<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Marchionne: &#34;Fabbrica Italia, abbiamo scherzato&#34; | Page 10 | Il Forum di Quattroruote

Marchionne: &#34;Fabbrica Italia, abbiamo scherzato&#34;

SZ. ha scritto:
Il sito di Car & Driver, parlando del nuovo CUV Jeep e Alfa Romeo, ricorda che la decisione di produrli a Mirafiori, non è definitiva, per via delle possibili oscillazioni nel rapporto euro/dollaro, che potrebbero far riconsiderare l'ipotesi dell'assemblaggio in USA.

Se queste sono le variabili su cui adesso il grupponne decide cosa e dove produrre, è facile ricavare quanto siano seri gli scherzi di marchionne ...
...SZ, questa malizia dell,oscillazione euro/dollaro é una grande minch.
chi l ha portatata fuori non riesce a capire o non sa proprio della differenza salario mensile tra America , Italia, Francia,Germania. Il mensile in Italia fa parte di quelli del terzo mondo ,ma i prezzi sono allineati a quelli da premium quindi meglio chiudere il discorso qui.
 
renatom ha scritto:
Veramente, a sentire questi ragionamenti, mi cascano le braccia.

Allora qualsiasi ragionamento per tentare di prevedere quello che accadrà è inutile.

Chissà cosa fanno quelli che si occupano di marketing se non questo tipo di previsioni.

E mille atre discipline.

Comunque penso che sia inutile proseguire.
..con la differenza che chi fa merketing... fa statistica ,noi possiamo vantare o denigrare la o quella cosa. :D
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
Attenzione!!!
Io non amo Fiat, nel senso che se non produce l'auto che mi serve mi rivolgo altrove, quando invece c'è quello che fa per me lo prendo senza preconcetti.
Ora la mia stessa libertà deve averla anche Fiat, per cui la fabbrica italiana, per convenienze sue, vuole produrre un modello all'estero: benissimo io lo prendo per quello che è senza costruirci sopra una questine morale.
Ed è inutile rivangare le teorie degli aiuti statali di cui, in passato, Fiat ha goduto. Infatti bisogna essere in due per fare certe cose se Fiat prendeva qualcuno dava e i vantaggi erano per entrambe le parti.
Adesso ormai Fiat è una multinazionale e deve reggersi da sola, deve essere competitiva, come fare ciò lo devono sapere i vertici non noi.

Guarda, sei stato equilibrato ed hai fatto del problema la miglior sintesi possibile, anche dal mio punto di vista. L'unico appunto che posso fare è che se Marchionne, per riscuotere aiuti, ha avuto bisogno di combinare la porcata con l'aiuto della nostra politica, a me personalmente la cosa non consola. 2 porcate rimangono 2 porcate, non si autoannullano, come due lestofanti non fanno una persona onesta.

Rimane vero che, in un paese serio, gli aiuti non vengono regalati ma prestati, ed a scadenza se ne chiede conto. Lo stesso comportamento che Marchionne rispetta anche nel suo migliore amico americano.
ohoh..BC dimendichi una cosa,cé chi sa nascondere e chi no! che poi questi prestiti sono restituiti con serietá é solo un ?? purtroppo ho poca fiducia in questo,ho visto altro anche se venuto fuori dopo decenni,dico solo discorso molto caldo.
 
Marchionne: venderemo oltre 4 milioni di auto. Gli analisti: ?Quasi impossibile?

Molti esperti guardano con perplessità alle stime dal manager del Lingotto. Che ha molto denaro in cassa, eppure i debiti continuano a salire

L'ad di Fiat Sergio Marchionne
?I numeri parlano da soli?. Collegato da Houston con una platea di analisti di tutto il mondo, ieri Sergio Marchionne ha salutato con entusiasmo i conti di quello che ha definito un trimestre ?incredibile? per Chrysler. Vendite, ricavi e profitti in aumento: vista dall?America la situazione sembra più che incoraggiante per il manager con il maglioncino nero, che giovedì si è permesso di rispedire al mittente senza tanti complimenti la richiesta di chiarimenti sul piano ?Fabbrica Italia? inviata dalla Consob una settimana fa.

