<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ma...esistono ancora donne che si accontenterebbero di fare le casalinghe? | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

ma...esistono ancora donne che si accontenterebbero di fare le casalinghe?

LUISELLA1972 ha scritto:
Deb81 ha scritto:
gratacü ha scritto:
IL DISCORSO DEL POST ERA UN ALTRO.....

volevo dire: la donna casalinga è tutelata o no?

visto che non lavora
non ha un reddito
se si separa come campa?
non ha pensione ne tutela.
e spesso in caso di divorzio
prende due soldi per andar avanti.

non me ne frega se una si sente + o - realizzata.

era un discorso concreto nel caso se una persona si sacrifica
la vita e la carriera e poi il marito le dà un calcio in culo.

realtà che accade spessissimo nelle cause di separazione e divorzio.
Scusa ma perchè dovrebbe avere reddito o pensione?
Ma chi gliel'ha imposto il "sacrificio"? Ma quale sacrificio poi?!

Già, è proprio lì lo zoccolo duro, l'annosa questione: perchè ha lasciato il lavoro? perchè è sempre la donna a dover lasciare il lavoro? perchè questo Paese vede i figli una rottura di scatole e non un investimento, come in Finlandia? domanda da 1.000.000.000.000 di euro, cara Deb

Bene, prendo la palla al balzo e ti pongo allora la domanda del secolo.

Visto che diciamo lavori nel settore e che sei una donna e che sostieni più che mai la parità tra uomo e donna spiegami perchè nelle cause di separazione divorzio la prole viene sempre affidata alla donna, la donna viene sempre considerata la parte debole (anche se lavora) e l'uomo ci rimette sempre le penne????

Insomma attribuisci un importanza particolare alla donna nell'ambito dell'affidamento dei figli o no?

Bisogma decidersi una volta per tutte.

Insomma o la moglie ubriaca o la botte piena, cosa vogliono le donne?

Dicimo una volta per tutte parità assoluta fra uomo e donna , fra cui anche il diritto di un uomo di determinare la decisione di un aborto una volta che la vita in grembo è formata non solo da cellule della donna ma anche da quelle di un uomo.

Affidamento a chi mostra più propensione alla cura dei figli non per preconcetto alla donna.

Chi giudicherà la mia risposta maschilista vuol dire che non ha capito nulla del concetto da me esposto.

La donna fintanto che trovava convenienza a rimanere al sicuro e al comodo nel giaciglio coi pargoli ha trovato utile mandare allo sbaraglio l'uomo a svolgere mansioni dure e pericolose.

Ora la tecnologia, l'informatica le telecomunicazioni svolgono queste mansioni per la donna, che reputa l'uomo inutile ai bisogni e sicurezze quotidiani, ragion per cui al massimo l'uomo può rimanere quale compagno di divertimento ma spesso dopo una certa età preferiscono comunque le amiche.

Quindi il problema non è della donna che non vuole fare più la casalinga ma è dell'uomo che è rimasto al palo e non sviluppa una strategia di mutamento
che dimostri di aver preso coscienza di tale mutamento.

Se vado con una donnachemifannoschifolecasalinghe a spasso e si buca la ruota , non è più scontato che la cambi io la ruota.

E guai a chi osa pronunciare la parola paleolitica "cavaliere" o altre cavolate tirate fuori dal cilindro solo nell'opportunità.

IO AMO LA PARITA' DEI SESSI
 
rema007 ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
Deb81 ha scritto:
gratacü ha scritto:
IL DISCORSO DEL POST ERA UN ALTRO.....

volevo dire: la donna casalinga è tutelata o no?

visto che non lavora
non ha un reddito
se si separa come campa?
non ha pensione ne tutela.
e spesso in caso di divorzio
prende due soldi per andar avanti.

non me ne frega se una si sente + o - realizzata.

era un discorso concreto nel caso se una persona si sacrifica
la vita e la carriera e poi il marito le dà un calcio in culo.

realtà che accade spessissimo nelle cause di separazione e divorzio.
Scusa ma perchè dovrebbe avere reddito o pensione?
Ma chi gliel'ha imposto il "sacrificio"? Ma quale sacrificio poi?!

Già, è proprio lì lo zoccolo duro, l'annosa questione: perchè ha lasciato il lavoro? perchè è sempre la donna a dover lasciare il lavoro? perchè questo Paese vede i figli una rottura di scatole e non un investimento, come in Finlandia? domanda da 1.000.000.000.000 di euro, cara Deb

Bene, prendo la palla al balzo e ti pongo allora la domanda del secolo.

