automotive e non solo, privo soprattutto di una vera e propria visione dello sviluppo industriale cosa ha fatto? Nei pochi interventi sul settore: aumento delle accise sui carburanti, fiscalità meno favorevole per le auto aziendali ...ma la vera chicca è stata l'introduzione del superbollo: introito previsto 170 milioni di euro, lo Stato ne ha incassati solo una sessantina; il superbollo calcolato in base alla potenza e non in base al valore effettivo dell?auto, non solo si è rivelato un flop, ma ha anche causato un danno per il momento non calcolabile per l?erario: ha sostanzialmente distrutto il mercato delle auto potenti e ha fatto registrare la conseguente perdita dell?Iva e dell?Ipt. Non solo, ha anche ucciso una passione tutta italiana e un settore che su quella passione si sosteneva. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: si è provato a colpire le auto da ricchi, ma a pagarne le conseguenze è un settore che dà lavoro a migliaia di persone.
Le precedenti esperienze di incentivi pubblici all'acquisto di auto hanno dimostrato che non solo il costo dell'incentivo viene recuperato attraverso l'incremento del gettito IVA dovuto ai maggiori acquisti di auto, ma lo Stato ci guadagnò qualche milione di euro, senza contare i benefici del rinnovo del parco auto circolante soprattutto dal punto di vista ecologico. Certo a beneficiarne maggiormente fu la Fiat per il tipo di vetture che produce, diciamo pure che quegli incentivi furono mirati a dare una mano al Gruppo di casa nostra, ma che c?è di male ?pensate a cosa ha fatto la Merkel per salvaguardare le proprie industrie nazionali: dopo che Parlamento e Governo europei avevano raggiunto un accordo sui metodi di calcolo della media delle emissioni di CO2 è riuscita a bloccare tutto perché erano troppe le difficoltà che ne sarebbero derivate per le case automobilistiche tedesche che avrebbero dovuto, nella peggiore delle ipotesi, sacrificare qualcuno dei loro modelli più prestigiosi