Preso dall?entusiasmo, il capo del Lingotto ha confermato anche gli obiettivi commerciali del gruppo per quest?anno e per il prossimo. Quindi nel 2011 Fiat dovrebbe riuscire a vendere 4,2 milioni di veicoli, tra auto e furgoni. Possibile? A giudicare dai dati disponibili l?impresa sembra piuttosto difficile. A voler essere ottimisti si potrebbe arrivare a quota 4 milioni, che sarebbe già un gran progresso rispetto ai poco meno di 3, 7 milioni raggiunti nel 2010. Per fare più di 4 milioni, servirebbe forse la bacchetta magica. Questo, almeno, è quanto si può prevedere sulla base dei dati al momento disponibili. Nei primi nove mesi dell?anno, infatti, i marchi della casa torinese sono arrivati a vendere un milione e 547 vetture, in calo dell? 1, 7 per cento. Chrysler invece corre a tutta velocità, ma non è andata oltre un milione e 468 mila consegne. In totale fanno poco più di tre milioni da gennaio a settembre. Per mantenere le promesse fatte a più riprese da Marchionne al mercato, servirebbe una straordinaria volata finale.

TUTTO è possibile, ma al momento la gran parte degli analisti resta perplessa. Così come ha suscitato una certa sorpresa la crescita dell?indebitamento (industriale e finanziario) del gruppo, che nel terzo del trimestre ha toccato gli 8, 7 miliardi al netto della liquidità in cassa. Un aumento di quasi il 40 per cento rispetto a giugno. A fine 2010 i debiti erano ancora più bassi, e di molto: 2, 7 miliardi. Conti alla mano, l?indebitamento è quasi triplicato nel giro di nove mesi. Il boom si spiega in parte con gli impegni legati all?esborso di 1, 4 miliardi per l?acquisto delle azioni Chrysler controllate dal Tesoro americano e dal Canada. Nell?ultimo trimestre sono anche aumentati gli investimenti, pari a 1, 6 miliardi, cioè più della metà di quelli realizzati nell?arco dei nove mesi del 2011.

L?incremento dei debiti resta comunque notevole, a maggior ragione se si considera che il gruppo Fiat tiene in cassa una gran quantità di denaro liquido, addirittura 18 miliardi a cui vanno aggiunti 2, 7 miliardi di linee di credito non utilizzate. In totale si arriva alla bellezza di 20, 7 di miliardi di attività considerate facilmente liquidabili. Alla fine del 2010, senza Chrysler, le disponibilità liquide superavano di poco i 12 miliardi. In sostanza, ricorrendo ai soli profitti dell?attività produttiva, il gruppo con base tra Torino e Detroit non è in grado di finanziare gli investimenti. E infatti da gennaio a settembre ha ?bruciato cassa? (come si dice in gergo tecnico) per circa un miliardo. Per dirla in parole povere, servono soldi per far fronte alle esigenze della produzione. Marchionne, però, ha fin qui preferito non metter mano all?abbondante liquidità in cassa.

COME DIRE che il manager è seduto sopra una montagna di denaro, ma preferisce farselo prestare. Nei mesi scorsi il gruppo ha anche collocato obbligazioni per 1, 5 miliardi. Un?operazione onerosa, per effetto dei rating poco brillanti di Fiat e del generale rialzo dei tassi in questi mesi di turbolenza finanziaria. Proprio questa apparente contraddizione tra il denaro in cassa e l?aumento dell?indebitamento finisce per destare le perplessità degli analisti. Anche perchè i debiti costano. Nei primi nove mesi del 2011 la sola Fiat (Chrysler esclusa) ha pagato oltre 500 milioni di euro di interessi, con un aumento di circa il 40 per cento rispetto allo stesso periodo dell?anno scorso.