Visto che diciamo lavori nel settore e che sei una donna e che sostieni più che mai la parità tra uomo e donna spiegami perchè nelle cause di separazione divorzio la prole viene sempre affidata alla donna, la donna viene sempre considerata la parte debole (anche se lavora) e l'uomo ci rimette sempre le penne????

Insomma attribuisci un importanza particolare alla donna nell'ambito dell'affidamento dei figli o no?

Bisogma decidersi una volta per tutte.

Insomma o la moglie ubriaca o la botte piena, cosa vogliono le donne?

Dicimo una volta per tutte parità assoluta fra uomo e donna , fra cui anche il diritto di un uomo di determinare la decisione di un aborto una volta che la vita in grembo è formata non solo da cellule della donna ma anche da quelle di un uomo.

Affidamento a chi mostra più propensione alla cura dei figli non per preconcetto alla donna.

Chi giudicherà la mia risposta maschilista vuol dire che non ha capito nulla del concetto da me esposto.

La donna fintanto che trovava convenienza a rimanere al sicuro e al comodo nel giaciglio coi pargoli ha trovato utile mandare allo sbaraglio l'uomo a svolgere mansioni dure e pericolose.

Ora la tecnologia, l'informatica le telecomunicazioni svolgono queste mansioni per la donna, che reputa l'uomo inutile ai bisogni e sicurezze quotidiani, ragion per cui al massimo l'uomo può rimanere quale compagno di divertimento ma spesso dopo una certa età preferiscono comunque le amiche.

Quindi il problema non è della donna che non vuole fare più la casalinga ma è dell'uomo che è rimasto al palo e non sviluppa una strategia di mutamento
che dimostri di aver preso coscienza di tale mutamento.

Se vado con una donnachemifannoschifolecasalinghe a spasso e si buca la ruota , non è più scontato che la cambi io la ruota.

E guai a chi osa pronunciare la parola paleolitica "cavaliere" o altre cavolate tirate fuori dal cilindro solo nell'opportunità.

IO AMO LA PARITA' DEI SESSI

MILLEMILA STELLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
 
gratacü ha scritto:
daitegas ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
sacrificarsi per la casa e i figli: e lo dico proprio perchè sono una donna.
Strano che lo dici tu che sei una donna, e il senso materno ??? dove l'ho metti, io che sono padre di 2 figli, benche' uno abbia 21 anni e una femmina di 14 mi spezzerei in 10 se potessi aiutarli, e mia mogli è uguale e dice una cosa, oggi come oggi se non fai i sacrifici per i figli per chi li fai ??????? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

mio figlio costa come una porsche911 ....turbo
mio figlio i vizi se li paga da solo, lavora in Ducati ha un buon stipendio, pero' è tirato non pretende chiede consigli e se vede una cosa fa 10 volte i conti e poi in caso la prende solo se è una cosa utile.
 
jaccos ha scritto:
Deb81 ha scritto:
jaccos ha scritto:
La/Il casalinga/o E' un lavoro, il fatto che non sia pagato direttamente non cambia il fatto in se (altrimenti non lo è nemmeno quello dello stagista che lavora gratis). Indirettamente produce ricchezza nel bilancio famigliare sottoforma di enorme taglio dei costi, ricchezza oltretutto al netto delle tasse che altrimenti verrebbero pagate per far fare ad altri quel lavoro.
Mio fratello e sua moglie hanno fatto 4 conti e con l'arrivo del figlio piccolo hanno visto che materialmente a fine mese avevano più soldi da quando lei ha lasciato il lavoro (che non le piaceva e non è stata una perdita, anzi, le piace tantissimo fare la casalinga e le va benissimo così).
Altrettanto, il padre di una mia amica fa il casalingo da molti anni, hanno 4 figli (ormai tutti grandi) e lavora solo la madre... e sono tutti contenti. ;)
La figura del casalingo/a è rispettabilissima e se scelta liberamente equivale a qualsiasi altro lavoro.... ;)

Per quanto mi riguarda, al momento vivo solo e mi devo sobbarcare tutto il lavoro ma quando conviverò si divideranno equamente i compiti e se la mia compagna vorrà fare la casalinga, se e solo se sarà economicamente sopportabile nel contesto familiare, sarò ben lieto di venire incontro alle sue inclinazioni.
Ma come si fa a paragonare il lavoro di uno stagista a quello di una casalinga?

