<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne Alfa Romeo possibile produzione all'estero | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Marchionne Alfa Romeo possibile produzione all'estero

sarebbe davvero una grave perdita la produzione delle Alfa in Italia ed il conseguente spostamento all'estero, quella del CEO potrebbe essere una provocazione, dal punto di vista tecnico ritengo non sia un problema, mi pare che alcune blasonate tedesche producano certi modelli fuori dalla Germania.....
 
Rinnovo una domanda a cui già in passato non si è risposto: cosa si intende per regole certe e, soprattutto, siamo sicuri che quello che veramente si vuole siano queste regole certe e non, piuttosto, la totale assenza di regole, in modo da poter mettere l'uno contro l'altro i vari stabilimenti italiani s non addirittura i singoli lavoratori.

Altra domanda, siamo proprio sicuri che le attuali regole siano così diverse da quelle che erano in vigore negli anni 80, anni in cui il gruppone era addirittura primo in Europa?

In quegli anni il tasso di conflittualità sindacale era ben superiore a quello attuale e i lavoratori molto meno disposti a certi sacrifici he oggi potrebbero essere giustificati dalla crisi.

È non mi si venga a dire che si tratta di un problema di costo del lavoro, in quanto lo stesso Marchionne, al momento del suo insediamento disse che mai e poi mai avrebbe agito su quella,leva, in quanto inutile, visto he rappresentava solo il 10% del costo industriale di un'auto media.
 
Quando parla di regole, si riferisce alla senteza della fiom... Prima hanno permesso di escludere la fiom dalle rappresentanze sindacali... Poi quest'ultima sentenza ha forzato l'azienda a riprendere la fiom...Ma se avete notato, a differenza di quanto successo all'epoca dei reintegrazione di quegli operai a pomigliano, questa volta la fiom non ha esultato gridando vittoria.... Che si stiano rendendo conto che si sta imboccando una strada senza ritorno?
Cmq è evidente che quanto dice giovannini che aziende continuano ad investire in italia, mi piacerebbe che dicesse quanti stanno investendo e quanti se ne stanno andando e perchè?
 
dariob74 ha scritto:
Quando parla di regole, si riferisce alla senteza della fiom... Prima hanno permesso di escludere la fiom dalle rappresentanze sindacali... Poi quest'ultima sentenza ha forzato l'azienda a riprendere la fiom...Ma se avete notato, a differenza di quanto successo all'epoca dei reintegrazione di quegli operai a pomigliano, questa volta la fiom non ha esultato gridando vittoria.... Che si stiano rendendo conto che si sta imboccando una strada senza ritorno?
Cmq è evidente che quanto dice giovannini che aziende continuano ad investire in italia, mi piacerebbe che dicesse quanti stanno investendo e quanti se ne stanno andando e perchè?

Scusa ma non ti non ti sembra una motivazione semplicemente ridicola, come puo' un sindacato influire sulla competitività della fiat, non scherziamo. il punto e che nonostante la fiom in questo momento non sia rappresentata in fabbrica le fabbriche non lavorano, non ci sono progetti, non c'è ricerca e nemmeno nuovi modelli all'orizzonte e non credo che la colpa sia di Landini.

Riposto cosa dice Marchionne a proposito della conflittualità sindacale in azienda, in sette anni- zero sciperi dal minuto 4.05.

https://www.youtube.com/watch?v=TDDX_9CMZpE
 
dariob74 ha scritto:
Quando parla di regole, si riferisce alla senteza della fiom... Prima hanno permesso di escludere la fiom dalle rappresentanze sindacali... Poi quest'ultima sentenza ha forzato l'azienda a riprendere la fiom...Ma se avete notato, a differenza di quanto successo all'epoca dei reintegrazione di quegli operai a pomigliano, questa volta la fiom non ha esultato gridando vittoria.... Che si stiano rendendo conto che si sta imboccando una strada senza ritorno?
Cmq è evidente che quanto dice giovannini che aziende continuano ad investire in italia, mi piacerebbe che dicesse quanti stanno investendo e quanti se ne stanno andando e perchè?

ed io aggiungo che dicesse quante sono morte (cioè sono fallite), quante sono state rilevate da gruppi esteri e perché accade che oggi anche i Turchi sono in grado di venire a fare shopping in Italia senza alcuna difficoltà.
Alfa Romeo deve continuare a produrre in Italia perché ha un assoluto interesse ad accostare il suo marchio al nostro Paese, io son convinto che Marchionne non ha alcuna voglia (in quanto non ne ha interesse) di produrre all'estero tuttavia è bene che porti almeno una produzione oltre confine perché così forse nei palazzi del potere cominceranno a rendersi conto che stiamo andando nella direzione sbagliata. Quella che sta portando alla morte della nostra economia.
Ma forse è meglio scaricare tutto su Marchionne e continuare a cantare mentre la nave affonda
 