IL COSTO dei prestiti si è quindi mangiato più della metà dei profitti industriali della Fiat pari a circa 900 milioni. Di fronte alle domande degli analisti, Marchionne ha però più volte spiegato che l?alto livello della liquidità era da considerare come una sorta di tesoretto accantonato in vista di possibili difficoltà nel futuro prossimo. Fin qui le spiegazioni del capo del Lingotto, che però non è riuscito a dissipare i dubbi degli addetti ai lavori. Anche perchè nelle pieghe del bilancio spuntano nuove sorprese. Nell?ultima relazione trimestrale si scopre per esempio che Fiat ha perso 115 milioni per la svalutazione di un contratto derivato (equity swap) collegato (recita il comunicato stampa) a non meglio precisati ?piani di stock option? di Fiat. Le stock option sono i premi in azioni distribuiti ai top manager del gruppo. Premi costosi, a quanto pare.
 
modus72 ha scritto:
Marchionne: venderemo oltre 4 milioni di auto. Gli analisti: ?Quasi impossibile?

Molti esperti guardano con perplessità alle stime dal manager del Lingotto. Che ha molto denaro in cassa, eppure i debiti continuano a salire

L'ad di Fiat Sergio Marchionne
?I numeri parlano da soli?. Collegato da Houston con una platea di analisti di tutto il mondo, ieri Sergio Marchionne ha salutato con entusiasmo i conti di quello che ha definito un trimestre ?incredibile? per Chrysler. Vendite, ricavi e profitti in aumento: vista dall?America la situazione sembra più che incoraggiante per il manager con il maglioncino nero, che giovedì si è permesso di rispedire al mittente senza tanti complimenti la richiesta di chiarimenti sul piano ?Fabbrica Italia? inviata dalla Consob una settimana fa.

Preso dall?entusiasmo, il capo del Lingotto ha confermato anche gli obiettivi commerciali del gruppo per quest?anno e per il prossimo. Quindi nel 2011 Fiat dovrebbe riuscire a vendere 4,2 milioni di veicoli, tra auto e furgoni. Possibile? A giudicare dai dati disponibili l?impresa sembra piuttosto difficile. A voler essere ottimisti si potrebbe arrivare a quota 4 milioni, che sarebbe già un gran progresso rispetto ai poco meno di 3, 7 milioni raggiunti nel 2010. Per fare più di 4 milioni, servirebbe forse la bacchetta magica. Questo, almeno, è quanto si può prevedere sulla base dei dati al momento disponibili. Nei primi nove mesi dell?anno, infatti, i marchi della casa torinese sono arrivati a vendere un milione e 547 vetture, in calo dell? 1, 7 per cento. Chrysler invece corre a tutta velocità, ma non è andata oltre un milione e 468 mila consegne. In totale fanno poco più di tre milioni da gennaio a settembre. Per mantenere le promesse fatte a più riprese da Marchionne al mercato, servirebbe una straordinaria volata finale.

TUTTO è possibile, ma al momento la gran parte degli analisti resta perplessa. Così come ha suscitato una certa sorpresa la crescita dell?indebitamento (industriale e finanziario) del gruppo, che nel terzo del trimestre ha toccato gli 8, 7 miliardi al netto della liquidità in cassa. Un aumento di quasi il 40 per cento rispetto a giugno. A fine 2010 i debiti erano ancora più bassi, e di molto: 2, 7 miliardi. Conti alla mano, l?indebitamento è quasi triplicato nel giro di nove mesi. Il boom si spiega in parte con gli impegni legati all?esborso di 1, 4 miliardi per l?acquisto delle azioni Chrysler controllate dal Tesoro americano e dal Canada. Nell?ultimo trimestre sono anche aumentati gli investimenti, pari a 1, 6 miliardi, cioè più della metà di quelli realizzati nell?arco dei nove mesi del 2011.