Quoto questo mess ma ti rispondo anche ai successivi.

Quanti moderni lavoratori pagano qualcuno per fare i lavori di casa? Quanti pagano una lavanderia, un giardiniere, una signora delle pulizie (che spesso fa molte altre cose, tipo cucinare), un asilo, una babysitter ecc? Forse costoro lavorano gratis?
E cosa farebbe una casalinga che non sia compreso in questi lavori? Ti sembrano poche le spese per pagare questi lavoratori?
Il fatto è che TU non faresti mai la casalinga (al punto da non considerarlo nemmeno un lavoro) non significa che non ci siano altre donne non solo disposte a farlo bensì realizzate nel farlo. La tua posizione rispettabilissima ma non sempre ciò che è valido per te lo è anche per gli altri... ;)
Detto ciò va da se che in una coppia senza figli dove lei non lavora, più che casalinga è una mantenuta (a meno che non abbiano una casa di 500 metri quadrati ed un giardino di svariati ettari)... :rolleyes:

Quanto allo stagista, è un lavoratore che non viene pagato. Lavora GRATIS. Tanto quanto la casalinga. Era in risposta a chi diceva che la casalinga non è un lavoro in quanto non pagato...
Guarda, sono la prima a correre in lavanderia, perchè non ho il tempo nè per stirare nè per stendere, quindi fatta eccezione per la biancheria di casa e l'intimo, il resto lo porto tutto in lavanderia.
Ma alla fine quando torniamo a casa la sera, siamo tutti un pò casalinghi, facciamo la spesa, cuciniamo, facciamo i piatti, passiamo l'aspirapolvere, diamo una pulita al bagno, e la mattina ci svegliamo e facciamo il letto.
Non menziono i figli perchè non ne ho, ma suppongo che chi li abbia, li porti a l'asilo o a scuola, e li vada a riprendere, e non sono certo un paio di ore con la baby-sitter o con i nonni a cambiare le cose.

Ti ripeto, per me non è tanto una questione economica (potrei benissimo fare la casalinga da domani), e non critico le scelte lavorative di nessuno, anche quello delle pulizie è un lavoro rispettabilissimo (certo, non sono ipocrita, non è la mia massima ambizione, ma è sempre un LAVORO).
Un lavoro è regolato da contratto, viene retribuito, è fatto di diritti e di doveri.
E' educativo, per il corpo, per la mente.

Gli appuntamenti delle casalinghe quali sono? Beautiful, Uomini e donne e il parrucchiere? Le gratifiche? I permessi dal lavoro?

Tornando agli stagisti, non lavorano gratis. Ma fanno dei percorsi di formazione per il proprio futuro. Oppure escono già tutti professionisti?!
 
rema007 ha scritto:
Se vado con una donnachemifannoschifolecasalinghe a spasso e si buca la ruota , non è più scontato che la cambi io la ruota.

E guai a chi osa pronunciare la parola paleolitica "cavaliere" o altre cavolate tirate fuori dal cilindro solo nell'opportunità.

IO AMO LA PARITA' DEI SESSI
Se ti stacca un bottone, allora attaccatelo da solo!

Ps: per la cronaca, una volta in un parcheggio di un agriturismo un uomo è rimasto impatanato nel fango. Io in due minuti gli ho tirato fuori la macchina con un asse di legno appoggiata ad un pollaio (memore delle cose che vedo in cantiere).

Un concetto è la logica e la sensibilità verso determinati mestieri, un altro è la prestanza fisica.
 
Deb81 ha scritto:
rema007 ha scritto:
Se vado con una donnachemifannoschifolecasalinghe a spasso e si buca la ruota , non è più scontato che la cambi io la ruota.

E guai a chi osa pronunciare la parola paleolitica "cavaliere" o altre cavolate tirate fuori dal cilindro solo nell'opportunità.

IO AMO LA PARITA' DEI SESSI
Se ti stacca un bottone, allora attaccatelo da solo!

Ps: per la cronaca, una volta in un parcheggio di un agriturismo un uomo è rimasto impatanato nel fango. Io in due minuti gli ho tirato fuori la macchina con un asse di legno appoggiata ad un pollaio (memore delle cose che vedo in cantiere).

Un concetto è la logica e la sensibilità verso determinati mestieri, un altro è la prestanza fisica.