Tanti sparano su Marchionne... è facile... Ma pochi pensano realmente com'era stato prima di lui... Di quanto duravano gli ad su quella poltrona...
L'analisi dei conti vista ieri mi sembra che gli dia ragione. Lui è una persona molto pratica e concreta, e quello che sta trovando in Italia è esattamente l'opposto del suo modo di lavorare.... Non ha chiesto incentivi, ha solo chiesto una politica chiara che dia spazio agli imprenditori, a tutti gli imprenditori, di investire per creare utili... Ma in Italia sta diventando piano l'ultimo posto al mondo dove investire. Mi spiace dirlo.. e chi al governo dice il contrario sono gli stessi che non sanno quanto costa un litro di benzina...
Speriamo che con il segnale di ieri si muova qualcosa... e l'alfa rimanga made in italy...
 
BufaloBic ha scritto:
tuttavia è bene che porti almeno una produzione oltre confine perché così forse nei palazzi del potere cominceranno a rendersi conto che stiamo andando nella direzione sbagliata.

Giusto il tempo che finisca la cig a Mirafiori ( settembre ) e son convinto che porta la Mito in Brasile. Milioni di posti di lavoro persi: ci vorranno.almeno tre stabilimenti nuovi per star dietro al backorder. saranno momenti duri, ma una bella prova di firza ci vuole. Subito dopo, se non capiscono, cinque stabilimenti per assemblare la.Giulietta in Polonia, tre turni h24.

Allora vedrai che capiranno.... ehu se capiranno... e torneranno in ginocchio da.Marchionne col cappello in mano supplicando : ridacci la Mito, non sappiamo piú a chi pagare 28 giorni di cig al mese...
 
smargia2002 ha scritto:
Rinnovo una domanda a cui già in passato non si è risposto: cosa si intende per regole certe e, soprattutto, ........visto he rappresentava solo il 10% del costo industriale di un'auto media.
ti ho tagliato altrimenti il moderatore giustamente ha da dire, hai azzeccato su tutta la linea, mi permetto di aggiungere che gradirebbero anche una politica + amichevole nel concedere aiuti come era in passato.
Non per buttarla in politica ma credo che almeno la metà delle forze politiche attuali non sia molto ben disposta verso marchionne , diciamo che ora è dubbiosa verso la sua sincerità
Sempre + convinto cmq che la fiom sia una meravigliosa scusa per molti , anche se landini e soci non hanno davvero capito che aria tira in giro per il mondo : c'è fame di lavoro e gli stabilimenti li portano dove ti fanno ponti d'oro
 
smargia2002 ha scritto:
Rinnovo una domanda a cui già in passato non si è risposto: cosa si intende per regole certe e, soprattutto, siamo sicuri che quello che veramente si vuole siano queste regole certe e non, piuttosto, la totale assenza di regole, in modo da poter mettere l'uno contro l'altro i vari stabilimenti italiani s non addirittura i singoli lavoratori.
Altra domanda, siamo proprio sicuri che le attuali regole siano così diverse da quelle che erano in vigore negli anni 80, anni in cui il gruppone era addirittura primo in Europa?
In quegli anni il tasso di conflittualità sindacale era ben superiore a quello attuale e i lavoratori molto meno disposti a certi sacrifici he oggi potrebbero essere giustificati dalla crisi.
È non mi si venga a dire che si tratta di un problema di costo del lavoro, in quanto lo stesso Marchionne, al momento del suo insediamento disse che mai e poi mai avrebbe agito su quella,leva, in quanto inutile, visto he rappresentava solo il 10% del costo industriale di un'auto media.
Considerazione pregnanti, ma mi permetto di contro obiettare:
1) fino a pochi anni fa la filiera garantiva margini ben maggiori degli attuali e, forse, l'incidenza attuale del costo del lavoro è superiore rispetto a quando venne fatta quella considerazione.
2) oltre alla caduta della marginalità di filiera (comeune a moltissimi costruttori sul mercato Eu), c'è un grave calo di vendite, più della media di riferimento.
3) nel periodo di forte conflittualità sindacale, il Gruppo godeva di una rendita di posizione ora quasi del tutto scomparsa
Il che acuisce le tensioni.
 
dariob74 ha scritto:
Tanti sparano su Marchionne... è facile... Ma pochi pensano realmente com'era stato prima di lui... Di quanto duravano gli ad su quella poltrona...
L'analisi dei conti vista ieri mi sembra che gli dia ragione. Lui è una persona molto pratica e concreta, e quello che sta trovando in Italia è esattamente l'opposto del suo modo di lavorare.... Non ha chiesto incentivi, ha solo chiesto una politica chiara che dia spazio agli imprenditori, a tutti gli imprenditori, di investire per creare utili... Ma in Italia sta diventando piano l'ultimo posto al mondo dove investire. Mi spiace dirlo.. e chi al governo dice il contrario sono gli stessi che non sanno quanto costa un litro di benzina...
Speriamo che con il segnale di ieri si muova qualcosa... e l'alfa rimanga made in italy...
Zanonato è l'unico che mi da un poco di fiducia.
 