L?incremento dei debiti resta comunque notevole, a maggior ragione se si considera che il gruppo Fiat tiene in cassa una gran quantità di denaro liquido, addirittura 18 miliardi a cui vanno aggiunti 2, 7 miliardi di linee di credito non utilizzate. In totale si arriva alla bellezza di 20, 7 di miliardi di attività considerate facilmente liquidabili. Alla fine del 2010, senza Chrysler, le disponibilità liquide superavano di poco i 12 miliardi. In sostanza, ricorrendo ai soli profitti dell?attività produttiva, il gruppo con base tra Torino e Detroit non è in grado di finanziare gli investimenti. E infatti da gennaio a settembre ha ?bruciato cassa? (come si dice in gergo tecnico) per circa un miliardo. Per dirla in parole povere, servono soldi per far fronte alle esigenze della produzione. Marchionne, però, ha fin qui preferito non metter mano all?abbondante liquidità in cassa.

COME DIRE che il manager è seduto sopra una montagna di denaro, ma preferisce farselo prestare. Nei mesi scorsi il gruppo ha anche collocato obbligazioni per 1, 5 miliardi. Un?operazione onerosa, per effetto dei rating poco brillanti di Fiat e del generale rialzo dei tassi in questi mesi di turbolenza finanziaria. Proprio questa apparente contraddizione tra il denaro in cassa e l?aumento dell?indebitamento finisce per destare le perplessità degli analisti. Anche perchè i debiti costano. Nei primi nove mesi del 2011 la sola Fiat (Chrysler esclusa) ha pagato oltre 500 milioni di euro di interessi, con un aumento di circa il 40 per cento rispetto allo stesso periodo dell?anno scorso.

IL COSTO dei prestiti si è quindi mangiato più della metà dei profitti industriali della Fiat pari a circa 900 milioni. Di fronte alle domande degli analisti, Marchionne ha però più volte spiegato che l?alto livello della liquidità era da considerare come una sorta di tesoretto accantonato in vista di possibili difficoltà nel futuro prossimo. Fin qui le spiegazioni del capo del Lingotto, che però non è riuscito a dissipare i dubbi degli addetti ai lavori. Anche perchè nelle pieghe del bilancio spuntano nuove sorprese. Nell?ultima relazione trimestrale si scopre per esempio che Fiat ha perso 115 milioni per la svalutazione di un contratto derivato (equity swap) collegato (recita il comunicato stampa) a non meglio precisati ?piani di stock option? di Fiat. Le stock option sono i premi in azioni distribuiti ai top manager del gruppo. Premi costosi, a quanto pare.

beh senza voler per forza pensar male diciamo che se gli analisti con le loro belle pagelline sapessero fare gli imprenditori o i dirigenti forse non farebbero gli impiegati per le varie agenzie ;) Tutti questi signori che danno i voti alle varie multinazionali oltre che agli stati, da un lato non hanno previsto neanche lontanamente la crisi dei mutui subprime cioè la più importante degli ultimi 100 anni, si vede che erano tutti concentrati sulle mosse di Marchionne ;) , dall'altro hanno già dato per fallita Fiat un mare di volte, hanno già dato per certa la cessione di vari rami d'azienda tra cui Teskid, Comau e contemporaneamente la vendita di Alfa Romeo a VW per far fronte ai deficit di bilancio. Abbiamo visto tutti come è andata a finire e di quanto hanno già pesantemente sbagliato negli anni ;)

Il gruppo Fiat Chrysler oggi è uscito dalla sua fase critica. O meglio sicuramente non si è ancora messa alle spalle il suo passato tuttavia per ora può tirare un respiro di sollievo e questo lo si vede dai dati che i vari giornali hanno diffuso. Se questi dati sono veritieri, cioè non sono stati ritoccati per mostrare il meglio e glissare sul resto (nel mondo della grande impresa c'è da attendersi di tutto), le cose procedono nella direzione giusta. Per conoscere il futuro non è difficile basta attendere ;)
 