Bene quindi concordi con me che chi ha le manoni per cambiare la ruota anche senza cricche poi fisiologicamente è impossibilitato a tenere in mano ago e filo????

n.d.p.
 
rema007 ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
Deb81 ha scritto:
gratacü ha scritto:
IL DISCORSO DEL POST ERA UN ALTRO.....

volevo dire: la donna casalinga è tutelata o no?

visto che non lavora
non ha un reddito
se si separa come campa?
non ha pensione ne tutela.
e spesso in caso di divorzio
prende due soldi per andar avanti.

non me ne frega se una si sente + o - realizzata.

era un discorso concreto nel caso se una persona si sacrifica
la vita e la carriera e poi il marito le dà un calcio in culo.

realtà che accade spessissimo nelle cause di separazione e divorzio.
Scusa ma perchè dovrebbe avere reddito o pensione?
Ma chi gliel'ha imposto il "sacrificio"? Ma quale sacrificio poi?!

Già, è proprio lì lo zoccolo duro, l'annosa questione: perchè ha lasciato il lavoro? perchè è sempre la donna a dover lasciare il lavoro? perchè questo Paese vede i figli una rottura di scatole e non un investimento, come in Finlandia? domanda da 1.000.000.000.000 di euro, cara Deb

Bene, prendo la palla al balzo e ti pongo allora la domanda del secolo.

Visto che diciamo lavori nel settore e che sei una donna e che sostieni più che mai la parità tra uomo e donna spiegami perchè nelle cause di separazione divorzio la prole viene sempre affidata alla donna, la donna viene sempre considerata la parte debole (anche se lavora) e l'uomo ci rimette sempre le penne????

Insomma attribuisci un importanza particolare alla donna nell'ambito dell'affidamento dei figli o no?

Bisogma decidersi una volta per tutte.

Insomma o la moglie ubriaca o la botte piena, cosa vogliono le donne?

Dicimo una volta per tutte parità assoluta fra uomo e donna , fra cui anche il diritto di un uomo di determinare la decisione di un aborto una volta che la vita in grembo è formata non solo da cellule della donna ma anche da quelle di un uomo.

Affidamento a chi mostra più propensione alla cura dei figli non per preconcetto alla donna.

Chi giudicherà la mia risposta maschilista vuol dire che non ha capito nulla del concetto da me esposto.

La donna fintanto che trovava convenienza a rimanere al sicuro e al comodo nel giaciglio coi pargoli ha trovato utile mandare allo sbaraglio l'uomo a svolgere mansioni dure e pericolose.

Ora la tecnologia, l'informatica le telecomunicazioni svolgono queste mansioni per la donna, che reputa l'uomo inutile ai bisogni e sicurezze quotidiani, ragion per cui al massimo l'uomo può rimanere quale compagno di divertimento ma spesso dopo una certa età preferiscono comunque le amiche.

Quindi il problema non è della donna che non vuole fare più la casalinga ma è dell'uomo che è rimasto al palo e non sviluppa una strategia di mutamento
che dimostri di aver preso coscienza di tale mutamento.

Se vado con una donnachemifannoschifolecasalinghe a spasso e si buca la ruota , non è più scontato che la cambi io la ruota.

E guai a chi osa pronunciare la parola paleolitica "cavaliere" o altre cavolate tirate fuori dal cilindro solo nell'opportunità.

