Tutte le lamentele espresse da chiunque hanno fondamento nel senso che ognuno, guardando il proprio caso particolare (o quello di persone che conosce), riesce a intravvedere delle "ingiustizie" puntuali dovute a casi particolari e questo avviene per qualsiasi sistema si adotti o si pensi di adottare.
Purtroppo il legislatore non può ragionare sul caso specifico di chi ha una condizione particolare che può essere la Marea di 20 anni che ha valore zero ma una cilindrata e potenza piuttosto alte come il rappresentante che fa 80.000 km/anno con una segmento B e che sarebbe penalizzato da una tassa aggiunta al prezzo del carburante.
Deve ragionare per medie e come al solito, a destra ed a sinistra di una media, ci saranno i casi particolari che avranno, anche giustamente da lamentarsi.
I due ipotetici automobilisti con la Marea di 20 anni e con la segmento B da 80.000 km/anno sono sicuramente meritevoli di attenzione da parte del legislatore ma non rappresentando certo numeri enormi in rapporto alla popolazione, non possono pensare che la coperta sia tirata solo dalla loro parte a scapito di tutti gli altri.
La tassazione deve essere proporzionale al valore del bene ed al "consumo" di bene pubblico che questo opera, se per bene pubblico consideriamo l'atmosfera e l'ambiente il "consumo" che ne fa un veicolo è dato dal suo inquinamento il quale a sua volta è dato dalla quantità di carburante bruciata.
Molto più difficile è stabilire il valore di un veicolo, intendo stabilirlo in maniera veritiera e controllabile da chiunque. La fattura d'acquisto è una presa in giro e sappiamo tutti il perchè, inoltre non è giusto che io venga tasato di più solo perchè uno che compra la stessa auto riceve più sconto; oltre a pagare di più l'auto, e quindi più IVA, dovrei anche pagare più tasse?
D'altronde anche per le auto più vecchie, come si farebbe a stabilire univocamente e precisamente il valore effettivo?
Nella tabella che qualche altro forumista ha linkato si vede chiaramente che ormai in quasi tutti i Paesi si applica una tassazione che ha diversi criteri, non più uno solo come in passato e come ancora è in Italia. Tra questi criteri c'è praticamente sempre la CO2 emessa, e va bene se non fosse che si tiene conto di dati dichiarati in fase di omologazione, veri quanto una banconota da 3 euro. C'è quasi sempre anche la potenza, perchè, pur con le dovute eccezioni, è poco sostenibile che un'auto da 60 CV sia equiparabile fiscalmente ad una da 200 CV, checchè poi si parli di età eccetera eccetera.
La massa la si può considerare inclusa nel consumo perchè un'auto più pesante, a parità del resto, consuma di più e quindi, tassando il consumo (quello vero e reale) sto, di fatto, tassando anche la massa.
Buona idea anche quella di inserire un tasso di decrescita legato all'età.
Stante l'iniquità della situazione attuale, qualunque scelta si voglia operare, presa singolarmente porterà certamente a delle altre ingiustizie. L'unico sarebbe quello di creare un algoritmo che tenga conto di tutto. Oppure trasformarla da tassa di possesso in tassa di utilizzo (quindi non più legata al valore del bene) ed aggiungerla banalmente al costo del carburante. Con buona pace dei grandi chilometristi (dei quali pure io faccio parte), d'altronde siamo noi che consumiamo più strada ed emettiamo più CO2.
Saluti