BufaloBic ha scritto:
beh senza voler per forza pensar male diciamo che se gli analisti con le loro belle pagelline sapessero fare gli imprenditori o i dirigenti forse non farebbero gli impiegati per le varie agenzie ;) Tutti questi signori che danno i voti alle varie multinazionali oltre che agli stati, da un lato non hanno previsto neanche lontanamente la crisi dei mutui subprime cioè la più importante degli ultimi 100 anni, si vede che erano tutti concentrati sulle mosse di Marchionne ;) , dall'altro hanno già dato per fallita Fiat un mare di volte, hanno già dato per certa la cessione di vari rami d'azienda tra cui Teskid, Comau e contemporaneamente la vendita di Alfa Romeo a VW per far fronte ai deficit di bilancio. Abbiamo visto tutti come è andata a finire e di quanto hanno già pesantemente sbagliato negli anni ;)

Il gruppo Fiat Chrysler oggi è uscito dalla sua fase critica. O meglio sicuramente non si è ancora messa alle spalle il suo passato tuttavia per ora può tirare un respiro di sollievo e questo lo si vede dai dati che i vari giornali hanno diffuso. Se questi dati sono veritieri, cioè non sono stati ritoccati per mostrare il meglio e glissare sul resto (nel mondo della grande impresa c'è da attendersi di tutto), le cose procedono nella direzione giusta. Per conoscere il futuro non è difficile basta attendere ;)
...e sembra proprio che tu abbia ragione, "Bufalo"... ;)

Fiat: la stampa, Marchionne asso nella manica per Chrysler

(ANSA) - NEW YORK, 28 Ottobre 2011
''Chrysler ha un asso nella manica, è l'ad Sergio Marchionne. Una persona con la quale non di deve giocare a poker''.
Lo afferma il Detroit News in un articolo nel quale mette in evidenza che ''in meno di 24 ore ha ottenuto la ratifica del contratto con il Uaw, ha visto i leader europei mettere a punto una risposta alla crisi del debito e il pil Usa crescere piu' delle attese.
"Non si tratta di eventi scollegati", afferma ancora il Detroit News, "quando si guida un un gruppo automobilistico multinazionale con radici nell'Europa e negli Stati Uniti''.


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Per Fiat-Chrysler utile netto a 112 milioni, ricavi 17,6 mld

(ANSA) - TORINO, 27 Ottobre 2011
Il gruppo Fiat-Chrysler ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto pari a 112 milioni di euro. Ricavi del gruppo a 17,6 miliardi con un incremento del 4% di Fiat esclusa Chrysler. L'indebitamento netto industriale e' pari a 5,8 miliardi (3,4 miliardi nel secondo trimestre). La stima per il 2011 e' un utile della gestione ordinaria a oltre 2,1 miliardi.
L'utile della gestione ordinaria di Fiat Industrial nel terzo trimestre e' pari a 484 milioni di euro.


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Fiat confermata nei Dow Jones Sustainability Indexes

(ADN-Kronos) - 09 Settembre 2011
Per il terzo anno consecutivo Fiat è presente nei panieri 'World' e 'Europe' di Dow Jones Sustainbility, il più prestigioso indice borsistico internazionale di sostenibilità. L'indice di sostenibilità viene rivisto annualmente a settembre e include, a valle di un accurato processo di assessment, le aziende con le migliori performance di sostenibilità tra quelle mondiali a maggiore capitalizzazione. Quest'anno la selezione ha identificato 342 aziende su 2.500 nell'indice World e 172 aziende su 600 nell'indice Europe.

Fiat è stata riconosciuta leader di sostenibilità ed è stata confermata negli indici Dow Jones Sustainability World e Dow Jones Sustainability Europe ottenendo, insieme a Bmw, il massimo punteggio del settore automobiles (94/100) rispetto ad una media di 72/100 delle aziende del comparto. "La riconferma della nostra azienda tra i leader di sostenibilità negli indici di Dow Jones Sustainability -commenta l'ad Sergio Marchionne- dimostra che i valori che la Fiat ha impostato quali binari del proprio modo di fare business sono stati riconosciuti e apprezzati a livello internazionale".