Mauro 65 ha scritto:
smargia2002 ha scritto:
Rinnovo una domanda a cui già in passato non si è risposto: cosa si intende per regole certe e, soprattutto, siamo sicuri che quello che veramente si vuole siano queste regole certe e non, piuttosto, la totale assenza di regole, in modo da poter mettere l'uno contro l'altro i vari stabilimenti italiani s non addirittura i singoli lavoratori.
Altra domanda, siamo proprio sicuri che le attuali regole siano così diverse da quelle che erano in vigore negli anni 80, anni in cui il gruppone era addirittura primo in Europa?
In quegli anni il tasso di conflittualità sindacale era ben superiore a quello attuale e i lavoratori molto meno disposti a certi sacrifici he oggi potrebbero essere giustificati dalla crisi.
È non mi si venga a dire che si tratta di un problema di costo del lavoro, in quanto lo stesso Marchionne, al momento del suo insediamento disse che mai e poi mai avrebbe agito su quella,leva, in quanto inutile, visto he rappresentava solo il 10% del costo industriale di un'auto media.
Considerazione pregnanti, ma mi permetto di contro obiettare:
1) fino a pochi anni fa la filiera garantiva margini ben maggiori degli attuali e, forse, l'incidenza attuale del costo del lavoro è superiore rispetto a quando venne fatta quella considerazione.
2) oltre alla caduta della marginalità di filiera (comeune a moltissimi costruttori sul mercato Eu), c'è un grave calo di vendite, più della media di riferimento.
3) nel periodo di forte conflittualità sindacale, il Gruppo godeva di una rendita di posizione ora quasi del tutto scomparsa
Il che acuisce le tensioni.

Anche le tue obiezioni mi sembrano tutte ben motivate, ma questo mi fa sorgere altri dubbi.
A parte il primo punto, gli altri che evidenzi non sono causa della congiuntura, quanto della politica di prodotto del gruppo FIAT; prova ne è la perdita di quote di mercato rispetto a tutti gli altri competitor, FIAT (intesa come gruppo) ha perso molto di più dei concorrenti e, in tutti e 3 i casi si tratta di aspetti (marginalità, calo delle vendite e perdita di rendite di posizione sul mercato interno) comuni a tutti i principali competitor, non dimentichiamoci che giapponesi e coreani e low cost sono fenomeni tutto sommato recenti e comuni a tutti i mercatii mondiali.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
tuttavia è bene che porti almeno una produzione oltre confine perché così forse nei palazzi del potere cominceranno a rendersi conto che stiamo andando nella direzione sbagliata.

Giusto il tempo che finisca la cig a Mirafiori ( settembre ) e son convinto che porta la Mito in Brasile. Milioni di posti di lavoro persi: ci vorranno.almeno tre stabilimenti nuovi per star dietro al backorder. saranno momenti duri, ma una bella prova di firza ci vuole. Subito dopo, se non capiscono, cinque stabilimenti per assemblare la.Giulietta in Polonia, tre turni h24.

Allora vedrai che capiranno.... ehu se capiranno... e torneranno in ginocchio da.Marchionne col cappello in mano supplicando : ridacci la Mito, non sappiamo piú a chi pagare 28 giorni di cig al mese...

bello!!!
 
il mercato va in perdita e la Fiat perde più di tutte.....per me è stata una cosa voluta, dico è stata perchè il giro di boa almeno per l'Alfa è stata la 4C. Presentata quella finalmente si parla di vetture nuove (ancora solo parole) e di leggeri ritocchi a MiTo e Giulietta, evidentemente l'acquisizione è già avvenuta o è imminente
 
BufaloBic ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
tuttavia è bene che porti almeno una produzione oltre confine perché così forse nei palazzi del potere cominceranno a rendersi conto che stiamo andando nella direzione sbagliata.

Giusto il tempo che finisca la cig a Mirafiori ( settembre ) e son convinto che porta la Mito in Brasile. Milioni di posti di lavoro persi: ci vorranno.almeno tre stabilimenti nuovi per star dietro al backorder. saranno momenti duri, ma una bella prova di firza ci vuole. Subito dopo, se non capiscono, cinque stabilimenti per assemblare la.Giulietta in Polonia, tre turni h24.

Allora vedrai che capiranno.... ehu se capiranno... e torneranno in ginocchio da.Marchionne col cappello in mano supplicando : ridacci la Mito, non sappiamo piú a chi pagare 28 giorni di cig al mese...

bello!!!
bello e impossibile (G. Nannini).
 
se ho una casa e la prometto a un amico solo libero di venderla al prezzo che voglio, se questa casa ce l'ho intestata assieme a 10 persone ma ormai l'ho promessa sempre al mio amico devo far in modo di convincere queste 10 persone ad accettare il prezzo di favore che ho promesso oppure comincio a rendere questo edificio poco attraente ed appetibile
 
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