IO AMO LA PARITA' DEI SESSI

Avevo deciso di non partecipare più alla discussione, ma, visto che sono tirata in ballo, ricomincio a ballare. E' evidente che non hai capito quello che intendo.
Proprio perchè io sono per la parità dei sessi, non capisco, non comprendo (anche se non stigmatizzo: ognuno della sua vita fa quello che vuole) la scelta femminile di perdere la propria indipendenza economica per restare a casa, in considerazione del fatto che a me non piacerebbe considerarmi la parte DEBOLE della coppia, quella che deve dipendere da altri.
Non mi piace che poi, in caso di separazione, la donna debba elemosinare gli alimenti al Giudice, quando avrebbe ben potuto rimanere autonoma e separarsi consensualmente (io, almeno, farei così: arrivederci e grazie)
Faccio MOLTA FATICA , davvero molta, a non dire chiaramente quello che penso a chi viene da me piangendo perchè il marito (ex) non paga gli alimenti.
Pensi davvero che io sia contenta dall'atteggiamento vittimistico di alcune donne?lo pensi davvero? rileggi con calma quello che ho scritto. IO NON APPROVO certi atteggiamenti di alcune donne. Non approvo chi si mette con il settantenne ricco per fare la bella vita e non approvo chi strumentalizza i bambini in caso di separazione e divorzio. Ma ognuno la sua vita se la gestisce e, se crede, se la rovina a modo suo, e di questo, abbi pazienza, io non ne ho colpa (a proposito: i lavoretti di bricolage in casa li fo io perchè mio marito fa pasticci ....qualche piccolo elettrodomestico me lo sono riparato da sola e non escludere a priori che mi cambio la ruota...la mia smartina la tocco solo io o il meccanico, sono gelosissima ;)).
Quanto al discorso dell'occhio di riguardo per le donne in caso di separazione, vanno fatte, stringi stringi (questa non è la sede adatta) un paio di considerazioni utili:
1) la casa viene assegnata ai figli
2) in tenera età si presume (ma resta da verificare nel caso soggettivo) che il coniuge affidatario più adatto sia la madre
3) esiste l'affidamento congiunto (toh!).
si tende a privilegiare non tanto la madre "succhiasoldi", ma i figli, vittime incolpevoli .
Da ultimo, ritengo che sia meglio un buon padre che una pessima madre: e pian piano anche i Giudici se ne stanno accorgendo.
 
Forse è il concetto di casalinga che è cambiato nel tempo.
Mia mamma ha fatto la casalinga dopo due due anni dalla prima figlia, aveva 29 anni. Ora ne ha 82 e non è affatto pentita di quello che ha fatto.
Ma erano tempi diversi da quelli di oggi, mentalità diversa; la cosa era quasi normale.
Al giorno d'oggi, penso che sia difficile per una donna stare in casa tutto il giorno e fare le faccende domestiche. Mia moglie dice che lei starebbe a casa volentieri, ma penso perchè lavora in un ambiente di m... e a 48 anni è difficile cambiare.
Io cerco di darle una mano dove posso, ma per certi lavori le donne hanno una marcia in più.
Poi le cose vanno viste caso per caso, le due donzelle ;) che hanno risposto qui, sono donne soddisfatte del loro lavoro e della loro vita, quindi vedono la casalinga come un "tarpare le ali" e hanno ragione.
Ma ci sono anche quelle donne che dopo 8 ore di lavoro arrivano a casa e hanno tutto da fare e se poi hanno marito e figli che non aiutano, chissà quando riposano. In questo caso non sò cosa preferirebbero.
Per Deb, se guardi il lavoro solo come retribuzione hai ragione, ma se lo guardi come impegno, la casalinga è un lavoro. Almeno per me ;)
 
LUISELLA1972 ha scritto:
[ Proprio perchè io sono per la parità dei sessi, non capisco, non comprendo (anche se non stigmatizzo: ognuno della sua vita fa quello che vuole) la scelta femminile di perdere la propria indipendenza economica per restare a casa, in considerazione del fatto che a me non piacerebbe considerarmi la parte DEBOLE della coppia, quella che deve dipendere da altri.
Non mi piace che poi, in caso di separazione, la donna debba elemosinare gli alimenti al Giudice, quando avrebbe ben potuto rimanere autonoma e separarsi consensualmente (io, almeno, farei così: arrivederci e grazie)
Faccio MOLTA FATICA , davvero molta, a non dire chiaramente quello che penso a chi viene da me piangendo perchè il marito (ex) non paga gli alimenti.
Pensi davvero che io sia contenta dall'atteggiamento vittimistico di alcune donne?lo pensi davvero? rileggi con calma quello che ho scritto. IO NON APPROVO certi atteggiamenti di alcune donne. Non approvo chi si mette con il settantenne ricco per fare la bella vita e non approvo chi strumentalizza i bambini in caso di separazione e divorzio. Ma ognuno la sua vita se la gestisce e, se crede, se la rovina a modo suo, e di questo, abbi pazienza, io non ne ho colpa (a proposito: i lavoretti di bricolage in casa li fo io perchè mio marito fa pasticci ....qualche piccolo elettrodomestico me lo sono riparato da sola e non escludere a priori che mi cambio la ruota...la mia smartina la tocco solo io o il meccanico, sono gelosissima ;)).
Quanto al discorso dell'occhio di riguardo per le donne in caso di separazione, vanno fatte, stringi stringi (questa non è la sede adatta) un paio di considerazioni utili:
1) la casa viene assegnata ai figli
2) in tenera età si presume (ma resta da verificare nel caso soggettivo) che il coniuge affidatario più adatto sia la madre
3) esiste l'affidamento congiunto (toh!).
si tende a privilegiare non tanto la madre "succhiasoldi", ma i figli, vittime incolpevoli .
Da ultimo, ritengo che sia meglio un buon padre che una pessima madre: e pian piano anche i Giudici se ne stanno accorgendo.