"Quello che abbiamo ottenuto è un risultato che riteniamo importante -prosegue- non per l'immagine che può dare ma perché è una prova concreta che c'è un'etica dietro al raggiungimento dei nostri obiettivi. Il lavoro che stiamo facendo è serio e degno di riconoscimento -conclude Marchionne- e il riconoscimento ottenuto ci stimola a impegnarci per fare sempre meglio e mantenere alti i nostri standard".

In particolare, Fiat ha ottenuto il massimo punteggio in quasi tutte le aree di analisi della dimensione ambientale (lotta al cambiamento climatico, performance dei prodotti, processi logistici), nella sezione sociale, per lo sviluppo del capitale umano, lo stakeholder engagement, la gestione responsabile della catena di fornitura e le attività a favore delle comunità. Massimo riconoscimento anche per la gestione dei rischi e del processo di innovazione.

Per l'anno 2011-2012, per il settore Automobiles nel Djsi World sono presenti, oltre a Fiat, solo Bmw e Volkswagen. Nel Dow Jones Europe sono invece state ammesse solo Fiat e Bmw.

Fiat Industrial, nell'anno del suo debutto sui mercati finanziari, entra negli indici Dow Jones Sustainability (Djsi) World e Dow Jones Sustainability Europe e si afferma come industry leader in entrambe le categorie. Il punteggio ottenuto è di 81/100 rispetto a una media di 49/100 delle aziende del proprio settore.

''E' un importante riconoscimento del nostro modo di operare - continua Marchionne - e lo consideriamo un punto di partenza che rafforza la nostra convinzione che solo attraverso il miglioramento continuo, non solo degli aspetti economici della nostra attività ma anche di quelli ambientali e sociali, è possibile conseguire risultati importanti e duraturi''.

Nel Djsi World sono state 99 le aziende del settore Industrial Engineering invitate a partecipare e solo 13 quelle ammesse, mentre nel Djsi Europe su 33 invitate a partecipare ne sono state ammesse 9.


Non tutto va bene... ma non va neanche cosi male... 8)
Speriamo nel futuro... ;)
 
Chrom&gt ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
beh senza voler per forza pensar male diciamo che se gli analisti con le loro belle pagelline sapessero fare gli imprenditori o i dirigenti forse non farebbero gli impiegati per le varie agenzie ;) Tutti questi signori che danno i voti alle varie multinazionali oltre che agli stati, da un lato non hanno previsto neanche lontanamente la crisi dei mutui subprime cioè la più importante degli ultimi 100 anni, si vede che erano tutti concentrati sulle mosse di Marchionne ;) , dall'altro hanno già dato per fallita Fiat un mare di volte, hanno già dato per certa la cessione di vari rami d'azienda tra cui Teskid, Comau e contemporaneamente la vendita di Alfa Romeo a VW per far fronte ai deficit di bilancio. Abbiamo visto tutti come è andata a finire e di quanto hanno già pesantemente sbagliato negli anni ;)

Il gruppo Fiat Chrysler oggi è uscito dalla sua fase critica. O meglio sicuramente non si è ancora messa alle spalle il suo passato tuttavia per ora può tirare un respiro di sollievo e questo lo si vede dai dati che i vari giornali hanno diffuso. Se questi dati sono veritieri, cioè non sono stati ritoccati per mostrare il meglio e glissare sul resto (nel mondo della grande impresa c'è da attendersi di tutto), le cose procedono nella direzione giusta. Per conoscere il futuro non è difficile basta attendere ;)
...e sembra proprio che tu abbia ragione, &quot;Bufalo&quot;... ;)

Fiat: la stampa, Marchionne asso nella manica per Chrysler

(ANSA) - NEW YORK, 28 Ottobre 2011
''Chrysler ha un asso nella manica, è l'ad Sergio Marchionne. Una persona con la quale non di deve giocare a poker''.
Lo afferma il Detroit News in un articolo nel quale mette in evidenza che ''in meno di 24 ore ha ottenuto la ratifica del contratto con il Uaw, ha visto i leader europei mettere a punto una risposta alla crisi del debito e il pil Usa crescere piu' delle attese.
&quot;Non si tratta di eventi scollegati&quot;, afferma ancora il Detroit News, &quot;quando si guida un un gruppo automobilistico multinazionale con radici nell'Europa e negli Stati Uniti''.


