smargia2002 ha scritto:
Rinnovo una domanda a cui già in passato non si è risposto: cosa si intende per regole certe e, soprattutto, siamo sicuri che quello che veramente si vuole siano queste regole certe e non, piuttosto, la totale assenza di regole, in modo da poter mettere l'uno contro l'altro i vari stabilimenti italiani s non addirittura i singoli lavoratori.
Altra domanda, siamo proprio sicuri che le attuali regole siano così diverse da quelle che erano in vigore negli anni 80, anni in cui il gruppone era addirittura primo in Europa?
In quegli anni il tasso di conflittualità sindacale era ben superiore a quello attuale e i lavoratori molto meno disposti a certi sacrifici he oggi potrebbero essere giustificati dalla crisi.
È non mi si venga a dire che si tratta di un problema di costo del lavoro, in quanto lo stesso Marchionne, al momento del suo insediamento disse che mai e poi mai avrebbe agito su quella,leva, in quanto inutile, visto he rappresentava solo il 10% del costo industriale di un'auto media.
Considerazione pregnanti, ma mi permetto di contro obiettare:
1) fino a pochi anni fa la filiera garantiva margini ben maggiori degli attuali e, forse, l'incidenza attuale del costo del lavoro è superiore rispetto a quando venne fatta quella considerazione.
2) oltre alla caduta della marginalità di filiera (comeune a moltissimi costruttori sul mercato Eu), c'è un grave calo di vendite, più della media di riferimento.
3) nel periodo di forte conflittualità sindacale, il Gruppo godeva di una rendita di posizione ora quasi del tutto scomparsa
Il che acuisce le tensioni.