Chi mi conosce e mi legge da un po' sa che non sono solito categorizzare, e che guido quel che si guida bene, m'importa poco da dove viene.
Ma c'e' qualcosa che fin'ora mi e' incomprensibile.
Come si fa a comprare una macchina francese?
Io non mi capacito.
Ne ho guidate alcune, e facevano da schifo a pieta'.
Una Renault Megane Scenic (vecchio modello), l'auto PEGGIORE che abbia mai guidato, una vera fetecchia: uno sterzo gommoso, impreciso e insensibile, un baricentro da bus londinese, un sottosterzo spaventoso con sospensioni permaflexate che impiegano decine di metri a trovare l'appoggio, un motore fiacco e spompo accoppiato a un cambio con rapporti troppo lunghi, il tutto con un interno scomodo e un bagagliaio che riesce a essere piccolo.
Un'altra e' stata sempre una Renault, questa volta la Clio V6. Motore poderoso, questa volta, una vera belva, ma l'auto e' un'autentica bara su ruote, isterica nel comportamento e pronta a scattare e ribellarsi alla minima provocazione, non ostante qui lo sterzo sia preciso, pronto e sensibile e l'assetto sia piatto e rigido.
Poi una Peugeot 206 SW.
Di tutte, la migliore. Sospensioni troppo molli (che sembrano una costante) e sterzo impreciso, dovuto a uno svergolamento terribile dei duomi quando l'auto trova appoggio che, all'estremo, induce un'andatura incerta e oscillante dell'avantreno. Tiene comunque velocita' davvero buone, se si ha il fegato (o l'incoscienza, visto come si comporta il telaio) di tenere giu' il gas.
I sedili sono i piu' scomodi che abbia mai provato su qualsiasi auto che abbia guidato. Puo' essere una incompatibilita' del tutto personale tra il fisico del sottoscritto e i sedili di questo modello, ma con tutto scoccia.
Il motore, un turbodiesel di piccola cilindrata non meglio identificata (penso fosse un 1.6) c'e' da dire, e' brillante e dignitoso, e fa il suo mestiere come si deve. Mi ha servito bene per quasi sei mesi, poverina, e un po' mi spiace parlarne male, in fondo ha fatto onestamente e affidabilmente il suo lavoro, regalando anche qualche emozione di guida sulla statale, ma oggettivamente l'Ibiza che avevo, della stessa classe, era anni luce avanti come comportamento stradale.
Una Citroen Xantia. Comoda, certo, ma agile e pronta come un bradipo obeso.
La Vel Satis. Impressionante per dotazione (un'astronave, e quando apri tutti i vetri contemporaneamente l'effetto "scena" sale a mille) e nemmeno troppo male come assetto, considerando che l'auto ha le dimensioni e la massa di una betoniera. Ma, di nuovo, non certo l'auto che comprerei (e decisamente un'auto che han comprato proprio in pochi).
Insomma, posso essere stato sfigato io, ma ogni auto francese su cui ho poggiato il qlo ha fatto veramente ben magra figura.
Ora: immaginando che qui ci sia qualcuno che ha comprato un'auto francese e non l'abbia venduta dopo due mesi, o non si sia maledetto per averlo fatto, ma sia anzi addirittura soddisfatto, potrebbe spiegare quali lati positivi ci trova?
Vorre capire, sul serio, perche' evidentemente dei lati positivi DEVONO averli.
Ma c'e' qualcosa che fin'ora mi e' incomprensibile.
Come si fa a comprare una macchina francese?
Io non mi capacito.
Ne ho guidate alcune, e facevano da schifo a pieta'.
Una Renault Megane Scenic (vecchio modello), l'auto PEGGIORE che abbia mai guidato, una vera fetecchia: uno sterzo gommoso, impreciso e insensibile, un baricentro da bus londinese, un sottosterzo spaventoso con sospensioni permaflexate che impiegano decine di metri a trovare l'appoggio, un motore fiacco e spompo accoppiato a un cambio con rapporti troppo lunghi, il tutto con un interno scomodo e un bagagliaio che riesce a essere piccolo.
Un'altra e' stata sempre una Renault, questa volta la Clio V6. Motore poderoso, questa volta, una vera belva, ma l'auto e' un'autentica bara su ruote, isterica nel comportamento e pronta a scattare e ribellarsi alla minima provocazione, non ostante qui lo sterzo sia preciso, pronto e sensibile e l'assetto sia piatto e rigido.
Poi una Peugeot 206 SW.
Di tutte, la migliore. Sospensioni troppo molli (che sembrano una costante) e sterzo impreciso, dovuto a uno svergolamento terribile dei duomi quando l'auto trova appoggio che, all'estremo, induce un'andatura incerta e oscillante dell'avantreno. Tiene comunque velocita' davvero buone, se si ha il fegato (o l'incoscienza, visto come si comporta il telaio) di tenere giu' il gas.
I sedili sono i piu' scomodi che abbia mai provato su qualsiasi auto che abbia guidato. Puo' essere una incompatibilita' del tutto personale tra il fisico del sottoscritto e i sedili di questo modello, ma con tutto scoccia.
Il motore, un turbodiesel di piccola cilindrata non meglio identificata (penso fosse un 1.6) c'e' da dire, e' brillante e dignitoso, e fa il suo mestiere come si deve. Mi ha servito bene per quasi sei mesi, poverina, e un po' mi spiace parlarne male, in fondo ha fatto onestamente e affidabilmente il suo lavoro, regalando anche qualche emozione di guida sulla statale, ma oggettivamente l'Ibiza che avevo, della stessa classe, era anni luce avanti come comportamento stradale.
Una Citroen Xantia. Comoda, certo, ma agile e pronta come un bradipo obeso.
La Vel Satis. Impressionante per dotazione (un'astronave, e quando apri tutti i vetri contemporaneamente l'effetto "scena" sale a mille) e nemmeno troppo male come assetto, considerando che l'auto ha le dimensioni e la massa di una betoniera. Ma, di nuovo, non certo l'auto che comprerei (e decisamente un'auto che han comprato proprio in pochi).
Insomma, posso essere stato sfigato io, ma ogni auto francese su cui ho poggiato il qlo ha fatto veramente ben magra figura.
Ora: immaginando che qui ci sia qualcuno che ha comprato un'auto francese e non l'abbia venduta dopo due mesi, o non si sia maledetto per averlo fatto, ma sia anzi addirittura soddisfatto, potrebbe spiegare quali lati positivi ci trova?
Vorre capire, sul serio, perche' evidentemente dei lati positivi DEVONO averli.