TI SSTIMO SORELLA !!!

Ma già a priori di questo messaggio.
Bè dopo questa coerentissima conferma, a noi maschietti non ci resta che darci na mossa, sopratutto i nostri figli.

Che comincino ad imparare a cucinare e a sapersela cavare, come io mi sforzo già di insegnare ai miei due maschietti.

2) Prima del matrimonio (o meglio convivenza) , stilare apposito contrattino con annesso stipendio al casalingo/a di turno.

Ciao.
 
LUISELLA1972 ha scritto:
daitegas ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
sacrificarsi per la casa e i figli: e lo dico proprio perchè sono una donna.
Strano che lo dici tu che sei una donna, e il senso materno ??? dove l'ho metti, io che sono padre di 2 figli, benche' uno abbia 21 anni e una femmina di 14 mi spezzerei in 10 se potessi aiutarli, e mia mogli è uguale e dice una cosa, oggi come oggi se non fai i sacrifici per i figli per chi li fai ??????? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Vediamo un attimino di intenderci sul benedetto concetto di sacrificio, sull'istinto materno/paterno e su che cosa implichi in concreto.
Partendo dal presupposto che l'aver figli è un diritto, e non un dovere, io non ritengo che l'avere un figlio significhi annullare alcune proprie potenzialità, passioni, capacità: questi doni li si condividono con la prole e con il coniuge, per un "arricchirsi" vicendevole.
Quando un figlio -così come è stato nella mia esperienza familiare - vede i genitori soddisfatti della loro vita, del loro lavoro, pieni di entusiasmo del loro piccolo orticello di voltairiana memoria, si sente partecipe a tutto ciò, lo condivide, e cresce sicuro di sè e a sua volta desideroso di coltivare un suo proprio orticello.
Io respingo l'idea di un genitore che annulla una parte di sè (lavorativa, affettiva,caratteriale) per il bene dei figli: lasciare il lavoro, non risposarsi se si rimane vedovi, ecc....Mia zia l'ha fatto per tutta la vita e ne ha pagato il fio: l'hanno calpestata, si sono bellamente approfittati del suo buon cuore, per poi ABBANDONARLA, sola e malata. Questo è stato il ringraziamento, per aver sempre anteposto i figli ad ogni cosa, pure di fronte ai suoi seri problemi di salute. Io non sapevo nulla di tutto ciò: perchè i figli sono pezz'e core (nel caso de quo, sono pezz'e m....) e vanno sempre difesi. Sono arrivata, purtroppo, troppo tardi per poterla aiutare (complice pure la lontananza): sono stata io a chiuderle gli occhi, mentre i figlioletti (di 47 e 50 anni) se ne sono sbattuti altamente. Se per sacrificio si intende il pensare al bene ed alla felicità della prole, ok, giustissimo e doveroso; se si intende annullarsi, no.
E con questo ritengo di aver risposto al topic, con vostra buona pace.
Guarda Luisella, da maschio tosto e maturo, devo dire che quello che hai scritto non solo è giusto ma è addirittura sacrosanto. Questa storia di "sacrificarsi" per i figli sa tanto di coglionèria allo stato puro.
I figli bisogna educarli al meglio ed amarli, cercare di non viziarli e dargli il buon esempio.
Tutto questo nulla, ma proprio NULLA, ha a che vedere con il sacrificarsi per loro. La vita è unica e sacra pe tutti noi (genitori compresi) e va vissuta pienamente senza sacrifici per chi si voglia, figli compresi
 