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Per Fiat-Chrysler utile netto a 112 milioni, ricavi 17,6 mld

(ANSA) - TORINO, 27 Ottobre 2011
Il gruppo Fiat-Chrysler ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto pari a 112 milioni di euro. Ricavi del gruppo a 17,6 miliardi con un incremento del 4% di Fiat esclusa Chrysler. L'indebitamento netto industriale e' pari a 5,8 miliardi (3,4 miliardi nel secondo trimestre). La stima per il 2011 e' un utile della gestione ordinaria a oltre 2,1 miliardi.
L'utile della gestione ordinaria di Fiat Industrial nel terzo trimestre e' pari a 484 milioni di euro.


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Fiat confermata nei Dow Jones Sustainability Indexes

Per il terzo anno consecutivo Fiat Spa è stata confermata nei Down Jones Sustainability Indexes, in particolare nel DJSI World e nel DJSI Europe.
La casa automobilista torinese, inoltre, avrebbe ottenuto, a pari merito con BMW, un punteggio di tutto rispetto (94/100) e ben al di sopra della media dei concorrenti europei (fermi a 73/100).

Il risultato, però, è ancora più sorprendente se si considera che i DJSI sono uno dei più importanti indici borsistici mai creati. I DJSI, infatti, non hanno solo il compito di indicare e catalogare la situazione economico-finanziaria di una determinata azienda, bensì anche le prospettive future nonché il rispetto e l?impegno nei confronti di tematiche delicate e attuali quali quelle sociali e ambientali.

Per il settore auto, inoltre, Fiat risulta essere, insieme a BMW, l?unico costruttore ad essersi aggiudicato la permanenza nel rinomato indice DJSI Europe. Migliora, la situazione, se considerazione l?indice DJSI World giacché vede la presenza di tre aziende europee: Fiat, BMW e VW.

Sull?argomento, ovviamente, è tornato anche Sergio Marchionne nuovo presidente Chrysler nonché amministratore delegato di Fiat Spa che ha affermato come la riconferma del gruppo negli indici di sostenibilità sia il più chiaro segnale che i valori impostati quali binari del core business siano stati finalmente riconosciuti ed apprezzati anche in ambito internazionale.

Il risultato, infatti, oltre ad essere un valore aggiunto all?immagine che Fiat Spa dà di sé nel mondo, indica chiaramente come vi sia un?etica dietro l?impegno che Fiat riversa in ognuna della proprie produzione e come l?arduo lavoro sia degno di rispetto.


Non tutto va bene... ma non va neanche cosi male... 8)
Speriamo nel futuro... ;)

Fatemi capire il senso dei vostri discorsi:
se un analista si dimostra scettico nei confronti di Marchionne e dei suoi piani allora è uno sfigato che fa quel lavoro perchè fosse stato bravo sarebbe a fare il manager? Mentre se ne parla bene, scrive di &quot;assi nella manica&quot; oppure attribusice alti punteggi in un &quot;indice borsistico&quot; si tratta di giudizi credibili?
No perchè allora non ci siamo proprio.
PS riguardo al Down Jones Sustainability Indexes, se guardo al grafico del valore del titolo Fiat degli ultimi mesi francamente fatico a capire come gli si possano attribuire alti punteggi in fatto di situazione economico finanziaria. Mi domando di quale pagliacciata si tratti...
 
modus72 ha scritto:
Marchionne: venderemo oltre 4 milioni di auto. Gli analisti: ?Quasi impossibile?

