EdoMC ha scritto:
Fare i conti in tasca altrui è sempre e comunque sbagliato. Già fumare un pacchetto di sigarette al giorno costa come mantenere una vettura di grossa clindrata per un anno tra bollo e assicurazione. Una 159 è comunque una vettura poco impegnativa, è sotto i due litri di cilindrata, nella sua motorizzazione più diffusa. Comprare una Quattroporte del '97 e una 159 usate costa meno di una utilitaria mediamente accessoriata. Se non si hanno altre grosse spese (figli all'università, mutui, ecc...) ce la si può tranquillamente fare. E, lamentarsi di tutte le tasse che gravano su una vettura, come la Maserati in questione, dal valore commerciale di 5-6.000? è più che legittimo. Pensiamo, ogni tnto, ai VERI problemi dell'Italia, e non alla solita guerra tra poveri.
A mio parere la 159 non è una vettura "poco impegnativa", è una berlina media, con un motore di cilindrata discreta (il più diffuso è il 1.9 JTD), che ha costi di mantenimento che, pur non essendo da ricchi, non sono proprio alla portata di tutti. Un operaio con moglie due figli a carico, che ha necessità di una vettura veramente poco impegnativa, non può certo permettersi una 159, nemmeno se la compra usata. Per me poco impegnative sono le utilitarie dei segmenti A e B sui 1000/1200 cc, non le berline del segmento D da quasi due litri. Che poi anche un operaio, se non ha altre spese e magari non ha famiglia, possa permettersi di mantenere macchine di un certo livello è pur vero, basta vivere per quello!
Venendo al discorso della Quattroporte ed al lamento pubblicato sulla rivista, mi limito a notare la profonda contraddizione che c'è tra la frase evidenziata in grassetto nella lettera ("
la Costituzione stabilisce che si debbano pagare le tasse in funzione della propria capacità contributiva") ed il calcolo che tendenziosamente il lettore fa parametrando il bollo al valore dell'auto facendo intendere che il valore dell'auto possa essere una misura della capacità contributiva di chi la possiede.
Orbene, tutti sanno che la capacità contributiva è cosa ben diversa e totalmente indipendente dal valore dell'auto che si possiede e che questo (il valore dell'auto che si possiede) non è affatto un indice attendibile della vera capacità contributiva né in un senso né nell'altro. Il calcolo fatto quindi, non solo è concettualmente errato ma anche intellettualmente disonesto (mi si perdoni la forza dei temini, non voglio offendere ma solamente riportare le cose in un alveo di maggior correttezza). Lui dice di aver comprato la Maserati da 10 anni, oggi l'auto ha 15 anni, quindi l'ha comprata quando ne aveva 5 e non valeva certo i 4000 euro di oggi ma molti di più. L'ha mantenuta ed usata (non dice quanto, ma un po' l'avrà pure usata) e per mantenere ed usare quell'auto, sia come assicurazione che come consumi e soprattutto come manutenzione, servono redditi che non sono affatto da "
modesti autoferrotranvieri con il contratto scaduto da 5 anni", a meno di non avere davvero alcun'altra spesa e/o di privarsi anche dell'indispensabile.
Sul concetto di base che vorrebbe esprimere il lettore, ossia che non sia giusto che una grossa berlina vecchia paghi la stessa tassa
della stessa grossa berlina nuova che vale 20 volte di più, sono d'accordo, ma sull'esempio che usa (il suo) a mio parere sta cannando di brutto, non troverei affatto giusto un calcolo come quello che fa lui a suo comodo, parametrando il bollo al valore dell'auto, altrimenti si arriverebbe al paradosso che una Punto 1.2 di un paio d'anni dovrebbe pagare più di una Maserati Quattroporte del 1997. Tra le due "ingiustizie" preferisco di gran lunga la prima.
Saluti