provocantibus ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
daitegas ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
sacrificarsi per la casa e i figli: e lo dico proprio perchè sono una donna.
Strano che lo dici tu che sei una donna, e il senso materno ??? dove l'ho metti, io che sono padre di 2 figli, benche' uno abbia 21 anni e una femmina di 14 mi spezzerei in 10 se potessi aiutarli, e mia mogli è uguale e dice una cosa, oggi come oggi se non fai i sacrifici per i figli per chi li fai ??????? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Vediamo un attimino di intenderci sul benedetto concetto di sacrificio, sull'istinto materno/paterno e su che cosa implichi in concreto.
Partendo dal presupposto che l'aver figli è un diritto, e non un dovere, io non ritengo che l'avere un figlio significhi annullare alcune proprie potenzialità, passioni, capacità: questi doni li si condividono con la prole e con il coniuge, per un "arricchirsi" vicendevole.
Quando un figlio -così come è stato nella mia esperienza familiare - vede i genitori soddisfatti della loro vita, del loro lavoro, pieni di entusiasmo del loro piccolo orticello di voltairiana memoria, si sente partecipe a tutto ciò, lo condivide, e cresce sicuro di sè e a sua volta desideroso di coltivare un suo proprio orticello.
Io respingo l'idea di un genitore che annulla una parte di sè (lavorativa, affettiva,caratteriale) per il bene dei figli: lasciare il lavoro, non risposarsi se si rimane vedovi, ecc....Mia zia l'ha fatto per tutta la vita e ne ha pagato il fio: l'hanno calpestata, si sono bellamente approfittati del suo buon cuore, per poi ABBANDONARLA, sola e malata. Questo è stato il ringraziamento, per aver sempre anteposto i figli ad ogni cosa, pure di fronte ai suoi seri problemi di salute. Io non sapevo nulla di tutto ciò: perchè i figli sono pezz'e core (nel caso de quo, sono pezz'e m....) e vanno sempre difesi. Sono arrivata, purtroppo, troppo tardi per poterla aiutare (complice pure la lontananza): sono stata io a chiuderle gli occhi, mentre i figlioletti (di 47 e 50 anni) se ne sono sbattuti altamente. Se per sacrificio si intende il pensare al bene ed alla felicità della prole, ok, giustissimo e doveroso; se si intende annullarsi, no.
E con questo ritengo di aver risposto al topic, con vostra buona pace.
Guarda Luisella, da maschio tosto e maturo, devo dire che quello che hai scritto non solo è giusto ma è addirittura sacrosanto. Questa storia di "sacrificarsi" per i figli sa tanto di coglionèria allo stato puro.
I figli bisogna educarli al meglio ed amarli, cercare di non viziarli e dargli il buon esempio.
Tutto questo nulla, ma proprio NULLA, ha a che vedere con il sacrificarsi per loro. La vita è unica e sacra pe tutti noi (genitori compresi) e va vissuta pienamente senza sacrifici per chi si voglia, figli compresi

se sapessi, caro amico, la voglia di saltare al collo dei cari cuginetti che mi è venuta un anno fa, quando ho visto in che condizioni versasse mia zia....una santa donna, buona come il pane......a tutti i sacrifici fatti, al pane di bocca letteralmente toltosi per quei due repellenti esseri.....mi sono detta, davanti al suo feretro, "perchè, perchè, ti sei fatta calpestare così?"
 
rema007 ha scritto:
Deb81 ha scritto:
rema007 ha scritto:
Se vado con una donnachemifannoschifolecasalinghe a spasso e si buca la ruota , non è più scontato che la cambi io la ruota.

E guai a chi osa pronunciare la parola paleolitica "cavaliere" o altre cavolate tirate fuori dal cilindro solo nell'opportunità.

IO AMO LA PARITA' DEI SESSI
Se ti stacca un bottone, allora attaccatelo da solo!

Ps: per la cronaca, una volta in un parcheggio di un agriturismo un uomo è rimasto impatanato nel fango. Io in due minuti gli ho tirato fuori la macchina con un asse di legno appoggiata ad un pollaio (memore delle cose che vedo in cantiere).

Un concetto è la logica e la sensibilità verso determinati mestieri, un altro è la prestanza fisica.

Bene quindi concordi con me che chi ha le manoni per cambiare la ruota anche senza cricche poi fisiologicamente è impossibilitato a tenere in mano ago e filo????

n.d.p.
Mai detto il contrario...
La ruota non la cambio perchè non ne sono capace.
 