Se sono gli stessi analisti che coi loro voti positivi ai titoli stracci americani hanno causato la crisi a valaga.............. :lol:
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Ma insomma mirafiori, grugliasco e pomigliano quando ricominciano a fare le macchine? Quali modelli faranno? Sta fabbrica italia c'è o non c'è?

non hai letto il piano industriale a tal riguardo ?? ....quale dirai tu, appunto.... :D :p
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Ma insomma mirafiori, grugliasco e pomigliano quando ricominciano a fare le macchine? Quali modelli faranno? Sta fabbrica italia c'è o non c'è?
Ma sei proprio distratto: :lol:
A Pomigliano nasce la nuova tifosa del Napoli (la Panda) infatti è made in Pomigliano. (guardati una partita del Napoli e vedi sui cartelloni della pubblicità)
A Mirafiori faranno Mi.To, Suv piccoli Jeep e pare l'erede della 16.
A Grugliasco la "Maseratina" e forse anche l'ammiraglia Alfa
A Melfi dovrebbero fare la Punto prossima

Ti basta?
 
Maxetto ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Ma insomma mirafiori, grugliasco e pomigliano quando ricominciano a fare le macchine? Quali modelli faranno? Sta fabbrica italia c'è o non c'è?
Ma sei proprio distratto: :lol:
A Pomigliano nasce la nuova tifosa del Napoli (la Panda) infatti è made in Pomigliano. (guardati una partita del Napoli e vedi sui cartelloni della pubblicità)
A Mirafiori faranno Mi.To, Suv piccoli Jeep e pare l'erede della 16.
A Grugliasco la "Maseratina" e forse anche l'ammiraglia Alfa
A Melfi dovrebbero fare la Punto prossima

Ti basta?
Un pare, un forse ed un condizionale. Mi basta e avanza!
 
Kren ha scritto:
Maxetto ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Ma insomma mirafiori, grugliasco e pomigliano quando ricominciano a fare le macchine? Quali modelli faranno? Sta fabbrica italia c'è o non c'è?
Ma sei proprio distratto: :lol:
A Pomigliano nasce la nuova tifosa del Napoli (la Panda) infatti è made in Pomigliano. (guardati una partita del Napoli e vedi sui cartelloni della pubblicità)
A Mirafiori faranno Mi.To, Suv piccoli Jeep e pare l'erede della 16.
A Grugliasco la "Maseratina" e forse anche l'ammiraglia Alfa
A Melfi dovrebbero fare la Punto prossima

Ti basta?
Un pare, un forse ed un condizionale. Mi basta e avanza!

Fiat: Da oggi stop a riferimenti su Fabbrica Italia

(ASCA) - Roma, 27 Ottobre 2011
''Alla luce dei possibili fraintendimenti, equivoci ed irrealistiche attese di dettaglio collegate al progetto Fabbrica Italia, Fiat si asterra', con effetto immediato, da qualsiasi riferimento a Fabbrica Italia, fermi restando gli impegni gia' assunti ed il suo generale intento strategico di contribuire alla soluzione dei problemi industriali dell'Italia ed al suo futuro sviluppo''. E' quanto annuncia il Lingotto in un comunicato con il quale rende note le risposte alle richieste della Consob.

In una severa e stizzita premessa, la nota sottolinea che ''Fiat, come ogni suo concorrente, riesamina continuamente i propri piani ed ha la necessita' di poterli adeguare alle condizioni del mercato, per replicare alle azioni e posizioni adottate dagli altri produttori ed ai piu' vari fattori che possono influenzare e condizionare la loro attuazione e ed il loro successo finale. Le assunzioni su cui si basano i piani di Fiat sono di natura generale e non hanno un livello di dettaglio tale da consentire, attraverso la verifica del grado di attuazione di uno specifico target, il riscontro continuo e sistematico del grado di avanzamento di Fabbrica Italia''. ''Fiat non e' quindi in condizione di fornire informazioni circa il proprio piano finanziario ad un livello di dettaglio tale da consentire un riscontro nei termini richiesti da Consob''.


Mai dare certezze assolute su di te ai tuoi concorrenti... 8)
 
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