lsdiff ha scritto:
Per la verità mi limitavo a sottolineare che lo sforzo a cui il motore è sottoposto è proporzionale all'energia che esso sviluppa nel dato momento. E' un dato di fatto che la marcia in autostrada a velocità costante sia meno dispendiosa in termini di carburante, e quindi di energia, della marcia in città, fatta di continui transitori (cambi di velocità). La marcia in autostrada a velocità costante è dunque tra le meno logoranti per il motore.
Mi riallaccio qui per una considerazione in merito anche alla tua risposta al mio post che mi ero dimenticato di fare, ossia:
La coppia che il motore NON sviluppa, non può mettere sotto sforzo alcun organo meccanico. E la resistenza all'avanzamento, che mette per cosi dire "in tensione" tutta la catena cinematica della trasmissione, è semplicemente la forza DI REAZIONE a quella generata dal motore: SE IL MOTORE NON SPINGE LA REAZIONE NON... RESISTE. Quindi che la coppia E il carico (è l'apertura del gas, di fatto) siano massimi è condizione necessaria per individuare la situazione d'uso più logorante. Punto.
Questo e' vero nell'andatura costante, e a patto che il regime del motore e la marcia inserita non sia troppo sotto le richieste di energia per vincere la resistenza all'avanzamento (vedi il mio esempio dello schiavo che deve portare 10 pietre leggere o un pietrone enorme).
Ma anche in autostrada l'andatura costante e' l'eccezione, non la regola.
Ora: la marcia a regime minimo andrebbe benissimo se, quando si rallenta per poi riaccelerare (e lo si fa continuamente, anche se magari non ci facciamo caso) la gente scalasse la marcia, rialzando il regime.
Ma quanta gente lo fa? Ho il sospetto che siamo io e te, e pochissimi altri.
La maggioranza semplicemente rallenta (riducendo il regime del motore gia' a bassi giri) e poi riaccelera da questo regime semplicemente affondando il gas, e quando l'auto riprende a fatica, si limita a schiacciare di piu'.
E a questo punto, metti il motore sotto uno sforzo indebito.
E, ripeto, accade continuamente, tranne in casi particolarmente fortunati in cui si fila placidi e beati su una strada deserta.
Il discorso che fai tu è interessante ed evidenzia che il concetto di rendimento è relativo a ciò che vai cercando. Per questo si parla, per esempio, di rendimento termodinamico (rapporto tra lavoro svolto ed energia fornita al sistema) e rendimento volumetrico (rapporto tra il volume di carburante immesso nei cilindri e il volume dei cilindri stessi): il primo sarà utile per determinare il consumo di un motore. Il secondo per capire quanta energia chimica (carburante) è possibile introdurre nel motore allo scopo di ottenere la massima potenza.
Aggiungo a integrazione che nei motori attuali, quasi universalmente regime di massimo rendimento termodinamico e regime di massimo rendimento volumetrico tendono a essere molto vicini, e in termini pratici coincidono.
Bisogna poi ricordare che efficienza ed efficacia sono due concetti diversi, e il regime di massima efficienza e' solo quello in cui il combustibile impiegato viene convertito al meglio in energia, ma non e' necessariamente il regime di minor consumo. Lo e' nei transitori, ossia quando si voglia accelerare, perche' fornisce la massima energia per unita' di carburante impiegata, ma a regime costante e' importante mantenersi a un regime il piu' basso possibile, compatibilmente con il non sovraccaricare il motore.
E qui ci si riallaccia al discorso marce lunghe: queste permettono velocita' piu' elevate a regime del motore piu' basso. Dunque una maggior resistenza aerodinamica (anche MOLTO maggiore, dato che aumenta col quadrato della velocita') a regimi piu' bassi. E, di nuovo, si rischia logorio maggiore.
All'atto pratico e' abbastanza facile (su auto decenti) sentire quando il motore lavora a fatica, perche' le vibrazioni trasmesse aumentano man mano che la coppia generata dal motore incontra una resistenza eccessiva e si scarica sugli organi stessi del motore, e riverbera nel telaio.
Viceversa, un motore che gira bene e' bello fluido.
L'elevatissima insonorizzazione e filtratura di molte auto moderne rende del tutto impossibile sentire il rumore del motore, figuriamoci sensazioni di funzionamento. Dunque occorre fare appello al contagiri (dove c'e') e al buon senso.