LUISELLA1972 ha scritto:
provocantibus ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
daitegas ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
sacrificarsi per la casa e i figli: e lo dico proprio perchè sono una donna.
Strano che lo dici tu che sei una donna, e il senso materno ??? dove l'ho metti, io che sono padre di 2 figli, benche' uno abbia 21 anni e una femmina di 14 mi spezzerei in 10 se potessi aiutarli, e mia mogli è uguale e dice una cosa, oggi come oggi se non fai i sacrifici per i figli per chi li fai ??????? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Vediamo un attimino di intenderci sul benedetto concetto di sacrificio, sull'istinto materno/paterno e su che cosa implichi in concreto.
Partendo dal presupposto che l'aver figli è un diritto, e non un dovere, io non ritengo che l'avere un figlio significhi annullare alcune proprie potenzialità, passioni, capacità: questi doni li si condividono con la prole e con il coniuge, per un "arricchirsi" vicendevole.
Quando un figlio -così come è stato nella mia esperienza familiare - vede i genitori soddisfatti della loro vita, del loro lavoro, pieni di entusiasmo del loro piccolo orticello di voltairiana memoria, si sente partecipe a tutto ciò, lo condivide, e cresce sicuro di sè e a sua volta desideroso di coltivare un suo proprio orticello.
Io respingo l'idea di un genitore che annulla una parte di sè (lavorativa, affettiva,caratteriale) per il bene dei figli: lasciare il lavoro, non risposarsi se si rimane vedovi, ecc....Mia zia l'ha fatto per tutta la vita e ne ha pagato il fio: l'hanno calpestata, si sono bellamente approfittati del suo buon cuore, per poi ABBANDONARLA, sola e malata. Questo è stato il ringraziamento, per aver sempre anteposto i figli ad ogni cosa, pure di fronte ai suoi seri problemi di salute. Io non sapevo nulla di tutto ciò: perchè i figli sono pezz'e core (nel caso de quo, sono pezz'e m....) e vanno sempre difesi. Sono arrivata, purtroppo, troppo tardi per poterla aiutare (complice pure la lontananza): sono stata io a chiuderle gli occhi, mentre i figlioletti (di 47 e 50 anni) se ne sono sbattuti altamente. Se per sacrificio si intende il pensare al bene ed alla felicità della prole, ok, giustissimo e doveroso; se si intende annullarsi, no.
E con questo ritengo di aver risposto al topic, con vostra buona pace.
Guarda Luisella, da maschio tosto e maturo, devo dire che quello che hai scritto non solo è giusto ma è addirittura sacrosanto. Questa storia di "sacrificarsi" per i figli sa tanto di coglionèria allo stato puro.
I figli bisogna educarli al meglio ed amarli, cercare di non viziarli e dargli il buon esempio.
Tutto questo nulla, ma proprio NULLA, ha a che vedere con il sacrificarsi per loro. La vita è unica e sacra pe tutti noi (genitori compresi) e va vissuta pienamente senza sacrifici per chi si voglia, figli compresi

se sapessi, caro amico, la voglia di saltare al collo dei cari cuginetti che mi è venuta un anno fa, quando ho visto in che condizioni versasse mia zia....una santa donna, buona come il pane......a tutti i sacrifici fatti, al pane di bocca letteralmente toltosi per quei due repellenti esseri.....mi sono detta, davanti al suo feretro, "perchè, perchè, ti sei fatta calpestare così?"
Ho seguito attentamente tutto il topic e nonostante la mia innata riluttanza a partecipare a discussioni complesse come questa, in un forum, non ce l'ho fatta a stare zitto. Tu sei stata bravissima e ti sei sempre espressa nella maniera più corretta possibile anche se è certamente difficile non perdere le staffe a leggere alcune cosucce diciamo strampalate.
Io sono al secondo matrimonio e due figlie all'attivo e penso di poter dire la mia con cognizione di causa.
La donna fa benissimo a rendersi indipendente dal marito e questo in virtuù di un sacrosanto principio : l'amore può finire ed il legame familiare andare a rotoli.
Non è questione di marito ricco o no, anche i mariti ricchi (che hanno fatto ponti d'oro per convincerti a stare a casa, magari con domestica incorporata)
si stancano di te e a quel punto che fai?
Trovare una persona che "ragiona" come te (indipendentemente dal "sesso")
è cosa complessa, io ci ho messo parecchio tempo a trovarla e quando l'ho trovata me la sono sposata e dopo 10 anni di matrimonio andiamo ancora alla grande.
Non voglio aggiungere altro su questo argomento che hai già portato avanti nel migliore dei modi (sembrava che a scrivere fossi io anzichè tu).
Mi dispiace per tua zia e ti ricordo che anche queste esperienze aiutano a radicare alcuni sacrosanti convincimenti e lasciamo da parte i sacrifici che sono più opportuni in situazioni veramente tragiche che nulla hanno a che vedere con il nostro stile e profilo di vita.
Ciao
 
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